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Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza

Questo argomento ha avuto 17 risposte ed è stato letto 2727 volte.

Gipsy

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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (08/12/2010 12:01)

Concordo in pieno sulla valutazione rischio stress. Come da direttive io (laddove c'è da pare del DL una certa sensibilità al problema) mi regolo così: primo step valutazione su griglia ISPESL dei possibili fattori di rischio alla presenza dell'rspp, dl, mc ed rls. Secondo step: consiglio, se del caso, somministrazione di questionari da parte psiscologi del lavoro (sottolineo sempre e comunque che nè io, nè l'rspp abbiamo la competenze per valutarlo in prima persona e che non sono a mio parere validi i software esistenti in commercio). Immaginate le occhiate dell'rspp...

Anche se non strettamente attinente all'argomento in questione, in tema di miglioramenti si dovrebbe a mio parere intervenire anche sulle gare d'appalto. Discusso già dei massimi ribassi, rimane il problema che nelle grosse gare, specie pubbliche, la stragrande maggioranza dei MC, specie se giovani, non riesce a partecipare per impossibilità tecniche, per cui se la spassano serenamente le società di servizio.

bernardo

bernardo
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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (08/12/2010 19:24)

Intanto le indicazioni della Commissione sono, appunto indicazioni e non linee guida (le cui caratteristiche sono esattamente definite dall'art. 2), aggiuntive rispetto alla fonte primaria, in senso normativo, che è l'Accordo Europeo. Per valutare lo stress lavoro correlato non è indispensabile la presenza dello psicologo, ma certamente è utile qualora gli altri attori (leggasi medico competente e RSPP) non siano più che esperti del tema. Infatti sia nella valutazione preliminare cosiddetta "oggettiva" (ma su questa oggettività vi sarebbe molto da dire, magari apriamo un trend) sia a maggior ragione nella rilevazione (indispensabile, secondo molti, e soprattutto, secondo l'Accordo Europeo) della percezione soggettiva dei lavoratori in ordine ai livelli di stress lavoro correlato, la competenza psicologica è essenziale. Per cui o MC e RSPP hanno o si costruiscono una specifica competenza, o il ricorso alla collaborazione dello psicologo (non certo la delega allo stesso!) diventa più che utile.
A mio parere il Collega ha comunque sbagliato a suggerire tout court l'autocertificazione, pratica in via (per fortuna) di disuso e quasi sempre utilizza per non fare la valutazione del rischio. La mossa corretta a mio parere è ricordare gli obblighi di legge e la stessa indicazione della commissione, e cioè effettuare la valutazione e la redazione del documento in collaborazione con RSPP e MC (tra l'altro è un diritto/dovere del MC, pena anche una sanzione, partecipare alla VDR). E' nell'ambito di questa collaborazione che si decide se ricorrere o meno ad ulteriori collaborazioni, compresa quella dello psicologo.

tcam

tcam
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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (09/12/2010 01:39)

bernardo il 08/12/2010 07:24 ha scritto:
A mio parere il Collega ha comunque sbagliato a suggerire tout court l'autocertificazione, pratica in via (per fortuna) di disuso e quasi sempre utilizza per non fare la valutazione del rischio. La mossa corretta a mio parere è ricordare gli obblighi di legge e la stessa indicazione della commissione, e cioè effettuare la valutazione e la redazione del documento in collaborazione con RSPP e MC (tra l'altro è un diritto/dovere del MC, pena anche una sanzione, partecipare alla VDR). E' nell'ambito di questa collaborazione che si decide se ricorrere o meno ad ulteriori collaborazioni, compresa quella dello psicologo.

Forse Graziano hai letto distrattamente quello che è scritto nel 3D di apertura e dunque mi sento in obbligo di riproportelo.
Scrivo:
"Ho ritenuto necessario e deontologicamente corretto avvisare le aziende che seguo che nel caso appartenessero alla tipologia "fino a 10 dipendenti", erano autorizzate ad autocertificare la valutazione del rischio da stress lavoro correlato e ho dato invece alle altre notizia di quanto previsto dalla circolare ministeriale del 17-11-10."

Non ho detto alle aziende "autocertificate", ma, a differenza di quanto fatto dalla Società di Servizi in causa, ho dato loro l'informazione completa che contempla anche questo diritto.
Sul diritto all'autocertificazione di alcuni rischi si potrebbe aprire un dibattito infinito, ma, appunto, il legislatore ha ritenuto di concederla come possibile "Honey Moon Period" fino al 30-06-2012 e se lo ha fatto probabilmente ha concluso che sussistessero motivi sufficienti per adottare tale scelta.
Come, obtorto collo, accettiamo una serie di altre pesanti scelte che la norma ha deciso, credo, dobbiamo accettare anche questa (condivisa o meno che sia).
Ti puoi però tranquillizzare, se temi per la salute dei lavoratori di questa tipologia di imprese; forse sono quelle in cui i datori di lavoro, anche lavoratori, hanno a cuore e governano con abilità e competenza sia i contenuti sia i contesti lavorativi, con le ovvie eccezioni.
Sicuramente però è molto meglio una autocertificazione finale informata e discussa, che l'abituale vergognoso "pacco di fogli prestampati e copiaincollati" che le Società di Servizi propinano a queste e ad altre tipologie di aziende (eccezioni riconosciute), sostituiendosi in toto sia al datore di lavoro che al medico competente, soggetti dai quali pretendono "la firma".
Anzi si registra anche una evoluzione raffinata nella tendenza, che vede aggiunto a fianco dello spazio per la firma del mc la dizione "che ha partecipato alla valutazione del rischio".

Quanto alla circolare ministeriale mi pare che sia quantomai chiara e puntuale nel sottolineare che questa valutazione del rischio segue i principi della valutazione di tutti i rischi così come delineata nel Dlgs 81/08.

Non è dato a noi, soggetti obbligati, interpretare le norme che non recepiscono, in quanto tali,le opinioni e le correnti di pensiero che possono tuttavia trovare accoglienza in altre sedi.

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armandomattioli

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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (09/12/2010 12:55)

Nella valutazione dei rischi per la salute, il ruolo principale spetta al MC; ciò vale anche per il rischio da stress lavoro correlato, argomento peraltro storicamente trattato nei corsi di specializzazione in medicine dal lavoro(costrittività organizzativa).
Sarà quindi lui ad assumersi la responsabilità di gestire questa partita, chiedendo, nel caso in cui lo ritenga opportuno, il supporto di uno specialista (psichiatra, psicologo, endocrinologo).
Per quanto riguarda le figure professionali, prima ancora che lo psicolgo, nella valutazione del rischio, la materia sembra più di competenza di un sociologo del lavoro.
Per quanto riguarda l'autocertificazione, essa non vuol dire esonero dalla valutazione.
E non penso che in aziende con un paio di dipendenti o poco più, ma anche molti di più, il nostro buon collega Camerotto necessiti sempre e comunque del supporto del sociologo e dello psicologo per capire se c'è rischio stress e se tale rischio abbia prodotto danni alla salute.
Certamente si assumerà la responsabilti delle sue determinazioni.
In sintesi: in materia di salute, intesa come benessere psico-fisico, il ruolo centrale è del MC e questo va bene messo in chiaro nei rapporti con gli altri consulenti.
Saluti

bernardo

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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (09/12/2010 18:09)

Sulle questioni difondo vedo che siamo tutti d'accordo: quello che conta è fare veramente la valutazione, con il rspp e il Medico Competente. Io non strei tanto a fare la gara: entrambi (MC e RSPP) sono indispensabili, seppure con diversi ruoli a seconda dei rischi. Se è ovvio che sul rischio elettrico il contribnuto del MC non sarà, forse, determinante, su altri rischi (stress, ergonomia e, in generale, tutti i rischi per la salute) è chiaramente di primo piano. Psicologo o Sociologo? Io li "uso" entrambi dipende: se dobbiamo valutare l'organizzazione del lavoro, il sociologo o comunque l'esperto in organizzazione è fonmdamentale. Quando invece si rttratta di rilevare la pèercezione soggettiva dei lavoratori(cioè sempre secondo me e secondo l'Accordo Europeo , checchè ne dica la a dir poco strana circolare)allora indubbiamente serve la competenza psicologica.
E' vero che le aziende fino a 10 possono autocertificare ma, appunto, possono (non necessariemente devono) e il mio consiglio, a tutti, è di fare le valutazioni e redigere il documento. Sui documenti circolantiun mio vecchio teorema, finora non smentito) è che il loro valore sia inversamente proporzionale al peso! (questo vale sia per le società di servizi che per i singoli consulenti, il teorema è democratico!).

jolly

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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (09/12/2010 18:51)

Psicologo o Sociologo? Io li "uso" entrambi





e l'endocrinologo no?
Io non so che ditte avete maq non misembra tutto così facile
Saluti

armandomattioli

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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (10/12/2010 09:12)

jolly il 09/12/2010 06:51 ha scritto:
Psicologo o Sociologo? Io li "uso" entrambi
e l'endocrinologo no?
Io non so che ditte avete maq non misembra tutto così facile
Saluti

Per evitare equivoci: un endocrinologo potrebbe essere di supporto nel caso in cui il nostro lavoratore presentasse un quadro di stato d'allarme dovuto possibilmente ad ipertiroidismo.
Ovviamente un esempio "estremo" per ribadire che in tema di salute, anche legata allo stress, il ruolo del MC è prioritario, anche se non esclusivo: e spetta a lui l'ultima parola.
Ed in questo momento, nel nostro paese il ruolo centrale del MC rispetto agli altri consulenti va recuperato, assumendo anche posizioni molto nette; l'esempio di Camerotto è paradigmatico.
Saluti

serenix

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  • Re: Regola prima: non toccare il portafogli del consulente della sicurezza
  • (12/12/2010 13:35)

Già proporre ad esempio che un centro di servizi possa gestire la sorveglianza sanitaria solo se ne è responsabile almeno un medico con i requisiti di cui art.38 DL 81 potrebbe essere un inizio....capita invece che centri gestiti da soggetti che non sono neanche medici fioriscano improvvisamente come funghi e poi arruolino dei medici per la sorveglianza sanitaria...in regime di subappalto con tutte le nefaste conseguenze del caso...ben diverso il caso di centri in cui il responsabile è cmq un medico coordinatore che come tale fornisce esperienza e rispondenza a quel minimo di etica che la professione indubbiamente richiede...

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