Visita medica per idoneità alla mansione specifica con attenzione particolare per gli organi bersaglio. In caso di sospetto clinico procederei con approfondimenti mirati; lasciamo perdere la diagnostica per immagini.
E' ovvio che la conoscenza del ciclo produttivo, del DVR, con attenzione alla polverosità (da abbattere) e l'uso corretto dei DPI sono fondamentali ai fini della prevenzione.
Ricordo che i tumori naso sinusali sono ad alta frazione eziologica; esiste un registro nazionale di tali tumori, il ReNaTuNS presso l'ex Ispesl.
L'istituzione del registro esposti è utile a fini epidemiologici, non ha finalità di SS.
Saluti.
Se non ricordo male in questo stesso sito( documentazione ) ci sono dei protocolli per la sorveglianza sanitaria per esposizione a polveri di legno duro .
Per quanto riguarda il peso dello burocrazia ( invio registro etc.)siamo sicuri che siano obblighi del MC e non del DL ?
Mah che io sappia del registro per rischio biologico se ne occupa il ddl per il tramite del rspp che lo aggiorna; per il cancerogeno è il medico competente a dover aggiornare....però capite che se la scuola c'ha 200 o 300 ragazzi che frequentano i laboratori come si può gestire la cosa? Ogni anno restituisci 300 copie delle cartelle!!!Poi le Mandi pure all'ispesl!!!! La ss annuale? Inutile o quasi se è vero che ci sono circa 400 casi di cancro nasosinusale in italia all'anno e di certo non a 20 anni non per esposizioni
< 0,1 mg/m3 non per 3 anni di esposizione. La ss annuale (o triennale che fosse) con che scopo la si farebbe? quello di infilare un fibroscopio nel naso dei ragazzi e magari essere sfigati che il cancro invece che nel naso insorge nel seno mascellare dove col fibroscopio non ci arrivi? Se poi insorge nel periodo intravisite lo vede prima il curante di noi e magari se ne accorge senza questionario? E allora saluti e baci alla sorveglianza sanitaria......
armandomattioli il 19/12/2010 11:02 ha scritto:
La questione che poni è giusta ed è figlia forse di una impostazione un po' ideologica che ha inibito anche un confronto tecnico scientifico sulla questione cancerogeni che ci lascia un po' orfani, soprattutto in in casi come questo.
A fronte della posizione apparentemente rigorosoa assunta nel nostro paese " rischio cancerogeno ammissibile = 0,000000000....", ci troviamo di fronte ad una marea di situazione paradossali: ad es. i TLV stabiliti per benzene e polveri di legno, al di sotto dei quali la probabilità di neoplasie è elevatissima, oppure valutazioni del rischio cancerogeno con tanto di indagini di igiene industriale che terminano infelicemente con la tranquillizzante constatazione che i livelli espositivi sono molto inferiori ai tlv acgih (!!) senza alcun ulteriore commento, oppure situazioni espositive sotto gli occhi e nel silenzio di (quasi)tutti quotidianamente con elevate probabilità di leucemia quali quelle degli addetti ai distributori di benzina.
Ed allora, è forse opportuno che i MdL si riapproprino del loro ruolo in questa materia, contribuendo alla VdR indicando quali neoplasie ci si possono aspettare e con quale probabilità.
Per il legno, tale caratterizzazione è molto difficoltosa, personalmente non sono riuscito a trovare una unit risk specifica che possa aiutarci, come è invece possibile per molti altri cancerogeni comuni.
Io sarei per cominciare a ragionare sul "rischio accettabile", molto più onesto e trasparente dei suoi cugini "irrilevante, moderato etc. etc.", la cui determinazione non spetta comunque a noi medici e tecnici ma alle istituzioni; il nostro contributo deve essere quello di caratterizzare il rischio in maniera corretta, cominciando innanzitutto a lasciar perdere i tlv, quelli di legge ed ancor prima quelli acgih.
"........".....A fronte della posizione apparentemente rigorosoa assunta nel nostro paese " rischio cancerogeno ammissibile = 0,000000000....", ci troviamo di fronte ad una marea di situazione paradossali: ad es. i TLV stabiliti per benzene e polveri di legno, al di sotto dei quali la probabilità di neoplasie è elevatissima,..."
... al di SOTTO.. ?
Armando, errore di scrittura!
