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protocollo operai pompe funebri

Questo argomento ha avuto 15 risposte ed è stato letto 4068 volte.

Gennaro

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  • Re: protocollo operai pompe funebri
  • (08/05/2011 10:57)

Chiedo scusa degli errori ma ho scritto velocemente con IPHONE

Gennaro Bilancio

nofertiri9

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  • Re: protocollo operai pompe funebri
  • (08/05/2011 12:02)

Gennaro il 08/05/2011 10:55 ha scritto:
Salve
Sinceramente dalle mie zone e da anni che non si vedono "bancarelle" che vendono pane prodotto in forni abusivi visto che sono stati chiusi. Oggi il pane e venduto singolarmente chiuso in buste sigillate . Mi chiedo le immagini trasmesse, quanto sono vecchie?
:) Auguro a tutti una meravigliosa Domenica.

C.V.D.
ah, i danni della disinformazione, casuale o intenzionale che sia... In pienissimo OT del già notevole OT ma in conseguenza logica con la disinformazione, vi ricordo che il 12 e 13 giugno si vota per i 4 referendum, non sono stati per nulla nè superati nè annullati, anche se nei media tradizionali (rado, tv, giornali etc.) non se ne parla, ad onta di ciò che ha sollecitato il Presidente della Repubblica.

Nofer
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Ognuno di noi, da solo, non vale nulla.

serenix

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  • Re: protocollo operai pompe funebri
  • (08/05/2011 13:47)

Ora con tutto il rispetto per le regole, l'HCCP etc etc...premesso che non ho seguito il programma televisivo a cui si è fatto riferimento, nè ho letto gli articoli a riguardo, concedetemi un'osservazione generica e fuori contesto. Per far dei danni alla salute con del pane, a meno che le farine, l'acqua ed i prodotti di partenza siano veramente pessimi... ce ne vuole, vuoi anche per un semplicissimo fatto: il sapore, che nel pane classico è difficilmente mascherabile. Per inciso nei centri commerciali c'è del pane sigillato, con bollini e controbollini talmente insapore e/o artificioso (tra conservati etc etc..) da essere, almeno per la sottoscritta, immangiabile...Per quanto mi riguarda il pane più buono che ho mai assaggiato, è ancora quello che mangiavo da ragazzina al paese di mia nonna...veniva preparato in casa (lievitazione in madia a legno e lavorazione a mano nuda) e cotto nel forno a legna comune, senza termostato...la temperatura era giusta quando i refrattari diventavano belli bianchi...il trasporto era su tavole ricoperte da teli bianchi all'andata e in ceste di vimini al ritorno...l'HCCP non si sapeva neanche cosa fosse, ma personalmente per risentire quel profumo baratterei tutti i regolamenti vigenti...e per la cronaca era buonissimo per almeno 10 giorni, senza conservanti, additivi etc...oggi va bene se acquistato il mattino, rimane decente fino sera....

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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  • Re: protocollo operai pompe funebri
  • (08/05/2011 14:20)

La trasmissione era di circa 3 settimane fa. Il servizio delle Iene non parlava del sequestro di forni abusivi. Il giornalista (oddio, forse è troppo definirlo tale, ma comunque ...) ha finto di essere un venditore come quelli filmati.

In pratica è stato sempre cacciato da quelli che già vendevano questo pane ammassato su tavolini di legno in mezzo al traffico cittadino. Si sono sentite ovviamente minacce di morte, spinte e pugni contro questo giornalista.

Alla fine uno di questi abusivi ha raccontato tutti i dettagli del giro che c'è dietro. Egli stesso raccontava del fatto che quel pane veniva fatto in forni abusivi con legna di varia origine (legna di bare, vecchi mobili, legna verniciata, ecc.). Diceva che quel pane non lo mangiava e non lo avrebbe mai e poi mai dato ai propri figli, proprio perchè fatto in condizioni igienico-sanitarie scadenti. Infine aggiungeva che i soldi venivano dati per il 50% alla camorra che, in cambio, offriva protezione ai venditori e garantiva loro una certa zona in cui poter vendere tranquilli.

Forse sul sito delle Iene si può trovare il servizio integrale.

Poi se questo servizio è solo una gran bufala io non lo so ... ma le immagini erano inequivocabili.

