prendo lo spunto per una riflessione: come mai questa smania di definire le modalità operative di una cartella clinica, da quella del medico competente a quella del medico ospedaliero e e del medico di medicina generale (o del territorio) (vedi Legge REGIONE VENETO 14/12/07 n34 (norme in materia di tenuta informatizzazione e conservazione delle cartelle cliniche e sui moduli di consenso informato).
Oltre alla pur plausibile spiegazione del delirio di onnipotenza di pseudo manager che non vedono l'ora di dimostrare dei saperne una più d'un medico offuscati da insana invidia (ragionieri "a non ragionando ut lucus a non luciendo )vi è una ragione più profonda: la progressiva informatizzazione delle professioni "cosidette" liberali( Vedi J.RIFKIN La fine del lavoro mondadori ed 2002) sta invadendo anche il campo medico e la premessa per sostituire il medico è la cartella informatizzata. Riflessione azzardata? ad ogni buon conto il compito di diagnosticare, prevenire e curare è troppo delicato per lasciarlo al computer e una parola di conforto nella sofferenza avrà tutt'altro senso de pronunciata da una voce elettronica ......
Per cultura ma soprattutto per esperienza non entro nella paranoia di questa cartella sanitaria e di rischio.Me la studio,la mastico, la digerisco e poi valuto le cose che possono migliorare la "mia" cartella.Mi rendo conto che la finalità e' la sua struttura informatizzata per poter essere inviata telematicamente, un po' come l'UNICO PF,e allora aspetto un bel software tipo ASPED 2000 che mi tolga le castagne dal fuoco.
Quello che non capisco è per esempio all'art. 25 lettera f,la facoltà del lavoratore di chiedere copia della cartella sanitaria all'ISPESL anche attraverso il proprio medico di medicina generale...mha,non può chiederla a me? Insomma,sono certi piccoli dettagli che mi fanno pensare che qualcuno abbia perso il senso della realtà.
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