non è che sei un pochino troppo sicuro di te?
A me pare che ci siano anche (se permetti "anche", almeno) quesiti e risposte con qualche motivazione valida.
Per come deve essere una scarpa, non faccio il ciabattino, ahimè, starei più tranquillo, ma so come te quali caratteristiche deve avere una calzatura antinfortunistica a seconda dell'attività e del conseguente rischio, e so anche che dobbiamo cercare di far lavorare la gente con un po' di comfort, mentre la maggior parte delle scarpe che si vedono sono scelte solo perchè costano una miseria.
Quindi ha un senso confrontare le proprie esperienze in merito.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
Salve, io sono un dipendente di un'azienda di raccolta rifiuti e devo camminare per 6 ore facendo non so quanti km, quindi il problema scarpe lo sento molto!
Fino a qualche anno fa l'azienda permetteva di scegliere tra 6/7 tipi di scarpe antinfortunistiche e se comunque non ti stavano bene, pagando la differenza di tasca propria, potevi prendere il modello che preferivi.
Un paio di anni fa un collega prende una storta ad una caviglia (incidente banalissimo per chi sale e scende dal furgoncino centinaia di volte al giorno!) e da quel giorno obbligatorio scarpe alte (a scarponcino) e solo un modello che ha scelto l'azienda.
Visto che quel modello di scarpe mi causa molti dolori e non ho voglia di fare discussioni con ingegneri e medici vari posso comprarmi da solo le scarpe come voglio ovviamente sempre S1P come quelle fornite dall'azienda????
Grazie a tutti
rama.89 il 15/06/2013 01:00 ha scritto:
Salve, io sono un dipendente di un'azienda di raccolta rifiuti e devo camminare per 6 ore facendo non so quanti km, quindi il problema scarpe lo sento molto!
Fino a qualche anno fa l'azienda permetteva di scegliere tra 6/7 tipi di scarpe antinfortunistiche e se comunque non ti stavano bene, pagando la differenza di tasca propria, potevi prendere il modello che preferivi.
Un paio di anni fa un collega prende una storta ad una caviglia (incidente banalissimo per chi sale e scende dal furgoncino centinaia di volte al giorno!) e da quel giorno obbligatorio scarpe alte (a scarponcino) e solo un modello che ha scelto l'azienda.
Visto che quel modello di scarpe mi causa molti dolori e non ho voglia di fare discussioni con ingegneri e medici vari posso comprarmi da solo le scarpe come voglio ovviamente sempre S1P come quelle fornite dall'azienda????
Grazie a tutti
mi sono dimenticato di precisare che le scarpe che vorrei acquistare sono le più costose (per non fare nomi) e che fino a due anni fa pagando la differenza di tasca mia me le facevano comprare.
Grazie ancora
sermed il 29/03/2008 02:17 ha scritto:
A mio avviso il Medico può solo cercare di mediare tra le esigenze soggettive del Dipendente ed il diritto del Datore di lavoro di scegliere calzature "a norma di Legge". La nostra abilità nel mediare potrà evitare una soluzione che non potrà che essere drastica: impossibilità ad usare i DPI equivale ad una inidoneità alla mansione. Non credo sia accettabile, se non a rischio e pericolo sia del Dipendente che del DDL e del Medico, una esenzione dall'uso di DPI.
Saluti a tutti.
E' già stato spiegato qui
http://www.medicocompetente.it/me...-le-scarpe-antinfortunistiche.htm
Piuiteaczz il 15/06/2013 06:28 ha scritto:
E' già stato spiegato qui
http://www.medicocompetente.it/me...-le-scarpe-antinfortunistiche.htm
Forse non mi sono spiegato bene.
Non è che io non voglio usare i DPI è solo che le scarpe che mi passa l'azienda non riesco ad usarle e quindi vorrei sapere se nel caso mi facessi male con le scarpe che mi sono comprato autonomamente, con le stesse caratteristiche tecniche di quelle che passa l'azienda, a livello assicurativo sono coperto oppure no. Alla mia azienda non gli interessa quali scarpe porto basta che siano antinfortunistiche e soprattutto che non gli vado a rompere le ***** però non vorrei farmi male e poi al pronto soccorso o chi di dovere mi fa storie (sicuramente non l'azienda!)
Grazie
e comunque L'art.76 comma 2c del DLgs 81/2008, afferma come un DPI debba "tenere conto delle esigenze ERGONOMICHE o di salute del lavoratore" e il comma d, che afferma come i DPI debbano "poter essere ADATTATI all'utilizzatore SECONDO LE SUE NECESSITA".