Ciao
Mario
dr.alesiani il 21/12/2010 08:22 ha scritto:
"........".....A fronte della posizione apparentemente rigorosoa assunta nel nostro paese " rischio cancerogeno ammissibile = 0,000000000....", ci troviamo di fronte ad una marea di situazione paradossali: ad es. i TLV stabiliti per benzene e polveri di legno, al di sotto dei quali la probabilità di neoplasie è elevatissima,..."
... al di SOTTO.. ?
Armando, errore di scrittura!
Ciao
Scusa Armando... forse rileggendo bene .. non ho percepito la battuta sarcastica.. ovviamente verso al TLV...
Ciao
Mario
FRANCO CANGIANI il 19/12/2010 01:44 ha scritto:
Io mi chiedo come farò a gestire aggiornare il registro degli esposti, trasmettere le cartelle sanitarie all'ispesl, restituirne copia ai ragazzi.........inviare alla asl di competenza...UN LAVORO TITANICO PER UNA PULCE....e per poi che fare ? come sorveglianza sanitaria un questionario e un eo delle narici? Annuali?
Signori miei....altri consigli..per ovviare a questa storia incredibile?
Forse una via puoi trovarla nella letteratura scientifica sull'argomento (ma non quelle di stato, siamo medici, in medline ci sono autorevoli studi che ovviamente non fanno riferimento ai tlv ma a studi longitudinali). Non ho dati su minori. (io penso che la storia della non dose soglia lascia il tempo che trova nel valutare il prefigurarsi del rischio per la salute ma è solo un "nel più ci sta il meno"; meglio confrontarsi con esposizione nella popolazione generale).
Saluti
dr.alesiani il 21/12/2010 08:30 ha scritto:
Scusa Armando... forse rileggendo bene .. non ho percepito la battuta sarcastica.. ovviamente verso al TLV...
Ciao
Ok, ma non era una battuta sarcastica, bensì una considerazione.
Prendiamo l'esempio del benzene; una esposizione di 320 mcg/m3, che corrisponde ad 1/10 del TLV-TWA previsto dal DLgs 81/2008, comporta una probabilità di leucemia in un lavoratore oscillanti da 240 su milione (secondo OMS) a 1150 su milione (secondo OEHHA): cifre stratosferiche!
Mi sembra che una riflessione sia opportuna.
armandomattioli il 21/12/2010 02:00 ha scritto:
Ok, ma non era una battuta sarcastica, bensì una considerazione.
Prendiamo l'esempio del benzene; una esposizione di 320 mcg/m3, che corrisponde ad 1/10 del TLV-TWA previsto dal DLgs 81/2008, comporta una probabilità di leucemia in un lavoratore oscillanti da 240 su milione (secondo OMS) a 1150 su milione (secondo OEHHA): cifre stratosferiche!
Mi sembra che una riflessione sia opportuna.
Che tu sappia, hai dati sull'incidenza della leucemia su popolazioni posizionate sotto vento rispetto a grossi distributori di carburante?
Se è pur vero che gli addetti ai distributori sono sotto vigilanza, cosa si sa in merito all'incidenza in questi individui e rispetto alle persone orbitanti nelle aree sottovento degli stessi distributori.
Esistono insediamenti urbani a ridosso di grossi distributori ed esistono ancora distributori sotto al balcone di casa.
Anche questa è una riflessione.
ciao
fammi sapere
Mario
Mario
dr.alesiani il 21/12/2010 05:10 ha scritto:
Che tu sappia, hai dati sull'incidenza della leucemia su popolazioni posizionate sotto vento rispetto a grossi distributori di carburante?
Se è pur vero che gli addetti ai distributori sono sotto vigilanza, cosa si sa in merito all'incidenza in questi individui e rispetto alle persone orbitanti nelle aree sottovento degli stessi distributori.
Esistono insediamenti urbani a ridosso di grossi distributori ed esistono ancora distributori sotto al balcone di casa.
Anche questa è una riflessione.
ciao
fammi sapere
Mario
In internet c'è un sacco di bibliografia (ad es. http://www.ispesl.it/profili_di_r...o/distributori_di_benzina/all.htm ). Comunque, in base all'unit risk dell'EPA la stima di incidenza nella popolazione è di 2-8 casi per milione di abitanti per una esposizione di 1 mcg/m3 di benzene, che è all'incirca il dato rilevato ad es. in Umbria dalla ARPA negli anni 2008-2010.
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