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La frustrazione

Questo argomento ha avuto 14 risposte ed è stato letto 3366 volte.

Gennaro

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  • Re: La frustrazione
  • (20/11/2009 06:32)

mediwork il 19/11/2009 08:15 ha scritto:
Cari colleghi, sono un guardone del forum, da cui ho sempre preso consigli senza mai ringraziare nessuno. Ora vorrei dare un contributo a tutti voi, che siete sempre gli stessi, perché desidero dirvi di non mollare perché credo che state aiutando tanti colleghi che come me hanno difficoltà nel difficile compito della sorveglianza sanitaria.
DOC. hai ragione nell’analisi globale dei partecipanti al forum riguardo alla “crescente e strisciante frustrazione e impotenza” di buona parte dei colleghi del forum.
Diotallevi trovi spunti di crescita professionale anche nelle lamentele altrui.
Indipendente chiedi più aderenza alla legge e meno interpretazioni di comodo nelle discussioni.
Con Paraquat siamo all’apoteosi della stanchezza cronica del MC, e il finale è un lavoro per inerzia.
Diotallevi mi sembravi più positivo nel primo intervento, poi ti associ alla stanchezza di Paraquat, e procedi anche tu per inerzia.
Furnom ti consoli guardando gli specialisti di altre branche che stanno peggio e con un sospiro guardi meno nero degli altri.
Lupaps sei in sintonia con Furnom.
Mimmo ti definisci frustrato, demoralizzato e insoddisfatto ma prendi borsa e lettino e riparti per i sottoscala.
Anche tu Docm ti consoli: “meglio il sottoscala che la miniera” specialmente se claustrofobico.
Non vi conosco ma sento di volervi bene tutti, siete umani, con le debolezze e con l’orgoglio.
Non l’ho mai detto a nessuno, lo confido a voi tutti. Nel 1995 dalla Sicilia in Lombardia, nel bresciano ho lavorato nei sottoscala, negli spogliatoi, negli antibagno, nelle officine di pulitura metalli, nelle acciaierie di notte, anche in inverno dentro l’unità mobile. Da quanto erano neri gli operai non distinguevo subito quelli di razza bianca da quelli di razza nera. Ho comunque da ringraziare i colleghi esperti che mi hanno dato la possibilità di imparare tanto.
Adesso sono veramente autonomo, in Sicilia, lavoro da solo e continuo ad essere felice di lavorare.
Non vogliatemene per l’elenco dei miei principi per non stancarmi, demoralizzarmi e non stressarmi.
1. Se possibile, non lavoriamo alle dipendenze di nessuno.
2. Non sfruttiamo le ditte, facciamo prezzi ragionevoli, “le pecore vanno tosate e non scuoiate”.
3. Non regaliamo nulla, il tempo che impieghiamo per salvaguardare la salute vale oro.
4. Siamo solari, più semplice per noi meridionali, e se non ci accolgono bene, rifiutiamo la ditta.
5. Lavoriamo con procedura, l’ordine aiuta la memoria e fa risparmiare tempo.
6. Rispettiamo i colleghi dell’Ufficio Vigilanza, grazie a loro possiamo pretendere dal DdiL il rispetto delle norme di igiene e sicurezza del lavoro.
7. Abbiamo rispetto di noi stessi, perché se non l’abbiamo noi, non lo avranno nemmeno i DdL. Ricordiamoci che noi siamo i responsabili della salute dei lavoratori e non il DdiL, pertanto dobbiamo imporgli di adeguarsi alle norme della sicurezza. Ben vengano i controlli.
8. Pensiamo positivo, il nostro è il miglior lavoro del mondo.

