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Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone

Questo argomento ha avuto 33 risposte ed è stato letto 5348 volte.
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bernardo

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (25/01/2009 22:25)

Comunque Rory, siccome internet è utile, eccoti il passaggio preciso tratto dalla "Critica al Programma di Gotha" scritto da KM nel 1875 e pubblicato da FE nel 1891.

"In una fase più elevata della società comunista, dopo che è scomparsa la subordinazione servile degli individui alla divisione del lavoro, e quindi anche il contrasto di lavoro intellettuale e corporale; dopo che il lavoro non è divenuto soltanto mezzo di vita, ma anche il primo bisogno della vita; dopo che con lo sviluppo generale degli individui sono cresciute anche le forze produttive e tutte le sorgenti delle ricchezze sociali scorrono in tutta la loro pienezza, - solo allora l'angusto orizzonte giuridico borghese può essere superato, e la società può scrivere sulle sue bandiere: - Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni! "

Ciao

G.

nofertiri9

nofertiri9
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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (26/01/2009 00:18)

grazie della citazione, tuttavia la frase da me riportata non viene da lì ma appunto dall'articolo che ti dicevo in contestazione alle tesi di Proudhon, e risale alla prima metà della vita di marx, quindi ben prima del 1875 ed ancor prima dell'edizione che tu citi, a cura di engels. Ed era riportata nel mio testo di filosofia dell'ultimo anno, se non erro di Paolo Lamanna. Non ho idea, se ritrovo gli estremi, che nella mia vita "vagabondosa" i miei libri hanno subito vicissitudini e attacchi anche irrimediabili, ma mi attiverò: a tempo perso, ma mi attiverò!
Mi incaponisco così tanto, perchè proprio su quella asserzione ci fu -data l'epoca storica - un dibattito furibondo duranto l'intero 2° trimestre, sia tra noi che con la prof, (crociana, per inciso) e a me piaceva molto di più la versione "meritocratica" di base, che non quella di "bisogni". La prof De Matteis ci spiegò che la "soddisfazione dei bisogni" dell'uomo era più il fine cui tendere, almeno secondo engels, mentre il criterio del "merito" era l'indicazione delle modalità di raggiungimento di quell'obiettivo. Ciò che direi trova conferma proprio nelle prime parole della frase che riporti

In una fase più elevata della società comunista, dopo che è scomparsa la subordinazione servile degli individui alla divisione del lavoro, e quindi anche il contrasto di lavoro intellettuale e corporale; dopo che il lavoro non è divenuto soltanto mezzo di vita, ma anche il primo bisogno della vita; dopo che con lo sviluppo generale degli individui sono cresciute anche le forze produttive e tutte le sorgenti delle ricchezze sociali scorrono in tutta la loro pienezza..

Il principe Kropotkin (mi diverte assai citarlo con il suo titolo nobiliare) invece - da buon anarco-comunista - sosteneva che in una società libera (quindi senza autorità) occorreva predisporre che fossero esauditi i "bisogni" (needs si traduce anche con "necessità" oltre che con desideri). Infatti, Kropotkin vedeva il soddisfacimento dei bisogni del popoli (mediante l'esproprio dei proprietari e non con la dittatura del proletariato) come il primo passo verso una società libera ed equa.
Ed è dunque più con il termine necessità, che non con il termine bisogni, che io intendo anche il "needs" che tu citi. Poi, come è direi evidente storicamente, c'è stato chi ha pensato "Toh, io ho proprio bisogno di uno Yacht!", e lì si sono "mbriacate le lengue" :)
Piuttosto, davvero sei riuscito a leggerli tutti? :)miiiii, che pazienza! Io non sono MAI riuscita a finire di leggere Il Capitale, e non solo quello; a pagina 72 della mia edizione, puntualmente mi si rigiravano, e chiudevo. Però, io credo che ci sia moltissima verità nell'intoduzione del manifesto, soprattutto quando parla delle classi soccombenti nelle varie epoche storiche, ed è da quelle che si deve attendere la "rivoluzione". Io non ritengo che la "classe" più debole, oggi come oggi qui, sia più quella operaia: sono i pensionati soprattutti quelli più anziani e i giovani, soprattutto i giovanissimi, ma questo con il guidatore di camion fatto a metadone non c'entra se non come massimo sistema attento ad un solo fattore. Certo che i vecchietti la forza di fare la rivoluzione non ce l'hanno più anche mmettendo ne abbiano la voglia, e i giovanissimi se gli cuociamo in via cautelare il cervello tra tivvù, cellulari e droghe varie mi sa che...

Nofer
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bernardo

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (26/01/2009 08:18)

nofertiri9 il 26/01/2009 12:18 ha scritto:
La prof De Matteis ci spiegò che la "soddisfazione dei bisogni" dell'uomo era più il fine cui tendere, almeno secondo engels, mentre il criterio del "merito" era l'indicazione delle modalità di raggiungimento di quell'obiettivo. Ciò che direi trova conferma proprio nelle prime parole della frase che riporti

Guten Tag!
Anch'io ho studiato sul Lamanna...E i testi li ho vermaente letti tutti.
Comunque la parte "meritocratica" c'è anche nel testo da me citato, appunto al passaggio prima.
In sintesi: dopo la presa del potere da parte del proletariato (sigh!) c'è una prima fase di socialismo ancora imbevuto di principi e metodi propri della società borghese, in cui ognuno, appunto, riceve secondo i suoi meriti (cioè secondo il contributo che dà) perché il lavoro è ancora una merce, sebbene gestita in modo "socialista". Con la società comunista invece il lavoro cessa di essere una merce, e la ricchezza prodotta potrà essere distribuita a ciascuno non secondo quello che merita, ma apunto secondo i suoi bisogni.
Morale: La crociana boghese e stalinista Prof. De Matteis ti ha inchiodato alla fase della dittatura del proletariato, non hai mai (ancora) compiuto il "salto" verso il comunismo!
Ora ti saluto, vado a tenere un corso di formazione ai quadri provinciali della CGIL..che dici gli parlo dell'81 o del Capitale?

giudiceandrea

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (26/01/2009 16:04)

nel frattempo il paziente, leggendoci, ha deciso di tornare serenamente a bucarsi

bernardo

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (26/01/2009 16:51)

giudiceandrea il 26/01/2009 04:04 ha scritto:
nel frattempo il paziente, leggendoci, ha deciso di tornare serenamente a bucarsi

Certo, abbiamo un po' divagato (anche la mente vuuole la sua parte!) ma ritengo che le risposte pecedentemente fornite abbiano consentito al Collega di prendere una decisione sul da farsi in merito al giudizio di idoneità. Dopodiché il lavoratore (perché "paziente"?) è libero di decidere della sua vita come gli pare.

lucchetti

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (26/01/2009 19:33)

giudiceandrea il 26/01/2009 04:04 ha scritto:
nel frattempo il paziente, leggendoci, ha deciso di tornare serenamente a bucarsi

e quasi quasi mi unisco a lui.

lucchetti

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (26/01/2009 21:05)

..... ma non per quel che dice Bernardo o Nofer. E' perchè credevo che il mio ruolo fosse quello di stare dalla parte del lavoratore, a sua protezione; mai mi sarei immaginato di dovermi occupare di tossicodipendenza e mai mi sarei immaginato di non poter aiutare chi è in difficoltà. In sintesi pensavo di essere un medcio.
ciao a tutti
rocco

nofertiri9

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (27/01/2009 00:43)

rocco, ti adoro. E' ufficiale! :)

Nofer
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ramazzini1

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (27/01/2009 09:47)

C'e' un tarlo che mi rode: com'e' che c'e' qualcuno che per anni non ha scritto un rigo e adesso - ogni riferimento e' puramente voluto- troviamo gli eremiti in ogni argomento a deliziarci con le proprie elucubrazioni? Cosa c'e' sotto? Oltre a pontificare e giustificare ogni aborto venuto fuori dalle menti eccelse che ci governano, quale scopo si prefigge? Vuole mettere anche noi al corrente, poveri utenti? Certo, visto che e' cosi' bravo, senza scomodare la filosofia, gli chiederei di trovare un qualsiasi legame tra i "comandamenti" dell'ICOH ed il compito odioso di controllori che hanno affibbiato ai medici competenti.

bernardo

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  • Re: Dipendente con Pat. E in terapia da anni con Metadone
  • (27/01/2009 12:29)

[cite]ramazzini1 il 27/01/2009 09:47 ha scritto:
C'e' un tarlo che mi rode: com'e' che c'e' qualcuno che per anni non ha scritto un rigo e adesso - ogni riferimento e' puramente voluto- troviamo gli eremiti in ogni argomento a deliziarci con le proprie elucubrazioni?

Forse non vale la pena di rispondere ad una provocazione, oltretutto anonima (se vai sul mio profilo vedi tranquillamente nome e cognome, non altrettanto posso dire di te). Mi sento di intervenire ora più che in passato perché ritengo, a torto o a ragione, che questo sia un momento "topico" in cui vale la pena di esprimere la propria opinione. Che ti devo dire, anch'io vado ad ondate, ci sono periodi in cui sono taciturno, altri in cui sono loquace; questo è uno di quelli (magari ho una lieve forma di disturbo bipolare..chissà). Ognuno è libero ovviamente di condividere o meno le mie opinioni, però mi preoccupa un poco il tuo atteggiamento: non è che se qualcuno la pensa diverso da te deve stare zitto o non può intervervenire su questo forum? C'è un copyright? Una royalty d'ingresso? Non mi risulta...Se non ti piacciono le mie elucubrazioni puoi non leggerle, ignorarle o confutarle, ma non puoi certo pretendere che io non parli!
Questo è quello che c'è sotto, visto che sembri essere un cultore la "sottologia".
Per quanto riguarda il codice ICOH. Innanzitutto mi stupisce che tu pensi che io pensi che sia da condividere la scelta di far fare i test al Medico Competente, perché io non l'ho mai detto! Sono sempre intervenuto sul piano della applicabilità della norma, non sulla sua appropriatezza. Quindi chiedere a me di giustificare in base al codice ICOH la scelta del legislatore è alquanto strano...comunque poiché le "sacre scritture", volendo, le puoi tirare da tutte le parti, la giustificazione ICOH c'è: è al punto 11 del codice. Questo per dire che quando si vuole sostenere una opinione di cui si è convinti lo si fa e basta, senza ricorrere al supporto di testi sacri che ognuno può interpretare come vuole: ibi, redibi non morieris in bello!

L'Eremita

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