nuno21 il 12/06/2008 01:38 ha scritto:
Io personalmente faccio: spiro, emocromo con formula, gamma GT, transaminasi, creatininemia, esame urine e dosaggio dell'ac. t.t. muconico urinario, fine turno. Periodicità annuale.
anche a firenze e dintorni si usa questo protocollo con la variante del ttmuconico semestrale a prescindere dal tipo di impianto
il t-t muconico è falsato dall'esser o meno fumatori (in effetti, pare che nel fumo della mia amata sigaretta compaia a volte del benzene...), quindi da tener presente. Invece, l'acido metilippurico, segnatamente il p-metilippurico, non ha fattori di confondimento ambientale ed è in connessione diretta con il p-xilolo contenuto nelle benzine anche quello come antidetonante, e pure tanto ma tanto di più del benzene (10-15 % anche). Utile il monitoraggio personale con campionatori passivi per l'intero turno di lavoro.
Io dico anche 1 OH-pirene urinario, che il benzene nella distribuzione carburanti è assai ma assai al di sotto di 1/10 del TLV-TWA, ma vi dò la mia parola d'onore che quei poveretti a ogni macchina che si rimette in moto si fanno una ciucciata incredibile sia delle PM 2,5 incozzicate alla fine della marmitta che dei primi prodotti di combustione che il grosso sono IPA. Che dirvi, i medici siete voi
Nofer
--------------------------------------------------------------------
Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
Scusate la riflessione personale ma se nonostante la valutazione del rischio la considerazione finale e' "...siccome gli standard produttivi non possono essere garntiti...quindi consideratela R45..."...mi chiedo...a che serve la valutazione??? Qui siamo tornati al vecchio concetto di rischio presunto del 303/56....
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Giusto Bordini. Se si hanno dubbi sulla veridicità delle schede di sicurezze dei carburanti, fornite dai produttori petroliferi, che classificano i propri carburanti come non cancerogeni, come a me capitato nel caso di benzina AVIO, perchè attestano un contenuto di benzene al di sotto dello 0,1%, bisogna fare un monitoraggio ambientale prima di attivare l'iter di classificare i lavoratori esposti a cancerogeni. La presunzione del rischio è una comoda scappatoia per fare analisi e visite inutili ma danarose, ma la collaborazione del medico competente deve basarsi su considerazioni di prove di scientificità, e soprattutto le prove epidemiologiche non attestano un maggior rischio di leucemie nei benzinai.
bordini il 13/06/2008 05:07 ha scritto:
Scusate la riflessione personale ma se nonostante la valutazione del rischio la considerazione finale e' "...siccome gli standard produttivi non possono essere garntiti...quindi consideratela R45..."...mi chiedo...a che serve la valutazione??? Qui siamo tornati al vecchio concetto di rischio presunto del 303/56....
Max.B
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti