La telemedicina è stata molto utilizzata (e lo è tuttora) in corso di pandemia Covid19 in particolare per il monitoraggio di patologie croniche. Dal momento che la Medicina del lavoro si rivolge alla popolazione in età lavorativa, la telemedicina potrebbe essere utilizzata per selezionare le persone da sottoporre a sorveglianza sanitaria tradizionale o potrebbe essere alternata a quest'ultima qualora i rischi lavorativi e la loro entità lo consentissero. Per telemedicina si dovrebbe intendere non solo la televisita ma anche, ad esempio, l'uso dei questionari. Questi ultimi sono già stati validati per il monitoraggio di alcune condizioni cliniche che possono costituire un rischio o un effetto di un rischio lavorativo (ad es. per il censimento periodico di dispositivi medici attivi o passivi in esposti a CEM, sintomi connessi al sovraccarico biomeccanico degli arti superiori, ecc.). Con ovvie assicurazioni sulla identità del compilatore e la tutela della riservatezza, il questionario è a tutti gli effetti un atto medico che può rientrare nella sorveglianza sanitaria prevista dal D.L.vo 818. Uno dei tanti vantaggi della TML potrebbe essere quello di gestire almeno temporaneamente condizioni straordinarie non programmabili per es. la visita per rientro dopo assenza sup a 60 gg, visite per cambio mansione in aziende poste a distanza rilevante dallo studio medico.
La telemedicina è già ampiamente utilizzata da almeno un decennio in particolare nei Paesi dell'Europa del nord.
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Noi stiamo facendo piccoli esperimenti ma ci sono ancora tanti ostacoli da affrontare...
Ad esempio:
login con lo spid o con mail+password?
Chat senza video: e se sta scrivendo qualcuno che non è il soggetto?
Voi che esperienze avete???
Il tema è interessante e mi scuso in anticipo per il mio intervento, forse rozzo e certamente datato. Mi chiedo: il telequestionario è telemedicina?
Discorso molto interessante ma, oltre ai problemi di identità e di privacy, andrebbe cambiato il quadro normativo con precisazione delle finalità e delle modalità. Ad. es. andrebbe previsto che per i rischi di MMC e SBAS la telemedicina può essere periodicamente alternata con la visita periodica. Allo stato attuale delle cose, con l'allegato 3a che impone i contenuti minimi della visita medica, la telemedicina sarebbe un azzardo con esposizione a sanzioni a non finire a meno di false dichiarazioni del MC che effettua telemedicina e verbalizza visita periodica: ma quì siamo in ambito di truffa (al pari dei colleghi che non visitano e fanno solo una breve anamnesi, senza neanche prendere la pressione e ....tutto a posto ...Idoneo.
Il tema è molto interessante e sicuramente più attuale dopo le esperienze telematiche durante la pandemia.
Sono molte anche in Italia le esperienze di telemedicina, molto apprezzate anche dagli utenti. Si tratta soprattutto di consulenze di tipo clinico, di monitoraggio o di consulenza. Sempre più importanti appaiono in particolare le applicazioni di diagnostica a distanza.
Con l'attuale quadro normativo naturalmente non è possibile sostituire le varie tipologie di visita medica previste dal D.Lgs 81/08 con una televisita.
Possono però essere effettuate consulenze e incontri clinici, senza espressione del giudizio di idoneità, in particolari occasioni e per particolari problemi. Niente proibisce, per esempio, che pareri per l'utilizzo di scarpe antinfortunistiche per casi particolari possono essere dati anche dopo un colloquio clinico telematico, dopo acquisizione di idonea documentazione clinica. Oppure incontri telematici per colloqui clinici richiesti dal lavoratore per approfondimenti o quesiti (senza espressione del giudizio di idoneità)o anche per somministrare questionari ed eventualmente discuterne i contenuti con singoli lavoratori. Probabilmente potrebbe diventare un servizio con valore aggiunto che un medico competente può mettere a disposizione dell'azienda. Fino a che non matureranno i tempi per un uso magari più "formale" e...... retribuito!
