è vero, facciamo schifo perchè si va a lavorare a 15 euro a visita, lorde, perchè per portare a casa qualcosa devi fare 50 visite al giorno..... senza formazione, senza sopralluogo senza vedere la documentazione, ho visto cartelle di colleghi (anche universitari) fatti da prestanome pseudo specialisti, e poi ci facciamo sfruttare dai centri gestiti da incapaci per raggranellare 2000 o 3000 euro in più all'anno,
facciamo schifo
antonio-manuppelli il 28/03/2009 06:31 ha scritto:
è vero, facciamo schifo perchè si va a lavorare a 15 euro a visita, lorde, perchè per portare a casa qualcosa devi fare 50 visite al giorno..... senza formazione, senza sopralluogo senza vedere la documentazione, ho visto cartelle di colleghi (anche universitari) fatti da prestanome pseudo specialisti, e poi ci facciamo sfruttare dai centri gestiti da incapaci per raggranellare 2000 o 3000 euro in più all'anno,
facciamo schifo
se vogliamo non fare schifo basta dire tanti bei NO alle aziende senza DVR, ai centri che sfruttano, ai colleghi più anziani e più importanti perchè mercenari....a tante cose.
se vuoi qualità nel lavoro.....basta portarla in giro nelle visite, nelle aziende, mnelle riunione con RSL RSPP datori di lavoro, .... ecc
se vuoi generalizzare allora puoi sempre fare altro !!
BASTA sputarci adosso !!!.....ci pensano già ben altri con tante belle cavolate da dovere fare (vd. le famose griglie e relazioni !!)
purtroppo se non vai tu per i motivi elencati ci sono quelli che vanno in giro a 15 euro dequalificando il nostro lavoro
provate a chiedere a un avvocato quali sono le sue tariffe e se lavora per 15 euro !!!
p.nacci il 28/03/2009 06:57 ha scritto:
se vogliamo non fare schifo basta dire tanti bei NO alle aziende senza DVR, ai centri che sfruttano, ai colleghi più anziani e più importanti perchè mercenari....a tante cose.
se vuoi qualità nel lavoro.....basta portarla in giro nelle visite, nelle aziende, mnelle riunione con RSL RSPP datori di lavoro, .... ecc
se vuoi generalizzare allora puoi sempre fare altro !!
BASTA sputarci adosso !!!.....ci pensano già ben altri con tante belle cavolate da dovere fare (vd. le famose griglie e relazioni !!)
grazie dei consigli, ma sono già messi in pratica da qualche anno....
ma far finta che non ci siano colleghi che lavorano per 2 lire, che fanno 50 visite al giorno, etc etc, non credo sia molto utile...tra l'altro siamo l'unica categoria di professionisti che si fa sfruttare da personaggi non ben identificati senza alcuna professionalità solo perchè magari ha un amico con delle aziende.....
penso che l'autocritica sia un momento fondamentale di ogni persona autocritica per migliorarsi sempre, non sterile polemica per poi piangersi addosso...
meditate gente, meditate
cordialmente
am
non si può ignorare che le società di servizi assorbono la fetta più ghiotta del mercato (leggi grandi aziende). Questo perchè possono esibire una migliore organizzazione almeno in apparenza (poi la sostanza è molto diversa) ed hanno una visibilità decisamente maggiore potendo investire sulla pubblicità (peraltro a noi limitata dal codice deontologico). Inoltre offrono global service alle aziende il che rende la loro offerta molto più appetibile.
La soluzion più ragionevole è l'associazionismo e la messa in comune di capacità professionali da parte di medici ed altri esperti del settore (tecnici della prevenzione, ingegneri, esperti di antincendio, HACCP, formazione, etc).
Io su Roma ho iniziato da un anno, ho costituito una società con altri colleghi, fatto un sito e varie iniziative pubblicitarie con qualche ritorno. Avrei decisamente bisogno di collaborazione sul territorio nazionale con altri professionisti (soprattutto nord) disposti ad investire risorse e lavorare bene (purtroppo trovare colleghi che lavorino bene è opera molto ardua).
Mi piacerebbe che si giungesse in un non troppo lontrano futuro ad una sorta di marchio locale o nazionale al fine di poter garantire qualità e tariffe serie, magari in collaborazione con i bilaterali (che oggi si offrono a società di servizi di dubbia professionalità= vedi CPT)anche alla luce delle novità del testo unico circa la certificazione di conformita.
Cordiali saluti.
petronio il 29/03/2009 12:51 ha scritto:
La soluzione più ragionevole è l'associazionismo e la messa in comune di capacità professionali da parte di medici ed altri esperti del settore (tecnici della prevenzione, ingegneri, esperti di antincendio, HACCP, formazione, etc).
Io su Roma ho iniziato da un anno, ho costituito una società con Cordiali saluti.
Hai, appunto, costituito una società di serivizi che, da comela presenti, è una società seria. Il punto è proprio questo: esistono società di servizi alle imprese che lavorano seriamente ed altre (di solito sono società fondate da persone che non fanno questo mestiere, ma hanno per così dire "fiutato l'affare") meno serie o addirittura truffaldine (tipo quelle dei corsi e dei DVR via internet a 100 euro). Così come esistono professionisti (medici e non) seri ed altri meno, che lavorano un tanto al chilo. Ciò che fa la differenza, alla lunga (faccio questo mesitere dal '79, un po' di esperienza ce l'ho) è la qualità. Per liberi professionisti e società serie, la qualità a medio e lungo termine paga, la truffa no. Dopodiché ognuno deicide, anche secondo il suo personale orientamento, come e con chi lavorare, tenendo presente che una Azienda (le società di servizi, ma anche le associazioni tra professionisti, sono Aziende a tutti gli effetti) si muovono con logiche e meccanismi diversi rispetto al libero professionista. Sulle tariffe che le Società pagano ai medici è ovvio che, a fronte dei costi organizzativi, amministrativi ecc. ecc. il compenso per visita non può che essere inferiore alla tariffa applicata alle aziende, altrimenti addio utile aziendale; sul quanto si contratta. Infine, anche rispetto a quanto affermato dalla redazione e da qualcun altro, vi ricordo che le tariffe minime sono illegali e verrebbero immediatamente bloccate dal garante per la concocrenza, e che non è vero (cioè non è più vero) che medici non possono farsi pubblicità. E non è sempre vero che le società applicano tariffe inferiori: ad esempio, la mia società applica tariffe medio-alte (spesso assai più alte di tanti liberi professionisti che mi fanno, leggittimamente, concorrenza). peraltro, sulla immediata equazione tariffa alta = qualità alta, attenzione, perchè non è sempre vero che chi pratica prezzi alti lavora meglio, e non sempre unn prezzo inferiore significa minore qualità. Nel nostro caso, ad esempio, anche per ragioni di immagine, ci teniamo ad avere tra i nostri clienti le scuole, cui appllichiamo tariffe più basse rispetto a quelle applicate alle aziende, ma cui assicuriamo le stesse qualità e quantità di lavoro (anzi in molti casi le scuole sono molto più esigenti). Insomma, il discorso è complesso e non è liquidabile con affermazioni generaliste. Condivido pienamente l'idea di definire criteri di "qualità" cui tutti (Società e Liberi Professionisti) debbano attenersi. Non condivido invece ipotesi di tariffari minimi, strumento che non esito a definire medioevale. L'attività professionale, comunque espletata, vive anche sulla possibilità di contrattare (lo facciamo tutti, sempre) nel quadro di una leale e legittima concorrenza i cui paletti devono essere, a mio parere, fissati sulla qualità e non sulle tariffe.
La società da noi costituita si basa esclusivamente sulla soddisfazione dei clienti e sul profitto di chi ci lavora (medici ed operatori) e non sull'utile di chi la detiene (questa mi sembra una specifica dovuta).
Ben vengano i costi di gestione, ma se un'azienda usurpa oltre il 50% di chi la prestazione la mette in atto veramente (il medico competente che se ne assume oneri e responsabilità), esercita un'azione di forza consentita esclusivamente dalla predominante posizione commerciale.
La legittima concorrenza basata esclusivamente sul prezzo non dovrabbe in ogni caso applicarsi a prestazioni mediche in quanto non esiste alcuna possibilità di modulare la qualità della prestazione medica in relazione a quanto la visita è stata pagata(mai sentito di un cardiologo che vende le proprie visite al ribasso? io no) , motivo per il quale i minimi tariffari almeno per gli aspetti medici mi sembrano non solo corretti ma assolutamente dovuti. Il nostro studio ad esempio utilizza da anni boccagli monouso per spirometria (secondo le raccomandazioni ATS ed ERS); eccetto da noi ed in ospedale non li ho mai visti usare dai colleghi medici del lavoro! Perche? costano parecchi euro..molto meglio il boccaglietto di cartone con tbc inclusa per tirare giù il preventivo di un paio di euro..
