Il visiotest è una scatola di plastica con dentro le tavole ottometriche, stampate su un aggeggino di plastica che gira su un perno, si riflette su uno specchio (cambia l'inclinazione dello specchio per la visione da vicino e da lontano) e viene visto tramite gli oculari su cui sono montate le lenti, eventualmente con in più il modulo per la visione intermedia (consiste in due lenti aggiuntive, e costa circa 500 euro). L'ho scoperto aprendolo direttamente io quando non funzionava più e Essilor pretendeva 500 euro per la riparazione. L'ho aperto, ho scoperto che la fisica ha ragione (nell'universo prevale il vuoto!)ho visto che molto banalmente il perno dell'aggeggino su cui sono stampate le tavole ottometriche era uscito dalla guida, ce l'ho rimesso e l'ho richiuso. Tempo impiegato: 15 minuti. Costo: 15 minuti di lavoro (mio). Da allora continuo ad usare anche il visiotest, ma sempre più spesso uso tavole ottometriche, anche installate come file su pc.
bernardo il 23/06/2012 04:59 ha scritto:
Il visiotest è una scatola di plastica con dentro le tavole ottometriche, stampate su un aggeggino di plastica che gira su un perno, si riflette su uno specchio (cambia l'inclinazione dello specchio per la visione da vicino e da lontano) e viene visto tramite gli oculari su cui sono montate le lenti, eventualmente con in più il modulo per la visione intermedia (consiste in due lenti aggiuntive, e costa circa 500 euro). L'ho scoperto aprendolo direttamente io quando non funzionava più e Essilor pretendeva 500 euro per la riparazione. L'ho aperto, ho scoperto che la fisica ha ragione (nell'universo prevale il vuoto!)ho visto che molto banalmente il perno dell'aggeggino su cui sono stampate le tavole ottometriche era uscito dalla guida, ce l'ho rimesso e l'ho richiuso. Tempo impiegato: 15 minuti. Costo: 15 minuti di lavoro (mio). Da allora continuo ad usare anche il visiotest, ma sempre più spesso uso tavole ottometriche, anche installate come file su pc.
se è per questo ricordo uno strumento simile (un modello più vecchio ) nel mio caso cambiai la lampadina che si era fulminata ....
ma il problema non è il mezzo ma l'utilità della visita ( e se questa è percepita come poco o per nulla utile) in tal caso verrà considerata come un assurdo obbligo e se noi diremmo che l'obbligo è definito dalla legge rafforzeremmo solo il suo significato come tassa odiosa.
Comunque l'uso delle tavole ottometriche ben utilizzate (con vari test luci di Worth, test per le forie ecc ) o il visiotest è del tutto sovrapponibile e comunque deontologicamente corretto: quello che mi pare non esserlo è invece far le scarpe ad un collega ( e poco importa se da un pensionato verso una giovane collega o il contrario.) ricordo che fra medici ( sul versante clinico-terapeutico ) esistono obblighi nel subentrare ad un collega che abbia in cura un paziente. non ho verificato sul nostro codice ICOH (vedi anche in questo sito) SE VI SIANO ANALOGHI OBBLIGHI DEONTOLOGICI.
inoltre non so di corsi di medicina legale ma so per certo che ogni medico può periziare ( e meglio se è .... perito) e può presentarsi al tribunale per iscriversi quale perito ( ad esempio per infortuni sul lavoro) la specialità in ML non ha l'esclusiva .
che fare ?
definire tariffe minime e massime (La federazione nazionale degli ordini dei medici che dice sulle tariffe?)
definire obblighi deontologici in questo ambito (subentri /rapporti con le ditte )
di fondo però vi è da separare il MC dalla intermediazione!!!
questa REDAZIONE , O ALTRI ( società scientifiche ...o se non ci sentono i sindacati medici (o meglio i coordinamenti ) CONAMECO possono fare qualcosa ? comunque io cercherò di fare qualcosa almeno localmente
Il 5/9/2008 fu redatto il "Manifesto" del Co.Na.Me.Co., consultabile sulla HP del sito, ove puoi leggere:
"Il Co.Na.Me.Co. si propone altresì obbiettivi di più lungo respiro, sempre tesi alla tutela della figura, della dignità, del ruolo e degli aspetti economici legati all’attività del Medico Competente.
A tal fine si valuteranno i tempi ed i modi per contrastare situazioni di sotto-remunerazione del lavoro del Medico Competente che si verificano attualmente in alcune condizioni di operatività condizionata da accordi vessatori e assai penalizzanti per la dignità e la professionalità del Medico, da chiunque essi siano posti in essere.
Il Co.Na.Me.Co. ritiene pertanto necessario addivenire con urgenza anche a norme che contrastino la palese tendenza ad una squalificante mercificazione dell’attività del Medico Competente, se utile anche attraverso la redazione di un tariffario ordinistico “di dignità professionale” aggiornato obbligatoriamente con frequenza annuale e vincolante sia nel rapporto diretto fra il Medico e le aziende, sia nel rapporto mediato attraverso strutture pubbliche o private presso le quali il medico opera, prevedendo l’applicazione di sanzioni per le violazioni al ribasso di detto tariffario, che sono lesive della dignità della professione.
Si valuterà altresì la possibilità di individuare un meccanismo attraverso il quale poter tutelare la correttezza e la dignità dei Colleghi che operano presso Centri Servizi o altre strutture che svolgono attività nell’ambito della Medicina del Lavoro. "
Per fare in concreto le cose, però, ci vogliono persone che si impegnino e non deleghino sempre a qualcun altro che, evidentemente, stante la realtà dei fatti, non ha ottenuto nulla in tal senso nonostante il "peso" di molti componenti e gli agganci in alto loco veri o millantati. Qualcuno ha ritenuto invece prioritario farci la guerra.
