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Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?

Questo argomento ha avuto 23 risposte ed è stato letto 6749 volte.

Gennaro

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (08/04/2009 13:47)

gianfrancoricci il 08/04/2009 01:19 ha scritto:
E' vero,come dice Gennaro,che l'art.41 non è sanzionabile ,pero' potrebbero sanzionarti con l'art.25 c.1 l.h : il medico competente programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all'art 41....

Concordo con te, e sono consapevole di aver sbagliato a scrivere, mi riferivo al caso specifico dell'alcoldipendenza.
Saluti

Gennaro Bilancio

bernardo

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (08/04/2009 20:00)

gianfrancoricci il 08/04/2009 01:19 ha scritto:
Sono d'accordo totalmente con quanto ampiamente illustrato da tutti: non si è obbligati ad effettuare esami clinici e diagnostici per la verifica di alcol dipendenza perchè " i casi e alle condizioni previste dall'ordinamento " ci rimandano all' art.15 della L.125 e all'accordo Stato Regioni pubblicato sulla G.U. 30/03/2006.
Ho fatto presente tutto cio' ad un collega della ASL che mi ha contestato,debbo dire in modo garbato, l'assenza delle solite analisi (CDT,MCV,ygt,transaminasi) in mansioni che rientrano nell'allegato 1 dell'accordo stato-regioni e mi ha risposto che si prenderà del tempo per comunicarmi le sue decisioni in merito.
E' vero,come dice Gennaro,che l'art.41 non è sanzionabile ,pero' potrebbero sanzionarti con l'art.25 c.1 l.h : il medico competente programma ed effettua la sorveglianza sanitaria di cui all'art 41....

Consiglia all'ispettore in questione di impiegare utilmente il tempo a leggere il titolo dell'allegato 1, e scopririà che riguareda non le mansioni nelle quali è obbligatoria la sorveglianza sanitaria, ma quelle in cui è vietato bere e comministrare alcol durante il lavoro.

Gennaro

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (09/04/2009 06:29)

Condividendo il pensiero dei colleghi che sono intervenuti in questo trhead, aggiungo
....il comma 2 dell'articolo 15 della legge 125/01 stabilisce la validità delle disposizioni di legge UNICAMENTE>, cioè il divieto di somministrazione e assunziuone di alcol nei luoghi di lavoro.
Quindi gli esami bioumorali contestati al collega non devono essere effettuati.
Non dimentichiamoci così come già ribadito in un'altro post da più colleghi, l'alcol non è vietato all'esterno dei luoghi di lavoro e l'effettuare dei seguenti esami bioumorali CTD MCV, ALT, AST andrebbero ad indagare nella sfera privata del lavoratore.
Inoltre la domanda nasce spontanea: Quale giudizio di idoneita potremmo esprimere nei casi in cui i valori degli esami sopra scritti siano superiori alla norma in lavoratori non alcoldipendenti ne affetti da patologie alcol correlate?.
L'obiettivo della legge 125/01 è: luoghi di lavoro liberi da alcol!
....infatti il bere alcol è comunque un rischio indipendentemente dalla dose assunta: "Basso rischio se si beve poco, Alto rischio se si beve molto"
Saluti

Gennaro Bilancio

Gennaro

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (09/04/2009 06:32)

chiedo scusa, purtroppo causalmente ho cancellato una parte di quello che avevo scritto dopo UNICAMENTE......
>,

Gennaro Bilancio

Gennaro

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (09/04/2009 06:36)

Scusate ancora... non so cosa succede....ho riscritto ciò che mancava ma ancora una volta non è leggibile.....
Riscrivo ancora una volta, dopo UNICAMENTE....
>,

Gennaro Bilancio

Gennaro

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (09/04/2009 06:38)

Niente da fare forse non devo inserire i segni di maggiore e minore, riprovo ....dopo UNICAMENTE.......
per le finalità previste dal presente articolo...

Gennaro Bilancio

gianfrancoricci

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (11/05/2009 14:30)

Gennaro il 09/04/2009 06:29 ha scritto:
Condividendo il pensiero dei colleghi che sono intervenuti in questo trhead, aggiungo
....il comma 2 dell'articolo 15 della legge 125/01 stabilisce la validità delle disposizioni di legge UNICAMENTE>, cioè il divieto di somministrazione e assunziuone di alcol nei luoghi di lavoro.
Quindi gli esami bioumorali contestati al collega non devono essere effettuati.
Non dimentichiamoci così come già ribadito in un'altro post da più colleghi, l'alcol non è vietato all'esterno dei luoghi di lavoro e l'effettuare dei seguenti esami bioumorali CTD MCV, ALT, AST andrebbero ad indagare nella sfera privata del lavoratore.
Inoltre la domanda nasce spontanea: Quale giudizio di idoneita potremmo esprimere nei casi in cui i valori degli esami sopra scritti siano superiori alla norma in lavoratori non alcoldipendenti ne affetti da patologie alcol correlate?.
L'obiettivo della legge 125/01 è: luoghi di lavoro liberi da alcol!
....infatti il bere alcol è comunque un rischio indipendentemente dalla dose assunta: "Basso rischio se si beve poco, Alto rischio se si beve molto"
Saluti