Non ho alcun dubbio che la tua società sia seria e sono sicurissimo che lo siano le tue intenzioni, ma è esperienza assolutamente comune, credo, che la maggior parte di esse non lo sia affatto.
Di norma anzi le SDS rappresentano la negazione assoluta dell'etica e della professionalità medico-scientifica, con i loro protocolli già scritti, gli ergovision, le visite in tre minuti e quanto altro..
Standard minimi di qualità sono difficili da ottenere in un contesto assolutamente deregolamentato e completamente asimmetrico quale è quello in cui operiamo (l'unico modo è imporli per decreto..altro che modulo 3B..)
Del resto a partire dai luoghi di esecuzione delle visite (officine, camper, sale mensa, ecc..) tutto è difforme dai requisiti minimi richiesti per gli studi di diagnostica. Non parliamo poi della eventuale manipolazione di campioni biologici quale quella follemente imposta dalla verifica del consumo di stupefacenti.
Credo che tutti coloro che hanno intresse nella difesa della professione debbano convenire almeno sui temi essenziali della nostra attività e debbano offrire asilo ai giovani medici che troppo spesso dopo inutili tentativi si adagiano adattandosi al peggiore mercato.
Cordiali saluti.
petronio il 30/03/2009 11:15 ha scritto:
La società da noi costituita si basa esclusivamente sulla soddisfazione dei clienti e sul profitto di chi ci lavora (medici ed operatori) e non sull'utile di chi la detiene (questa mi sembra una specifica dovuta).
.
Perfetto, è proprio quello che penso anch'io e che cerco, con l'Azienda che ho costituito, e nella quale opero come Medico Competente e Direttore Sanitario, di fare. Tra l'altro noi siano anche certificati ISO 9000 che, come sai, ha nella "customer satisfaction" la sua ragion d'essere.
L'unica differenza, mi pare di capire, tra le nostre società è nella ragione sociale. Per il resto entrambi abbiamo gli stessi problemi; i costi di gestione sono qualitativamente gli stessi, e le quantità dipendono dalla quantità e qualità di lavoro che si fa, per i quali tu e i tuoi colleghi dovete utilizzare parte dei vostri introiti (non so in che percentuale) e ovviamente dalla capacità gestionale, esattamente come noi. L'utile non è quello che mi intasco io (io percepisco un compenso fisso) ma quello che si reinveste per migliorare la qualità del servizio. Sulla quale qualche chiarezza bisogna farla.
Esempio: d'accordissimo sui boccagli sterili a perdere, li usiamo da molto tempo anche noi. Camper: se per camper intendi un vero camper usato come amulatorio a tempo perso fuori dai periodi di vacanza, ma anche veri e propri furgoncini rabberciati (come qualcuno usa) allora ti do ragione. Ma noi (e qualcun altro, pochi, si contano sulle dita di una mano) abbiamo unità mobili, progettate ad hoc e immatricolate come ambulatori mobili, con tutte le attrezzature tecniche e comfort, che costano 100,000 euro l'una. Sono un investimento importante, che conferisce qualità al lavoro: noi infatti non visitiamo in uffici più o meno adattati, o in spogliatoi o sottoscala come fanno molti (veramente molti!) medici competenti per pochi soldi. O l' Aziennda possiede un vero ambulatorio, altrimenti viene nei nostri ambulatori, o noi andiamo presso l'Azienda con l'Unità Mobile il che che gli costa di più ma, ti assicuro, costituisce per molte aziende importanti un elemento distintivo di qualità, oltreché indubbiamente anche un modo per ottimizzare i tempi morti d'attesa.
E come ti dicevo, anche per ammortizzare i costi, le nostre tariffe sono più alte della media dei liberi professionisti.
Inoltre, lavorare in una azienda (come nella tua) consente di lavorare tutti i giorni in equipe, che a mio parere rappresenta il futuro anche nella nostra professione.
Infine, una azienda intelligente non "sfrutta" i propri collaboratori, perché sono la propria risorsa e il proprio biglietto da visita. Cerca invece di individuare il punto ottimale d'incontro fra le esigenze aziendali e la indispensabile soddisfazione, non solo economica, dei professionsiti che vi operano (medici e non).
