GANDALF IL GRIGIO il 23/07/2008 12:31 ha scritto:
Credo che le giuste, e per certi versi amare, riflessioni di Gennaro dovrebbero aiutarci a capire quanto è caduta in basso la nostra professione, o meglio quanto è stata spinta in basso da chi fa le leggi. E' verissimo, ultimamente stiamo più parlando di politica che di Medicina, e questo secondo me non fa bene al nostro lavoro...d'altra parte però come hanno fatto notare gli altri Colleghi sono gli eventi che ci stanno costringendo a buttarci in politica, a lottare per cercare di difendere la nostra professionalità ed i nostri interessi (e si perchè bisogna pure mangiare, e ve lo dice uno che tiene due figli, rate, mutui, etc, etc). Quale è la soluzione? Personalmente ribadisco la mia conviznione sulla necessità di una vera e propria organizzazione sindacale, che si appoggi ai sindacati medici esistenti, che ci permetta di dare il giusto risalto alla nostra professionalità. Avete riflettuto sul fatto che, dopo i medici di famiglia, siamo forse i medici che visitano più persone durante l'anno? ...e che probabilmente siamo la categoria medica che detiene il maggior numero di dati epidemiologici sulla popolazione adulta sana?.. e sul fatto che sempre più spesso siamo l'unico medico visto da un adulto sano durante l'anno? Siamo una categoria di elevato spessore professionale, dobbiamo saper fare l'internista, l'orl, l'ortopedico, il dermatologo, il medico legale, il cardiologo, il neurologo, lo psichiatra, il prete, ed a volte il consulente familiare e non so quante altre cose, anche non mediche. Però per mettere in evidenza e tutelare tutto questo non bastano iniziative, pure lodevoli, quali lettere o incontri, e meno che mai le prese di posizione delle varie società scientifiche, SIMLII in primis, che secondo me hanno altri target... per farsi rispettare occorre un sindacato, una forza che si possa "veramente" sedere ad un tavolo di trattative.
caro Sergio (e Colleghi tutti) non penso che ti arrabbierai se rivendico la paternità del tuo ottimo intervento...non fosse altro perchè queste cose le sostenevamo insieme qualche anno fa (con qualche altro "visionario"), col risultato forse di aver smosso un po' di coscienze, di aver allargato l'interesse per i problemi quotidiani della medici del lavoro e per il gap sempre maggiore che si era scavato tra le Associazioni e i peones (che saremmo noi, senza offesa per nessuno...)
L'idea del sindacato è ottima, in teoria...una categoria compatta, coesa e soprattutto capace di porsi come parte in causa non può che migliorare la propria condizione e riuscire ad "autodeterminare" ciò che più da vicinola riguarda. Inoltre, non si dimentichi, aumenterbbe senz'altro il potere contrattuale, economico e non.
In teoria, tutto questo è l'azione di un sindacato di categoria.
In teoria, appunto.
La pratica invece, temo sia diversa.
I medici competenti de facto non sono una categoria, perchè anni di lavoro "solitario" hanno creato solchi profondi (e a volte contrasti feroci) tra tutti noi. Gli esempi di quanto dico sono molteplici, il primo e più evidente è la frattura tra i medici del lavoro e gli igienisti e i medici legali (per tacere dei sanati...).Primo problema: la categoria è Medici del lavoro competenti o medici competenti?? La mia idea la dirò quando ci troveremo (se ci troveremo) intorno ad un tavolo. Altri solchi?? il medico competente e il collega dei Servizi: cane e gatto, il più delle volte, anche se potrei citare decine di esempi di collaborazioni fattive. Per non parlare poi dei contrasti tra il libero professionista e chi lavora per i centri o le sociteà di servizi, e così via...
Quindi come si vede tra teoria e pratica...
Tuttavia, nonostante tutte queste difficoltà (o forse proprio per queste difficoltà, sono fatto così...) dico sì al sindacato, sì ad un'associazione che ci tuteli e ci rappresenti, che non sia un doppione della SIMLII (che è una società scientifica e fa benissimo il suo ruolo, scientifico appunto e non contrattuale) nè di altre associazioni.
Dico sì, e per ora mi fermo qua. Prometto ai Colleghi che non manderò più email come qualche anno fa (che però, rivendico con orgoglio, qualcosa hanno fatto, non so se in bene o in male, tuttavia...) e aspetto fiducioso proposte e pareri.
Io per ora ci sto.
Cordialità
Massimiliano Cannas
328.1052619
PS: Un'ultima cosa: non penso che ci sia occasione migliore di questo obbrobrio 81 per riuscire a far dialogare i medici competenti.
Caro Massimiliano,
...e ci mancherebbe pure che mi arrabbio con uno dei pochi "bolscevichi" che comtribuirono a turbare le coscienze un paio di anni fa....in effetti a rileggerle oggi in quelle nostre lamentazioni c'era quasi un sinistro presagio che stesse per caderci tra capo e collo qualcosa, un brutto "coso81"...certo se lo avessi saputo allora forse mi sarei messo fare qualche altra cosa...
