Le controanalisi sul campione C se pur richieste dal lavoratore non sono state effetuate , incontrando muro di gomma alla richiesta di spiegazioni.
vanem il 04/08/2010 09:40 ha scritto:
Le controanalisi sul campione C se pur richieste dal lavoratore non sono state effetuate , incontrando muro di gomma alla richiesta di spiegazioni.
Troppe stranezze in questa storia:
1. il lavoratore è stato avvertito il giorno prima?
2. il lavoratore ha un verbale che attesti la corretta esecuzione del prelievo di urine? secondo me se non esiste verbale non esiste prelievo, potrei dire "quelle urine non sono mie".
3. il medico competente ha assistito al prelievo? ha visto fisicamente, con i suoi occhi, il lavoratore urinare?
4. le urine sono ancora al laboratorio?
sosi il 04/08/2010 07:53 ha scritto:
e come dire un serial killer e uno che ogni tanto commette un omicidio
certo un uso occasionale con un solo sbandamento per strada con la macchina e un povero innocente morto. fidati io ho vissuto sulla mia pelle tutto questo e poi dicono non era capace di intendere e di volere.
Informati bene come l'uso di sostanze anche occassionali porta a malattie come schizzofrenia, depressione ecc. e noi paghiamo i costi.
con questi discorsi fate letteralmente pena spero di non essere stato offensivo.
Caro Collega,
Mi sa che hai bisogno di un lungo periodo di ferie...anche mangiare troppo ti può far venire un colpo di sonno etc
cari saluti
PS
per tua informazione sono anche specialista in neurologia nonchè psicoterapeuta abilitato ordine medici
paraquat il 05/08/2010 08:51 ha scritto:
Troppe stranezze in questa storia:
1. il lavoratore è stato avvertito il giorno prima?
2. il lavoratore ha un verbale che attesti la corretta esecuzione del prelievo di urine? secondo me se non esiste verbale non esiste prelievo, potrei dire "quelle urine non sono mie".
3. il medico competente ha assistito al prelievo? ha visto fisicamente, con i suoi occhi, il lavoratore urinare?
4. le urine sono ancora al laboratorio?
Rispondo:
1.Si è stato avvertito il giorno prima
2.Si ha un verbale del prelievo
3.L infermiere era nel bagno con il lavoratore,il quale gli ha consegnato il campione e mentre si lavava le mani l'infermiere è tornato nella sala visita(unico momento in cui il lavoratore non aveva in vista il suo campione per un paio di minuti)
4.Non so se sono ancora in laboratorio le urine ma sono ampiamente passati i tempi previsti dalla legge per le controanalisi.
Buongiorno a tutti, mi inserisco per chiedere ai colleghi se vi è capitato che qualche lavoratore si sia rifiutato di sottoporsi al test e come vi siete comportati di conseguenza; non mi riferisco a quelle mansioni ( autista, etc,) in cui il dipendente è stato assunto per svolgere un determinato preciso compito, ma a quelle in cui può svolgere anche la mansione di carrellista oltre alla mansione principale. Si certifica la non idoneità a carrellista, e va bene, ma ci sono gli estremi per inquadrarlo come un rifiuto a sottoporsi agli accertamenti sanitari previsti dal programma e quindi passibile di sanzione?
grazie a tutti
ex utente da milano
La normativa non prevede un limite temporale nello svolgimento delle mansioni a rischio. Vale tuttavia il principio dell'effettività. Non è sufficiente ad es. avere l'attestato di addestramento alla conduzione del carrello elevatore, occorre utilizzarlo effettivamente. Questo lo sottolineano anche le circolari della regione lombardia.
Per questo è importante che il medico competente, riceva dal datore di lavoro, l'elenco dei lavoratori da sottoporre ad accertamenti e che l'elenco venga inserito nel d.v.r. Senza elenco scritto e firmato non dovremmo procedere.
