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Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.

Questo argomento ha avuto 74 risposte ed è stato letto 6990 volte.
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vupie

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (08/02/2010 17:56)

sportgooffy il 08/02/2010 07:41 ha scritto:


caro Pirondini, ti ringrazio innanzitutto per aver avuto l'acutezza di comprendere che il mio interento non voleva essere in alcun modo polemico, nè nei confronti della tua persona, nè di alcun altro... purtoppo, come già da tempo mi vado convincendo, sono nato con vent'anni di ritardo!
(... e quest'ultima affermazione è detta senza nessuna malizia)

Caro sportgooffy condivido...Nel mio caso invece gli anni di ritardo sono stati "solo" una decina...Comunque abbastanza per poter assistere durante il corso di specializzazione alla pressoché completa estinzione dei malati professionali propriamente detti (e questo di per sé non è un male...anzi, una importante conquista della collettività). Purtroppo non è stato altrettanto un bene per la crescita professionale di molti colleghi, sempre meno inquadrabili come medici propriamente detti.
Mi viene spontanea anche una manifestazione di stima nei confronti del collega Pirondini che, pur avendo probabilmente vissuto anni più favorevoli per la professione medica, dimostra grande equilibrio e onestà intellettuale.

Un saluto a tutti
Tonelli

c.sbordone

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (08/02/2010 18:42)

Carissimi,
"l'estinzione dei malati professionali propriamente detti" è derivata dal lavoro dei medici competenti occupati nella sorveglianza sanitaria?

Non credo proprio. Credo piuttosto che essa sia stata conseguenza della prevenzione primaria, a cui ha contribuito anche la Medicina del Lavoro.

Per discutere su tale mio convincimento, cari amici,
vi esorto a leggere il lodevole articolo di questo mese Febbraio 2010 dal titolo
“La sorveglianza sanitaria nell’artigianato e nella piccola impresa: quale organizzazione? “
Autore G. Mosconi, dell’Unità Operativa Ospedaliera Medicina del Lavoro - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo.

Ebbene, se non l’avete ancora fatto, vi invito a leggerlo per diversi motivi.

Vi esorto anche a riflettere sui risultati che si raggiungono adottando razionali metodi di Sorveglianza sanitaria, tanto più che il modello organizzativo attuato dalla UOOML di Bergamo è “certificato ISO 9000 e si inserisce nelle iniziative di eccellenza per la sorveglianza sanitaria nel settore avallate dal Dipartimento di Prevenzione della ASL provincia di Bergamo.”

Ma quali sono stati i risultati di una tale buona organizzazione della sorveglianza sanitaria?

”A quasi 15 anni dall'inizio dell'esperienza, il modello ha funzionato molto bene producendo i seguenti risultati:
- Ridotto le difficoltà e i disguidi gestionali
- Favorito il coinvolgimento delle imprese
- Favorito il coinvolgimento dei MC nell'attività di VdR
- Migliorato l'efficacia dei sopralluoghi e delle riunioni periodiche
- Migliorato la qualità delle prestazioni sanitarie ed in particolare delle diagnosi di malattie da lavoro e della gestione delle idoneità con limitazioni
- Migliorato la qualità della formazione ed informazione sui temi della tutela della salute
- Garantito l'aggiornamento del personale coinvolto
- Garantito l'aggiornamento dell'attività sanitaria
- Favorito la collaborazione con le altre figure della prevenzione: DL, RLS/T e CS (coordinatori della Sicurezza)
- Migliorato la consapevolezza delle maestranze e del management sui temi della prevenzione attraverso
- Valorizzato i risultati della sorveglianza sanitaria anche nella prevenzione dei rischi e nella riabilitazione
- Realizzato iniziative di promozione della salute
- Rispetto degli obblighi di legge
- Sviluppo di progetti di ricerca applicata
Questo modello oltre a garantire il miglioramento delle prestazioni in termini di qualità ha anche garantito un contenimento dei costi.”

