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E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?

Questo argomento ha avuto 34 risposte ed è stato letto 10322 volte.

Adriano Ossicini

Adriano Ossicini
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Medico del Lavoro
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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (13/12/2011 09:48)

Per Gennaro Bilancio
Ora, affermi “..Forse c'è stato un malinteso, in merito alla documentazione, mi riferivo alla valutazione dei rischi e non alla documentazione sanitaria ..” prendo atto anche se in precedenza ritrovo “ capita anche che l'INAIL non riesce ad ottenere TUTTA LA DOCUMENTAZIONE richiesta, la carenza di informazioni crea difficoltà per la verifica del nesso di causalità….” ebbene non è certo il DVR dirimente per il nesso di causalità ma solo un supporto , o meglio una conferma della presenza o meno del rischio, già, eventualmente, dichiarato, e cmq anche sul DVR non ci sono problemi basta chiederlo. Come dicevo il T.U.1124/65 : seppur datato è meno “carente” di quanto si pensi, rammento che l’art.19 recita che a richiesta da parte dell’Inail il D.L. deve dare “…oltre che le notizie predette...tutte quelle altre occorrenti per la VALUTAZIONE DEL RISCHIO.” e quindi può essere richiesto anche il DVR,; lo stesso articolo conclude che “I datori di lavoro o i loro rappresentanti che non forniscano le notizie richieste o le diano scientemente errate od incomplete, sono puniti con la sanzione amministrativa fino a……., salvo che il fatto non costituisca reato più grave .” Quindi qui siamo oltre il “Chiedere è lecito, e rispondere è cortesia”, rispondere è un obbligo giuridico!

panema

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Pisa
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55
  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (13/12/2011 10:38)

Adriano Ossicini il 13/12/2011 09:48 ha scritto:
Per Gennaro Bilancio
Ora, affermi “..Forse c'è stato un malinteso, in merito alla documentazione, mi riferivo alla valutazione dei rischi e non alla documentazione sanitaria ..” prendo atto anche se in precedenza ritrovo “ capita anche che l'INAIL non riesce ad ottenere TUTTA LA DOCUMENTAZIONE richiesta, la carenza di informazioni crea difficoltà per la verifica del nesso di causalità….” ebbene non è certo il DVR dirimente per il nesso di causalità ma solo un supporto , o meglio una conferma della presenza o meno del rischio, già, eventualmente, dichiarato, e cmq anche sul DVR non ci sono problemi basta chiederlo. Come dicevo il T.U.1124/65 : seppur datato è meno “carente” di quanto si pensi, rammento che l’art.19 recita che a richiesta da parte dell’Inail il D.L. deve dare “…oltre che le notizie predette...tutte quelle altre occorrenti per la VALUTAZIONE DEL RISCHIO.” e quindi può essere richiesto anche il DVR,; lo stesso articolo conclude che “I datori di lavoro o i loro rappresentanti che non forniscano le notizie richieste o le diano scientemente errate od incomplete, sono puniti con la sanzione amministrativa fino a……., salvo che il fatto non costituisca reato più grave .” Quindi qui siamo oltre il “Chiedere è lecito, e rispondere è cortesia”, rispondere è un obbligo giuridico!

Buongiorno. Io credo che per una valutazione di MP che riconosce la legge del tutto o nulla ( o viene assegnata o no ), il DVR sia invece dirimente, se fatto bene.Non e' sufficente conoscere la mansione lavorativa ed i rischi ad essa legata. Le posso citare per esempi tante aziende che hanno rischi da sovraccaricio biomeccanico e che hanno negli ultimi anni adottato misure serie e concrete di riduzione del rischio tali da cercare di tutelare a massimo la salute dei lavoratori, resta comunque insito nella mansione un rischio, ma che deve essere visto specificatamente per quella azienda che avra' fatto una valutazione in base ai recenti sistemi di calcolo del rischio ( OCRA, NIOSH etc. ); questi si trovano nel DVR ed in medico INAIL che deve dare risposta al quesito necessita, credo, di tali valutazioni, ripeto, perche' ogni azienda e' diversa dall'altra. Altrimenti si corre in rischio di concedere una MP in assenza di rischio o con rischio basso, se poi tutto e' anche inappellabile, credo converebbe avere piu' notizie possibile per evitare tali errori che le assicuro ci sono. Cordialmente

guido_rossi

guido_rossi
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Medico del Lavoro Competente
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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (14/12/2011 13:24)

Comprendo la difesa d'ufficio che da' il dr. Ossicini della sua struttura, ma al di la delle ottime dichiarazioni di intenti e di aderenza a norme e regolamenti, la realta' delle varie strutture periferiche e' purtroppo ben lontana da come viene descritta, come pure peccano spesso professionalita' e competenza in materia prevenzionistica di molti dei vecchi colleghi che operano nell'istituto. Ribadisco che vi sono tanti casi di malattie professionali DENUNCIATE DAL MEDICO COMPETENTE ( CHI MEGLIO DI LUI?) non riconosciute e casi di malattie professionali denunciate dal primo medico che passa riconosciute senza collegamento alcuno col rischio aziendale ( ovvero da ricondurre a rischi cui il lavoratore e' stato esposto anni prima, magari in altre aziende). E torno a dire: che c'entra l'INPS che viene chiamato a pagare malattia quando si tratta di esiti di infortunio che i medici inail non vogliono saperne di riaprire, anche contro il parere del medico competente aziendale o dello specialista ( spesso l'ortopedico che ha trattato il trauma)?

andrea b

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Medico del Lavoro Competente
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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (15/12/2011 13:09)

Giusto per portare anche la mia esperienza sull'uso sempre più frequente di rimandare al lavoro persone palesemente non in grado di lavorare, se non addirittura in difficoltà anche nella vita quotidiana.
Circa un anno fa, operaia già avanti con gli anni, quindi già di per sè "più in difficoltà di una collega giovane, che viene rimandata al lavoro dopo chiusura dell'infortunio, con raccomandazione del collega INAIL di farla visitare dal MC. La signora aveva subito la frattura dello sterno, varie clips metalliche per tenerlo insieme, non ricordo quanto tempo di riposo consigliato dall'ospedale, infortunio chiuso con la signora che non riusciva nemmeno a prepararsi il pranzo da sola, figuriamoci a lavorare. Pur non facendo chissà che lavoro pesante, obiettivamente non era in grado di fare nulla, nemmeno restare seduta a guardare le colleghe.
Questo è forse il più eclatante, ma i casi di infortuni chiusi così, raccontati anche da colleghi, sono abbastanza frequenti.
Per contro, purtroppo, sugli infotuni c'è chi ci marcia allegramente e riesce a starsene a riposo per periodi spropositati a seguito di banali incidenti, a volte dalla dinamica "impossibile".

giancarlo

giancarlo
Provenienza
Viterbo
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Medico del Lavoro
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  • Re: E' possibile fare ricorso contro il riconoscimento di una malattia professionale?
  • (17/12/2011 00:45)

Caro Dott.Ossicini ma allora , secondo Lei , qual'è la corretta tempistica della refertazione?E se riceve un certificato di malattia professionale compilato da un collega non Le viene "il sospetto" che l apatologia possa essere professionale?
Solitamente dal primo certificato al riconoscimento della malattia da parte dell'INAIL , e quindi al momento della refertazione che avvia l'indagine per verificare il nesso tra la malattia e l' eventuale violazione di normativa trascorre anche qualche anno ...capita che in questo tempo intanto altri lavoratori abbiano contratto la stessa malattia e quindi la tardiva o mancata refertazione non abbia potuto evitare la reiterazione del reato.
Una domanda ma il testo unico del 1965 fa parte del codice di procedura penale ?Il datore di lavoro e il medico competente hanno diritto di difesa quando viene avanzata una richiesta di documentazione da parte dell'INAIL sulla base di questo testo unico del 1965?

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