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BISMUTO

Questo argomento ha avuto 17 risposte ed è stato letto 3966 volte.

nofertiri9

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  • Re: BISMUTO
  • (18/03/2008 15:44)

Gabriele Campurra il 18/03/2008 09:41 ha scritto:


Mannaggia!!!!!! :o :o :o :o
E il BMI????? Io sono riuscito a fermarmi a ..... 30: sotto non scendo :( :( :(
Ciao

accidenti, io sto a 27,7 e lagno (ma non smetto di mangiare) che devo riscendere sotto a 25!
il fatto è che SEMBRANO 2,7 punti, ma in realtà sono ben 7 kg... che equivalgono a ben due mesi di dieta ferrea, intervallati da 1 mese di mantenimento: insomma, da depressione :(

Nofer
--------------------------------------------------------------------
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

dr.alesiani

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  • Re: BISMUTO
  • (21/03/2008 18:37)

Cara fanciulla ( a me piacciono in carne! a proposito di quello che mi hai postato in precedenza!)
bellissima ed intelligentissima fanciulla, io a questo "fantasma" sig Rosario ho risposto anche confortato da quanto da te e altri colleghi congetturato.
Adesso "sto tipo" torna alla carica con quanto di seguito.... io in effetti non so' come comportarmi... se rispondere o far cadere la cosa.....
Mi devi credere,non so chi sia e a che titolo scrive sulla mia mail e chi gliela fornita...
Che faccio?

PS Buona Pasqua a te e alla pargola-medica
Ciao
Mario

"""....Gentilissimo Dott. Mario Alesiani,
intanto colgo l'occasione per ringraziarLa, anche se l'antimonio è utilizzato per la lavorazione di vetri speciali non è il mio caso, io lavoro in un'industria elettronica dove l'antimonio insieme ad altri elementi, viene utilizzato per cambiare il tipo di conducibilità del silicio (tipo N o tipo P elementi trivalenti o pentavalenti).
Occupandomi dell'attrezzatura che "droga" il silicio, sia come ingegneria che manutenzione, sono entrato in contatto con la sostanza appunto eseguendo le manutenzioni di routine, almeno due volte al mese.
Dal quando sono rientrato ho cambiato mansione.
Comunque il mio problema è dimostrare il legame antimonio leucoplachia linguale, esiste qualche caso precedente o sono un pioniere ?
Mi consiglia di intraprendere azione legale, se si ....che percentuale di vincere ho ?
Se non ho una buona percentuale di vincere l'azione legale, non conviene iniziare credo che le ritorsioni nei miei confronti lo sconsigliano.
Ha qualche documentazione che potrebbe essere utile presentare nel caso io decida di intraprendere la via dell'azione legale ?

Grazie per le informazioni già fornite.
Se non ci sentiamo a breve, le AUGURO UNA FELICE E SERENA PASQUA.
.....""""



nofertiri9 il 17/03/2008 02:15 ha scritto:
Ritengo possa trattarsi di lavorazione di vetri speciali.
In questo caso, mi sentirei di ipotizzare più che seriamente un nesso causale specifico. Da ricordare che nel 1992 era vigente il 303/56, quindi obblig odi visite semestrali. Se non è cambiato niente, i termini di indennizzabilità per malattie tumorali è di 30 anni dalla cessazione dell'esposizione, quindi stiamo ampiamente nei tempi.
Da considerare anche la presenza di più agenti cancerogeni. Se è com penso, la lavorazione intendo, ci si può mettere vicino anche diversi altri ossidi metallici tutti con carcinogenicità ormai acclarata. In questo momento, l'antimonio dallo ICSC-NIOSH è dichiarato cancerogeno 2A -IARC, e l'ACGIH chiama cancerogena la produzione di triossido di antimonio, ma con organo bersaglio prevalente i polmoni.
Spero di esser stata d'aiuto.
Ma quanta rabbia, nel leggere queste cose.