Bene. un sincero e pubblico plauso.

Ma veramente tutto va bene?

Guardate che cosa scrive onestamente l’autore nelle conclusioni dell’articolo:

“Sappiamo quanto sia difficile valutare l'efficienza e soprattutto l'efficacia dei servizi sanitari aziendali, e quando ciò non è tecnicamente possibile, come sia importante garantire almeno l'appropriatezza delle procedure adottate “.

Appunto, i risultati raggiunti di buona organizzazione della Sorveglianza sanitaria sono onestamente definiti di appropriatezza. Ma per quanto riguarda l’efficacia, tali risultati, non possono e non dicono niente. Perché, poi, non sia tecnicamente possibile valutare l’efficacia, questo rimane incomprensibile.

Quali sono i parametri da considerare come risultati efficaci della Sorveglianza sanitaria?
In pratica è un parametro solo: la riduzione di malattie e infortuni da lavoro.

L’autore dell’articolo mi sembra consapevole di tale difficoltà, per cui alla fine ha la necessità di dire qualcosa su risultati di efficacia, ma si limita a dire:

”I risultati biostatistici della sorveglianza sanitaria depongono inoltre per un reale miglioramento delle condizioni di salute e del controllo dei rischi lavorativi (per es.: netta riduzione dei nuovi casi di sordità da rumore, la malattia professionale più diffusa e segnalata nel settore)”.

Mi sembra un po’ troppo riduttivo e scarsamente convincente. Non ci dice la consistenza di quel “reale miglioramento”. Il fatto che i dati biostatistici (quali?) siano positivi, non dimostra che siano dovuti alla Sorveglianza sanitaria, sia pure lodevolmente ed appropriatamente organizzata.
Manca ancora una volta l’evidenza scientifica che la Sorveglianza sanitaria sia realmente utile, e quanto sia utile, per la riduzione del danno della salute nei luoghi di lavoro.
Anche nell’ipotesi, tutto da dimostrare, che la Sorveglianza sanitaria abbia ridotto effettivamente le malattie e gli infortuni da lavoro (come? e in quale entità?), anche se solamente la Sorveglianza sanitaria lo avesse fatto in un solo caso di malattia occupazionale o di grave infortunio o morte da lavoro, giustifica l’estesa sua pratica, al di là della, questa sì, evidente degenerazione in visitificio, analisificio e cartificio a vantaggio (economico) di pochi? Non è meglio concentrare tante risorse umane, tecniche ed organizzative nell’ambito, questa sì evidentemente efficace, della prevenzione primaria?

pirondini

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (08/02/2010 20:32)

c.sbordone il 08/02/2010 06:42 ha scritto:
Carissimi,
"l'estinzione dei malati professionali propriamente detti" è derivata dal lavoro dei medici competenti occupati nella sorveglianza sanitaria?

Non credo proprio. Credo piuttosto che essa sia stata conseguenza della prevenzione primaria, a cui ha contribuito anche la Medicina del Lavoro.

Per discutere su tale mio convincimento, cari amici,
vi esorto a leggere il lodevole articolo di questo mese Febbraio 2010 dal titolo
“La sorveglianza sanitaria nell’artigianato e nella piccola impresa: quale organizzazione? “
Autore G. Mosconi, dell’Unità Operativa Ospedaliera Medicina del Lavoro - Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo.

Ebbene, se non l’avete ancora fatto, vi invito a leggerlo per diversi motivi.

Vi esorto anche a riflettere sui risultati che si raggiungono adottando razionali metodi di Sorveglianza sanitaria, tanto più che il modello organizzativo attuato dalla UOOML di Bergamo è “certificato ISO 9000 e si inserisce nelle iniziative di eccellenza per la sorveglianza sanitaria nel settore avallate dal Dipartimento di Prevenzione della ASL provincia di Bergamo.”

Ma quali sono stati i risultati di una tale buona organizzazione della sorveglianza sanitaria?

”A quasi 15 anni dall'inizio dell'esperienza, il modello ha funzionato molto bene producendo i seguenti risultati:
- Ridotto le difficoltà e i disguidi gestionali
- Favorito il coinvolgimento delle imprese
- Favorito il coinvolgimento dei MC nell'attività di VdR
- Migliorato l'efficacia dei sopralluoghi e delle riunioni periodiche
- Migliorato la qualità delle prestazioni sanitarie ed in particolare delle diagnosi di malattie da lavoro e della gestione delle idoneità con limitazioni
- Migliorato la qualità della formazione ed informazione sui temi della tutela della salute
- Garantito l'aggiornamento del personale coinvolto
- Garantito l'aggiornamento dell'attività sanitaria
- Favorito la collaborazione con le altre figure della prevenzione: DL, RLS/T e CS (coordinatori della Sicurezza)
- Migliorato la consapevolezza delle maestranze e del management sui temi della prevenzione attraverso
- Valorizzato i risultati della sorveglianza sanitaria anche nella prevenzione dei rischi e nella riabilitazione
- Realizzato iniziative di promozione della salute
- Rispetto degli obblighi di legge
- Sviluppo di progetti di ricerca applicata
Questo modello oltre a garantire il miglioramento delle prestazioni in termini di qualità ha anche garantito un contenimento dei costi.”

Bene. un sincero e pubblico plauso.

Ma veramente tutto va bene?

Guardate che cosa scrive onestamente l’autore nelle conclusioni dell’articolo:

“Sappiamo quanto sia difficile valutare l'efficienza e soprattutto l'efficacia dei servizi sanitari aziendali, e quando ciò non è tecnicamente possibile, come sia importante garantire almeno l'appropriatezza delle procedure adottate “.

Appunto, i risultati raggiunti di buona organizzazione della Sorveglianza sanitaria sono onestamente definiti di appropriatezza. Ma per quanto riguarda l’efficacia, tali risultati, non possono e non dicono niente. Perché, poi, non sia tecnicamente possibile valutare l’efficacia, questo rimane incomprensibile.

Quali sono i parametri da considerare come risultati efficaci della Sorveglianza sanitaria?
In pratica è un parametro solo: la riduzione di malattie e infortuni da lavoro.

L’autore dell’articolo mi sembra consapevole di tale difficoltà, per cui alla fine ha la necessità di dire qualcosa su risultati di efficacia, ma si limita a dire:

”I risultati biostatistici della sorveglianza sanitaria depongono inoltre per un reale miglioramento delle condizioni di salute e del controllo dei rischi lavorativi (per es.: netta riduzione dei nuovi casi di sordità da rumore, la malattia professionale più diffusa e segnalata nel settore)”.

Mi sembra un po’ troppo riduttivo e scarsamente convincente. Non ci dice la consistenza di quel “reale miglioramento”. Il fatto che i dati biostatistici (quali?) siano positivi, non dimostra che siano dovuti alla Sorveglianza sanitaria, sia pure lodevolmente ed appropriatamente organizzata.
Manca ancora una volta l’evidenza scientifica che la Sorveglianza sanitaria sia realmente utile, e quanto sia utile, per la riduzione del danno della salute nei luoghi di lavoro.
Anche nell’ipotesi, tutto da dimostrare, che la Sorveglianza sanitaria abbia ridotto effettivamente le malattie e gli infortuni da lavoro (come? e in quale entità?), anche se solamente la Sorveglianza sanitaria lo avesse fatto in un solo caso di malattia occupazionale o di grave infortunio o morte da lavoro, giustifica l’estesa sua pratica, al di là della, questa sì, evidente degenerazione in visitificio, analisificio e cartificio a vantaggio (economico) di pochi? Non è meglio concentrare tante risorse umane, tecniche ed organizzative nell’ambito, questa sì evidentemente efficace, della prevenzione primaria?

