lombait il 28/05/2008 08:39 ha scritto:
Dici bene ramses, ma anche l'età fa parte del "quadro clinico" della persona; poi ovviamente avrai il trentenne catorcio ed il sessantenne che è un grillo, ma non puoi, secondo me, non guardare la carta di identità di una persona nel valutare la sua idoneità. Questo, come giustamente scrivi, non deve però avere fini discriminatori perchè il lavoro, come la salute, è un diritto di ogni persona, ma deve avere fini preventivi di salvaguardia della salute della persona.
Onestamente, non saprei, a parte le battute, come "utilizzare" concretamente il criterio età, perchè non ho riferomenti normativi che possano servire a farne un criterio nella valutazione di idoneità.
Per carità, "so di non sapere".
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
Scusa ramses, ma non si tratta di un discorso normativo, altrimenti finiamo davvero per fare solo i burocrati e non i medici. Quando vai da uno specialista di qualsiasi branca della medicina, una delle cose che tiene in conto per poter fare una diagnosi e soprattutto una prognosi è l'età della persona. Poi ti ripeto, soprattutto nel nostro mondo potrai trovare grilli e catorci a qualsiasi età, ma penso che sia indiscutibile che il fisico di un trentenne sia differente da quello di un sessantenne. Come ho già scritto, non deve essere motivo di scelta nel dare o no un'idoneità, ma uno dei parametri valutati, anche se non c'è una legge che te lo mette per iscritto.
Almeno questo è il mio pensiero
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