alfrelomba il 15/09/2008 01:16 ha scritto:
1) ....delle definizioni dogmatiche di "protocollo sanitario" che sinceramente non condivido. Io credo che un protocollo sanitario non valga "erga omnes", pur se esposti alla stessa qualità/quantità di rischio e a prescindere o meno da gruppi di rischio omogenei.
2) .............................................................................................................................................................................................................................................................................................3) Per concludere ritengo che il protocollo sanitario, specie in presenza di particolari meiopragie d'organo o di apparato, si possa e si debba confezionare, a guisa d'abito di alta sartoria, su misura. E' quella che io definisco "ergonomia della sorveglianza sanitaria" secondo la quale è la sorveglianza sanitaria, con il o i relativi protocolli deve adattarsi , fin dove è possibile, alla persona-lavoratore e non viceversa. Certo è più facile a dirsi che a farsi, ma, specialmente di fronte a particolari patologie, di cui il medico competente ne venga messo a conoscenza, ritengo sia il caso di attuare una "sorveglianza dedicata" non solo con visite specialistiche, ma anche con l'intervento diretto e ravvicinato cronologicamente di visite mediche da parte del medico competente.
Ho numerato le cose del tuo intervento per fare ordine nella mia risposta.
1) dogmatica o non dogmatica, quella è la definizione PRATICA del protocollo sanitario.
Per gruppi omogenei di esposizione perchè i rischi per quel gruppo sono quelli e tu fai la sorveglianza sanitaria sulla base di quei rischi.
Quindi... riprendiamo il filo...
Si parlava di Movimentazione manuale di carichi nel diabetico con retinopatia dibetica....
Se lui è un facchino, il protocollo sanitario è secondo la valutazione dei rischi, mirato a tutti i facchini che fanno il suo stesso lavoro...
Nel suo caso particolare aggiugno la visita oculistica e dò la prescrizione di vederlo dopo sei mesi .... se tutto va bene ovviamente
Forse non ho capito, ma secondo te io dovrei fare Protocolli personalizzati ?????
Quindi :
- Facchino sano (Protocollo A);
- Facchino diabetico (Protocollo A+ visita diabetologica, emoglobina glicossilata + visita oculistica + v. neurologica + v. angiologica, ecc) a questo punto voglio controllare bene bene tutti gli organi bersaglio !!!!!!!;
- Facchino ipertesso (Protocollo A + ECG + ECG da sforzo + visita oculistica per il fondus + ecografia renale + x, ecc )tutti gli organi bersaglio anche a lui....:
- Facchino cardiopatico ( Protocollo A + Vista cardiologica + ECG da sforzo + ecocuore + x, ecc....,);
- Facchino Psichiatrico ( Protocollo A + Visita psichiatrica):
- Facchino con BPCO (Protocollo A + rx Torace + Valutazione pneumologica + ecc)
Adesso va bene ?
Ma è da manicomio !!!!
Il Protocollo si fa per gruppi omogeni di esposizione a determinati rischi.L'obiettivo è la PREVENZIONE di tutte la patologie LEGATE AL RISCHIO, la diagnosi precoce di patologie CORRELATE/CORRELABILI al lavoro....
Poi le particolarità SOGGETTIVE le gestisco con gli accertamenti mirati ad approfondire ma mica tiro fuori 50 protocolli sanitari diversi secondo le malattie di base che ognuno diloro ha....
2) ...................................................................
Mi compliemento per la tua preparazione in materia "legale", incluse le frasine di latino che purtroppo io ignorantemente non conosco ma sono "belle da vedere"........
Purtroppo dietro tutte quelle belle cite non vedo molta praticità ...
ma va bene lo stesso, io sono amante del "tutto è relativo".
3)Siamo d'accordo: ho già detto che li facevo fare accertamneti mirati da inserire in cartella e che lo vedevo dopo 6 amesi anzichè annualmente
Per il resto, ci stiamo parlando addosso
P.S Per la tua tosse (ehem ...ehem ), prova Ribex Tosse... sono delle ottime caramelle
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
Dr.Amy il 15/09/2008 02:25 ha scritto:
Ho numerato le cose del tuo intervento per fare ordine nella mia risposta.