Se uno di questi lavoratori rifiuta l'accertamento il mc. dovrà concludere "non è possibile esprimere il giudizio di idoneità per impossibilità materiale ad eseguire gli accertamenti sanitari" (cito alla lettera la normativa) e il suo compito (del medico) finisce lì. Sarai poi il datore di lavoro a valutare, anche nell'ambito del contratto di lavoro, le conseguenze che vorrà adottare. La sanzione probabilmente è applicabile nei termini dell'art 59 del 106/09 ma sarà la vigilanza a comminarla e sarà il datore di lavoro ad avvisare l'asl (se lo vorrà).
Il problema nasce quando il datore di lavoro zelante utilizza l'idoneità come pretesto per effettuare i drug test e quindi considerando "tutti a rischio" (ad alcuni se chiedi di eseguire una tac lombare ai fini di una idoneità si frustano con il gatto a nove code ma quando si tratta dei drug tests ....li farebbero anche alla nonna). E' per questo che è importante che il m.c. abbia l'elenco annuale. Altrimenti si generano equivoci e potrebbe essere trascinato in contenziosi dei quali non è responsabile. A me è capitato un carrellista che si è rifiutato affermando appunto che, pur essendo abilitato alla guida non lo utilizza effettivamente. Era tuttavia inserito nell'elenco a me fornito e pertanto su quello mi sono basato. Sarà poi diritto del lavoratore contestare, sindacalmente o legalmente, il datore di lavoro per l'abuso subito.
docm il 05/08/2010 11:34 ha scritto:
Caro Collega,
Mi sa che hai bisogno di un lungo periodo di ferie...anche mangiare troppo ti può far venire un colpo di sonno etc
cari saluti
PS
per tua informazione sono anche specialista in neurologia nonchè psicoterapeuta abilitato ordine medici
scommetto che non hai mai lavorato in centri di recupero o cliniche per alcolisti e tossicodipendenti.
scommetto che non hai parlato con mamme le quali non si riescono a spiegare la malattia del figlio salvo poi apprendere che il tutto è stato slatentizzato da un uso occasionale di cocaina ecc..
vedi le ferie sicuramente fanno bene ma il lavoro nobilita e fanno prendere le specializzazioni sul campo, chi ha mangiato troppo non è positivo alla cocaina non ha le allucinazioni non commette il reato di omissione di soccorso ecc...
Tu si immagino....
A questo punto ti invito a mandarmi il tuo curriculum a questa mail
giu.mac@pec.omceo.bari.it
docm il 05/08/2010 11:03 ha scritto:
Tu si immagino....
A questo punto ti invito a mandarmi il tuo curriculum a questa mail
giu.mac@pec.omceo.bari.it
immagini bene
ciao
Dispiace che questo argomento sia finito in bagarre tra chi è più bravo, chi ha più titoli tra noi.
Tornando alle cose serie: il test è "ampiamente" negativo, nel senso che noi sappiamo da venom che è ben al di sotto del cut-off; cut-off che non è stato messo lì a caso tanto per dire, sotto il cut-off è negativo.
Tuttavia, se esistesse il minimo dubbio, fondato, da parte del medico competente, oppure il tossicologo avesse riscontrato dei valori appena al di sotto del cut-off, ci sarebbe la motivazione del sospetto: la procedura comunque sia dovrebbe prevedere un altro test, fatto in qualsiasi altro momento dell'anno; ripeto, un nuovo test, fatto con tutti i crismi previsti dalla normativa; questo è permesso e previsto; la procedura di secondo livello effettuata su un test ben al di sotto del cut-off, quindi negativo, è a mio avviso, un atto illecito: infatti un test di screening negativo implica che le urine non siano conservate, da ciò deriva l'impossibiità di fare analisi di conferma e controanalisi.
Sarebbe utile poi sapere se il mc ha consegnato il risultato del test al lavoratore.
Continuo a dire che questo caso è estremamente interessante dal punto di vista procedurale, medico-legale e didattico.
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