Alfonso, vedi che diciamo le stesse cose!
E hai ragione che le carenze non devono essere un alibi per chi lavora onestamente.
"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI
E' tutto condivisibile, però, nella lettura del testo unico, bisognerebbe iniziare dalle sanzioni comminabili al m.c.; leggendole appare chiaro che sono salate ed applicabili anche per errori formali (cioè di burocrazia). Conseguentemente il m.c. deve prestare grande attenzione alla parte burocratica perchè altrimenti ci lascia le penne. Questa "grande attenzione" significa togliere del tempo ad altre attività, magari non sanzionabili, ma ben più qualificanti. Pertanto, il m.c., teorica grande risorsa dell'azienda ai fini della prevenzione, diminuisce sensibilmente il suo contributo intellettivo. Di ciò si giova chi interpreta il ns. ruolo all'antica, cioè il medico fa le visite e poco altro, senza coinvolgimenti ulteriori. D'altronde, con questo aumentato carico burocratico che occupa la ns. intera giornata (questo è garantito!) ogni altra richiesta del Datore di Lavoro (formazione ecc...), sicuramente virtuosa e giusta, può essere intesa come ulteriore carico di lavoro, che era meglio evitare, su aspetti lontani dalle ns. sanzioni.
In conclusione ogni discorso è impervio assai se non si riesce ad avere una revisione del testo unico che abbatta la burocrazia.
Resto convinto che tutti diciamo le stesse cose, sia pure da diversi punti di vista e con sfumature e accentuazioni differenti.
E' certamente vero che il nuovo decreto impone in capo al medico competente un carico burocratico enorme (è tutta la mattina che "faccio carte" ... e per giunta non ho ancora finito), ne siamo tutti consapevoli e ognuno di noi agisce e fa quello che può per tentare di modificare l'esistente. Certo è che, assieme alle nuove incombenze cartacee, forse si aprono nuove possibilità nel prossimo futuro (come, per l'appunto, sulla valutazione dei rischi) ..... e anche su queste, a mio parere, vale la pena di discutere e confrontarsi.
Pur concordando in linea di massima con quanto hanno scritto i colleghi (in particolare con Billi, perchè ha descritto la mia realtà quasi costante), vorrei fare un piccolo passo avanti nel discorso, cioè cercare di dire qualcosa di propositivo oltre alle giuste lamentazioni ed al discutere e confrontarsi di Ramiste, sul quale comunque sono d'accordo.
Secondo me, si esce da questa situazione solo se si da al Ddl la responsabilità di quanto state dicendo.
Cristaudo dice giustamente "la preparazione specifica del medico competente su questi aspetti (soprattutto per quanto riguarda i "non MeLC"); la frammentazione e la polivalenza delle attuali mansioni lavorative, soprattutto nelle piccole e piccolissime aziende, con esposizioni discontinue o parziali a molteplici fattori di rischio nel corso dello stesso rapporto di lavoro, spesso difficilmente valutabile; la mancata retribuzione specifica di questa singola voce nell'ambito dei contratti che normalmente si stipulano sul "mercato", in genere più attenti al numero delle visite e degli esami strumentali e/o di laboratorio da svolgere, purtroppo, più che alla attività complessiva di consulenza.", e su questo porrei l'accento, ovvero "cosa ti chiede il Ddl ? E su cosa non vuole rotture di scatole ?"
Se fosse responsabilizzato (e sanzionato adeguatamente) sul dover richiedere al MC di operare a tutto campo come sarebbe corretto e come dite voi, ecco che sarebbero i Ddl a far sparire gli improvvisati, i centri di pseudo-servizi ecc...
L'art. 18 lettera g, che ricalca il 626 art. 4, è sanzionato dall'art. 55.4 lett. a) con max 3000 euro, che con il quarto del massimo diventano 750, ossia meno del minimo previsto. E non mi risulta ( ma posso certamente sbagliare) che sia stato applicato neppure in era 626, ergo il Ddl se ne impippa. (Ricordo i 10.500 euri per la mancata trasmissione di scartoffie da parte del MC !)
Perchè se il servizio richiesto,e non ultimo anche gli emolumenti, è di un certo tipo, anche il MC si trova condizionato. Poi qualche volta litighiamo, ci facciamo sentire, talvolta non trovando accordo ce ne andiamo, ma mica si può vivere in questa maniera ! Con dei committenti che ci chiedono di agire come descrive Billi, e alzi la mano chi non vive realtà simili.
Recentemente ho litigato furiosamente con un "consulente" che mi scriveva in un presunto DVR che gli operatori del mercato generale ortofrutticolo non sono soggetti a lavoro notturno, e il Ddl che aveva ricevuto il ... documento (bleah !) me lo ha dato pari pari. Ho rischiato di perdere un contratto per questo. E ovviamente non ho firmato il documento fino a completa revisione.
Domanda: ma sono io che devo fare i controlli ??
