Ho una trentina di lavoratori di galvanica per i quali, tra i vari esami, ricerco anche il cromo urinario
Da poco il limite e' stato portato da 25 a 0,7
Tutti (100%) hanno valori molto bassi compresi tra 2 e 4,5 ma tutti al di sopra del nuovo limite
Capita anche ad altri ?
Come vi comportate in merito ?
Grazie
gab1958 il 16/07/2025 04:50 ha scritto:
Ho una trentina di lavoratori di galvanica per i quali, tra i vari esami, ricerco anche il cromo urinario
Da poco il limite e' stato portato da 25 a 0,7
Tutti (100%) hanno valori molto bassi compresi tra 2 e 4,5 ma tutti al di sopra del nuovo limite
Capita anche ad altri ?
Come vi comportate in merito ?
Grazie
La cromuria rileva sia il Cromo III che il Cromo VI, non è quindi indicativa dell'esposizione a Cromo VI. Occorre dosare il Cromo intraeritrocitario che è correlato al solo Cromo VI.
La redazione di MedicoCompetente.it
Cromo esavalente Cr VI è cancerogeno gruppo 1 IARC,per il cromo intraeritrocitario non esistono limiti di riferimento accettati il suo uso è a scopi di ricerca di solito si usa il cromo nelle urine a fine turno o a fine settimana lavorativa, se sbaglio correggetemi
Domenico Longo
Inoltre il cromo urinario riflette esposizione recente (specie cromo VI)quello intraeritrocitario riflette esposizione cronica , informare il lavoratore di evitare integratori ed alimenti ricchi di cromo prima del prelievo
Domenico Longo
ACGIH dal 2021 ha eliminato il valore limite di riferimento per la popolazione lavorativa (esposti) e ora indica solamente il SIVR (valore limite di riferimento della popolazione generale -notazione pop accanto al valore) pari a 0,7 µg per il monitoraggio biologico del cromo nelle urine.
Probabilmente considerando che CR VI è cancerogeno si ritiene che un’esposizione superiore a quella della popolazione generale sia a rischio, anche se questo criterio non è stato adottato per tutti i cancerogeni.
La cromuria, come detto, non distingue Cr VI e Cr III e quindi i molteplici fattori confondenti (non solo la dieta) falsano il valore riscontrato che può non essere più in correlazione con l’esposizione lavorativa ai bassi valori limite ora previsti.
Il dosaggio del cromo intraeritrocitario è rappresentativo dell’accumulo del solo Cr VI di un periodo 8-10 settimane.
I valori di riferimento di alcuni laboratori (sono diversi i laboratori che oggi fanno questa analisi di routine ormai) sul campione ematico estemporaneo (frazione eritrocitaria) sono i seguenti:
Limite massimo per la popolazione generale 0,5 µg/l
Limite massimo per l’esposizione lavorativa 17 µg/l
Può essere utile mantenere il monitoraggio del cromo urinario come screening ma quando ci si trova a dover gestire valori al di sopra dei limiti ACGIH occorre approfondire la valutazione dell’esposizione.
Sicuramente il monitoraggio ambientale è una fonte indispensabile a questo scopo ma anche il dosaggio del cromo intraeritrocitario può essere importante.
I due dosaggi (cromuria e cromo intraeritrocitario) possono quindi essere considerati complementari.
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