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Instabilità dello scafo-lunato

Questo argomento ha avuto 23 risposte ed è stato letto 4022 volte.

furnom

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  • Re: Instabilità dello scafo-lunato
  • (14/02/2008 21:12)

Per GEORDIE: prima che dal fisiatra io manderei tale lavoratore dal chirurgo della mano. La mia fisiatra di fiducia comunque mi suggerisce la RMN, poi sulla base di ciò che emerge si valuta il possible trattamento chirurgico o si tenta prima il trattamento conservativo (con magnetoterapia e laserterapia). Ci sono due test semeiologici specifici (test di Watson e test del ballottamento dello scafo lunato) tratti dal libro di Klaus Buckup “Test clinici per il sistema muscolo-scheletrico. Esami, segni, fenomeni”: se mi dai la tua email (o meglio: se la inserisci nei tuoi dati personali) ti scannerizzo e ti mando le 2 pagine del libro (senza i disegni non si capiscono i test)

Per GENNARO: ebbene si, sono un medico del lavoro che pensa (anzi: è convinto) di tutelare la salute dei propri lavoratori anche se accetta la nomina di aziende che non hanno completato la valutazione di tutti i possibili rischi presenti nell’ambienti di lavoro. D’altronde sono un medico del lavoro che ha studiato anche igiene industriale e tossicologia e che, in situazioni deficitarie come queste, visita con attenzione gli ambienti di lavoro, si confronta con il datore di lavoro e anche con i lavoratori dell’azienda cercando di capire i problemi visti dai vari punti di vista, si studia per bene le schede di sicurezza (su quelle non transigo) e poi, in attesa del completamento dei vari documenti, elabora un protocollo provvisorio di sorveglianza sanitaria che tende a considerare in rischio XY come presente fino a prova contraria (questo ovviamente quando è possibile perché se mi trovo a che fare, ad es., con polvere di silice o fumi di saldatura allora mi arrendo in partenza). Chi ci rimette in questo caso? Il lavoratore che “subisce” un’audiometria o una spirometria o un’attenza valutazione del rachide in più? Non penso proprio visto che non sono esami invasivi, al massimo ci rimetterà il datore di lavoro che rischia di pagare per delle prestazioni non necessarie (ma allora prima di lamentarsi che adempia al proprio dovere di valutare tali rischi). Se nelle schede di sicurezza trovo dei prodotti chimici nocivi e/o che contengono toluene, xilene ecc. devo per forza aspettare il pezzo di carta che mi dica che il rischio chimico è non moderato (la scoperta dell’acqua calda!!!) per fare gli esami del sangue e dosare i vari metaboliti sulle urine di fine turno e fornire al lavoratore una maschera con filtro? Se così fosse a cosa mi servono 4 anni di specializzazione? E poi la bozza del Testo Unico coinvolge in maniera determinante il medico competente nella valutazione dei rischi. Ovviamente nella relazione del sopralluogo elenco tutto ciò che deve essere fatto e valutato e tali indicazioni sono presenti anche negli ASPP che vengono mandati agli SPISAL. Sono invece consapevole che, come ha scritto Maxmed, a rigore di legge non mi muovo in maniera ineccepibile, ma secondo scienza e coscienza (e secondo il buonsenso) dormo sonni tranquilli anche di fronte ad un possibile confronto con un giudice di fronte al quale ritengo di poter dimostrare che ho fatto tutto quello che potevo fare per tutelare la salute di quei lavoratori nonostante il DL non avesse fatto la sua parte.
Non riesco invece a capire cosa centrino le tariffe da pochi euro con le valutazioni dei rischi non aggiornate. Ci ho pensato parecchio ma proprio non ci arrivo…

Gennaro

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  • Re: Instabilità dello scafo-lunato
  • (15/02/2008 08:23)

Furnom ha scritto"Non riesco invece a capire cosa centrino le tariffe da pochi euro con le valutazioni dei rischi non aggiornate"

Per prima cosa voglio dirti che non è rivolto a te, l'affermazione di cui sopra è solo per rafforzare un concetto: se ci sono alcuni medici che continuamente abbassano le tariffe è chiaro che i datori di lavoro ne approfittano, ma se si fà corpo comune rifiutando di lavorare a prezzi bassi, inevitabilmente il datore di lavoro deve alzare i prezzi. Così capita anche per la valutazione dei rischi, bisogna lasciare soli i datori di lavoro che non vogliono adeguarsi!
Lo so...non è semplice attuare ciò... ma si deve provare.
Saluti Gennaro

Gennaro Bilancio

furnom

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Medico del Lavoro Competente
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202
  • Re: Instabilità dello scafo-lunato
  • (16/02/2008 10:35)

Si concordo con te che, se si riuscisse a “fare cartello”, le cose probabilmente funzionerebbero in maniera più corretta. Posso anche dirti che in queste famose ditte non adempienti le valutazioni poi vengono fatte (con calma, magari l’anno dopo, un po’ alla volta). In alcuni casi è anche difficile far capire ad un datore di lavoro artigiano, con scarso livello culturale, che fino a ieri aveva l’azienda a conduzione famigliare e che purtroppo non aveva mai sentito parlare di 626 o che non ne ha capito il significato, che deve fare immediatamente DVR, rischio chimico, fonometria, vibrazioni, misurazioni di aerodispersi in ambienti di lavoro, ora anche la valutazione del rischio da radiazioni, magari deve far fare gli esami per escludere la tossicodipendenza oltre a tutto quello che non riguarda direttamente noi medici del lavoro (vigili del fuoco, emissioni in atmosfera, rifiuti ecc. ecc.). D’altronde queste sono gran parte delle realtà ndel Veneto e con queste, almeno io personalmente, devo interagire.
Comunque sarà sicuramente un piacere continuare il confronto magari davanti ad una tazza di caffè, in occasione, ad esempio, di un prossimo congresso
Un saluto
Marco F.

Gennaro

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Medico del Lavoro
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1162
  • Re: Instabilità dello scafo-lunato
  • (17/02/2008 11:27)

Ok, sono d'accordo con te! speriamo che il caffè sia buono:)
Saluti Gennaro

Gennaro Bilancio

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