1) dogmatica o non dogmatica, quella è la definizione PRATICA del protocollo sanitario.
Per gruppi omogenei di esposizione perchè i rischi per quel gruppo sono quelli e tu fai la sorveglianza sanitaria sulla base di quei rischi.
Quindi... riprendiamo il filo...
Si parlava di Movimentazione manuale di carichi nel diabetico con retinopatia dibetica....
Se lui è un facchino, il protocollo sanitario è secondo la valutazione dei rischi, mirato a tutti i facchini che fanno il suo stesso lavoro...
Nel suo caso particolare aggiugno la visita oculistica e dò la prescrizione di vederlo dopo sei mesi .... se tutto va bene ovviamente
Forse non ho capito, ma secondo te io dovrei fare Protocolli personalizzati ?????
Quindi :
- Facchino sano (Protocollo A);
- Facchino diabetico (Protocollo A+ visita diabetologica, emoglobina glicossilata + visita oculistica + v. neurologica + v. angiologica, ecc) a questo punto voglio controllare bene bene tutti gli organi bersaglio !!!!!!!;
- Facchino ipertesso (Protocollo A + ECG + ECG da sforzo + visita oculistica per il fondus + ecografia renale + x, ecc )tutti gli organi bersaglio anche a lui....:
- Facchino cardiopatico ( Protocollo A + Vista cardiologica + ECG da sforzo + ecocuore + x, ecc....,);
- Facchino Psichiatrico ( Protocollo A + Visita psichiatrica):
- Facchino con BPCO (Protocollo A + rx Torace + Valutazione pneumologica + ecc)
Adesso va bene ?
Ma è da manicomio !!!!
Il Protocollo si fa per gruppi omogeni di esposizione a determinati rischi.L'obiettivo è la PREVENZIONE di tutte la patologie LEGATE AL RISCHIO, la diagnosi precoce di patologie CORRELATE/CORRELABILI al lavoro....
Poi le particolarità SOGGETTIVE le gestisco con gli accertamenti mirati ad approfondire ma mica tiro fuori 50 protocolli sanitari diversi secondo le malattie di base che ognuno diloro ha....
2) ...................................................................
Mi compliemento per la tua preparazione in materia "legale", incluse le frasine di latino che purtroppo io ignorantemente non conosco ma sono "belle da vedere"........
Purtroppo dietro tutte quelle belle cite non vedo molta praticità ...
ma va bene lo stesso, io sono amante del "tutto è relativo".
3)Siamo d'accordo: ho già detto che li facevo fare accertamneti mirati da inserire in cartella e che lo vedevo dopo 6 amesi anzichè annualmente
Per il resto, ci stiamo parlando addosso
P.S Per la tua tosse (ehem ...ehem ), prova Ribex Tosse... sono delle ottime caramelle ;)
1)Purtroppo non esistono definizioni di protocollo pratico o teorico che dir si voglia nè nella 626/94 nè nel T.U.
2)Specialista in medicina del lavoro dal 1982 ho constatato, purtroppo, che queste carenze nella legislazione spesso si ritorcono a danno del medico competente in caso di lesioni al lavoratore (neminem laedere= non provocare danni ad alcuno)
3) Ecco perchè ho citato alcuni articoli del codice civile a cui spesso il magistrato s'ispira ignorando tutte le altre norme che discostano da quei principi essenziali di giurisprudenza , anche de normate dalle varie leggi succedutesi (es. 626/94 T.U. etc. etc .)
4) Colgo dell'ironia nelle tue parole miranti ad interpretarmi come un "saccentello sputasentenze". Niente di più lontano dal vero.
5) Il mio intento era quello di invitare tutti ad una maggiore prudenza invitando a non credere che ci sia un vestito già pronto e confezionato (protocollo di sorveglianza sanitaria per gruppi di rischio omogeneo) nel quale far entrare il lavoratore.
6) Del resto pare che tu stessa adotti già tale condotta "Poi le particolarità SOGGETTIVE le gestisco con gli accertamenti mirati ad approfondire ma mica tiro fuori 50 protocolli sanitari diversi secondo le malattie di base che ognuno diloro ha.... " che in pratica significa "adattare ad personam (alla persona)" il protocollo sanitario il che significa, nei fatti , creare un altro protocollo.
7) Grazie per il consiglio delle caramelle balsamiche, ma sono nicotinodipendente, e se non abolisco il fumo, nulla mi gioverà veramente.
O' munno è munno e cchiù ammunne cchiù scorza iesce
trad. Il mondo è mondo e più lo mondi più scorza fuoriesce (autore:me medesimo)
...non sono balsamiche, sono alla fragola, semplicemente ....DOLCI
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
State discutendo di una cosa che comunque, volenti o nolenti, facciamo tutti quando consideriamo il lavoratore comunque "ipersuscettibile".
E questo anche per soggetti senza particolari patologie, ma solo particolarmente sensibili a certi agenti.
Se ho un tipo che ha avuto un particolare problema sanitario e ora è "sano" dovrò tenere conto di una sua possibile maggiore suscettibilità. Non fosse altro perchè se gli capita un accipicchio qualunque correlabile alla pregressa patologia (che non ha più, che non ha lasciato sequele, ma che comunque HA AVUTO) cosa gli dici al magistrato ? Giustamente ti massacra.
Per lui credo che tutti usiamo particolari cautele; poi che lo chiamiamo "protocollo sanitario personalizzato" o che lo chiamiamo "Ugo" poco cambia.
P.S. perchè "Ugo"? Perchè Villaggio/Fantozzi è un mio concittadino
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
ramses il 15/09/2008 10:32 ha scritto:
State discutendo di una cosa che comunque, volenti o nolenti, facciamo tutti quando consideriamo il lavoratore comunque "ipersuscettibile".
E questo anche per soggetti senza particolari patologie, ma solo particolarmente sensibili a certi agenti.
Se ho un tipo che ha avuto un particolare problema sanitario e ora è "sano" dovrò tenere conto di una sua possibile maggiore suscettibilità. Non fosse altro perchè se gli capita un accipicchio qualunque correlabile alla pregressa patologia (che non ha più, che non ha lasciato sequele, ma che comunque HA AVUTO) cosa gli dici al magistrato ? Giustamente ti massacra.
Per lui credo che tutti usiamo particolari cautele; poi che lo chiamiamo "protocollo sanitario personalizzato" o che lo chiamiamo "Ugo" poco cambia.
P.S. perchè "Ugo"? Perchè Villaggio/Fantozzi è un mio concittadino:p:p:p
Concordo con ramses, non è tanto un discorso di protocollo o di nomi, ma un discorso di duplice tutela, in primis del lavoratore, in secundis della fedina penale del medico....
E poi ricordiamoci che ci sono gli esami di secondo livello, per cui se il protocollo di partenza non mi da garanzie gli faccio fare di tutto fino a che non sono sicuro.
Sergio Truppe
................................................................
"Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiero in gran tempesta, non donna di provincia, ma bordello"
Concordo in pieno con Ramses e Sergio. Tanto da mettere per iscritto nel protocollo sanitario, redatto per gruppi omogenei, che farò fare tutti quegli accertamenti che dovessero rendersi necessari in corso d'opera, ovviamente quando ci sia una necessità per il singolo lavoratore.
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Gennaro, il tuo nuovo avatar mi fà già venire l'acquolina in bocca....
"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein
Guardate che alla fine stavamo dicendo tutti la stessa cosa....