A me pare di no.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
avrei voluto fare non so quanti "riporta" dei vss. interventi.
partendo da quello di tcam, passando per lucchetti, gennaro, gabriele, billi, ramses, cristaudo (ciao Boss!), ramiste, tutti insomma... e sono certa a breve si aggiungerà qualche altro frequentatore del forum con tastiera connessa.
TUTTI QUELLI CHE SCRIVONO, PER ESSERE PRECISI.
Ora, che ho anche alzato la voce, vi racconto l'altra campana, quelle del consulente.
Il consulente per eccellenza non si capisce bene perchè ma pare debba essere un ingegnere. Senza nulla togliere agli ingegneri, non è la laurea in ingegneria a fornire indicazioni di dèfault in merito alla sicurezza, eppure con il coso 81 sono stati esentate dai moduli A e B per corsi ASPP e RSPP tutte le lauree specialistiche in ingegneria. Quindi, la normativa avalla questa stupidità autreferenziata.
I DdL che si rendono conto che la salute e sicurezza di suoi dipendenti è un investimento a medio-lungo termine e capiscono di aver bisogno di un consulente serio, che sappia anche rivolgersi ad altre profesionalità specialistiche, sono pochi, anzi sempre di meno: perchè nessuno più spiega la rilevanza sociale, economica e più generalmente politica (sempre da Polis) della prevenzione.
Se non facciamo tutti assieme qualcosa perchè si raddrizzi il tiro, finirà che le nuove/prossime generazioni avranno del tutto perso la memoria storica delle MP, e ci troveremo di nuovo con coliche saturnine e polinevriti da n-esano, e perchè no di nuovo carcinomi dello scroto per gli addetti alla pulizia dei collettori di gas combusti (che camini di caminetto in quanto tali che ne sono pochi) ma magari anche angiosarcomi CVM-correlati, che qualche buontempone ha già spacciato per neoplasie indotte da abitudine all'alcool.
Proprio così come l'umanità correrà il rischio di morire di nuovo di tubercolosi o di salmonellosi se non la smettiamo di abbottarci di antibiotici al primo segno di raffreddore.
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
ci mancano delle doppie, delle virgole, e non tutti i soggetti hanno i verbi coniugati come si deve: ma mi affido alla vs. intelligenza...
Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.
nofertiri9 il 03/11/2008 03:07 ha scritto:
Il consulente per eccellenza non si capisce bene perchè ma pare debba essere un ingegnere. Senza nulla togliere agli ingegneri,.
Scusami Nofer, ho scritto ingegnere, perchè spesso sono loro ad essere chiamati dai datori di lavoro, ma è chiaro, già ho espresso in passato che la valutazione dei rischi non dovrebbe essere fatta ne da una, ne da due figure professionali, ma da più consulenti ognuno specifici per la loro competenza e soprattutto devono interloquire tra di loro.
Questo è l'ideale, ma quando ci arriveremo?
Gennaro Bilancio
billi
Che la laurea in ingegneria sia sinonimo di conoscenza della sicurezza in azienda e' pura follia: basterebbe chiedere dove erano gli ingegneri nell'epoca antecedente all'epoca 626 e se qualche materia lontanamente assomigliante veniva impartita nei loro corsi di laurea. E' un fatto che le peggiori valutazioni provengono proprio da loro. E rappresentano un problema perche' gestiscono il tutto con arroganza
Per Nofer: Aurora cara, ti chiedo scusa perche' lascio il cellulare in macchina e non rispondo, ma non ho trovato la mail. A che indirizzo l'hai mandata?
Ma de chè? Nell'ultimo DVR "letto" e che ho firmato per presa visione, prima di effettuare le visite, sopralluogo etc. (e quindi guadagnare il mio pane), ho fatto "qualche rilievo", suggerendo tra l'altro all'estensore del documento di cambiare almeno la pagina dove si riportano i N° telefonici per le emengenze. Si, perchè alla voce Emergenza Sanitaria c'era indicato il 115 (i pompieri). Risultato: è da agosto che aspetto che mi chiamino per le visite e quant'altro ... Ma di che parliamo?
Credo che sia comunque necessario sottolineare che, in ciò che dovrebbe essere la non semplice preparazione di un DVR, ognuno degli attori deve dare la sua collaborazione per quelle che sono le sue competenze. In alcuni interventi si ha la sensazione che il MELC debba svolgere anche parti di ruoli che non gli competono.
Il MELC, a mio avviso, deve fornire la sua collaborazione, come prescrive l'art.25, per ciò che interrela l'esposizione a certi fattori di rischio e la potenziale tecnopatologia conseguente, da cui deve derivare un adeguato programma di sorveglianza sanitaria. Non credo nei tuttologi, e quindi non penso che noi dobbiamo occupare spazi di altri specialisti che dovranno contribuire alla produzione di un DVR degno.
E' peraltro vero che, nella mia esperienza come in quella di coloro che mi hanno preceduto in questo thread, si vedono pessimi prodotti e che noi MELC non veniamo quasi mai coinvolti da "consulenti" assai spesso arroganti e incompetenti.
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