Mario

dr.alesiani

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  • Re: BISMUTO
  • (21/11/2008 21:55)

Ciao Nofer.... bellissima fanciulla, ti ho scritto anche sulla tua privata in quanto oggi aprendo la posta mi ritrovo quanto "allego" in calce..... Ma chi è questo -manganor- che mi (ci) scrive anche in forma risentita....bohhh... !! a suo tempo mi sembra che qualche cosa è stato detto alla sua domanda, ora "riciccia" (come si dice a Roma)
Io non gli rispondo visto che mi definisce fantasma ( è vero da Pasqua us sono sceso da 105 a 101 Kg ma da qui a farmi passare per fantasma... di fantasia ce ne vuole!
Afferma che sui siti alla voce MP il mio nome rimbalza e.. che colpa ne ho io .... ho fatto qualche denuncia MP, ho chiesto lumi ai colleghi su altre e sono andato , mio malgrado su internet, ma....da qui ad essere un interlocutore scientifico ne passa...... Non ho nessuna voglia di seguitare su questa posizione con il sig, manganor in quanto io .."medico modestamente lo nacqui".... ma prof. NO!
Tu cosa ne dici di questo refuso
Ciao a tutti e a te un bacio
'notte


manganor
Gentilissimi, io Vi ringrazio per le risposte in merito all'avvelenamento da ...

22.55 (22 ore fa)
manganorCaricamento in corso...
22.55 (22 ore fa)
manganor
a nofertiri9, me

mostra dettagli 22.55 (22 ore fa)


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Gentilissimi,
io Vi ringrazio per le risposte in merito all'avvelenamento da antimonio, volevo solamente chiarire con il Dr Mario Alesani che il suo indirizzo E-MAIL è presente in diversi siti dove si parla di malattie professionali, ho preso la sua E-MAIL come ho fatto anche con altri, alcuni hanno risposto alcuni no.
Ho letto solo da poco i Vostri commenti sul forum, effettivamente come dice il Dr Alesani ...chi è questo fantasma!!!....... è vero... ho rischiato di diventare un fantasma, ho avuto un'altro intervento per recidiva (carcinoma spinocellulare squamoso alla lingua) e solo da poco ho letto qualcosa sul forum ed ora Vi sto dedicando due righe, non avevo intenzione di disturbare nessuno ed ora zitto zitto me ne vado per non disturbare..............grazie per le risposte.
Mettere a disposizione le proprie conoscenze è molto nobile e aiuta gli altri...............ma ricordateVi ............... GLI ALTRI SIAMO NOI.

Cordiali saluti
Rosario






dr.alesiani il 21/03/2008 06:37 ha scritto:
Cara fanciulla ( a me piacciono in carne! a proposito di quello che mi hai postato in precedenza!)
bellissima ed intelligentissima fanciulla, io a questo "fantasma" sig Rosario ho risposto anche confortato da quanto da te e altri colleghi congetturato.
Adesso "sto tipo" torna alla carica con quanto di seguito.... io in effetti non so' come comportarmi... se rispondere o far cadere la cosa.....
Mi devi credere,non so chi sia e a che titolo scrive sulla mia mail e chi gliela fornita...
Che faccio?

PS Buona Pasqua a te e alla pargola-medica
Ciao
Mario

"""....Gentilissimo Dott. Mario Alesiani,
intanto colgo l'occasione per ringraziarLa, anche se l'antimonio è utilizzato per la lavorazione di vetri speciali non è il mio caso, io lavoro in un'industria elettronica dove l'antimonio insieme ad altri elementi, viene utilizzato per cambiare il tipo di conducibilità del silicio (tipo N o tipo P elementi trivalenti o pentavalenti).
Occupandomi dell'attrezzatura che "droga" il silicio, sia come ingegneria che manutenzione, sono entrato in contatto con la sostanza appunto eseguendo le manutenzioni di routine, almeno due volte al mese.
Dal quando sono rientrato ho cambiato mansione.
Comunque il mio problema è dimostrare il legame antimonio leucoplachia linguale, esiste qualche caso precedente o sono un pioniere ?
Mi consiglia di intraprendere azione legale, se si ....che percentuale di vincere ho ?
Se non ho una buona percentuale di vincere l'azione legale, non conviene iniziare credo che le ritorsioni nei miei confronti lo sconsigliano.
Ha qualche documentazione che potrebbe essere utile presentare nel caso io decida di intraprendere la via dell'azione legale ?

Grazie per le informazioni già fornite.
Se non ci sentiamo a breve, le AUGURO UNA FELICE E SERENA PASQUA.
.....""""