ECCELLENTE POST
Ritornando al tempo della scuola, ricordo che quando l'insegnante assegnava i problemi di matematica la classe era in preda al panico e allo sconforto, poi però alla risoluzione degli stessi c'era un dono, la felicità!
Morale "Ogni problema reca con se un dono", CONCENTRIAMOCI SULLA SOLUZIONE
Ho una proposta..... che ne dite di bandire per 1 settimana le critiche sostituendole con messaggi positivi?.....
Saluti Gennaro:)

Gennaro Bilancio

docm

docm
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Bari
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  • Re: La frustrazione
  • (20/11/2009 08:56)

mediwork il 19/11/2009 08:15 ha scritto:
Cari colleghi, sono un guardone del forum, da cui ho sempre preso consigli senza mai ringraziare nessuno. Ora vorrei dare un contributo a tutti voi, che siete sempre gli stessi, perché desidero dirvi di non mollare perché credo che state aiutando tanti colleghi che come me hanno difficoltà nel difficile compito della sorveglianza sanitaria.
DOC. hai ragione nell’analisi globale dei partecipanti al forum riguardo alla “crescente e strisciante frustrazione e impotenza” di buona parte dei colleghi del forum.
Diotallevi trovi spunti di crescita professionale anche nelle lamentele altrui.
Indipendente chiedi più aderenza alla legge e meno interpretazioni di comodo nelle discussioni.
Con Paraquat siamo all’apoteosi della stanchezza cronica del MC, e il finale è un lavoro per inerzia.
Diotallevi mi sembravi più positivo nel primo intervento, poi ti associ alla stanchezza di Paraquat, e procedi anche tu per inerzia.
Furnom ti consoli guardando gli specialisti di altre branche che stanno peggio e con un sospiro guardi meno nero degli altri.
Lupaps sei in sintonia con Furnom.
Mimmo ti definisci frustrato, demoralizzato e insoddisfatto ma prendi borsa e lettino e riparti per i sottoscala.
Anche tu Docm ti consoli: “meglio il sottoscala che la miniera” specialmente se claustrofobico.
Non vi conosco ma sento di volervi bene tutti, siete umani, con le debolezze e con l’orgoglio.
Non l’ho mai detto a nessuno, lo confido a voi tutti. Nel 1995 dalla Sicilia in Lombardia, nel bresciano ho lavorato nei sottoscala, negli spogliatoi, negli antibagno, nelle officine di pulitura metalli, nelle acciaierie di notte, anche in inverno dentro l’unità mobile. Da quanto erano neri gli operai non distinguevo subito quelli di razza bianca da quelli di razza nera. Ho comunque da ringraziare i colleghi esperti che mi hanno dato la possibilità di imparare tanto.
Adesso sono veramente autonomo, in Sicilia, lavoro da solo e continuo ad essere felice di lavorare.
Non vogliatemene per l’elenco dei miei principi per non stancarmi, demoralizzarmi e non stressarmi.
1. Se possibile, non lavoriamo alle dipendenze di nessuno.
2. Non sfruttiamo le ditte, facciamo prezzi ragionevoli, “le pecore vanno tosate e non scuoiate”.
3. Non regaliamo nulla, il tempo che impieghiamo per salvaguardare la salute vale oro.
4. Siamo solari, più semplice per noi meridionali, e se non ci accolgono bene, rifiutiamo la ditta.
5. Lavoriamo con procedura, l’ordine aiuta la memoria e fa risparmiare tempo.
6. Rispettiamo i colleghi dell’Ufficio Vigilanza, grazie a loro possiamo pretendere dal DdiL il rispetto delle norme di igiene e sicurezza del lavoro.
7. Abbiamo rispetto di noi stessi, perché se non l’abbiamo noi, non lo avranno nemmeno i DdL. Ricordiamoci che noi siamo i responsabili della salute dei lavoratori e non il DdiL, pertanto dobbiamo imporgli di adeguarsi alle norme della sicurezza. Ben vengano i controlli.
8. Pensiamo positivo, il nostro è il miglior lavoro del mondo.

in qualche modo è quello che volevo esprimere sintetizzando con una battuta...!
del resto come già detto in altre risposte ci sono altre categorie di medici che stanno decisamente peggio...