La redazione di MedicoCompetente.it
La Redazione il 07/02/2022 01:03 ha scritto:
Il tema è molto interessante e sicuramente più attuale dopo le esperienze telematiche durante la pandemia.
Sono molte anche in Italia le esperienze di telemedicina, molto apprezzate anche dagli utenti. Si tratta soprattutto di consulenze di tipo clinico, di monitoraggio o di consulenza. Sempre più importanti appaiono in particolare le applicazioni di diagnostica a distanza.
Con l'attuale quadro normativo naturalmente non è possibile sostituire le varie tipologie di visita medica previste dal D.Lgs 81/08 con una televisita.
Possono però essere effettuate consulenze e incontri clinici, senza espressione del giudizio di idoneità, in particolari occasioni e per particolari problemi. Niente proibisce, per esempio, che pareri per l'utilizzo di scarpe antinfortunistiche per casi particolari possono essere dati anche dopo un colloquio clinico telematico, dopo acquisizione di idonea documentazione clinica. Oppure incontri telematici per colloqui clinici richiesti dal lavoratore per approfondimenti o quesiti (senza espressione del giudizio di idoneità)o anche per somministrare questionari ed eventualmente discuterne i contenuti con singoli lavoratori. Probabilmente potrebbe diventare un servizio con valore aggiunto che un medico competente può mettere a disposizione dell'azienda. Fino a che non matureranno i tempi per un uso magari più "formale" e...... retribuito!
Grazie per l'interesse all'argomento che ho proposto. E' ovvio che la legislazione attuale non è (e non poteva esserlo avendo 14 anni) compatibile con la telemedicina. Ma se vogliamo (e io lo vorrei) cambiare le cose, dobbiamo chiarire fra di noi come e quando questo strumento potrebbe essere utilizzato. Altrimenti lo faranno altri che non conoscono nulla del nostro lavoro.Lo faranno tardi, quando la dignità della nostra professione sarà già compromessa dalla decadenza del contesto socio-culturale in atto, esasperata dalla pandemia. E allora non sarà una nostra proposta o scelta ma sarà lo strumento che userà noi. Se ci crediamo e siamo in tanti proviamo a proporre dopo aver riflettuto e discusso fra noi.
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mantello il 02/02/2022 11:44 ha scritto:
Il tema è interessante e mi scuso in anticipo per il mio intervento, forse rozzo e certamente datato. Mi chiedo: il telequestionario è telemedicina?
Quando l'identità del compilatore è certa, SI: il questionario è un atto medico che può a pieno titolo rientrare nella sorveglianza sanitaria.
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annuscor il 02/02/2022 01:41 ha scritto:
Discorso molto interessante ma, oltre ai problemi di identità e di privacy, andrebbe cambiato il quadro normativo con precisazione delle finalità e delle modalità. Ad. es. andrebbe previsto che per i rischi di MMC e SBAS la telemedicina può essere periodicamente alternata con la visita periodica. Allo stato attuale delle cose, con l'allegato 3a che impone i contenuti minimi della visita medica, la telemedicina sarebbe un azzardo con esposizione a sanzioni a non finire a meno di false dichiarazioni del MC che effettua telemedicina e verbalizza visita periodica: ma quì siamo in ambito di truffa (al pari dei colleghi che non visitano e fanno solo una breve anamnesi, senza neanche prendere la pressione e ....tutto a posto ...Idoneo.
Il cambiamento delle leggi può (e in questo caso dovrebbe) partire da noi.
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YY-medicolavoro il 02/02/2022 09:04 ha scritto:
Noi stiamo facendo piccoli esperimenti ma ci sono ancora tanti ostacoli da affrontare...
Ad esempio:
login con lo spid o con mail+password?
Chat senza video: e se sta scrivendo qualcuno che non è il soggetto?
Voi che esperienze avete???
Io ho utilizzato la mail+PW per la compilazione di brevi questionari mirati
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Stimolato dall' intervento sto provando ad elaborare( a piccoli passi) un questionario anamnestico per rachide e arti superiori ( partendo da modelli EPM) utilizzando " modelli di Google drive".......vado avanti per errori ma capisco che ha una potenzialità sconfinata.
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