Mario

nofertiri9

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  • Re: BISMUTO
  • (22/11/2008 00:06)

salve! sono tornata da Palermo (sono distrutta...), leggo la posta, poi vengo a sbirciare che si dice, e...
...e forse l'essere giocosa del mio stavolta mi ha fatto essere involontariamente crudele, per cui ho risposto, piuttosto mortificata per la verità, al signore che ha innescato questo thread.
Per "pubblica ammenda", visto che quando mi accorgo di aver fatto seppur non volendo del male a qualcuno, o semplicemente se ho torto, mi sento molto meglio se chiedo scusa, copioincollo per tutti la mia risposta, sperando che qualcuno di voi, sapendone più di me, possa magari essere di quell'aiuto che io ho fatto mancare.

Gentile sig. R...,

solo oggi leggo la sua risposta, e leggo con profonda tristezza che purtroppo lei ha riavuto problemi di salute. Mi rendo conto della condizione in cui sta vivendo, e le chiedo scusa personalmente, e senza alcun dubbio anche a nome del Dr. Alesiani, se il nostro chiacchiericcio interpersonale che è seguito alla risposta che avevo/avevamo dato le ha fatto sembrare poco ascoltata la sua domanda: ma conto nella sua comprensione che alla fine anche gli "esperti" sono umani, ed anzi gli umani troppo sempre seriosi non è detto siano anche seri.

Comunque, l'espressione "fantasma", mi creda, non era certo rivolto a lei bensì al suo anonimato; io non sono medico, sono un'intrufolata nella mia veste professionale di igienista industriale, ma ne so abbastanza da poter affermare che, per esprimere un parere medico, un professionista deve tanto per cominciare almeno visitare l'interessato, o almeno, in via preliminare, avere accesso alla documentazione clinica e storica.

Torno quindi all'antimonio, e stavolta spero di esserle d'aiuto pratico: dell'antimonio come agente cancerogeno si parla negli elenchi IARC, anche se non in tutte le sue formule di composizione. In Italia, come di certo a Lei noto, l'antimonio non rientra nella tabella dei tumori professionali, ossia tra quelli che si presumono per principio derivanti da sostanze cancerogene, però io ritengo che, visto il bassissimo valore di TLV-TWA, attesi anche i pochi dati che ci fornisce, essi siano comunque indicativi di un'esposizione verosimilmente "importante; personalmente sono a favore della sua ipotesi, fosse altro perchè mi sento più vicina a chi è più debole.

Per plurime esperienze personali, il mio suggerimento è di presentare domanda di riconoscimento di malattia professionale all'INAIL, inviando copia della domanda anche alla ASL territorialmente competente; infatti, nell'eventualità lei presentasse una qualunque forma di rivalsa in sede legale, sarebbe immediatamente ottimo gioco per la sua controparte sostenere l'assenza di nesso causale in assenza di riconoscimento di Malattia Professionale, e non ci si potrebbe avvalere dell'opinione "terza" degli OOVV. Oltre tutto, le posso assicurare che forse la totalità degli uffici ContARP ha nel proprio organico ottimi specialisti, e se c'è anche un briciolo di causalità non si tireranno indietro. Oltre tutto, la sua è una patologia piuttosto rara, ma la sede fa istintivamente drizzare le antenne a chi di cancerogeni si occupa.

Un giudizio legale avulso da una almeno contestuale denuncia di MP, persino in casi gravi, ha poche possibilità di trovare la giusta luce, anche perchè spesso i giudici affidano l perizie di ufficio a Medici Legali, ai quali purtroppo nel corso di specializzazione -almeno per adesso- nessuno spiega che se un agente è cancerogeno ogni patologia neoplastica lo vede almeno in concausa.

Colgo l'occasione per offrirle i miei voti di piena guarigione.

