dimenticavo: il seminario di Cagliari (prima giornata venerdì 9 febbraio, seconda giornata il prossimo venerdì) verte, appunto, sulla presentazione delle linee guida SIMLII citate dalla Redazione e fornisce gli spunti per la discussione sulle problematiche che ne emergono.
La Redazione il 12/02/2018 11:34 ha scritto:
Le recenti Linee Guida della Società Italiana di Medicina del Lavoro (la più importante Società Scientifica in materia)recitano a proposito:
"Come si vede la norma nazionale enfatizza, rispetto alla direttiva comunitaria, il ruolo della SS introducendo regole molto rigide per la stessa attività del MdL-MC.
In particolare, ad esempio, l’articolo 41 al comma 1 limita l’attivazione della SS esclusivamente ai casi previsti dalla normativa vigente, rimandando alla lista di rischi e alle condizioni previste nei titolo successivi.
Nel corso dell’applicazione della normativa del nostro Paese è sorta la questione della legittimità di attivare una SS in assenza di rischi normati ma in presenza di una VdR che ne ha evidenziato la necessità quale efficace strumento di prevenzione e controllo periodico. A tale proposito si sono susseguite varie interpretazioni dei Servizi di Prevenzione delle ASL, talora tra loro discordanti (anche nella stessa
regione). Nell’attesa di una indicazione univoca di tipo istituzionale, se non legislativo, a parere della SIMLII, la SS è da considerarsi giustificabile ogniqualvolta la VdR (siano essi normati o meno) ne obiettivi un’utilità preventiva".
Grazie per il riscontro.
Solleticherei la discussione con un'ulteriore ragionamento. Se applicassimo quanto proposto dalla SIMLII, cosa che ritengo di assoluto buon senso, ma non supportato dalla norma scritta, perchè non si promuove allo stesso modo anche la vaccinazione in ambito lavorativo sulla base del DVR, anche quando non espressamente previsto per legge?
Ovviamente la mia domanda è provocatoria e si basa sulla consuetudine di alcuni colleghi di vaccinare o meno solo in presenza di un esplicito obbligo di legge, senza considerare il DVR (cosa che non condivido).
Se l'effettivo impiego di un lavoratore lo espone ad un rischio "non normato" per il quale sarebbe utile/opportuno attivare comunque la SS, perchè poi in altri contesti ci si attacca al cavillo dell'assenza di obbligo legale, visto che sarebbe opportuna una vaccinazione (per esempio quella antiepatite B)?
Il suggerimento della SIMLI o lo si applica sempre o non lo si applica mai. Altrimenti il principio di base della tutela della salute diventa discrezionale sulla scorta della propensione del singolo professionista.
A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!
La Redazione il 12/02/2018 11:34 ha scritto:
Le recenti Linee Guida della Società Italiana di Medicina del Lavoro (la più importante Società Scientifica in materia)recitano a proposito:
"Come si vede la norma nazionale enfatizza, rispetto alla direttiva comunitaria, il ruolo della SS introducendo regole molto rigide per la stessa attività del MdL-MC.
In particolare, ad esempio, l’articolo 41 al comma 1 limita l’attivazione della SS esclusivamente ai casi previsti dalla normativa vigente, rimandando alla lista di rischi e alle condizioni previste nei titolo successivi.
Nel corso dell’applicazione della normativa del nostro Paese è sorta la questione della legittimità di attivare una SS in assenza di rischi normati ma in presenza di una VdR che ne ha evidenziato la necessità quale efficace strumento di prevenzione e controllo periodico. A tale proposito si sono susseguite varie interpretazioni dei Servizi di Prevenzione delle ASL, talora tra loro discordanti (anche nella stessa
regione). Nell’attesa di una indicazione univoca di tipo istituzionale, se non legislativo, a parere della SIMLII, la SS è da considerarsi giustificabile ogniqualvolta la VdR (siano essi normati o meno) ne obiettivi un’utilità preventiva".
Grazie. Mi potete indicare il linkedin.com di queste LG o il nome per leggerle tutte?
ilmatt555 il 12/02/2018 10:16 ha scritto:
Grazie. Mi potete indicare il linkedin.com di queste LG o il nome per leggerle tutte?
La trovi qui: http://www.simlii.it/assets/pdf/Cedola%20ottobre%20novembre%202017.pdf
La redazione di MedicoCompetente.it
La Redazione il 12/02/2018 11:34 ha scritto:
Le recenti Linee Guida della Società Italiana di Medicina del Lavoro (la più importante Società Scientifica in materia)recitano a proposito:
"Come si vede la norma nazionale enfatizza, rispetto alla direttiva comunitaria, il ruolo della SS introducendo regole molto rigide per la stessa attività del MdL-MC.
In particolare, ad esempio, l’articolo 41 al comma 1 limita l’attivazione della SS esclusivamente ai casi previsti dalla normativa vigente, rimandando alla lista di rischi e alle condizioni previste nei titolo successivi.
Nel corso dell’applicazione della normativa del nostro Paese è sorta la questione della legittimità di attivare una SS in assenza di rischi normati ma in presenza di una VdR che ne ha evidenziato la necessità quale efficace strumento di prevenzione e controllo periodico. A tale proposito si sono susseguite varie interpretazioni dei Servizi di Prevenzione delle ASL, talora tra loro discordanti (anche nella stessa
regione). Nell’attesa di una indicazione univoca di tipo istituzionale, se non legislativo, a parere della SIMLII, la SS è da considerarsi giustificabile ogniqualvolta la VdR (siano essi normati o meno) ne obiettivi un’utilità preventiva".
Al momento le linee guida non risultano ancora inserite nel Sistema Nazionale per le Linee Guida (SNLG).
C'è qualche informazione/aggiornamento in proposito?
MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507
Privacy | Contatti