Credimi, persone serie ci sono dappertutto, così come persone poco serie, e non c'è nessuna categoria di santi o di truffatori per definizione. E non è assolutamente una tariffa minima che garantisce la qualità: è un anacronistico strumento corporativo (oltretutto illegale)che servirebbe solo a garantire i meno bravi.
bernardo il 02/04/2009 09:58 ha scritto:
Perfetto, è proprio quello che penso anch'io e che cerco, con l'Azienda che ho costituito, e nella quale opero come Medico Competente e Direttore Sanitario, di fare. Tra l'altro noi siano anche certificati ISO 9000 che, come sai, ha nella "customer satisfaction" la sua ragion d'essere.
L'unica differenza, mi pare di capire, tra le nostre società è nella ragione sociale. Per il resto entrambi abbiamo gli stessi problemi; i costi di gestione sono qualitativamente gli stessi, e le quantità dipendono dalla quantità e qualità di lavoro che si fa, per i quali tu e i tuoi colleghi dovete utilizzare parte dei vostri introiti (non so in che percentuale) e ovviamente dalla capacità gestionale, esattamente come noi. L'utile non è quello che mi intasco io (io percepisco un compenso fisso) ma quello che si reinveste per migliorare la qualità del servizio. Sulla quale qualche chiarezza bisogna farla.
Esempio: d'accordissimo sui boccagli sterili a perdere, li usiamo da molto tempo anche noi. Camper: se per camper intendi un vero camper usato come amulatorio a tempo perso fuori dai periodi di vacanza, ma anche veri e propri furgoncini rabberciati (come qualcuno usa) allora ti do ragione. Ma noi (e qualcun altro, pochi, si contano sulle dita di una mano) abbiamo unità mobili, progettate ad hoc e immatricolate come ambulatori mobili, con tutte le attrezzature tecniche e comfort, che costano 100,000 euro l'una. Sono un investimento importante, che conferisce qualità al lavoro: noi infatti non visitiamo in uffici più o meno adattati, o in spogliatoi o sottoscala come fanno molti (veramente molti!) medici competenti per pochi soldi. O l' Aziennda possiede un vero ambulatorio, altrimenti viene nei nostri ambulatori, o noi andiamo presso l'Azienda con l'Unità Mobile il che che gli costa di più ma, ti assicuro, costituisce per molte aziende importanti un elemento distintivo di qualità, oltreché indubbiamente anche un modo per ottimizzare i tempi morti d'attesa.
E come ti dicevo, anche per ammortizzare i costi, le nostre tariffe sono più alte della media dei liberi professionisti.
Inoltre, lavorare in una azienda (come nella tua) consente di lavorare tutti i giorni in equipe, che a mio parere rappresenta il futuro anche nella nostra professione.
Infine, una azienda intelligente non "sfrutta" i propri collaboratori, perché sono la propria risorsa e il proprio biglietto da visita. Cerca invece di individuare il punto ottimale d'incontro fra le esigenze aziendali e la indispensabile soddisfazione, non solo economica, dei professionsiti che vi operano (medici e non).
Credimi, persone serie ci sono dappertutto, così come persone poco serie, e non c'è nessuna categoria di santi o di truffatori per definizione. E non è assolutamente una tariffa minima che garantisce la qualità: è un anacronistico strumento corporativo (oltretutto illegale)che servirebbe solo a garantire i meno bravi.
Giusto.. se limiti il discorso alle sole grandi o medie aziende che hanno volontà di lavorare in qualità, ma come evitare di escludere a priori le aziende di monor sensibilità datoriale o possibilità economiche?
Quali garanzie per il piccolo edile o supermercato che rappresenta così diffusamente la nostra clientela? Come consentire che il costo della prestazione sia addirittura inferiore ai costi vivi della stessa (prelievi, materiali di consumo, carburante)? Sul discorso di tariffari condivisi (se non minimi) concordo con la redazione poichè qualche garanzia deriverebbe a mio parere non tanto a noi (i furbi ci sarebbero sempre)ma soprattutto al cliente finale che dovrebbe essere - a veder bene - il nostro vero target dal momento che seppur competenti siamo soprattutto medici.
Solo per dirti chè tutta una questione organizzativa: il 70% dei nostri clienti è costituito da medie, piccole e piccolissime aziende, anche sparse in territori montani, che fanno fatica a trovare un MC libero professionaita che ci vada (non per cattiveria, ma perché non ci sta dentro coi costi neanche a tariffe astronomiche). Ciò detto mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere con te, mercoledì sono a Roma, se ti va mandami una mail. Ciao, Graziano.
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