Nofer
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ramiste

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  • ANTIMONIO
  • (22/11/2008 11:53)

In linea di massima sono d'accordo con Nofer e con il contenuto della sua "missiva" al lavoratore che ha posto il quesito, ma voglio esprimere alcune precisazioni.
La nuova, recentissima, tabella delle malattie professionali dell'industria e agricoltura (D.M. 9 aprile G.U. n. 169 del 21 luglio 2008, si può andare al sito Inail per ulteriori informazioni) non indica per l'Antimonio la possibilità di provocare neoplasie né, in effetti, mi pare ci siano in letteratura riferimenti certi per l'uomo (a parte la classificazione IARC, che comunque è di "possibile" cancerogenicità).
Ferma restando la possibilità di inoltrare domanda di malattia professionale, da parte del medico curante o di qualunque altro medico che abbia posto la diagnosi o riscontrato la patologia, in questi casi l'onere della prova spetta al lavoratore (vedasi circolare Inail n. 47 del 24/07/08 inerente l'argomento: "Nella valutazione di queste patologie [malattie non tabellate - NdR], pertanto, occorrerà continuare a fare riferimento ai principi giurisprudenziali elaborati dalla Corte di Cassazione secondo cui qualunque patologia può essere inclusa in astratto tra le malattie inserite in tabella, ma in concreto, spetta alla scienza medica definire – in base a criteri da essa ritenuti affidabili – la potenziale etiopatogenesi, rilevante anche sul piano giuridico, tra quelle sostanze e le diverse malattie che potenzialmente ne derivano".
Pertanto, in conclusione, il suggerimento per il lavoratore è quello di farsi redigere un primo certificato di malattia professionale, che deve essere inoltrato all'azienda affinché venga poi inviato all'Inail dalla stessa con altri dati amministrativi necessari all'istruzione della pratica (se il nostro amico è già in pensione, può eventualmente rivolgersi direttamente all'Ente assicuratore). L'Inail istruirà la pratica verificandone la correttezza amministrativa e rivolgendosi, successivamente, a Contarp e Area Medica per la valutazione del caso in esame, invitando - se del caso - il soggetto a documentare la pregressa esposizione e, quando necessario, a visita medica, visite specialistiche o altri controlli clinici di laboratorio e/o strumentali.
Rammento infine che lo stesso medico che redige il primo certificato deve anche inviare notizia della malattia all'organo di vigilanza della ASL territorialmente competente, ai sensi dell'art. 139 del TU 1124/65, a scopo statistico-epidemiologico.
Mi scuso per la lunghezza dell'intervento e spero di essere stato sufficientemente chiaro.

dimaria

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  • Re: BISMUTO
  • (22/11/2008 14:11)

Il paziente parlava anche di esposizione ad arsenico , mi pare di ricordare della possibilità di lesioni precanc. (leuscoplachia)e canc. correlabili .....

bordini

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  • Re: BISMUTO
  • (22/11/2008 15:44)

Un suggerimento che mi sento di dare al lavoratore e' invece quello di chiedere un parere ad una U.O. di Medicina del Lavoro del territorio. Anche per evitare di entrare nel "loop" dell'INAIL dove già le malattie tabellate vengono riconosciute in un terzo dei casi (vedi relazione a Palermo)...figuriamoci le non tabellate!

"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)

Gennaro

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  • Re: BISMUTO
  • (24/11/2008 09:49)

Se ho letto bene il Sig. che ha ha iniziato il thread nel 1992 aveva la lingua nigra, se ricordo bene le cause sono molteplici, e tra queste sicuramente l'esposizione a metalli pesanti. Tra i metalli pesanti è presente anche l'arsenico (ricordo di averlo letto anche nel libro il nome della rosa) cui era esposto il signore che ha chiesto aiuto.
Condivido il collega Di Maria per qaunto riguarda sulla responsabilità dell' l'arsenico nel causare la luecoplachia del cavo orale. Dal tempo dell'esposizione all'arsenico sono trascorsi anche molti anni, questo può essere un fattore a favore del lavoratore per dimostrare il nesso causale con la malattia.
Quindi così come altri colleghi che mi hanno preceduto è opportuno riferirsi contemporaneamente sia a un centro ospedaliero di medicina del lavoro che chiedere a un medico "magari anche quello di famiglia" di inviare una denuncia ma soprattutto un referto di malattia professionale. Attraverso il referto, l'organo di vigilanza "potrebbe" ricostruire l'attività l'avorativa, e quindi dimostrare il nesso causale della malattia.
Saluti Gennaro

Gennaro Bilancio

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