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medico del lavoro: iniziare?

Questo argomento ha avuto 11 risposte ed è stato letto 8191 volte.

bernardo

bernardo
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Parma
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1018
  • Re: medico del lavoro: iniziare?
  • (23/02/2009 12:01)

EtaBeta il 18/02/2009 09:03 ha scritto:
Molte sono le società di servizi che sembrano offrire mari e monti, mentre sottopagano e sfruttano il più possibile.

Caro Eta Beta,
Sulla professione, la penso esattamente come Nofer, abbiamo più o meno la stessa età, ed abbiamo iniziato nello stesso periodo con le stesse idealità: io ho fatto e faccio il medico del lavoro, lei fa l'igienista industriale, ma quello ha detto vale per tutti.
Io faccio attualmente il Medico Competente, nel senso che esercito effettivamente il mestiere, seppure in casi selezionati (l'anzianità oltre a tanti acciacchi porta anche qualche privilegio) e sono contemporaneamente titolare di una Azienda di Servizi alle Imprese, che fornisce non solo la sorveglianza sanitaria ma anche prestazioni tecniche (valutazione rischi ecc. ecc.) Mi riferisco alla frase che ho citato e, ovviamente, parlo per me.
Sottopagano, o addirittura "sfruttano". Se con questi termine intendi dire che per singola prestazione (esempio una visita) un Medico Competente che lavora nella mia Azienda percepisce meno che se la facesse in proprio, è vero. Ma non si tratta di "sottopagamento" perché la parte che resta all'azienda va a coprire i costi (logistici, strumentali, amministrativi, organizzativi, postali, telefonici, cartacei, informatici, nel mio caso anche di viaggio e trasporto quando si va con Unità Mobile) che il Medico Competente non ha, e che avrebbe se facesse tutto in proprio. Su "quanto meno" si contratta.
A fronte di questo, lavorare in una Azienda come la mia ( e probabilmente anche altre, ma ripeto parlo per me) consente di avere una attività certa (per quanto questa parola può valere di questi tempi) continua, programmata, con una struttura organizzativa e professionale alle spalle, e di lavorare in team.
Naturalmente lavorare in una Azienda comporta anche vincoli di tipo organizzativo e la consapevolezza che una Azienda si muove secondo logiche in parte diverse da quelle Libero Professionali, ancorché tutti lavorino (Aziende e Liberi Professionisti) "per la pagnotta" e non solo per la gloria.
Dopodiché ognuno, a seconda della sua indole, sceglie cosa è meglio fare: chi ama lavorare assolutamente in proprio, senza alcun tipo di vincolo organizzativo, sicuramente è bene che faccia il Libero Professionista "puro". Chi invece preferisce lavorare all'interno di una organizzazione, in gruppo, e vuole essere liberato dalle attività prettamente amministrative, può scegliere di lavorare in un Azienda o in uno Studio Associato.
Come consiglio generale, per uno che si affaccia per la prima volta alla professione, secondo me lo Studio Associato o l'Azienda sono da preferire, per "farsi le ossa". Una volta acquisiti il "mestiere" ed anche una buona "forza contrattuale" si può scegliere la propria strada definitiva.

gdigiacomo

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Provenienza
Venezia
Professione
Medico del Lavoro
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  • Re: medico del lavoro: iniziare?
  • (23/02/2009 12:12)

concordo con quanto detto da Nofer e laRedazione, aggiungo un altro elemento: come medico del lavoro la prospettiva di lavoro è quasi esclusivamente nel campo della libera professione, infatti come dipendente pubblico le possibilità sono solo nella vigilanza (in Veneto mediamente 3-4 medici per ognuna delle 21 ULSS) o come medico competente dell'Azienda ULSS (in Veneto oggi non più di 15 colleghi); come radiologo oltre alla libera professione è possibile trovare sbocchi come dipendente pubblico (per darti un'idea solo nell'ospedale di Treviso vi sono circa 30 radiologi) o nell'ospedalità privata

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