Comunque, per innalzare le tariffe ci potrebbe essere un mezzo: se ne discuteva giorni fa con dei Colleghi...se si potesse fare in modo che i contratti che stipuliamo con le aziende debbano essere obbligatoriamente vistati ed approvati dagli Ordini dei Medici, saremmo tutti automaticamente obbligati a rispettare il tariffario minimo....sembra l'uovo di Colombo ma non credo che sia tanto facile farlo, anzi chiederei lumi ed opinioni agli altri Colleghi...
Sergio Truppe
................................................................
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Essendo anch'io uno dei bolscevichi, vorrei fare un piccolo riassunto di quanto successo negli ultimi anni. La nascita ed il successo di questo sito, hanno permesso, da qualche anno a questa parte, di smuovere le coscienze di alcuni o meglio di permettere a queste coscienze, magari già smosse ma solitarie, di comunicare ad altre il disagio che già provavano nel piccolo orto dove la parcellizzazione professionale le aveva costrette. I MC hanno provato ad alzare la cresta e c'è chi ha tentato di fargliela abbassare, non sono state rose e fiori, ma qualcosa si è fatto. Si è tentato di farlo all'interno della SIMLII, perché questa è sembrata la strada meglio percorribile o forse l'unica (non stiamo per il momento a sottilizzare, ma se devo andare in un posto lontano meglio un autobus che già c'è dell'andarci a piedi). Si è ottenuto quanto segue: la creazione di un gruppo di lavoro formato esclusivamente da MC che analizzasse i problemi della categoria (che ha prodotto un documento che è stato molto gentilmente attaccato, lodato, ma comunque messo da parte) e l'ingresso nel Direttivo della Società di un paio di elementi espressi dal movimento, oltre ad una effettiva maggiore attenzione alle problematiche dei MC da parte del Direttivo. E' poco? E' molto? E' nulla? Io direi che è qualcosa da cui partire. Già odo i lamenti dei possessori del bicchiere mezzo vuoto ( che tra l'altro sono spesso gli stessi, ma non solo, che hanno partecipato poco o niente ai dibattiti ed ai tentativi, magari maldestri, di tirar fuori la testa dal guscio dell'isolamento). Oggi la situazione è ulteriormente precipitata a causa della COSA81, la SIMLII ha tentato e sta tentando, con i suoi metodi ed i suoi tempi, di salvare il salvabile, ma va dato atto che non è stato facile, è stato impossibile viste le situazioni politico-mediatiche che si sono intrecciate rovinosamente. Si potrebbe a lungo discutere su quei tempi e metodi, ma la cosa ormai è sufficientemente inutile. Bene, anzi male,adesso ci ritroviamo TUTTI nell'impossibilità di lavorare serenamente, nella certezza di lavorare per forza di cose in maniera non "legalmente" congrua, con la nauseante sensazione di essere gli anelli deboli della catena. Che fare di ragionevole? Sarei senza ombra di dubbio per il sindacato, anzi chiamiamo le cose con il loro nome, la lobby. Le società scientifiche difficilmente saranno il luogo adatto per portare avanti le nostre richieste, non possono o forse non riescono ad esserlo, non fa parte del loro DNA. Allo stesso tempo cerchiamo di essere realistici, la creazione e lo sviluppo di un sindacato, richiederà del tempo, e non poco, e sarà difficile che se ne possano avvertire gli effetti sulla COSA81. Ma almeno saremo pronti per la prossima COSA, che se tanto mi dà tanto, potrà essere solo peggiorativa visto le idee di chi la scriverà(saranno sempre gli stessi zotici insipienti e neanche minimamente umili per chiedere a chi sa, anzi, A CHI FA).
Questo è il quadro che io vedo, riassunto velocemente in un post, certamente non esaustivo e per forza di cose privo di profondità sui singoli argomenti.
C'è qualcuno esperto di sindacalismo che possa aiutarci almeno a vagliare situazioni e possibilità? Non è forse il caso di organizzare un incontro nazionale di MC, magari a lato di qualche congresso a grande impatto, sfruttandone la logistica?
Se poi la creazione di un sindacato si rivelerà impossibile, dovremo per forza di cose darci nuove strategie all'interno delle nostre organizzazioni. Qualcosa si deve fare. Qualcosa si può fare.
Un saluto a tutti e soprattutto ai vecchi bolscevichi.
billi
Caro Claudio,
finalmente ti fai risentire! Sappiamo bene che il nostro pensiero in merito ai problemi della nostra disciplina va nella stessa direzione. Mi trovi d'accordo su tutto; sull'inadeguatezza della societa' scientifica (che e' pur cambiata ma non e' il suo fine) per portare avanti problemi pratici e sulla necessita' di un organismo NAZIONALE che possa tutelare i nostri interessi, mettendo da parte tutte le diatribe che ci hanno visti contrapposti. Un sindacato che raccolga e porti avanti le istanze ed il grido di dolore dei medici competenti TUTTI cosi' come previsti per legge (piu' siamo piu' voce in capitolo avremo). Una occasione per vedersi sono effettivamente i congressi nazionali: perche' non organizziamo un incontro a margine del congresso simlii di Palermo per creare questo nuovo organismo gia' a Novembre?
bordini il 22/07/2008 07:14 ha scritto:
E' indubitabile che alcune delle nuove introduzioni appesantiscano il fardello della componente burocratica del nostro lavoro ma sta anche a noi non tararci solo su questo aspetto perdendo di vista i contenuti medici o scientifici.