Una riflessione sulla sequenza:
VALUTAZIONE DEI RISCHI PER MANSIONE .... dalle mie considerazioni su tale documento viene fuori .....
il PROTOCOLLO SANITARIO PER MANSIONE ......e quindi il mio
GIUDIZIO DI IDONEITA' ALLA MANSIONE
Questi protocolli sono quelli che inseriamo su ASPED (chi lo ha sempre usato come me, sa cosa sto cercando di spiegare), sono quelli che poi faranno parte della relazione che dovremopinviare alla ASL entro il primo trimestre ...... di cui DLgs 81/2008, sono quelli che presentiamo in occasione della riunione annuale con DL, RLS E RSPP, ecc...
POI... E' OVVIO ...sulla cartella sanitaria il protocollo è DINAMICO e PERSONALIZZATO ....ma sulla base del PROTOCOLLO PER MANSIONE.
Guardate che ASPED è il migliore amico del medico competente....
non c'è bisogno di buttare giù una intera foresta per fare 80 pagine di protocolli !!!
Continuo a pensare che parlare è sempre meglio di scrivere: nello scritto mancano il tono della voce e la gestualità di chi parla così come la mimica e lo sguardo di chi ascolta ....
Mi dispiace se non mi sono spiegata bene, di solito riesco a farmi capire al primo tentativo ...
.... mangiamoci due delizie al limone e buon lavoro a tutti
Saluti e buona serata ....
DR. AMY
"Un giorno senza sorriso è un giorno perso".
Charlie Chaplin
Picpus il 16/09/2008 05:26 ha scritto:
Gennaro, il tuo nuovo avatar mi fà già venire l'acquolina in bocca....
Mi hanno riferito che c'è anche un'altro modo di chiamare la delizia al limone ma non posso scriverlo sul portale, altro che acquolina in bocca!!.
Saluti Gennaro
Gennaro Bilancio
Gennaro, grazie per l'argomento professionalmente interessante che hai inserito: si ritorna ad argomenti di Medicina del Lavoro.
Primo punto: di lavoratori diabetici ipertesi miopi o con altre patologie oculari (e limitiamoci a occhio e MMC) ne esiste un buon numero. All'Università si parlava di lavoratore-sano!
Secondo punto: il rischio MMC è molto diffuso ma spesso valutato male; è importante il peso ma sono importanti anche la distanza verticale e la frequenza per dirne due!
Terzo punto: il Lavoratore viene assunto per lavorare. Oggi tutti devono essere idonei!!
Quarto punto: è vero quanto dice Gennaro che non ha senso dire non fare sforzi o non sollevare tot Kg.
Quinto punto: studi esaustivi sul rapporto carico-danno retinico non ne esistono (almeno non ne ho trovati di validi).
Ho seguito un lavoratore affetto da grave miopia con frequenti episodi di emorragia retinica. Oltre alla docunentazione del paziente ho acquisito anche la consulenza (da me richiesta) di un oculista primario ospedaliere che ha concluso dicendo che, anche nel caso in oggetto così problematico, la movimentazione di carichi (es 10 kg) potesse essere consentita.
Comunque la limitazione non può essere l'unico strumento per tutelare il lavoratore soprattutto in presenza di patologie socialmente rilevanti e diffuse come quelle in oggetto.
La MMC è emblematica in quanto la compromissione di qualunche organo/apparato potrebbe incidere sul giudizio. Inoltre sempre più spesso ci troviamo a visitare lavoratori avanti con gli anni che entrano tardi nel mondo del lavoro o non riescono ad uscirvi (finestre permettendo).
Spesso non è da gestire il caso singolo ma più di un caso.
Possiamo limitare tutti (l'esempio del retinopatico di grado lieve è stimolante anche per questo: il numero dei possibili interessati è, a mio avviso, alto) anche quelli con danni d'organo iniziale o possiamo insistere per ABBATTERE IL RISCHIO(Nofer aiutaci) almeno per consentire di dare una idoneità piena a coloro i quali hanno patologie lievi medie.
IL POVERO MEDICO COMPETENTE, PER0', NON PU0' FARE TUTTO.
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