L'analisi normativa è estremamente precisa e documentata ma la realtà (almeno quella che emerge da un "giro" in rete) racconta una storia diversa. In Piemonte l' ASL di Torino, che rilascia i patentini per tutta la Regione, ha inizialmente chiesto al MC di compilare il certificato allegato al regio decreto. Attualmente l'unico certificato medico valido per ottenere il patentino è l'idoneità del MC. In Lombardia (non vogliamo farci mancare nulla) alcune ASL non chiedono alcun certificato, altre chiedono il certificato di idoneità del MC. In Emilia ho trovato ASL che non chiedono certificati. In sintesi, per quanto ho visto, se certificato è richiesto è unicamente quello del idoneità del MC. Medici militari e succedanei di Ufficiali sanitari non entrano in gioco. Ciò comporta che non si possa avere il patentino per hobby. Mi pare ragionevole. Rimane al MC il problema di quali siano i requisiti psicofisici necessari per ottenere l'idoneità (richiesta o meno per il rilascio del patentino). E' certamente possibile non condividere i requisiti fissati nel '27 ma dei requisiti bisognerà pur fissarli
Condivido in buona parte ad eccezione di quello che hai scritto alla fine. Sono stato discretamente "cazziato" dall'ASL di Alessandria perché sottoponevo a drug test dipendenti che avevano il patentino gas tossici ma di fatto non li maneggiavano (analogamente a quelli che hanno il patentino per il muletto ma non lo usano). Mi hanno scritto che il criterio da seguire dev'essere quello dell'effettiva utilizzazione. Per questo motivo da adesso (mea culpa, dovevo farlo fin dall'inizio) esigo dal Datore di Lavoro l'elenco datato e firmato degli effettivi utilizzatori/maneggiatori.
Sonnambulo il 25/10/2022 04:40 ha scritto:
Condivido in buona parte ad eccezione di quello che hai scritto alla fine. Sono stato discretamente "cazziato" dall'ASL di Alessandria perché sottoponevo a drug test dipendenti che avevano il patentino gas tossici ma di fatto non li maneggiavano (analogamente a quelli che hanno il patentino per il muletto ma non lo usano). Mi hanno scritto che il criterio da seguire dev'essere quello dell'effettiva utilizzazione. Per questo motivo da adesso (mea culpa, dovevo farlo fin dall'inizio) esigo dal Datore di Lavoro l'elenco datato e firmato degli effettivi utilizzatori/maneggiatori.
Questa "prescrizione" però contrasta con la dinamica operatività di un'azienda che, semmai non sia noto ad alcuni organi di vigilanza, è nata per creare beni e servizi nel rispetto delle norme. Contemporaneamente produce reddito per chi lavora e ricchezza per la Nazione.
Ciò significa che, se il datore di lavoro ha un certo numero di lavoratori "papabili" per guidare il muletto (perchè magari previsto potenzialmente dalla loro mansione e perchè già patentati) o fare altro tra le mansioni a rischio tossicodipendenza, è utile che li sottoponga a sorveglianza sanitaria specifica. In tal modo saranno già pronti all'impiego e li possa utilizzare senza troppe pippe! Se la mattina il mulettista Pinco Pallo manda certificato di malattia, non è che gli facciamo la visita straordinaria ad un altro alle 6:00 di mattina perchè lo possano impiegare. Nel frattempo l'azienda si ferma?
Dei geni della lampada proprio!
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
Sonnambulo il 25/10/2022 04:40 ha scritto:
Condivido in buona parte ad eccezione di quello che hai scritto alla fine. Sono stato discretamente "cazziato" dall'ASL di Alessandria perché sottoponevo a drug test dipendenti che avevano il patentino gas tossici ma di fatto non li maneggiavano (analogamente a quelli che hanno il patentino per il muletto ma non lo usano). Mi hanno scritto che il criterio da seguire dev'essere quello dell'effettiva utilizzazione. Per questo motivo da adesso (mea culpa, dovevo farlo fin dall'inizio) esigo dal Datore di Lavoro l'elenco datato e firmato degli effettivi utilizzatori/maneggiatori.
Personalmente ho distinto chi ha patentini "ad honorem" per cui ho cessatodi fare certificati e rilasciare idoneità e chi invece ha il patentino per ragioni di backup. La discriminate è stata l'inserimento del rischio (anche se potenziale) nel profilo di rischio della mansione trasmessomi dal DdL.
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