Grazie Sbordone. E' un piacere averti incontrato qui.

tcam

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (11/02/2010 01:01)

Una lettura amena

http://www.ausl.mo.it/dsp/Attialcollavoro/Il_medico_del_lavoro.pdf

Tcam

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https://www.facebook.com/retemedicicompetenti/

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (11/02/2010 09:52)

tcam il 11/02/2010 01:01 ha scritto:
Una lettura amena

http://www.ausl.mo.it/dsp/Attialcollavoro/Il_medico_del_lavoro.pdf

Tcam

Mah, personalmente ho sempre contemplato anche il "rischio infortunistico" che, data la tipologia di aziende che ho sin qui seguito, effettivamente era il rischio più rilevante (quando di fatto non l'unico)... se poi mi si domanda se questo possa far travalicare le norme del buon senso e del rispetto della vita privata dei lavoratori, per chi abbia seguito i miei post, la risposta è nettamente negativa... alle volte la valutazione dell'elemento "infortunistico" ha anche portato a discussioni con gli OdV... e devo quindi infine scoprire che per aver valutato questo aspetto della vita lavorativa sono ora, se non un delinquente tout court, per lo meno un individuo "border-line"?

andromoli

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (11/02/2010 12:39)

Scusate ma rimango sempre più perplesso di fronte a tali analisi: va bene, i luoghi di lavoro sono sempre più sicuri, la sorveglianza sanitaria non serve a nulla o quasi, gli accertamenti peggio mi sento ecc ecc ecc.
Badate bebe, la mia non è e non vuole essere una polemica fine a sè stessa con chi di noi critica le modalità con cui la legge sta regolamentando la nostra professione.
Sono il primo a dire che tanto discredito sulla nostra attività derivi anche da tanti colleghi che lavorano male e con paghe da fame, non fanno sopralluoghi, non visitano ecc, ma:
siamo sicuri che l'idoneità non sia influenzata dallo stato di salute dell'individuo? Un autista di camion con sleep apnea, cardiopatico, obeso e diabetico è sempre idoneo alla mansione? Che faccio siccome i camion oggi sono più comodi delle macchine, al di là della legge sugli stupefacenti, non visito nessun autista?
E poi avete mai letto criticamente le valutazioni di rischio? Non vi è mai capitato, specie per la mmc, di trovare valutazioni fatte coi piedi, senza indice NIOSH o con indici talmente bassi che neanche un impiegato ce l'ha così?
La promozione della salute e quanto previsto del codice etico ICOH (rileggetelo tutto) li mandiamo a cagare?
Se non altro vedo che quando qualcuno vuole sostenere il prorpio punto di vista ad ogni costo, convinto, magari anche a ragione, di essere nel giusto, si limita sempre a citare leggi e documenti in forma parziale e riportando solo le parti che sembrano sostenere la sua tesi.

Io continuerò a visitare sempre tutti quelle figure sottoposte a sorveglianza sanitaria, continuerò a fare accertamenti, a scrivere al medico di famiglia qaundo trovo, spesso, anomalie sull'ecg o altro, a consigliare accertamenti e visite specialistiche che possano migliorare lo stato dei saluti dei lavoratori: del resto sono un medico e devo per forza fare un "visitificio" e la legge mi impone poi di fare anche un "certicatificio" per dirla con Sbordone.
Sinceramente non credo di perdere tempo nè di far spendere soldi senza senso ai DDL, spero di contribuire, nel mio piccolo a migliorare e promuovere lo stato di salute dei lavoratori.
Forse, e concludo, lavoro in una situazione ideale, pochi intermediari, DDL e lavoratori soddisfatti delle visite e degli accertamente, malattie diagnostiche da me e non da altri.
Se per altri non è così mi dispiace per loro, ma non condivido appieno, e giuro non per tornaconto, la tesi che la sorveglianza sanitaria sia inutile!

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (11/02/2010 14:58)

andromoli il 11/02/2010 12:39 ha scritto:
Scusate ma rimango sempre più perplesso di fronte a tali analisi: va bene, i luoghi di lavoro sono sempre più sicuri, la sorveglianza sanitaria non serve a nulla o quasi, gli accertamenti peggio mi sento ecc ecc ecc.
Badate bebe, la mia non è e non vuole essere una polemica fine a sè stessa con chi di noi critica le modalità con cui la legge sta regolamentando la nostra professione.
Sono il primo a dire che tanto discredito sulla nostra attività derivi anche da tanti colleghi che lavorano male e con paghe da fame, non fanno sopralluoghi, non visitano ecc, ma:
siamo sicuri che l'idoneità non sia influenzata dallo stato di salute dell'individuo? Un autista di camion con sleep apnea, cardiopatico, obeso e diabetico è sempre idoneo alla mansione? Che faccio siccome i camion oggi sono più comodi delle macchine, al di là della legge sugli stupefacenti, non visito nessun autista?
E poi avete mai letto criticamente le valutazioni di rischio? Non vi è mai capitato, specie per la mmc, di trovare valutazioni fatte coi piedi, senza indice NIOSH o con indici talmente bassi che neanche un impiegato ce l'ha così?
La promozione della salute e quanto previsto del codice etico ICOH (rileggetelo tutto) li mandiamo a cagare?
Se non altro vedo che quando qualcuno vuole sostenere il prorpio punto di vista ad ogni costo, convinto, magari anche a ragione, di essere nel giusto, si limita sempre a citare leggi e documenti in forma parziale e riportando solo le parti che sembrano sostenere la sua tesi.

Io continuerò a visitare sempre tutti quelle figure sottoposte a sorveglianza sanitaria, continuerò a fare accertamenti, a scrivere al medico di famiglia qaundo trovo, spesso, anomalie sull'ecg o altro, a consigliare accertamenti e visite specialistiche che possano migliorare lo stato dei saluti dei lavoratori: del resto sono un medico e devo per forza fare un "visitificio" e la legge mi impone poi di fare anche un "certicatificio" per dirla con Sbordone.
Sinceramente non credo di perdere tempo nè di far spendere soldi senza senso ai DDL, spero di contribuire, nel mio piccolo a migliorare e promuovere lo stato di salute dei lavoratori.
Forse, e concludo, lavoro in una situazione ideale, pochi intermediari, DDL e lavoratori soddisfatti delle visite e degli accertamente, malattie diagnostiche da me e non da altri.
Se per altri non è così mi dispiace per loro, ma non condivido appieno, e giuro non per tornaconto, la tesi che la sorveglianza sanitaria sia inutile!

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (11/02/2010 15:09)

andromoli il 11/02/2010 12:39 ha scritto:
Scusate ma rimango sempre più perplesso di fronte a tali analisi: va bene, i luoghi di lavoro sono sempre più sicuri, la sorveglianza sanitaria non serve a nulla o quasi, gli accertamenti peggio mi sento ecc ecc ecc.
Badate bebe, la mia non è e non vuole essere una polemica fine a sè stessa con chi di noi critica le modalità con cui la legge sta regolamentando la nostra professione.
Sono il primo a dire che tanto discredito sulla nostra attività derivi anche da tanti colleghi che lavorano male e con paghe da fame, non fanno sopralluoghi, non visitano ecc, ma:
siamo sicuri che l'idoneità non sia influenzata dallo stato di salute dell'individuo? Un autista di camion con sleep apnea, cardiopatico, obeso e diabetico è sempre idoneo alla mansione? Che faccio siccome i camion oggi sono più comodi delle macchine, al di là della legge sugli stupefacenti, non visito nessun autista?
E poi avete mai letto criticamente le valutazioni di rischio? Non vi è mai capitato, specie per la mmc, di trovare valutazioni fatte coi piedi, senza indice NIOSH o con indici talmente bassi che neanche un impiegato ce l'ha così?
La promozione della salute e quanto previsto del codice etico ICOH (rileggetelo tutto) li mandiamo a cagare?
Se non altro vedo che quando qualcuno vuole sostenere il prorpio punto di vista ad ogni costo, convinto, magari anche a ragione, di essere nel giusto, si limita sempre a citare leggi e documenti in forma parziale e riportando solo le parti che sembrano sostenere la sua tesi.

Io continuerò a visitare sempre tutti quelle figure sottoposte a sorveglianza sanitaria, continuerò a fare accertamenti, a scrivere al medico di famiglia qaundo trovo, spesso, anomalie sull'ecg o altro, a consigliare accertamenti e visite specialistiche che possano migliorare lo stato dei saluti dei lavoratori: del resto sono un medico e devo per forza fare un "visitificio" e la legge mi impone poi di fare anche un "certicatificio" per dirla con Sbordone.
Sinceramente non credo di perdere tempo nè di far spendere soldi senza senso ai DDL, spero di contribuire, nel mio piccolo a migliorare e promuovere lo stato di salute dei lavoratori.
Forse, e concludo, lavoro in una situazione ideale, pochi intermediari, DDL e lavoratori soddisfatti delle visite e degli accertamente, malattie diagnostiche da me e non da altri.
Se per altri non è così mi dispiace per loro, ma non condivido appieno, e giuro non per tornaconto, la tesi che la sorveglianza sanitaria sia inutile!

Caro Andromoli,
solo per chiarezza, visto che il tuo intervento segue direttamente il mio ultimo; se rileggi i miei post precedenti sull'argomento, non ho mai inteso sostenere che la SS sia inutile; ma (questo sì) sostengo che l'impostazione legislativa che regola il nostro sistema abbia permesso ad individui (spesso loschi) di arricchire il proprio patrimonio. la legge lo ha permesso, ma è etico? La sorveglianza sanitaria è misura di prevenzione secondaria (così mi hanno spiegato durante il corso di specializzazione), e rappresentava (dato che i reparti di medicina del lavoro, luogo della prevenzione terziaria, oramai scarsaggiavano di malati professionali) il motivo perchè il MC lo facevano i medici de lavoro e non gli igienisti o i medici legali (ops, forse allora avrei fatto meglio a cambiare specializzazione?).
Ripeto, è il sistema italiano ad essere in crisi (più di quello francese, così spesso citato), con interessi orami troppo forti per essere messi in discussione (?)... e personalmente mi sento sempre più simile al tenente Drogo.

andromoli

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (12/02/2010 13:30)

Ma io non intendevo con il mio intervento criticare o rispondere a quello che avevi scritto e che peraltro condivido.
Sono d'accordo per ciò che concerne l'opinione sull'attuale assetto legislativo, che poi la sorveglianza sanitaria sia una misura secondaria nei confronti delle malattie professionali mi va pure bene, ritengo però che sia ANCHE misura primaria tutte le volte che visito un paziente con patologie organiche non professionali ma che, alterando lo stato di salute, ne modificano immancabilmente il giudizio di idoneità (ma che si sentirebbe sicuro di far idoneo come operaio edile uno che assume warfarin per FA? Una persona così va, come dici anche tu, valutata anche e soprattutto nel rischio infortunistico!).
Dico poi che, per l'esperienza che ho, il mc potrebbe avere (ma dovrebbe avere come dice il codice etico) anche un ruolo di importanza primaria nella promozione della salute intesa anche come valutazione clinica di soggetti che per motivi disparati non vengono mai valutati da altri medici (facendo sorvegliazna sanitaria in una panetteria, parlando con una giovane dipendente del suo stato di salute mi dice che alcune volte avverte palpitazioni, faccio un ecg e trovo un WPW tipo A: mi domando, ho sbagliato a fare l'ecg perchè non era nel protocollo sanitario? Dovevo consigliare di fare visita cardiologica da privata? e se poi non la faceva? Ma da un punto di vista etico e anche sotto un profilo medico-legale, non credete che un giudice non condannerebbe mai un mc che, solo ai fini della tutela della salute fa un esame non espressamente previsto dal protocollo ma che , per quella paziente ritiene opportuno, oltretutto un esame non invasivo nè pericoloso? Peraltro nessun DDL mi ha mai contestato una cosa de genere, anzi, molte volte sono stato ringraziato?).
Mi rifiuto di lavorare sempre e solo con l'81 sottobraccio scordandomi di essere un medico, pensando solo a certificare idoneità di persone che non visito nemmeno!
Poi che la legge vada modificata sono il primo a dirlo, sostengo anche che i nostri cattedratici farebbero bene a formare diversamente i futuri specialisti (un po' più di fisiatria e meno minchiate non guasterebbe, tanto per dirne una) e magari andrebbe completamente modificato il nostro rapporto col SSN.

c.sbordone

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  • Re: Abolita la Sorveglianza sanitaria per legge. Bozza per un legislatore meno ipocrita.
  • (15/02/2010 21:52)

Dare uno sguardo oltre i confini italiani non è esercizio inutile, soprattutto nel campo della tutela della salute dai rischi lavorativi in un mondo senza frontiere, di globalizzazione delle merci e soprattutto di nuove immigrazioni ed emigrazioni di lavoratori con esposizione a rischi che non hanno confini, come l’inquinamento.
Pertanto, desidero farvi partecipi del mio recente interesse rivolto all'evoluzione del sistema di tutela della salute dei lavoratori in territorio francese e all'attuale vivace dibattito di riforma conseguente.

Ebbene, non c’è altro Paese al mondo che io conosca, come la Francia, insieme al Belgio, in cui si è generalizzata per legge sin dal 1946 la pratica della sorveglianza sanitaria (surveillance médicale) a quasi tutti i lavoratori privati e poi pubblici. Quindi è Nazione da tenere adeguatamente sotto osservazione epidemiologica per quanto riguarda lo studio su l'efficacia della medicina di lavoro aziendale, coincidente alla nostrana attività di sorveglianza sanitaria da parte del medico competente.

Quali sono stati i risultati sulla prevenzione dei rischi di danno alla salute? Questo è un altro discorso, che vari ministri del lavoro francesi stanno affrontando da anni, anche con numerose relazioni come il recente Rapporto per il Ministero del lavoro su “L’idoneità e l’inidoneità medica al lavoro: stato dell’arte e prospettive" (L’aptitude et l’inaptitude médicale au travail: diagnostic ed perspectives”, rapporto di M. Gosselin del 2007).
Se conoscete il francese lo potrete trovare qui:
http://www.medecinedutravail-synd...tiques/RapportGosselin%202007.pdf

In sintesi, il rapporto concludeva a pag. 45: “Riequilibrare l’azione del medico del lavoro in direzione dell’ambiente di lavoro. Troppo occupata ad una sorveglianza (sanitaria) individuale della salute dei lavoratori concepita principalmente, secondo le leggi in vigore, ma particolarmente contestabile, come la verifica regolare dell’idoneità alla mansione di lavoro, la medicina del lavoro non perviene a raggiungere il ruolo che si attenderebbe da essa nelle attività lavorative.”
E ancora : “Il sistema di sorveglianza sanitaria organizzata intorno alla constatazione periodica dell’idoneità del lavoratore dimostra tutti i suoi limiti.”

Se i Francesi sono ancora nostri cugini, dobbiamo prestare loro qualche dovuta attenzione, almeno per rispetto della parentela.

Carmine Sbordone

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