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Mancata firma del lavoratore

Questo argomento ha avuto 26 risposte ed è stato letto 8268 volte.

sportgooffy

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  • Re: Mancata firma del lavoratore
  • (08/03/2010 18:11)

mc pol il 07/03/2010 08:05 ha scritto:
La firma è a tutti gli effetti parte integrante della cartella sanitaria e di rischio secondo l'allegato 3A. Fino a quando non modificano tale allegato, lo spazio per la firma del lavoratore non è un di più a tutela del medico competente, ma uno dei requisiti minimi previsti per la cartella medesima e se tale firma manca, significa di conseguenza che i requisiti minimi non sono rispettati e dunque può scattare la sanzione! Nel nostro lavoro a volte forma e sostanza (purtroppo) coincidono!

Scusami, sarò anche l'avvocato del diavolo, ma (come peraltro scrivi anche tu) sono lo spazio e la dicitura "firma dellavoratore" ad essere uno dei requisiti minimi previsti per la cartella medesima... la mancata apposizione della firma (sempre a mio personale avviso) non equivale automaticamente ad una mancanza sanzionabile... sul piano di vista non solo formale, ma vieppiù sostanziale, ad essere da sanzionare è infatti la mancanza della firma quale non accettazione del lavoratore alla raccolta ed uso dei suoi dati sensibili per i fini della SS... ed è quindi il dolo o la copa verso questa finalità a dover essere oggetto di sanzione... tento di esprimermi ancora più semplicemente (e lo facci citando a mio discapito oramai numerose sentenze di cassazione in merito al consenso informato raccolto in ospedale, situazione analoga alla nostra, visto il carattere medico-legale della cartella clinica ospedaliera)... nel caso venga contestato ad un sanitario il consenso informato raccolto (che, giova ricordarlo, non si esaurisce semplicemente nel far firmare il foglio di carta), il sanitario a sua discolpa dimostra di aver cmq provveduto ad informare il pz, che ha espresso liberamente quel consenso... in analogia, ove mancasse la firma, è vero che potrei FORMALMENTE essere conssiderato sanzionabile, ma l sanzione sarebbe impugnabile nel caso dimostrassi di aver cmq provveduto alle finalità che sussumono la richiesta della firma del lavoratore... ecco perchè scrivevo nel mio precedente post d porre attenzione... perchè (ed ormai, come i colleghi ospedalieri hanno imparato a loro spese) le sentenze sul consenso informato si orientano più a dimostrare di aver realmente "informato" che non a constatare la presenza della mera firma.

doc.

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  • Re: Mancata firma del lavoratore
  • (09/03/2010 08:28)

Effettivamente sul consenso informato non è sufficiente la firma, bisogna dimostrare di aver veramnte informato il lavoratore.
Per quello che può valere io, oltre ad acquisire la firma del lavoratore sull"espressione di consenso al trattamento di dati personali e sensibili snitari", consegno l'informativa ex art. 13 del D.Lgs.96/03, citando sul modulo firmato dal lavoratore stesso che l'informativa è stata effettivamente fornita.

Riguardo la firma del lavoratore sull'allegato 3A, credo che sia utile valutare il punto nel quale è prevista, cioè al termine dell'anamnesi.
Ora,se il lavoratore non mi mette quella firma, come faccio a ritenere veritiera quelle informazioni da lui fornitemi? Credo che venga meno quel minimo di fiducia reciproca.

Argeo Maviglia

mc pol

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  • Re: Mancata firma del lavoratore
  • (09/03/2010 15:40)

Concordo in parte.

Sul D.Lgs. 196/93, a proposito di privacy, ritengo anche io che quella firma non basti (infatti faccio firmare a parte un informativa più sostanziosa sull'argomento), cosi come faccio anche firmare a parte un informativa sui rischi specifici (che cerco anche di spiegare a voce naturalmente...).
Ma io mi riferivo ovviamente alla -semplice- firma che il lavoratore appone per "presa visione e per confermare la veridicità di quanto dichiarato in merito all'anamnesi". Per tale motivo se il lavoratore non appone la firma per confermare l'anamnesi, secondo me implicitamente rifiuta anche la visita stessa in quanto la visita medica del medico competente, in quanto prevista per legge, ha anche e soprattutto un valore medico legale e deve concludersi con un giudizio di idoneità. Questo basterebbe anche al di là dell'aspetto puramente formale della semplice mancanza di una firma, per invalidare la visita stessa. Pensiamo però che tale mancanza possa essere il frutto di una banale dimenticanza. Qui forse il discorso potrebbe essere diverso.
Ma se il lavoratore non firma dolosamente, la cartella cosi compilata, a mio giudizio, non ha alcun valore.
Il sottoscritto, anche prima dell'81, faceva firmare la cartella per presa visione dell'anamnesi ed un informativa sui rischi specifici, perchè l'obbligo di informazione a carico del medico competente esisteva anche con il 626 (ricordo a tal proposito di un collega che venne sanzionato da una asl per mancata informazione e l'informativa ovviamente rappresentava un mezzo per poterla provare...).

