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visita a richiesta

Questo argomento ha avuto 7 risposte ed è stato letto 2618 volte.

dr.alesiani

dr.alesiani
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  • visita a richiesta
  • (04/06/2010 15:02)

Una dipendente presenta un certificato al DL nel quale si fa diagnosi di Iperinsulinismo con picco verso le ore 17 e lo stesso specialista consiglia che la paziente no possa mettersi in viaggio tra le 16 e le 18.
Il DL mi chiede certificazione ( non ho capito bene di cosa... a seguito di una visita che dovrò fare lunedi mattina).
Io non ritengo che sia un compito mio certificare che la dipendente debba uscire prima delle 16!
La signora si aggiusta con lo specialista, i farmaci e l'orario di assunzione pasti e non vedo per quale motivo io ci debba entrare , è.... un problema dell'ufficio HR.
Si da di fatto che le strade in quella zona industriale siano talmente intasate intorno alle 17 che se uno parte alle 16 fa 50 km in mezz'ora invece se parte alle 17 (orario chiusura aziende) per fare 50 km ci vogliono 2 ore!
Ragazzi se sostengo che non è mio compito sanare la questione, rischio di prendere una cappellata?
grazie

Mario

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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  • Re: visita a richiesta
  • (04/06/2010 15:12)

Beh, si trovano colleghi che riescono a certificare di tutto. Questo addirittura riesce a capire quando la pz ha il picco di insulina ... la medicina ha fatto passi da gigante (le ha collegato un catetere venoso centrale con dosaggio ogni ora?).

Poi la possibilità di certificare che la pz non possa guidare alle 17 è veramente bella!! Basta pagare e qualche nostro collega scrive tutto ciò che si vuole, in barba all'amor proprio ed alla propria categoria professionale.

Comunque non credo sia obbligatorio per un dipendente andare a lavoro con la propria autovettura, se proprio c'è questa limitazione, si faccia accompagnare da qualcuno o prenda un mezzo pubblico.

Il DdL ha bisogno di sapere se questa "nobile" lavoratrice è idonea ad essere impiegata SUL POSTO DI LAVORO nelle ore previste. Tutto ciò a cui andrebbe incontro fuori non è un problema del DdL nè tantomeno tuo!

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

sosi

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  • Re: visita a richiesta
  • (04/06/2010 16:51)

io sinceramente prenderei per buono quello che scrive lo specialistaaaaaaaaa e farei un bel giudizio di non idoneità al lavoro (badate bene non alla mansione ma al lavoro) poi consiglerei al datore di lavore di procedere al licenziamento e alla lavoratrice di fare ricorso alla asl.

alessandrociberti

alessandrociberti
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  • Re: visita a richiesta
  • (04/06/2010 17:09)

Concordo con Danilo che alcuni colleghi spesso non si rendono conto di cosa scrivono e delle loro conseguenze.
@Dr.Alesiani
Di fatto presentandoti la lavoratrice un certificato medico, anche se dal contenuto discutibile, tu in qualche maniera devi prenderne atto.
Data la certificazione infatti tu potresti essere chiamato in causa se la signora malauguratamente subisse o causasse un incidente nell'orario del supposto picco insulinemico; liscia, peraltro, non se la passerebbe neppure il collega che ha certificato il picco insulinemico con guida sconsigliata nell'orario se non ha fatto la segnalazione sulla la patente (qualche obbligo medico legale lo avrebbe anche lui) e non credo che l'abbia fatta.

La cosa migliore secondo me e far ricorso alla commissione asl ex art.5 in modo da avere una certificazione pubblica; cosa che accessoriamente farei , un piccolo sfizio ogni tanto bisogna levarselo, è una telefonata al collega certificatore chiedendogli se abbia fatto la segnalazione per la patente e in caso non lo avesse fatto quali rischi corrà in caso la signora abbia, qualunque orario sia, un incidente stradale.

Ciao
Alessandro

Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare,
non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
(Jacques-Yves Cousteau)

paraquat

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  • Re: visita a richiesta
  • (04/06/2010 19:18)

Non ho capito una cosa: ma a quali rischi specifici è esposta la signora?

Se la patologia non è legata ai rischi specifici della mansione, a mio avviso, questa visita non è legale. Al massimo farei un colloquio informale.

A parte che questo picco mi lascia molto perplesso, sembra tanto un certificato compiacente per far uscire prima la dipendente...ma forse sono io che penso sempre che ci sia un dolo.

Io le direi che non ho l'auctoritas per poter anticipare l'uscita dal posto di lavoro di un dipendente.
Soluzione: prendere il mezzo pubblico.

andrea b

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  • Re: visita a richiesta
  • (04/06/2010 20:21)

L'impressione che ho io, appena arrivato ad esercitare come medico competente, è che spesso tanti colleghi di varie specialità non si rendono conto che quello che scrivono, magari per "fare un favore" al povero lavoratore bistrattato e abbandonato a sè stesso. Non più tardi di...oggi, mi è stato presentato un papiro di 6-7 pagine scritte da un ortopedico, messe giù tipo perizia con elenco di documentazione varia per descrivere la situazione clinica del lavoratore in oggetto, a me già ben nota. La conclusione, scritta nero su bianco e ripetuta due volte, è stata, all'incirca: "...trattasi di malattia professionale...è indubbio che la causa della patologia è l'attività lavorativa svolta da Pinco Pallino...". E'chiaro che io non sono d'accordo con tale diagnosi di MP, altrimenti ci sarei arrivato da solo già prima, ma oltretutto alla mia domanda se tale luminare avesse fatto il suo dovere denunciando il tutto alle autorità competenti, il lavoratore è caduto dal pero non capendo nemmeno cosa stessi dicendo. Oltre a spiegargli il tutto e dirgli di tornare a farsi fare la denuncia, ho avuto la tentazione di chiamare il collega e fargli notare la leggerezza, ma credo sarebbe tempo perso. Credo vengano viste come incombenze di nostra spettanza e basta: lo dico perchè due o tre volte ho provato a coinvolgere specialisti o MMG con l'unico risultato di avere la sgradevole sensazione di essere "tollerato" per questioni di bon ton fra colleghi, ma senza interesse.
Saluti

maalox

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  • Re: visita a richiesta
  • (04/06/2010 22:41)

se "non mettersi in viaggio" è riferito a guidare un veicolo, per il bene suo e di tutti noi, forse sarebbe il caso prima di tutto di revisionare presso una commissione provinciale la patente della signora .....

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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682
  • Re: visita a richiesta
  • (05/06/2010 00:16)

Non voglio essere troppo antipatico ma continuo a pensare che il medico competente debba dare solo l'idoneità alla mansione specifica.

Guidare per andare a lavoro o tornare a casa non rientra nella mansione della "tipa", di conseguenza il problema per il collega MC non si pone proprio.

Riguardo al collega che ha certificato il picco insulinemico, non mi meraviglio più di nulla. Ultimamente mi è capitato di vedere 4 "lavoratori" che rientravano a lavoro dopo malattia. Erano tutti nella stessa macchina (vivono lontano dalla sede lavorativa), tutti con la stessa diagnosi e tutti con 8 gg di prognosi, medici certificatori diversi. Non vi puzza di malattia pilotata perchè dovevano necessariamente viaggiare insieme per dividere le spese o chissà per quale altro motivo?

Infine, l'ortopedico citato da uno di voi avrebbe scritto che la malattia in oggetto sarebbe di origine professionale, senza peraltro farne denuncia. Secondo voi pagherà per quello che NON ha fatto? Secondo me no!

E andiamo avanti così ...

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

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