Come avevo preventivato, il solerte collega di una ASL Romana mi ha sanzionato perchè in operatori sanitari,nonostante avessi applicato il protocollo specifico per le mansioni,non avevo adeguato il predetto protocollo verificando la sussistenza di condizioni di alcool dipendenza secondo l'art.41.mediante esami ematici (MCV,CDT,transaminasi,ygt)
Gli ho spiegato che lo stesso articolo prevede che debba essere applicato solo "nei casi ed alle condizioni previste dall'ordinamento"( L.125 etcc..), che se fosse come lui affermava e cioè che bisogna effettuare le analisi ematiche come mi sarei comportato con i risultati : non faccio idoneo un lavoratore perchè ha la ygt o le transaminasi alterate ?
Oltretutto se dovessimo effettuare le analisi per escludere alcooldipendenza dovremmo farlo per tutte le mansioni riportate nell'allegato 1 dell'Intesa 16/03/2006 e quindi ad esempio anche tutti gli insegnanti di tutte le scuole pubbliche e private dovrebbero sottoporsi a prelievi del sangue????
Non ha voluto sentire ragioni e non potendomi sanzionare per l'art.41(non è sanzionabile) lo ha fatto con l'art.25 : "per non aver programmato ed effettuato la sorveglianza sanitaria di cui all'art.41 attraverso protocolli specifici e tenedo conto degli indirizzi scientifici piu' avanzati in particolare per non aver valutato secondo l'art.41 la sussistenza di alcoldipendenza in operatori sanitari"

Gennaro

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (11/05/2009 15:10)

gianfrancoricci il 11/05/2009 02:30 ha scritto:
Come avevo preventivato, il solerte collega di una ASL Romana mi ha sanzionato perchè in operatori sanitari,nonostante avessi applicato il protocollo specifico per le mansioni,non avevo adeguato il predetto protocollo verificando la sussistenza di condizioni di alcool dipendenza secondo l'art.41.mediante esami ematici (MCV,CDT,transaminasi,ygt)
Gli ho spiegato che lo stesso articolo prevede che debba essere applicato solo "nei casi ed alle condizioni previste dall'ordinamento"( L.125 etcc..), che se fosse come lui affermava e cioè che bisogna effettuare le analisi ematiche come mi sarei comportato con i risultati : non faccio idoneo un lavoratore perchè ha la ygt o le transaminasi alterate ?
Oltretutto se dovessimo effettuare le analisi per escludere alcooldipendenza dovremmo farlo per tutte le mansioni riportate nell'allegato 1 dell'Intesa 16/03/2006 e quindi ad esempio anche tutti gli insegnanti di tutte le scuole pubbliche e private dovrebbero sottoporsi a prelievi del sangue????
Non ha voluto sentire ragioni e non potendomi sanzionare per l'art.41(non è sanzionabile) lo ha fatto con l'art.25 : "per non aver programmato ed effettuato la sorveglianza sanitaria di cui all'art.41 attraverso protocolli specifici e tenedo conto degli indirizzi scientifici piu' avanzati in particolare per non aver valutato secondo l'art.41 la sussistenza di alcoldipendenza in operatori sanitari"

Caro collega hai ragione al 100%, opponiti, fai ricorso!
Saluti

Gennaro Bilancio

ex utente da milano

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (11/05/2009 19:53)

In uno dei tanti threads dedicati all'argomento, inserii alcune considerazioni suggerendo di non essere così sicuri che "nulla va fatto" perché si tratta dell' emblematico caso di nebulosità normativa in cui qualunque comportamento avessimo attuato avremmo sbagliato....anche nel caso in cui non avessimo fatto nulla e scrissi "laddove le norme sono carenti o in contraddizione fra loro bisogna solo aspettare la magistratura che darà una sua lettura giurisprudenziale"..
D'altra parte se consideriamo il fatto che sottoponiamo il lavoratore a controlli per le tossicodipendenze e lo "ribaltiamo come un pedalino" alla ricerca di sostanze stupefacenti attuando rigide procedure....non ci vuole molto a capire "da quale parte spira il vento normativo, giurisprudenziale ed interpretativo" anche se non lo condividiamo e già lo abbiamo detto.
Dopo il mio intervento sono stato "messo all'angolo da numerosi colleghi che mi hanno sciorinato le norme arcinote e allora me ne sono stato zitto. Non volevo profetizzare nulla ma era inevitabile che qualcuno di noi ci sbattesse la faccia: nel senso che ci assumiamo le responsabilità del nostro operato sia che impostiamo un protocollo nel senso dei controlli sia che, pilatesticamente, non attuiamo nulla.
Ribadisco ancora la mia opinione forse un po' controcorrente: il comma 4 dell'art. 41 esiste ed é indirettamente sanzionato.
C'é una bellissima pubblicazione della società italiana di alcologia che illustra le definizioni di abuso/alcolismo, i questionari,gli esami utili alla diagnosi, ecc. Se qualcuno é interessato può inviarmi una mail e la spedisco.
Personalmente ho attuato i controlli utilizzando un criterio a 4 step: informazione ai lavoratori, questionario, esami ematochimici. Nel caso di sospetto ai primi esami: ulteriore approfondimento. Ed ho utilizzato le categorie indicate dal Provvedimento della Conferenza Stato-Regioni del 16 marzo 2006.
Anche l'avversione a utilizzare la cdt quale indicatore a me sembra un po' esagerata. E' chiaro che non può essere utilizzata come "termometro" ma deve essere contestualizzata e confermata da altri indicatori.
Ci tengo a sottolineare che sono consapevole che anche così facendo posso essere contestato perché in ogni caso, confrontando il mio protocollo con la normativa c'é la solita incongruenza. Ho preferito, assumendomi la responsabilità, di procedere in tal senso piuttosto che rimanere nella posizione di indifferenza.
Devo dire che nonostante avessi timori sia gli RLS sia i lavoratori che i Servizi, ai quali ho inviato i protocolli sanitari, non hanno obiettato.
Il problema sarà se e quando mi troverò ad escludere un lavoratore in quanto alcoldipendente ed é per questo che bisogna arrivare ad una diagnosi di certezza e non utilizzare gli indicatori di abuso quali indici di alcoldipendenza.
So che in alcune asl lombarde (lecco, bergamo) ci sono gruppi di lavoro misti (medici dei servizi e m.c. del territorio) per cercare di arrivare ad un protocollo condiviso per effettuare i controlli relativi all'alcoldipendenza.
Non é un caso che nessun ente abbia elaborato delle linee guida proprio perché sarebbe difficile renderle compatibili, sia che si scelga la via del controllo abuso acuto (a mio avviso inattuabile) sia quella dell'alcoldipendenza, con le normative di riferimento.

La Redazione

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  • Re: Articolo 41 comma 4 quando lo facciamo cambiare?
  • (11/05/2009 20:03)

gianfrancoricci il 11/05/2009 02:30 ha scritto:


Come avevo preventivato, il solerte collega di una ASL Romana mi ha sanzionato perchè in operatori sanitari,nonostante avessi applicato il protocollo specifico per le mansioni,non avevo adeguato il predetto protocollo verificando la sussistenza di condizioni di alcool dipendenza secondo l'art.41.mediante esami ematici (MCV,CDT,transaminasi,ygt)
Gli ho spiegato che lo stesso articolo prevede che debba essere applicato solo "nei casi ed alle condizioni previste dall'ordinamento"( L.125 etcc..), che se fosse come lui affermava e cioè che bisogna effettuare le analisi ematiche come mi sarei comportato con i risultati : non faccio idoneo un lavoratore perchè ha la ygt o le transaminasi alterate ?
Oltretutto se dovessimo effettuare le analisi per escludere alcooldipendenza dovremmo farlo per tutte le mansioni riportate nell'allegato 1 dell'Intesa 16/03/2006 e quindi ad esempio anche tutti gli insegnanti di tutte le scuole pubbliche e private dovrebbero sottoporsi a prelievi del sangue????
Non ha voluto sentire ragioni e non potendomi sanzionare per l'art.41(non è sanzionabile) lo ha fatto con l'art.25 : "per non aver programmato ed effettuato la sorveglianza sanitaria di cui all'art.41 attraverso protocolli specifici e tenedo conto degli indirizzi scientifici piu' avanzati in particolare per non aver valutato secondo l'art.41 la sussistenza di alcoldipendenza in operatori sanitari"

La presa di posizione dell'operatore della vigilanza dell'ASL romana, se motivata così come dice il collega, è, a nostro avviso, grave e deve essere contrastata. L'alcodipendenza infatti è una diagnosi psichiatrica e mai potrebbe essere diagnosticata con gli esami ematici indicati che potrebbero indicare eventualmente un consumo (anche elevato) di alcol senza poter escludere che questo possa avvenire al di fuori dell'orario di lavoro, che, come sappiamo, non è proibito.
Come sito siamo disponibili a darti una mano, appoggiando tue eventuali iniziative di ricorso.

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