paraquat

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Provenienza
Cagliari
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  • Re: La frustrazione
  • (20/11/2009 17:31)

mediwork il 19/11/2009 08:15 ha scritto:
Cari colleghi, sono un guardone del forum, da cui ho sempre preso consigli senza mai ringraziare nessuno. Ora vorrei dare un contributo a tutti voi, che siete sempre gli stessi, perché desidero dirvi di non mollare perché credo che state aiutando tanti colleghi che come me hanno difficoltà nel difficile compito della sorveglianza sanitaria.
DOC. hai ragione nell’analisi globale dei partecipanti al forum riguardo alla “crescente e strisciante frustrazione e impotenza” di buona parte dei colleghi del forum.
Diotallevi trovi spunti di crescita professionale anche nelle lamentele altrui.
Indipendente chiedi più aderenza alla legge e meno interpretazioni di comodo nelle discussioni.
Con Paraquat siamo all’apoteosi della stanchezza cronica del MC, e il finale è un lavoro per inerzia.
Diotallevi mi sembravi più positivo nel primo intervento, poi ti associ alla stanchezza di Paraquat, e procedi anche tu per inerzia.
Furnom ti consoli guardando gli specialisti di altre branche che stanno peggio e con un sospiro guardi meno nero degli altri.
Lupaps sei in sintonia con Furnom.
Mimmo ti definisci frustrato, demoralizzato e insoddisfatto ma prendi borsa e lettino e riparti per i sottoscala.
Anche tu Docm ti consoli: “meglio il sottoscala che la miniera” specialmente se claustrofobico.
Non vi conosco ma sento di volervi bene tutti, siete umani, con le debolezze e con l’orgoglio.
Non l’ho mai detto a nessuno, lo confido a voi tutti. Nel 1995 dalla Sicilia in Lombardia, nel bresciano ho lavorato nei sottoscala, negli spogliatoi, negli antibagno, nelle officine di pulitura metalli, nelle acciaierie di notte, anche in inverno dentro l’unità mobile. Da quanto erano neri gli operai non distinguevo subito quelli di razza bianca da quelli di razza nera. Ho comunque da ringraziare i colleghi esperti che mi hanno dato la possibilità di imparare tanto.
Adesso sono veramente autonomo, in Sicilia, lavoro da solo e continuo ad essere felice di lavorare.
Non vogliatemene per l’elenco dei miei principi per non stancarmi, demoralizzarmi e non stressarmi.
1. Se possibile, non lavoriamo alle dipendenze di nessuno.
2. Non sfruttiamo le ditte, facciamo prezzi ragionevoli, “le pecore vanno tosate e non scuoiate”.
3. Non regaliamo nulla, il tempo che impieghiamo per salvaguardare la salute vale oro.
4. Siamo solari, più semplice per noi meridionali, e se non ci accolgono bene, rifiutiamo la ditta.
5. Lavoriamo con procedura, l’ordine aiuta la memoria e fa risparmiare tempo.
6. Rispettiamo i colleghi dell’Ufficio Vigilanza, grazie a loro possiamo pretendere dal DdiL il rispetto delle norme di igiene e sicurezza del lavoro.
7. Abbiamo rispetto di noi stessi, perché se non l’abbiamo noi, non lo avranno nemmeno i DdL. Ricordiamoci che noi siamo i responsabili della salute dei lavoratori e non il DdiL, pertanto dobbiamo imporgli di adeguarsi alle norme della sicurezza. Ben vengano i controlli.
8. Pensiamo positivo, il nostro è il miglior lavoro del mondo.

Analisi meravigliosa!!!!!!

tiesseerre

tiesseerre
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  • Re: La frustrazione
  • (23/11/2009 16:41)

Schietta e positiva analisi di un mondo che è il nostro e non terra di confonto per politici e demagoghi, mondo nel quale spesso ci facciamo trascinare. Io sono fiero di essere un medico del lavoro. Quanti altri professionisti possono dire altrettanto ? La bicicletta l'ho voluta, l'ho sudata e me la godo, anche se a volte le salite sono difficili e gli sforzi non percepiti da chi di dovere. Grazie a chi ha il coraggio di pensare positivo.

furnom

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Padova
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202
  • Re: La frustrazione
  • (24/11/2009 19:58)

E io che pensavo di aver trasmesso un po' di positività con il mio post precedente...
Non è che mi consoli guardando gli altri colleghi, mi rendo solo conto che oggi il lavoro del medico è un lavoro difficile soprattutto per i problemi quotidiani che nulla hanno a che fare con la medicina (precariato, stipendi indegni, turni massacranti, denunce facili ecc.) e che noi, alla fin fine, seppur con le nostre grane, non ce la passiamo così male!

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