Quindi non è che sono inidoneo ad usare i DPI e quindi alla mansione è l'azienda che non vuole venirmi incontro ed io per evitare discussioni in quanto a tempo determinato me le compro autonomamente tutto qui
rama.89 il 15/06/2013 07:59 ha scritto:
Forse non mi sono spiegato bene.
Non è che io non voglio usare i DPI è solo che le scarpe che mi passa l'azienda non riesco ad usarle e quindi vorrei sapere se nel caso mi facessi male con le scarpe che mi sono comprato autonomamente, con le stesse caratteristiche tecniche di quelle che passa l'azienda, a livello assicurativo sono coperto oppure no. Alla mia azienda non gli interessa quali scarpe porto basta che siano antinfortunistiche e soprattutto che non gli vado a rompere le ***** però non vorrei farmi male e poi al pronto soccorso o chi di dovere mi fa storie (sicuramente non l'azienda!)
Grazie
Il lavoratore non può comprare autonomamente le scarpe d lavoro per due motivi:
1) la sicurezza non deve comportare costi per i lavoratori
2) Il datore di lavoro risponde della idoneità dei dispositivi di sicurezza scelti, tra cui le scarpe
Una via di uscita potrebbe essere che il datore di lavoro ti autorizzi per iscritto a indossare la scarpa che tu hai comprato (anche se, alla luce del punto 1, non è una ipotesi corretta)
Il vero problema che attualmente non ha risposta nel repertorio della Cassazione è fino a quanto il datore di lavoro è tenuto a spendere per una scarpa antinfortunistica? Voglio dire, se un lavoratore ha problemi seri ed oggettivi ad indossare la scarpa e l'unica scarpa che va bene costa ad esempio 400€ o di più, il datore di lavoro è tenuto a comprarla?
Nessuna fonte autorevole ha mai dato indicazioni su questo
Ho per l'ennesima volta la sgradevolissima impressione che si dimenichi o si ignori che la scelta dei DPI deve essere fatta in base all'analisi del rischio specifico per la mansione.
Dire scarpe antinfortunistiche significa dire tutto e dire niente: anti-quale infortunio devono essere queste scarpe? lo scivolamento? l'elettrocuzione? lo schiacciamento ? la perforazione plantare?
Mi sono proprio da poco trovata alle prese con l'ufficio acquisti di un'azienda che, nonostante nel DVR avesse le caratteristiche di riferimento sia in sigla che come norma EN per i vari tipi di scarpa da adottare per le singole persone dei vari reparti, ha ben pensato che comprando tante scarpe tutte uguali avrebbe ottenuto uno sconto... E per l'ennesima volta mi sono ritrovata con i 3 elettricisti che avevano le scarpe con i plantari e le punte in metallo ! Giusto per dirlo, i plantari antiperforazione in quell'azienda non servono per nessuna mansione, perchè non hanno nulla di tagliente, nè a terra nè in giro.
Per quanto riguarda la fattispecie del ns. interlocutore, una volta fissata la tipologia di scarpa necessaria a prevenire un determinato tipo di infortunio (e su questo il MC a mio avviso ha il dovere e la competenza per intervenire), occorre ricordare che l'uso dei DPI non può comportare rischi aggiuntivi, e per come la vedo io anche una vescica al tallone è un rischio aggiuntivo. Quindi, ritengo che il DdL abbia il dovere di identificare i requisiti della calzatura occorrente per quella mansione, così come abbia il diritto/dovere di stabilire il proprio tetto di spesa. Siccome non si tratta di scegliere un DPC, che deve comunque essere uguale per tutti, a mio avviso un lavoratore deve poter utilizzare una calzatura "personalizzata", purchè conforme ai requisiti di sicurezza indicati dall'azienda. E se nel caso di "prima fornitura" la scarpa è già stata acquistata dal DdL e quindi il lavoratore (secondo me) se la deve pagare da sé, per i successivi ricambi ogni lavoratore che intenda utilizzare altre marche ha il dovere innanzi tutto morale di avvisare preventivamente, in modo che non si sprechino denari in forniture che restino inutilizzate, e poi ad esibizione della ricevuta fiscale avere il rimborso per la sola quota equivalente al costo della calzatura che l'azienda avrebbe acquistato.
A me questa pare la soluzione più ragionevole.
Nofer
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