Salve, sono una lavoratrice postale, lavoro in un grande centro dove ci sono uffici e mansioni di tutti i tipi. Avevo una inidoneità ai turni notturni accertata da visita del medico competente-problemi di varia natura, sindrome ATM con dolori persistenti certificati da specialisti maxillo-facciale, gastrite cronica anche derivata dai pesanti analgesici che devo prendere per combattere i dolori, grossi problemi di insonnia, tachicardia ecc.
Da poco però le poste hanno "dichiarato" che è lavoratore notturno chi effettua almeno tre ore di orario oltre le 21, e ha riapplicato ai turni notturni tutti quelli che avevano una inidoneità.
Ho richiesto una nuova visita al medico competente che ha confermato le prescrizioni dichiarandomi non idonea al lavoro notturno ad accezione di tutte le attività che alterino il ritmo sonno-veglia e alterazioni cenestesi.
L'azienda però ha fatto finta di niente..come mi devo comportare?
Chi ha ragione? Possibile che solo per una dicitura formale debba cambiare la sostanza di una prescrizione che prima veniva scrupolosamente rispettata e ora non più? Grazie a chi vorrà chiarirmi le idee, è seccante non avere sufficienti strumenti per far valere i propri diritti.
È da considerare “lavoratore notturno”:
1) qualsiasi lavoratore che durante il periodo notturno” (intervallo fra la mezzanotte e le cinque del mattino) “svolga almeno tre ore del suo tempo di lavoro giornaliero impiegato in modo normale;
2) qualsiasi lavoratore che svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro secondo le norme definite dalla contrattazione collettiva. In difetto di disciplina da parte della contrattazione collettiva è considerato lavoratore notturno qualsiasi lavoratore che svolga lavoro notturno per un minimo di ottanta giorni lavorativi all'anno; il suddetto limite minimo è riproporzionato in caso di lavoro part-time.
La redazione di MedicoCompetente.it
Quindi l'azienda ha ragione giudicando che due ore lavorate di notte non sono LAVORO NOTTURNO?
E quindi una ev.patologia non ha "tempo di emergere in 2 ore ma in 3 si?
Grazie della risposta.
Ciao marinella_2 ti consiglio di fare una visita alla clinica del lavoro regina elena di Milano,primo passo ti fai rilasciare dal tuo medico di base un certificato che deve indicare per sospetto disagio lavorativo devi avere tutta la doc. medica che attesta il tuo problema di salute ti dico tutte le visite esami solo ente asl no da enti privati o medici privati solo asl anno piu valore,fissa un appuntamento alla cl.lavoro come day hospital tempi lunghi, poi ti rilasciano esito con questo tu anticipi l'azienda e rivolgiti al tuo sindacato se sei iscritta loro sanno cosa fare ciao.
Grazie della risposta: ma in pratica è un ricorso avverso al giudizio del medico competente?
Lui sostiene che quello che ha scritto è sufficiente per farmi esentare dai turni notturni, ma l'azienda non mi esenta, e per farlo chiede certificato con scritte chiare le fasce orarie massime che potrei fare.
Idem il sindacato.
Il medico dice però che nessun medico le scriverebbe,le fasce orarie, e la formula usata dal medico competente è più che sufficiente per farmi esentare..un circolo vizioso.
Chi ha ragione?
se nell'intervallo tra mezzanotte e le cinque non svolge almeno 3 ore di attività lavorativa o se il vs contratto di lavoro non prevede la definizione di lavoratore notturno chiunque svolga durante il periodo notturno almeno una parte del suo orario di lavoro , lei non può ritenersi lavoratrice notturna. Se l'orario di lavoro è secondo lei causa di peggioramento del suo stato di salute può chiedere una ulteriore visita medica al mc che potrà valutare se dare altre limitazioni ( che non siano il lavoro notturno)
Oltre alla prescrizione che mi esenta dai lavori notturni c'è quella che dice circa "esclusione da attività con alterazioni cenestesi e ritmo sonno veglia", che il medico competente sostiene sufficiente perchè io non lavori nemmeno quelle 2 ore notturne ma che l'azienda non interpreta chiaramente, a suo dire.
Ha ragione?
Mi farebbe piacere un ulteriore vostro parere tecnico!
In questi casi a mio avviso anche la formula "esentare dal lavoro a turni" avrebbe potuto aiutarla. Cmq eventuali inadempienze (in generale) in materia di salute e di sicurezza nei luoghi di lavoro possono essere segnalate ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza o all'organo di vigilanza della ASL territorialmente competente. Il ricorso avverso al giudizio di idoneità del medico competente può essere presentato entro 30 giorni dalla data in cui lei viene a conoscenza di tale giudizio all'organo di vigilanza della ASL competente per territorio. Lei cmq può sempre chiedere la visita medica "a richiesta" al suo medico competente senza limiti per cosi dire "numerici".
Grazie della risposta. In effetti il ricorso l'ho fatto, anche se la asl sostiene che il medico ha scritto bene, è solo l'azienda che fa orecchie da mercante. Loro però sostengono anche che più che confermare il giudizio del medico non possono (non possono cioè argomentare, ma solo dire CONFERMO o NON CONFERMO) e che a me resta solo segnalare a loro l'inadempienza dell'azienda a osservare la prescrizione.
Pur se gentilissimi, sono rimasta perplessa sul loro ruolo limitato nel ricorso, anche perchè mi hanno fatto un colloquio, visita e esame della documentazione medica veramente particolareggiatissimo.
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