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CALL CENTER: esposizione a rumore

Questo argomento ha avuto 31 risposte ed è stato letto 11509 volte.

Dr.Amy

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  • CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (03/10/2008 00:29)

Ho letto recentemente i risultati di una ricerca effettuata per conto della Provincia Autonoma di Trento riguardante la valutazione del rischio da rumore a cui sono esposti gli addetti al call center.
Ovviamente tale valutazione non si riferisce al rumore presente nell'ambiente di lavoro ma al rumore all'interno dell'orecchio.
Ai fini di rilevare i livelli sonori in corrispondenza della membrana timpanica, è stato impiegato un manichino dotato di orecchi artificiali che, come quelli umani, amplificano le componenti di frequenza medio-alta dovuto alla risonanza del condotto uditivo e della conca del padiglione. I livelli sonori rilevati all'interno dell'orecchio sono quindi più elevati di quelli riscontrabili all'esterno.

Il rumore a cui sono esposti i lavoratori è dovuto: alla voce dell'interlocutore che viene amplificata dal dipositivo di ricezione (cornetta, cuffia o auricolare), alla propria voce dell'operatore che ritorna in cuffia (tramite il microfono), ai segnali telefonici di linea libera, chiamata, occupato, disturbi vari ed infine al rumore di fondo del locale.

Conclusioni:
In "determinate circostanze" , gli operatori del call center possono essere esposti a rischio uditivo. Alcuni dispositivi di ricezione a volume regolabile (cuffie e auricolare) sono caratterizzati da livelli anche superiori a 85 dB(A).

Personalmente non avevo tenuto conto del Rischio rumore, i lavoratori add. call center di una "mia azienda" sono sottoposti a Sorveglianza sanitaria sulla base dei rischi stress, VDT, posture incongrue e turni di lavoro.
Adesso gli RLS hanno chiesto di inserire l'esame audiometrico nel protocollo sanitario....
Inizialmente ho detto: nel protocollo no, diaciamo che vi faccio tutte le audiometrie del caso ma il Protocollo è sulla base dei rischi ed io non sono d'accordo....vorrei prima valutare (e como faccio?)
Poi nelle mie ricerche da "internauta" leggo queste cose e mi vengono dei dubbi...

Qualcuno ha esperienza su call center ?
Come vi comportate ?

Saluti e buona notte a tutti !... Buon giorno a tutti !

PS.Per prevenire questo rischio è stato individuato e messo a diposizione degli addetti dispositivi di ricezione che "tagliano" automaticamente i picchi in ingresso e riducono i livelli elevati sotto determinati valori di tetto.
Dai primi accertamenti sperimentali è risultato che l'uso di tali dispositivi espone gli operatori a livelli compresi tra 67 e 76 dB(A)

Ancora P.S: La bibliografia è un pò vecchiotta ... si accettano aggiornamenti online... ECM free !:)

DR. AMY

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Gennaro

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (03/10/2008 06:38)

Premesso che risulta sempre necessaria una valutazione del rischio rumore così come evidenziato dal Dr Amy, risulta indispensabile agire sull'aspetto tecnico, organizzativo e procedurale per ridurre al minimo il rischio.
Quindi verifica periodica dell'efficienza del limitatore del livello sonoro, utilizzo di sistemi telefonici automatici in grado di modulare il volume in ingresso dei dispositivi di ricezione sulla base dell'intensità della voce degli interlocutori. Inoltre molto utile risulta l'Informazione e la formazione degli operatori sul corretto uso dei dispositivi di ricezione (posizionamento del microfono, regolazione del volume di amplificazione, pulizia e manutenzione ecc.).
Per quanto riguarda i danni uditivi, i dati di letteratura sono contrastanti, alcuni lavori non riportano deficit uditivi temporanei e/o permanenti, ALCUNI RIPORTANO SOLO SINTOMI RIFERITI DAI LAVORATORI, NON EVIDENZIATI ALL'ESAME AUDIOMETRICO.
Da vari studi comunque risulta che circa il 23%, IN DETERMINATE CONDIZIONI sussiste il rischio di danno uditivo.
Personalmente insisterei e presserei il datore di lavoro sull'effettuazione della valutazione dei rischi, capisco che risulta difficile trovare un professionista che riesca a misurare il rumore nel caso proposto dalla collega, ma comunque con opportuni accorgimenti e integrazione dei dati è possibile anche valutare il rischio specifico senza di utilizzo di una sonda nel condotto uditivo, ma comunque prossimo all'orecchio.
Insisterei sulle misure tecniche organizzative e procedurali

Non mi preccuperei di effettuare gi esami audiometrici, al meno che il datore non inserisca il valore di esposizione dei lavoratori nella valutazione dei rischi.