L'aspetto burocratico pero' riguarda ormai trasversalmente tutte le branche della medicina: non c'e' chirurgo toracico che non possa esimersi dal compilare una cartella clinica degna di questo nome cosi' come non c'e' ginecologo che possa pensare di non acquisire consensi informati su quanto si accinge a fare. E questa situazione e' sicuramente esasperata dalla pressione che deriva dalle conseguenze di eventuali cause legali conseguenti alle inadempienze. Se pero' "sposiamo" o ci preoccupiamo solo della burocrazia finira' che saranno sempre piu' altri a dirci quallo che dobbiamo fare e come dobbiamo farlo. Parere personale, si intende :)
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
Manca qualcosa o c'e' solo l'aforisma??
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
bordini il 22/07/2008 07:14 ha scritto:
E' indubitabile che alcune delle nuove introduzioni appesantiscano il fardello della componente burocratica del nostro lavoro ma sta anche a noi non tararci solo su questo aspetto perdendo di vista i contenuti medici o scientifici.
L'aspetto burocratico pero' riguarda ormai trasversalmente tutte le branche della medicina: non c'e' chirurgo toracico che non possa esimersi dal compilare una cartella clinica degna di questo nome cosi' come non c'e' ginecologo che possa pensare di non acquisire consensi informati su quanto si accinge a fare.
Secondo me, uno degli aspetti del problema è proprio che la burocratizzazione (ma "idiozia" non sarebbe più adatto ?) con cui dovremmo fare i conti è tale che facciamo fatica a seguire aspetti più "scientifici". Quando ti devi preoccupare di possibili sanzioni quali quelle che descrive Picpus, hai voglia di fare lo stilita in cima alla tua bella colonna di marmo... C'è qualcuno che domani mattina ti potrebbe rubare (dico "rubare" e ne sono convinto) qualche mese di lavoro (spese escluse) perchè un altro non ti ha dato delle informazioni (vedi caso dei dipendenti dimessi senza che nessuno te lo dica), o una delle altre situazioni che sarebbe superfluo scrivere perchè le conoscete già.
Allora è ovvio che, mentre cerchi di continuare a fare al meglio 'sto cavolo di lavoro hai la mente più tesa a questi aspetti che al confronto scientifico. Se lavori sul versante dei controllori invece guardi le cose con distacco, tanto sei tu che fai "o tarallo" agli altri, e a te nessuno ti cerca (fra l'altro, e non mi pare giusto: perchè non capita mai che qualcuno in caso di incidenti gravi sia chiamato a dimostrare di avere fatto effettivamente vigilanza ? Mah!)
Nel frattempo, sto cercando di mettere giù un testo da portare all'Ordine Provinciale, per cercare di farlo uscire sul bollettino mensile e contemporaneamente sondare la disponibilità dell'OdM a appoggiare/promuovere eventuali iniziative (da vedere quali) anti-81. Appena mi sembrerà soddisfacente lo metterò nella documentazione, per chi volesse leggerlo.
Per Campurra: sono d'accordo con te, e spero che i nostri battibecchi non abbiano lasciato segni di sorta , ma o mi spieghi che cavolo è un "misoneista" o penso che ti odierò almeno per 25 minuti.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
DIerettamente da google:
MISONEISTA
1 agg., contrario a ogni novità: atteggiamento m.
2 agg., s.m. e f., fautore, seguace del misoneismo
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Ti ho fatto "odiare Campurra" solo per 10 minuti!
COmunque e' chiaro che i problemi di burocrazia li viviamo tutti e tutti i giorni.
La riflessione iniziale di Gennaro pero' mi sembra fosse improntata ad una sorta di "avvilita constatazione" dei tempi che sono. Anche ai congressi di ogni ordine e grado si parla sempre meno di clinica e sempre piu' di politica, sanzioni o di nanotubi-micro"robe" varie. Poi non manca mai l'ospite di grido subissato di domande: e -caso strano- e' sempre l'avvocato, il magistrato o l'UPG.
Non che voglia ogni volta sentirmi citare Paracelso pero' una via di mezzo....
"L’oro non è tutto. Ci sono anche i diamanti". (Paperon De’ Paperoni)
Mala tempora currunt !
In ogni tempo c'è qualcosa che appare più importante.
Oggi siamo "distratti" da questo COSO, e già solo rifletterci sopra ci fa essere meno attenti a cose che invece dovremmo seguire con interesse.
Domani forse i timori ci manterranno in parte su questa strada.
E pensare che credevo che volessimo fare i medici, e ci troviamo a fera gli azzeccagarbugli, spesso per conto terzi per la nostra salvaguardia.
Mi ripeto: mala tempora currunt.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti