Ribadisco, come sapientemente e diligentemente elaborato da tempo dal sempre puntuale lavoro dei colleghi della SIMLII -che ringrazio pubblicamente per l'ausilio scientifico che continuamente danno ai medici competenti- come il giudizio con prescrizione sia da ritenersi tecnicamente valido. La mia era solamente una considerazione di ordine pratico, per esperienza personale, fatta soprattutto per risollevare l'attenzione su un problema concreto con cui siamo nostro malgrado obbligati a confrontarci.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
In Veneto le direttive regionali prevedono per coloro che hanno effettuato un corretto ciclo di base e cioè due dosi a distanza di 6-8 settimane più un richiamo entro due anni dalla seconda dose, ed un richiamo a 65 anni. Ai lavoratori a rischio le ULSS rilasciano un certificato con la dizione :" Non sono necessari ulteriori richiami, se non per lesioni a rischio o per chi si reca in zone particolari."
In effetti oltre alle vaccinazioni obbligatorie dell'infanzia, vanno anche considerate quelle fatte da militare (TabTe).
Nessuno vaccinato con quattro dosi di Antitetanica ha mai avuto il Tetano, tranne rarissimi casi di "non responders" che comunque non si possono proteggere per quante dosi di vaccino si voglia far loro.
Il vaccino Antitetanico presso le ULSS è gratuito per tutti.
E' ovvio che a coloro che si recano in pronto soccorso, senza un ciclo di vaccinazione antitetanico valido, verranno praticate 2 iniezioni su siti diversi : Le Immunoglobuline da una parte ed il Vaccino dall'altra ! Il rischio di dover fare 2 punture contemporaneamente potrebbe essere un buon argomento per convincere i lavoratori scoperti ! Si può, tra l'altro, chiedere il supporto del Medico Curante per convincere i più renitenti ! Cordialità a tutti !
Un solo nome, Antonio La Trippa. Italiano, vota La Trippa !
Collega quello che tu dici è teoricamente giusto ma non sempre praticabile.
Inoltre non siamo gli unici artefici della prevenzione ma una parte ce l'hanno DL e lavoratori a cui si chiede di fare la loro parte ossia spronare i lavoratori a vaccinarsi (anche fissando direttamente gli appuntamenti per il richiamo) e resposabilizzandosi andando per proprio conto a vaccinarsi.
Sono d'accordo sull'aspetto teorico, per niente su quello pratico.
Prescrivere di fare una vaccinazione vuol dire fingere di non sapere che nessun lavoratore andrà mai a farla (immaginiamo in edilizia...).
Se ci interessa solo la responsabilità sul piano legale può andar bene, se vogliamo far prevenzione per niente.
Quindi la scelta è come sempre la stessa in medicina del lavoro:
1) Produrre ottima carta che ci salvi di fronte al magistrato
2) Cercare di fare più medici e meno i "notai" e magari fare noi le vaccinazioni che nessun altro farà più.
Di fronte ad un rifuto immotivato ed ingiustificato per me è preferibile la strada della non idoneità e rimettere tutto nelle mani dell'Organo di Vigilanza.
Personalmente non trovo più difficoltà nelle mie aziende a procedere nell'ultima direzione, dal momento che ho dedicato MOLTO tempo a spiegare ai datori di lavoro e lavoratori l'importanza della prevenzione.[/cite]
Andrea Angelo Bordiga
Peccato che in questo caso la selezione naturale elimini il piu preparato e scrupoloso a vantaggio del più facilone e spregiudicato...
per prima cosa puoi fare il dosaggio delle immunoglobuline (per me fa parte degli esami standard) ed in seconda battuta farei i lavoratori non idonei perchè il responsabile sei tu e da un punto di vista legale e deontologico sei nel giusto, se poi questo vuol dire perdere l'azienda... tanto meglio, la selezione naturale è il modo di migliorare la specie...
cordialmente
am[/cite]
Andrea Angelo Bordiga
se è per questo non si può dire che il tetano sia urgenza epidemiologica considerando le poche decine di casi all'anno...
Bidsogna invece dire che i richiami obbligatori per legge (262/63) e quelli del servizio militare hanno contribuito a tenere bassa l'incidenza di casi soprattutto tra gli uomini. I pochi casi che si verificano infatti avvengono prevalentemente tra anziane donne...
In provincia di Salerno, nel 2008, sono decedute due donne per tetano!
A buon intenditor...[/cite]
Andrea Angelo Bordiga
dinunzio_claudio il 05/07/2009 12:03 ha scritto:
Si può, tra l'altro, chiedere il supporto del Medico Curante per convincere i più renitenti ! Cordialità a tutti !
A me è capitato che proprio il Medico Curante sconsigliasse (o adirittura si rifiutase) di effettuare la vaccinazione antitetanica ai propri assistiti! Io effettuo le vaccinazioni personalmente, in 4 anni di attività (capisco che non sono molti, ma a tanto arriva la mia esperienza) non ho mai avuto reazioni avverse particolari, a parte qualche braccio indolenzito e 1 solo caso di febbricola non chiaramente legata alla vaccinazione. All'inizio mi capitava di effettuare la prima dose e di lasciare in consegna la seconda, da effettuare presso il Medico Curante, per non tornare il mese successivo nella stessa azienda solo per le vaccinazioni. Il risultato era che o il dipendente 'dimenticava' nel frigo il vaccino per mesi, oppure riferiva che, una volta andato dal Medico Curante, questi si rifiutasse di effettuare la seconda dose. Allora ho provato ad inviarli alla ASL. Stesso risultato: dimenticanza o inadempienza per qualche altro futile motivo ('non sapevo a chi rivolgermi', 'non ho avuto tempo', ecc.) Morale della favola, ora le vaccinazioni le effettuo tutte personalmente, torno a fare i duvuti richiami, invio ai datori un'informativa sui rischi connessi al tetano, sull'obbligo legislativo o l'opportunità della vaccinazione, in sede di formazione dedico una buona parte dei corsi a spiegare cosa è il tetano e perchè è bene vaccinarsi, spiegando bene la differenza tra vaccino e immunoglobuline ed in questo modo - faticoso ma efficace - ottengo un altissima percentuale di lavoratori vaccinati. A quei (pochissimi) che ancora si ostinano nel rifiuto, faccio firmare un 'rifiuto informato', cioè ho previsto una pagina nella Cartella Sanitaria e di Rischio con un'informativa estesa sull'antitetanica (cosa è il tetano, epidemiologia, obbligo di legge, modalità di vaccinazione, rischi connessi alla vaccinazione e alla non vaccinazione, distinzione tra vaccino e immunoglobuline) alla fine della quale il lavoratore firma che 'avendo ricevuto tutte le informazioni di cui sopra, accetta ovvero rifiuta di sottoporsi alla vaccinazione antitetanica'. Capisco che si tratta di una bella seccatura, ma tutto ciò mi permette di sentirmi deontologicamente, professionalmente e legalmente in pace!
Cordiali saluti.
L'obbligo è sempre in carico del datore di lavoro sia per la 81/08 , sentito il parere del medico competente , totalmente per la 262/1963..pertanto....
E' l'unica vaccinazione obbligatoria per quelle categorie indicate dal decreto del 1962, quindi non capisco il rifiuto a fare il vaccino se non per motivi di natura clinica (allergie); personalmente pratico la vaccinazione ai lavoratori; se uno non ha la vaccinazione in cantiere non dovrebbe nemmeno entrare. Conosco dei preposti e dei DL molto scrupolosi, altri meno, ma dl che abbiano fatto storie per le vaccinazioni mai per fortuna (per ora...!!!).
E' vero che le condizioni igieniche sono migliorate, è vero che il sistema immunitario ha la "memoria" dell'aptene, ma la legge ci impone di vaccinare.
Cari colleghi,
equiparereste come categoria soggetta ad OBBLIGO di vaccinazione, gli ingegneri che svolgono solo dei sopralluoghi in cantiere ed il direttore dei lavori?
In caso positivo, se il loro titolo anticorpale risulta protettivo ai sensi della circolare Min. Salute 11/11/96 ma essendo ormai trascorsi 10 aa dall'ultimo richiamo, lo rifareste?
Si potrebbe esprimere,in questo caso, un giudizio di idoneità senza prescrizioni, essendo il titolo potettivo in quel determinato momento e poi invitare tutti a fare comunque un richiamo essendo stabilita la "scadenza" della vaccinazione, ogni 10 aa?
Cortesemente qualcuno potrebbe indicarmi un link per scaricare la suddetta circolare, nel sito del ministero non sono riuscita a trovarla.
Grazie
[cite]khiara31 il 27/11/2009 05:36 ha scritto:
equiparereste come categoria soggetta ad OBBLIGO di vaccinazione, gli ingegneri che svolgono solo dei sopralluoghi in cantiere ed il direttore dei lavori?
NO
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