Penso che si potrebbe, soprattutto nei casi in cui vi siano carenze dell'efficienza degli apparecchi o misure di prevenzione non adeguate, e ASSENZA DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI, discutere con i sindacati e naturalmente con la direzione sullA necessità di includere nel protocollo di sorveglianza sanitaria un esame audiometrico con periodicità biennale per i lavoratori a tempo pieno, o per chi riferisce sintomi tipici di un danno uditivo, naturalmente dopo loro consenso firmato.
In questo modo la sorveglianza sanitaria potrebbe essere utilizzata anche ai fini della valutazione dei rischi.

Buon Weekend a Tutti:)

Gennaro Bilancio

Gennaro

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (03/10/2008 06:43)

Ho dimenticato di scrivere che l'esame audiometrico in questi casi è un'arma a doppio taglio.
In caso di ipoacusia neurosensoriale come si gestisce il giudizio di idoneità e l'eventuale denuncia di malattia professionale?
Ma questo potrebbe essere il titolo di una nuova discussione.........
Saluti Gennaro:)

Gennaro Bilancio

Dr.Amy

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (03/10/2008 10:36)

Gennaro il 03/10/2008 06:43 ha scritto:
Ho dimenticato di scrivere che l'esame audiometrico in questi casi è un'arma a doppio taglio.
In caso di ipoacusia neurosensoriale come si gestisce il giudizio di idoneità e l'eventuale denuncia di malattia professionale?
Ma questo potrebbe essere il titolo di una nuova discussione.........
Saluti Gennaro:)

Perchè una nuova discussione?
La medicina non è una scienza esatta!
Ripeto fino alla noia che è tutto relativo ....
Il problema è nato tutto da un'audiometria alterata (secondaria a trauma cranico con presenza di acufeni)e quindi, non idoneo alla mansione di centralinista...
Poi, come sempre ... sono le conseguenza che ci fregano.
E' proprio alle conseguneze che bisogna sempre pensare...
Ma in questo caso non avevo alternativa...
Come fai a fare idoneo al call center un lavoratore che riferisce di avere acufeni?
Ma anche questo è tutto da vedere.
Come fai a dimostrare che uno ha gli acufeni.
Cosa ho di obiettivo?
Tenete presente che una azienda di servizi telefonici, la mansione è quella e quindi, non idoneo.
Ma ci sono grosse aziende dove il call center rappresenta solo un settore, anzi un SETTORE ODIOSO CHE NON PIACE A NESSUNO...
Le conseguenze....

Saluti e Buona giornata a tutti

PS. Grazie Gennaro

DR. AMY

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Picpus

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (03/10/2008 22:28)

Vi ringrazio per le informazioni e per il livello della discussione. Non seguo addetti al call center, quindi non posso contribuire fattivamente. Mi sento molto in sintonia con quanto avete espresso.
P.S.: Amy, ci stai deliziando con i tuoi nuovi avatar! Dovremo attenderci anche qualche posa più ... spinta?

"La cosa più incomprensibile dell'universo è il fatto che l'universo sia comprensibile" A. Einstein

Dr.Amy

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (04/10/2008 06:55)

Picpus il 03/10/2008 10:28 ha scritto:
Vi ringrazio per le informazioni e per il livello della discussione. Non seguo addetti al call center, quindi non posso contribuire fattivamente. Mi sento molto in sintonia con quanto avete espresso.
P.S.: Amy, ci stai deliziando con i tuoi nuovi avatar! Dovremo attenderci anche qualche posa più ... spinta?

Spinta? Sarebbe la prima...
Ho visto che cambiano tutti ed allora cercavo altre che mi piaciessero di più ma come vedi... fine della corsa...vi anticipo che in breve tornerò superchicca !!!
Tu invece quando smetti con i fiori ed i paessaggi e ci fai vedere una foto vera?
Siamo tra colleghi.... non importa se sei brutto!:p

DR. AMY

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (04/10/2008 09:16)

Sempre a proposito dei call center:
C'erano altre cose curiose:
Se avete voglia, leggete.
-le comunicazioni telefoniche sono caratterizzate generalmente da componenti compresse tra 800 e 3150Hz mentre i segnali telefonici di "linea libera", "occupato" sono caratterizzati da un tono puro a 400Hz, quello di fax inizialmente da un tono puro a 2000 Hz e poi da toni a 1600-2000 Hz.