Il consenso informato poi è altra cosa rispetto a questo tema. Ovviamente concordo sul fatto che esso (soprattutto in altro ambito medico...) abbia un valore fondamentale e che la questione, come detto, non si risolva solo con una semplice firma...se manca cioè la sostanza ovvero la reale e comprensibile informazione (vedi i criteri del consenso informato con tutta la dottrina e la giurisprudenza al seguito) ma la firma sull'anamnesi, a mio giudizio, è una questione tanto semplice da non dover chiamare in causa le complesse teorie sul consenso informato.

serenix

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  • Ma dove siamo arrivati!
  • (10/03/2010 15:57)

Fin quando tutta l'attenzione sarà solo per cavilli burocratici, firma più su più giù, doppia tripla etc. di certo non faremo bene alla figura del MC che sarà visto sempre più come una inutile perdita di tempo e un inevitabile aggravio economico per l'azienda, una specie di tassa....
Con un pò di onestà dovremmo ammettere che 3 firme (su anamnesi, giudizio in cartella e giudizio rilasciato) sono inutili. Inoltre è difficile per il lavoratore leggere e apporre la firma con piena cognizione su quanto scritto in cartella per poco tempo, scritture poco chiare etc. Senza contare che fa perdere tempo prezioso. Trovo molto più dignitoso spiegare cosa si scrive, fare un pò di reale prevenzione e promozione della salute e poi dare copia della cartella subito o spiegare il diritto di poter ricevere la copia in qualsiasi momento e per legge dopo l'interruzione del rapporto di lavoro. Personalmente spiego questa cosa nel corso della prima visita e poi faccio fare una sola firma sul giudizio che il lavoratore riceve in copia ed in cui mi dichiara tutte quelle belle cose ovvero che quanto riferito in visita corrisponde al vero, che mi autorizza al trattamento dei dati etc etc. Questo giudizio e quanto scritto se lo porta con se e se lo può leggere con calma. Talora poi scrivendo al pc la cartella che in genere stampo dopo, dico al lavoratore: controlli quello che scrivo, così se scrivo delle cavolate mi corregge...insomma vado con coscienza e buon senso. Sbaglierò? Forse...Ma intanto cerco di rendere il momento della visita utile, cerco di pormi con onestà ottenendo la fiducia del lavoratore ...e soprattutto così facendo mantengo la cosa più importante: ovvero l'entusiasmo per questo lavoro.

doc.

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  • Re: Ma dove siamo arrivati!
  • (11/03/2010 08:30)

serenix il 10/03/2010 03:57 ha scritto:
Fin quando tutta l'attenzione sarà solo per cavilli burocratici, firma più su più giù, doppia tripla etc. di certo non faremo bene alla figura del MC che sarà visto sempre più come una inutile perdita di tempo e un inevitabile aggravio economico per l'azienda, una specie di tassa....
Con un pò di onestà dovremmo ammettere che 3 firme (su anamnesi, giudizio in cartella e giudizio rilasciato) sono inutili. Inoltre è difficile per il lavoratore leggere e apporre la firma con piena cognizione su quanto scritto in cartella per poco tempo, scritture poco chiare etc. Senza contare che fa perdere tempo prezioso. Trovo molto più dignitoso spiegare cosa si scrive, fare un pò di reale prevenzione e promozione della salute e poi dare copia della cartella subito o spiegare il diritto di poter ricevere la copia in qualsiasi momento e per legge dopo l'interruzione del rapporto di lavoro. Personalmente spiego questa cosa nel corso della prima visita e poi faccio fare una sola firma sul giudizio che il lavoratore riceve in copia ed in cui mi dichiara tutte quelle belle cose ovvero che quanto riferito in visita corrisponde al vero, che mi autorizza al trattamento dei dati etc etc. Questo giudizio e quanto scritto se lo porta con se e se lo può leggere con calma. Talora poi scrivendo al pc la cartella che in genere stampo dopo, dico al lavoratore: controlli quello che scrivo, così se scrivo delle cavolate mi corregge...insomma vado con coscienza e buon senso. Sbaglierò? Forse...Ma intanto cerco di rendere il momento della visita utile, cerco di pormi con onestà ottenendo la fiducia del lavoratore ...e soprattutto così facendo mantengo la cosa più importante: ovvero l'entusiasmo per questo lavoro.

Non credo sia colpa di noi MC se questo lavoro è diventato al 90% adempimenti burocratici, con alcuni OV che spulciano le cartelle sanitarie contestando a volte anche le virgole.
Ci si deve adattare, certo che se riusciamo a mantenere anche un pò di entusiasmo per il nostro lavoro vuol dire che non ci facciamo intimidire da queste cose ed è un aspetto positivo.

Argeo Maviglia

mc pol

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  • Re: Mancata firma del lavoratore
  • (11/03/2010 09:04)

La penso anche io come DOC.!

Gabriele Campurra

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  • Re: Ma dove siamo arrivati!
  • (12/03/2010 09:07)

doc. il 11/03/2010 08:30 ha scritto:



Non credo sia colpa di noi MC se questo lavoro è diventato al 90% adempimenti burocratici, con alcuni OV che spulciano le cartelle sanitarie contestando a volte anche le virgole.
Ci si deve adattare, certo che se riusciamo a mantenere anche un pò di entusiasmo per il nostro lavoro vuol dire che non ci facciamo intimidire da queste cose ed è un aspetto positivo.

Scusatemi se dopo tanto tempo reintervengo A PURO TITOLO PERSONALE, lo faccio per il puro interesse dei Colleghi vessati da alcuni OdV.
Come sapranno quei Colleghi che ci leggono, abbiamo iniziato la Guerra a colpi di "carte bollate" ed stiamo istituendo un OSSERVATORIO NAZIONALE DELLE SANZIONI.
Abbiamo intenzione di intraprendere procedimenti penali, ne abbiamo uno in fase di avanzata "gestazione" per abuso di atti d'ufficio e falso in atto pubblico.

Diamoci una mano INSIEME a combattere le vessazioni! Segnalatele, anche sulla mia mail personale: presidente@conameco.it

Ringrazio Alfonso per l'ospitalità.

Buona giornata, Gab

"Studia prima la scienza, e poi seguita la pratica, nata da essa scienza. Quelli che s'innamoran di pratica senza scienza son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada"
LEONARDO DA VINCI

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