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

nofertiri9

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  • Re: protocollo operai pompe funebri
  • (08/05/2011 20:26)

:-) tranquillo, faggiano: non è una bufala assoluta, solo parziale. Forse, però, è un po' vecchiotto: c'è stato uno "scandalo" un po' di tempo fa, perchè beccando uno di questi "abusivi" hanno beccato anche uno di quei posti dove c'è di tutto: mobili più o meno rotti, scaffalature metalliche più o meno sfasciate, pezzi di infissi di alluminio, cartoni, imballaggi etc tra cui anche imballaggi di morti (=pezzi di bare). Di fatto, una specie di discarica/aspirante centro di recupero di materia. E venne dato notevole risalto al fatto che per il "fuoco a legna" veniva usato anche il legno di infissi, mobili, bare, ribadendone la "pericolosità" nella combustione.
Ebbene, visto che il tutto nasce per una domanda posta sul rischio degli operatori di pompe funebri, anche se l'argomento ha un che di apparentemente macabro, parliamo anche di questi lavoratori: che già hanno la cattiva sorte di vedere scongiuri di tutti i tipi quando passano - almeno quaggiù in terronia profonda- e non è il caso che si prendano anche qualche malanno per fare un lavoro che è comunque utile alla collettività.
Ci sono gli addetti alle pompe funebri private, e quelli comunali: ovviamente. E poi ci sono i c.d. "operatori cimiteriali", che anzichè con i morti "freschi" hanno a che fare con quelli "secchi" (a volte, quando va bene l'esumazione o estumulazione). Ebbene, magari non vi ci siete mai soffermati, ma le bare "vecchie" con i resti "vecchi" da qualche parte dovranno anche finire, no? ebbene, poichè già anticamente per le bare spesso si usavano legni pregiati a masso, da che non ce la si fa più per ovvi motivi di spazioe a seppellire e basta "capita" che le bare rimosse per far posto ai morti nuovi vengano accuratamente smontate e le singole tavole siano vendute a peso (letteralmente) ad aziende che, in complesso, hanno i sofisticati macchinari per fare i fogliettini sottili che poi sono usati per impiallicciare legni meno nobili ma anche comunissimi multistrato. E la cassa di zinco interna, se presente, a sua volta viene riavviata a fusione. Oh, quello che non si sa bene dove finisca è proprio il povero morto "vecchio". Ritengo vada a discarica ovvero incenerimento con il codice CER "20 02 99", ma è una cosa che non voglio conoscere:l'idea di poter diventare un codice CER mi angoscia, anche se ciò avverrà con tutta calma.
In teoria, questa procedura di recupero non solo non è proibita, ma addirittura, per la normativa europea che abbiamo anche noi, è procedura dovuta. Per verifica, controllare il DPR 254/2003, artt.12 e 13. Solo, che se la gente sa che il suo splendido, nuovissimo soggiorno di mogano o di teak potrebbe venire da una bara si "impressiona". Ora, siccome le casse di legno si possono rompere durante la movimentazione, specie se assai vecchie, c'è sempre qualcuno che pensa bene di farsene qualcosa e le sottrae "di stramacchio"; è questo, che non va bene e non si deve fare, ma il discorso sulla gestione di aree cimiteriali urbane è assai più complesso di quel che sembri. Una volta, le casse non avevano la fodera interna di zinco (le hanno fatte anche di piombo, per un certo periodo) e una volta sepolte sotto 2-3 m di buona terra con il tempo si "compostavano": recupero di tutto, comprese le ossa che essendo sali di calcio diventavano "sassolini". Ho sentito che le ossa possono anche finire a recupero di inerti, veramente l'ho letto proprio sul DPR citato, ma anche su questo mi rifiuto di approfondire.

Insomma, tutto di questa notizia si intreccia con una serie di illegalità di cui, mi pare evidente, l'ultimo problema è che con quel legno ci si facesse il pane: che in ogni caso per la temperatura a cui cuoce (un po' meno di 200°C) non è soggetto alla deposizione di IPA (che si formano oltre i 350°C in carenza di ossigeno) ma sufficiente a sterminare irrimediabilmente qualunque forma di patogeni biotici, come ben ricordava serenix.
Ah, un'ultima curiosità: le "bancarelle" di quel pane - mi è stato detto- servono come copertura a smercio di ben altro, ecco perchè continuano a spuntare anche sei i NAS continuano a chiudere i forni. Ecco perchè quelli del film "minacciavano" quello che pensava di andare lì a vendere il pane pure lui ...
Neppure giornalisti ci si può improvvisare: solo che non si va troppo per il sottile quando c'è la macchina del fango in azione.
Ribadisco il concetto: 12 e 13 giugno dovete anche voi andare a votare per i referendum. Andateci anche se volete mantenere le norme in discussione, e voterete no, perché sono referendun abrogativi e quindi la domanda è "volete abrogare ....?", e si deve rispondere se quella norma non vi piace e rispondere no se invece volete che resti così com'è.
Forza, passate parola: che se non ci informiamo da soli non ce lo vengono a dire mica!

Nofer
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crescenzo

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  • Re: protocollo operai pompe funebri
  • (11/05/2011 20:13)

dovresti partire dalla valutazione dei rischi per poter concretizzare il piano di sorveglianza:mmc,rischio biologico,saldatura zinco laddove procedono alla tumulazione. attuerei prima dell'esito dei markers epatite, per la vaccinazione eventuale epatite b, alla vaccinazione antittetanica e antitifica

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