billi
ramses il 12/09/2008 02:41 ha scritto:
Lasciatemi porre un dubbio che mi arrovella.
Io ho impiegato alcuni lustri a costruire con i lavoratori un rapporto di reciproco rispetto e di fiducia, per il quale (come ha scritto Nonnogab tempo fa) ho gente che mi viene a parlare dei cavoli suoi, del figlio, della moglie. Tramite anche questo siamo riusciti a volte a superare situazioni che formalmente sarebbero state dei grossi problemi. Insomma, è chiaro.
E ora io devo andare a fare l'agente della "narcotici" contro queste persone ? Devo guardarli mentre riempiono il contenitore (se maschietti, perchè se femminucce è un guaio grossissimo !) perchè non mi ci mettano le urine del nonno, e se sono stati magari una serata in compagnia di qualcuno che si "spinellava" li mando al SerT e li addito di fatto al pubblico ludibrio dei colleghi e metto a repentaglio il loro posto di lavoro ?
E il rapporto medico-paziente che fine fa ?
Sarà banale per alcuni di voi, ma a me pare un problema. E' una cosa che cambia di molto la prospettiva con la quale abbiamo lavorato fino a oggi (o a ieri, visto il discorso alcool)
Conoscendo la nostra naturale predisposizione verso il lavoratore, se non urina, dopo avergli fatto per piu' di mezzora: pissss, pissss, urineremo noi al posto suo:).
Dimenticavo: ho qualche lavoratore dializzato. Nel documento non c'e' scritto come faccio a fargli fare pipi'.
Che fine fa il rapporto medico-paziente? non so...chiediamo a qualche luminare che ci "illumini"!
Ramses ha perfettamente ragione, si rischia di perdere quel rapporto di fiducia con i lavoratori che a volte fa risolvere problematiche notevoli...
e poi non mi piace di fare il poliziotto, non ne ho la stoffa ne la vocazione
quanto al luminare che ci illumini, evocato da fratini..... beh mi sa che stiamo freschi
Sergio Truppe
................................................................
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Lasciamo perdere i luminari,rimane il fatto che il rapporto medico-paziente è un grosso problema e non solo dei medici del lavoro,ed è la burocrazia che sta rendendo difficile questo rapporto.Probabilmente lo avvertono di più i colleghi di una certa età,professionalmente "nati diversi",mentre le nuove generazioni un pò meno.Ciò non significa che sia una situazione migliorativa,anzi personalmente la penso come Ramses e se questi sono scampoli di futuro,preferivo quando giravo per la campagna su di una scassatissima 500,visitando i nostri vecchi coloni veneti,che ti invitavano gentilmente ma fermamente a tavola a bere un bicchiere e tornavi a casa pieno di uova,polli e molto altro.Erano veramente altri tempi e li ricordo con nostalgia,la mia professione era tenuta in estrema considerazione ed il rispetto era massimo,eppure ero solo un giovane medico con poca esperienza.
Le aziende crescevano come funghi sulla pianura pontina,non c'erano tutti questi pezzi di carta pieni di firme,coi datori di lavoro di allora bastava una stretta di mano e i sindacalisti lo erano davvero,conquistare la loro fiducia non era facile,ma quando succedeva,ed è successo,durava anni e si tramutava in amicizia che andava oltre la politica spesso di segno opposto...ma la stima era un valore importante,mentre l'opportunismo era lontano-
Certo sono stati fatti enormi passi in avanti nel campo della sicurezza,ma se parliamo di rapporto medico-paziente,questo si sta perdendo e non è un bene.
Quindi come si può chiedere ad uno di noi di fare l'agente della narcotici?
g.
Sono convinto che la legge sulla droga l'abbia scritta un alcolizzato e quella sull'alcool un drogato; questo, ovviamente, per tacere di chi ha voluto, di chi ha scritto, e di chi ha firmato l'infamissimo cosottantuno.
Per restare in tema, dopo una rapida lettura, interrotta da imprecazioni, sono assalito da alcuni dubbi:
-Ma allora ste benedette visite preassuntive se possono essere fatte non vengano vietate;
- l'estrazione dei lavoratori mi ricorda la tombola che si fa a Natale;
- in caso di "ragionevole sospetto" come può il datore di Lavoro richiedere un accertamento al medico competente che mi pare si configuri straordinario?
- Chi fa l'accertamento post infortunio o incidente?
- Stendo un velo pietoso sulla raccolta dei campioni.
Speravo che con la caduta del precedente governo si mettesse fine alle scemenze, ma, ancora una volta, mi sbagliavo.
Ma chi ci aiuterà mai?:(
...e se magari trovi uno positivo all'alcol o alle sostanze stupefacenti (alcolizzato cronico o tossicodipendente) E LO AIUTI VERNIRNE FUORI???? non sarebbe mica male come MEDICO!!
ollyou il 14/09/2008 02:52 ha scritto:
...e se magari trovi uno positivo all'alcol o alle sostanze stupefacenti (alcolizzato cronico o tossicodipendente) E LO AIUTI VERNIRNE FUORI???? non sarebbe mica male come MEDICO!!
Olivieri, vivi in questo mondo?
La realtà delle cose, fra coso81, tossicodipendenza ecc..., e che sono troppi c....i per un uomo/donna solo, cioè il medico competente. Non si riesce più ad adempiere a tutte le leggi neanche volendolo per il semplice fatto che chi fa le leggi è completamente avulso dalla realtà su cui stà legiferando.
Siamo soggetti a multe esorbitanti per mancanze futili; per le cose serie il medico è adesso messo da parte più di prima.
A volte penso che il legislatore, nel cosoottantuno, abbia chiamato qualche suo vecchio amico, medico del lavoro ben piazzato, magari ottantunenne, e gli abbia chiesto cosa fa il medico del lavoro. E questi gli avrà spiegato che deve compilare con diligenza le cartelle sanitarie. Di formazione, di partecipazione alla quotidianità aziendale ed altre cose qualificanti nulla. Infatti ai suoi tempi non si usava. Si è quindi tornati al visitificio. Ma quel che più è grave è il fatto che non ci si può mettere mezza giornata per fare 3 visite. Quindi dovendo compattare i tempi, ma non potendo esimerci dal "barrare gli spazi vuoti", timbrare e firmare ogni accertamento", numerare gli allegati ecc..., sicuramente si comprimono gli altri tempi, coiò quelli della visita medica vera e propria. La conseguenza è uno scadimento delle ns. prestazioni ed una minor tutela del lavoratore, oltre al senso di inutilità che accompagna le ns. prestazioni.
Può darsi che io sia troppo pessimista, ma l'avete letta l'ultima perla, il documento sulla tossicodipendenza? dobbiamo scrivere al Datore di lavoro che un suo lav. non ha superato il test, quindi non è idoneo transitoriamente. Fin quì tutto bene. Lui scende dal trattore/camion, e i suoi colleghi vedono, ma non deducono! Deve andare al SERT, ovviamente in orario di lavoro, ma senza dare nell'occhio, altrimenti la sua privacy ne soffrirebbe! E poi, senti senti, il medico competente scrive alla motorizzazione civile dichiarando il non superamento del test! Ma se neanche il SERT lo fà!
E via di questo passo.
La mia conclusione è che, con queste regole del gioco, siamo tornati più indietro del 303/56, anzi quest'ultimo, a rileggerlo e con poche modifiche, non sarebbe malaccio.
Adesso però mi faccio una birra e per stasera dimentico la professione.
ciao a tutti
rocco
ollyou il 14/09/2008 02:52 ha scritto:
...e se magari trovi uno positivo all'alcol o alle sostanze stupefacenti (alcolizzato cronico o tossicodipendente) E LO AIUTI VERNIRNE FUORI???? non sarebbe mica male come MEDICO!!
MEDICO prima di tutto, certamente!
Ma tu pensi che io mi senta professionalmente realizzato quando la mia principale preoccupazione è avere numerato correttamente gli allegati?
Certo, come ricordato mi sto fasciando la testa troppo presto, ma alla luce di quanto combinato con il cosottantuno non ho troppe speranze, e spero di sbagliarmi.
Un'ultima considerazione: non sono io a dare la patente all'autista, così come non sono io a dare l'arma alla guardia giurata, esistono già altre figure, quali il medico di base e l'ufficiale sanitario; perchè non demandare a loro questi controlli? Forse perchè i medici di base, ben strutturati e sindacalizzati, si rifiuterebbero? In tal modo si riuscirebbe a controllare anche chi non è dipendente ma, dotato di patente C,D,E..., guida il proprio mezzo!
Credimi, caro ollyou, non è con procedure da deficente che aumenti la professionalità: chi già l'aveva faticherà a mantenerla e chi non ce l'aveva continuerà a non averla.
Cordialmente.
Guido Perina
Guido Perina il 14/09/2008 08:43 ha scritto:
MEDICO prima di tutto, certamente!
Ma tu pensi che io mi senta professionalmente realizzato quando la mia principale preoccupazione è avere numerato correttamente gli allegati?
Certo, come ricordato mi sto fasciando la testa troppo presto, ma alla luce di quanto combinato con il cosottantuno non ho troppe speranze, e spero di sbagliarmi.
Un'ultima considerazione: non sono io a dare la patente all'autista, così come non sono io a dare l'arma alla guardia giurata, esistono già altre figure, quali il medico di base e l'ufficiale sanitario; perchè non demandare a loro questi controlli? Forse perchè i medici di base, ben strutturati e sindacalizzati, si rifiuterebbero? In tal modo si riuscirebbe a controllare anche chi non è dipendente ma, dotato di patente C,D,E..., guida il proprio mezzo!
Credimi, caro ollyou, non è con procedure da deficente che aumenti la professionalità: chi già l'aveva faticherà a mantenerla e chi non ce l'aveva continuerà a non averla.
Cordialmente.
Guido Perina
Condivido perfettamente,tranne i medici di base perfettamente sindacalizzati,ma questo è un altro discorso.
Ciao
g.
billi
ollyou il 14/09/2008 02:52 ha scritto:
...e se magari trovi uno positivo all'alcol o alle sostanze stupefacenti (alcolizzato cronico o tossicodipendente) E LO AIUTI VERNIRNE FUORI???? non sarebbe mica male come MEDICO!!
Si, ma lo vorrei fare senza stupide ed odiose imposizioni legali che non stanno ne' in cielo ne' in terra
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti