guido_rossi il 02/03/2010 06:44 ha scritto:
Ti capisco perfettamente e ti invidio: la giovane eta' gioca a tuo vantaggio. Meno male che con tutti i problemi che abbiamo c'e' ancora qualcuno che ha voglia di fare. In bocca al lupo e buon lavoro anche a noi ... anziani! Se ci lasceranno lavorare
Ti ringrazio dsi cuore e crepi il lupo!
P.S. Auguriamo a tutti NOI un buon lavoro, con sincera condivisione di intenti e spirito ed orgoglio di gruppo!
Concordo con FIGARO76 (del quale sto chiosando l'intervento) quando dice che i colleghi dovrebbero innanzitutto imparare l'arte dell'uso della testa propria e non adeguarsi alle solite invettive trite e ritrite.
Giusto poi scegliere le strutture con cui collaborare: non tutti sono ladri (anche se Bonaparte sì, come disse un coraggioso all'Empereur); ho chiuso la collaborazione con un poliambulatorio che lavorava nella confusione più plateale e modificava le tariffe a suo piacimento)e rifiuto qualora non vi sia garanzia di un minimo di serietà e correttezza.
1 PUNTO ) se si lavora in proprio è importante avere più collaborazioni (DIVERSIFICARE; si è meno ricattabili) ! é importante FIDELIZZARE alcune aziende da seguire da soli mantenedo il contatto con la realtà che ci circonda (nuove norme,nuove possibilità ecc) "
"Siamo proprio sicuri di saper fare sempre tutto da soli? Siamo proprio sicuri di saper rispondere ad una grossa azienda con un "Non c'è problema, ora faccio tutto io?" Vuol dire non sapere di cosa si parli. Alcuni medici del lavoro hanno costituito società di grande qualità, proprio perchè gestite da alcuni di loro e non da commercianti spregiudicati. Mi chiedo se prima di parlare si sia provato a gareggiare per offrire la propria attività a grossi privati, se si è in grado di accreditarsi in modo autonomo presso l'ufficio acquisti di chi gestisce 2-3.000 lavoratori in tutta Italia, se si risponde ai vari criteri (Basilea II, ecc.) " QUALITA " , se si è in grado di dimostrare tutto ciò che la 231 chiede anche ai lavoratori autonomi in termini di appalto di servizi........""
"Propongo di studiare, TANTO, di aggiornarsi, di rendersi insostituibili per le aziende in termini di consulenza di alto livello e poi le tariffe verranno. Altrimenti andiamo tutti al bar a parlare del padrone che ci tratta male e della colpa solo e sempre degli altri."
CONTINUO a concordare !
2 PUNTO) occorre anche lavorare bene con visite accurate e senza troppa fretta e poi occorre aprire il grosso problema del documento di rischio che giustamente ci riguarda: nessuno ci pagherà una firma ma una seria collaborazione sì ( dunque non solo visite ma sopralluogo serio e competente ( lo siamo, no?)
3 PUNTO ) tariffe etiche io inviato la mia proposta (simile a quella del CO.NA.ME.CO ) a https://www.ifocom.org
PS (non sono giovane...lasciamo da parte la sindrome di Tomas !(Milan Kundera. l'insostenibile leggerezza dell'essere)
grazie per l'attenzione carlpam
Cordialmente
carlpam il 03/03/2010 06:47 ha scritto:
Concordo con FIGARO76 (del quale sto chiosando l'intervento) quando dice che i colleghi dovrebbero innanzitutto imparare l'arte dell'uso della testa propria e non adeguarsi alle solite invettive trite e ritrite.
Giusto poi scegliere le strutture con cui collaborare: non tutti sono ladri (anche se Bonaparte sì, come disse un coraggioso all'Empereur); ho chiuso la collaborazione con un poliambulatorio che lavorava nella confusione più plateale e modificava le tariffe a suo piacimento)e rifiuto qualora non vi sia garanzia di un minimo di serietà e correttezza.
1 PUNTO ) se si lavora in proprio è importante avere più collaborazioni (DIVERSIFICARE; si è meno ricattabili) ! é importante FIDELIZZARE alcune aziende da seguire da soli mantenedo il contatto con la realtà che ci circonda (nuove norme,nuove possibilità ecc) "
"Siamo proprio sicuri di saper fare sempre tutto da soli? Siamo proprio sicuri di saper rispondere ad una grossa azienda con un "Non c'è problema, ora faccio tutto io?" Vuol dire non sapere di cosa si parli. Alcuni medici del lavoro hanno costituito società di grande qualità, proprio perchè gestite da alcuni di loro e non da commercianti spregiudicati. Mi chiedo se prima di parlare si sia provato a gareggiare per offrire la propria attività a grossi privati, se si è in grado di accreditarsi in modo autonomo presso l'ufficio acquisti di chi gestisce 2-3.000 lavoratori in tutta Italia, se si risponde ai vari criteri (Basilea II, ecc.) " QUALITA " , se si è in grado di dimostrare tutto ciò che la 231 chiede anche ai lavoratori autonomi in termini di appalto di servizi........""
"Propongo di studiare, TANTO, di aggiornarsi, di rendersi insostituibili per le aziende in termini di consulenza di alto livello e poi le tariffe verranno. Altrimenti andiamo tutti al bar a parlare del padrone che ci tratta male e della colpa solo e sempre degli altri."
CONTINUO a concordare !
2 PUNTO) occorre anche lavorare bene con visite accurate e senza troppa fretta e poi occorre aprire il grosso problema del documento di rischio che giustamente ci riguarda: nessuno ci pagherà una firma ma una seria collaborazione sì ( dunque non solo visite ma sopralluogo serio e competente ( lo siamo, no?)
3 PUNTO ) tariffe etiche io inviato la mia proposta (simile a quella del CO.NA.ME.CO ) a https://www.ifocom.org
PS (non sono giovane...lasciamo da parte la sindrome di Tomas !(Milan Kundera. l'insostenibile leggerezza dell'essere)
grazie per l'attenzione carlpam
Cordialmente
Penso che la decisione di abolire il tariffario minimo sia molto opportuna. Se la tariffa minima e' superiore al prezzo di mercato significa che sarebbe possibile offrire quello stesso servizio ad un prezzo piu' basso. Questo ha conseguenze piuttosto nefaste: 1- la quantita' di unita' di servizio acquistate dalle aziende e' inferiore a quello che sarebbe in condizioni di libero mercato; 2- La rendita per i medici del lavoro generata dalle tariffe si riversa sugli utili, sugli investimenti o sugli stipendi dei lavoratori. In tutti questi casi le tariffe minime rappresentano un freno per lo sviluppo del paese. ; 3- le tariffe minime rappresentano un freno alla competizione per ridurre i costi di produzione dei beni.
Credo che la professione debba riflettere sull'appropriatezza e sul rapporto costo-efficacia dei servizi offerti. Senza questo tipo di dati, come possiamo convincere i nostri clienti che i servizi offerti valgono qualcosa indipendentemente dalla rendita che di fatto la legge genera?
IO sono invece favorevole al tariffario minimo per legge per poter combattere ( per quanto possibile) la concorrenza sleale che purtroppo abbonda !!! Mi auguro caro ineri che qualche collega non ti soffi dei clienti offrendosi a 5 euro la visita medica o 2 euro la spirometria cosa attualmente legale alla faccia della libera concorrenza!!!
aqu1la
Il Collega Ravalli cita " altri soggetti economici che hanno come obiettivo il fatturato ... " ed a questi ci si riferiva. Personalmente ho collaborato in passato, per tre anni, con un Servizio di Medicina del Lavoro ed Igiene Industriale privato del Nord Est, di Medici, con reciproca soddisfazione e per me è stata una utile esperienza in quanto sono stato il Medico competente di grandi Aziende che altrimenti non avrei potuto seguire senza il supporto organizzativo, segretariale e tecnico ( gli esami strumentali venivano fatti dai loro tecnici e refertati da medici specialisti ) e molto utile è stata l'esperienza di visitare gli ambienti di lavoro con l'Igienista Industriale ai fini della collaborazione per la valutazione dei rischi. Pienamente condivisibile è la considerazione del Collega che scrive " occorre anche lavorare bene con visite accurate e senza troppa fretta ... " . Operando tutti così, gli " altri soggetti economici che hanno come obiettivo il fatturato " si estingueranno. Buon lavoro.
salvatore51
lneri il 08/03/2010 12:08 ha scritto:
Penso che la decisione di abolire il tariffario minimo sia molto opportuna. Se la tariffa minima e' superiore al prezzo di mercato significa che sarebbe possibile offrire quello stesso servizio ad un prezzo piu' basso. Questo ha conseguenze piuttosto nefaste: 1- la quantita' di unita' di servizio acquistate dalle aziende e' inferiore a quello che sarebbe in condizioni di libero mercato; 2- La rendita per i medici del lavoro generata dalle tariffe si riversa sugli utili, sugli investimenti o sugli stipendi dei lavoratori. In tutti questi casi le tariffe minime rappresentano un freno per lo sviluppo del paese. ; 3- le tariffe minime rappresentano un freno alla competizione per ridurre i costi di produzione dei beni.
Credo che la professione debba riflettere sull'appropriatezza e sul rapporto costo-efficacia dei servizi offerti. Senza questo tipo di dati, come possiamo convincere i nostri clienti che i servizi offerti valgono qualcosa indipendentemente dalla rendita che di fatto la legge genera?
L'inesistenza di valori limite di legge quali i minimi tariffari avrebbe senso in presenza di una categoria seria, matura e rispettosa del decoro, della dignita' e dell'immagine. In realta tutto questo e' inesistente e solo la presenza di limiti inferiori ( perche' per i superiori non vi e' mai stato, ed e' etico chiedere quattocento euro per un consulto di due minuti all'illustre luminare in qualunque branca specialistica?)sanzionati se superati al ribasso potrebbero impedire lo sfacelo cui stiamo assistendo. Prezzi di 2 (dicasi due!!) euro a visita e 1 ( uno!) per altri accertamenti e' ormai la regola in certo posti. Tutto cio' e' nel nostro DNA: ci sono le sanzioni ed il decurtamento dei punti per il mancato uso del casco in moto, delle cinture di sicurezza e per l'uso del telefonino, eppure pochi rispettano queste regole. E se queste regole non ci fossero?
Anch'io auguro a quelli soddisfatti per la mancanza dei minimi tariffari di combattere la concorrenza di quelli che stracciano i prezzi sino all'inverosimile, alla faccia dei bla bla sulla qualita', sul'evidenza e sui risultati e di restare senza lavoro. Una volta un professore mi disse: lo sai cosa distingue la nostra specialita' dalle altre? I SOLDI! Ma forse pensava all'arricchimento dei pochi medici del lavoro dell'epoca non certo alla svendita cui stiamo assistendo oggi.
guido_rossi il 13/03/2010 07:19 ha scritto:
L'inesistenza di valori limite di legge quali i minimi tariffari avrebbe senso in presenza di una categoria seria, matura e rispettosa del decoro, della dignita' e dell'immagine. In realta tutto questo e' inesistente e solo la presenza di limiti inferiori ( perche' per i superiori non vi e' mai stato, ed e' etico chiedere quattocento euro per un consulto di due minuti all'illustre luminare in qualunque branca specialistica?)sanzionati se superati al ribasso potrebbero impedire lo sfacelo cui stiamo assistendo. Prezzi di 2 (dicasi due!!) euro a visita e 1 ( uno!) per altri accertamenti e' ormai la regola in certo posti. Tutto cio' e' nel nostro DNA: ci sono le sanzioni ed il decurtamento dei punti per il mancato uso del casco in moto, delle cinture di sicurezza e per l'uso del telefonino, eppure pochi rispettano queste regole. E se queste regole non ci fossero?
Anch'io auguro a quelli soddisfatti per la mancanza dei minimi tariffari di combattere la concorrenza di quelli che stracciano i prezzi sino all'inverosimile, alla faccia dei bla bla sulla qualita', sul'evidenza e sui risultati e di restare senza lavoro. Una volta un professore mi disse: lo sai cosa distingue la nostra specialita' dalle altre? I SOLDI! Ma forse pensava all'arricchimento dei pochi medici del lavoro dell'epoca non certo alla svendita cui stiamo assistendo oggi.
Purtroppo la realtà dei fatti è questa e credo abbia poco senso parlare di utilità o meno del tariffario minimo, visto che quando c'era nessuno lo faceva rispettare. Nella sostanza, e lo dico con profondo rammarico, hai ragione: è inutile parlare di regole in un paese dove non c'è certezza nè del diritto, nè della pena. Tutto il resto è solo un esercizio dialettico.
Argeo Maviglia
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