Uno degli aspetti più importanti per quanto riguarda la formazione degli addetti riguarda la regolazione del volume di amplificazione:
il volume della voce di alcuni interlocutori è molto più elevato (di 20-30 dB) di quello medio.
Quando si utilizza la "cornetta" questa viene autiomaticamnete allontanata, mentre per le cuffie e gli auricolari , tale volume andrebbe ridotto (da III a II o da II a I) da parte dell'operatore, purtroppo spesso non viene fatto.

E come per tutte le cose... subentra poui l'adattamento .

Per noi tutti, parlare al telefono in un posto dove c'è confusione risulta impossibile, spesso rinunciamo con un "Scusa, ci sentiamo più tardi, NON SENTO NULLA !!!"
Bene, gli operatori addetti al call center, con l'esperienza riescono a supplire a questi disagi e mantenere l'intellegibilità delle comunicazioni telefoniche nonostante il rumore di fondo.

Vi chiedo ancora:
Audiometria nel Protocollo?

DR. AMY

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Picpus

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (04/10/2008 16:15)

Dr.Amy il 04/10/2008 09:16 ha scritto:
Sempre a proposito dei call center:

Vi chiedo ancora:
Audiometria nel Protocollo?

Il mio modesto parere è no, a meno che il datore ed il RSPP non valutino il rischio. Rimango convinto di questo nonostante quanto hai riportato, e nonostante un recente studio (relativo però agli i-pod, o ad altri sistemi di ascolto con auricolari) che ha verificato il livello sonoro a livello della menmbrana timpanica essere più gravoso di una analoga permanenza in discoteca.
Sono convinto di questa posizione in quanto: a- per gli usi "voluttuari", ognuno, dopo essere stato informato, ha comunque la libertà, ahinoi, di distruggersi l'udito come meglio crede; b- per gli addetti al call center ritengo che il problema vada risolto con sistemi tecnici ed organizzativi, di cui datore e RSPP devono farsi carico (insieme al MC).

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Picpus

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (04/10/2008 16:19)

Dr.Amy il 04/10/2008 06:55 ha scritto:



Spinta? Sarebbe la prima...
Ho visto che cambiano tutti ed allora cercavo altre che mi piaciessero di più ma come vedi... fine della corsa...vi anticipo che in breve tornerò superchicca !!!
Tu invece quando smetti con i fiori ed i paessaggi e ci fai vedere una foto vera?
Siamo tra colleghi.... non importa se sei brutto!:p

Quanto a foto vere, quelle inserite sono così vere che più vere non si può. Se invece intendi una foto della mia persona, o della mia faccia, bèh, devo prima passare a ritoccarmi un attimo dal chirurgo plastico! Comunque prima o poi mi vedrete. E' solo questione di pazienza.

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Gennaro

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  • Re: CALL CENTER: esposizione a rumore
  • (04/10/2008 18:10)

Dr.Amy il 04/10/2008 09:16 ha scritto:
Vi chiedo ancora:
Audiometria nel Protocollo?

riprendo il mio intervento precedente, in assenza di valutazione del rischio effettuare visite ed esami è pericoloso per vari motivi, ma siccome siamo medici e lo vogliamo esserlo fino in fondo effettuerei l'esame audiometrico prendendo la seguente precauzione.....
.....discutere con l'RLS, RSPP, Datore di lavoro e sindacati sullA necessità di includere nel protocollo di sorveglianza sanitaria un esame audiometrico con periodicità biennale per i lavoratori a tempo pieno, o per chi riferisce sintomi tipici di un danno uditivo, naturalmente dopo loro consenso firmato.
In questo modo la sorveglianza sanitaria potrebbe essere utilizzata per completare la valutazione del rischio.
Il problema principale è nell'eventuale inidoneità del lavoratore. Il lavoratore potrebbe far ricorso all'ASL. I colleghi medici dell'ASL potrebbero revocare il giudizio di idoneità perchè non è presente una valutazione del rischio che indichi se è quanto rumore è esposto il lavoratore.
Quindi ritorneremo al punto di partenza.
Inoltre i colleghi dell'ASL essendo UPG venedo a conoscenza della mancata valutazione del rischio rumore, effettuerebbero una prescizione (multa) al datore di lavoro con l'obbligo di valutare il rischio. Il datore di lavoro come vedrà da quel momento in poi il medico competente?
A questo punto penso che si dovrebbe fare pressione sul datore di lavoro prima che succedano inconvenienti. Lo so, comprendo le difficoltà, ma bisogna provare, così in caso di prescrizione dell'Organo di Vigilanza non se la prenderebbe con il medico competente.
O mi sbaglio?
Saluti Gennaro:)

Gennaro Bilancio

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