Il CoNaMeCo ha anche proposto formalmente alla FNOM un "tariffario deontologico" (visto che di tariffe minime non si può parlare), e anche questo lo trovi sul sito.
I nostri "nemici" siamo tutti noi che di volta in volta mugugnamo ma quando si tratta di agire abbiamo sempre qualche motivo per aspettare che si muova qualcun altro.
Non è ovviamente un discorso rivolto in particolare a qualche collega, ma una riflessione che credo dovremmo fare tutti.
C'è chi almeno pone il problema, da 4 anni, con le forze di cui dispone.
Più forze=più incisività nelle azioni possibili.
Non per fare "campagne acquisti", ma per rispetto della verità dei fatti e dovuta informazione, visto che è stata posta la domanda.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
bernardo il 23/06/2012 04:59 ha scritto:
Il visiotest è una scatola di plastica con dentro le tavole ottometriche, stampate su un aggeggino di plastica che gira su un perno, si riflette su uno specchio (cambia l'inclinazione dello specchio per la visione da vicino e da lontano) e viene visto tramite gli oculari su cui sono montate le lenti, eventualmente con in più il modulo per la visione intermedia (consiste in due lenti aggiuntive, e costa circa 500 euro). L'ho scoperto aprendolo direttamente io quando non funzionava più e Essilor pretendeva 500 euro per la riparazione. L'ho aperto, ho scoperto che la fisica ha ragione (nell'universo prevale il vuoto!)ho visto che molto banalmente il perno dell'aggeggino su cui sono stampate le tavole ottometriche era uscito dalla guida, ce l'ho rimesso e l'ho richiuso. Tempo impiegato: 15 minuti. Costo: 15 minuti di lavoro (mio). Da allora continuo ad usare anche il visiotest, ma sempre più spesso uso tavole ottometriche, anche installate come file su pc.
Alessandra
Conosco il visiotest e la risposta è perfetta. Anche se irritante. Scusa, ma lo è. Pertanto da quanto fai capire, la cretina sono io ad aver speso alcune migliaia di euro per uno strumento idoneo per le visite ai videoterminalisti, rispetto alle tavole ottometriche da muro, usate dal collega. Sò che integrando le tavole ottometriche con gli altri test è possibile evitare di usare il visiotest. L'unico scrupolo che mi sono posta, al momento dell'acquisto, è stato quello di usare uno strumento "nuovo" rispetto alle vetuste tavole ottometriche. Con il vecchio metodo sarei riuscita a fare il tutto ad un costo inferiore, come ha fatto il "collega" perchè non avrei avuto costi da gestire, ovvero lo strumento, e sarei stata furba e competitiva sul mercato. Bella risposta. E poi vi chiedete perchè non c'è unità tra noi.. Mi rendo conto che è così.. il medico del lavoro oggi può lavorare soltanto con le agenzie e per chi sta dietro alle agenzie, comodamente seduto in poltrona senza rischi penali, ma guadagnando bene. Trenta euro soltanto per la visita è congruo visto che non ci sono costi di strumento e che comunque hai già la pensione, di ex dipendente USL, a coprirti le spalle.. l'Enpam poi, dopo una certa età, divente un'inezia da pagare e quindi ecco fatto, avanti il vecchio in tutto. Riguardo alle perizie sò bene che si possono fare per il nostro ambito, infortuni e malattie professionali, quello che stavo dicendo è un'altra cosa, ovvero perchè non ci sono mai corsi in medicina delle assicurazioni in Toscana, per permetterci di prendere un'abilitazione in questo campo, come accade per gli igienisti e medici legali con la medicina del lavoro, e permetterci di lavorare per le agenzie assicurative. L'unica in Italia è nel meridione e sinceramente non capisco perchè sia l'unica, visto il ventaglio di possibilità lavorative offerte con tale abilitazione.
Alessandra
Sai qual'e la cosa divertente è che l'agenzia in quell'azienda l'ho fatta entrare io per fare altri esami a personale addetto ad altre mansioni e per le quali è necessario fare anche esami del sangue e urine e altri esami che io non potevo fare e non voglio fare. Il test per le tossicodipendenze ad esempio, mi rifiuto di farlo perchè mi fa proprio schifo e quindi ho bisogno di un laboratorio di riferimento e tutti i Lab. sono attrezzati per fare anche la "vendita della medicina del lavoro". Poi non ho capito se sono stati loro (agenzia) ad aver proposto un preventivo, come mi hanno fatto capire dall'azienda o come dicono loro (agenzia) è stata l'azienda ad aver chiesto un preventivo a loro.. L'agenzia ha quindi trovato il collega, pensionato ex USL, che ha detto basta la visita medica con utilizzo delle tavole ottometriche per il personale videoterminalista ed ha concordato per 30 euro.. Tutti gli altri colleghi, usciti dalla specializzazione nostra, in medicina del lavoro e che operano in zona, penso avrebbero optato per usare il visiotest, e fare certamente un prezzo diverso. Poi un'altra cosa che non riesco a mandare giù è perchè queste agenzie possono scrivere nella loro pubblicità su pagine bianche o altro "servizio di medicina del lavoro" oppure "medicina del lavoro con nomina del medico" e non devono esibire alcuna autorizzazione. Mi ricordo che per far mettere il mio nome sulle pagine bianche e gialle a suo tempo ho dovuto esibire laurea, specializzazione, richiesta al comune sede dello studio, autorizzazione ecc. Poi vado a leggere le loro pubblicità e trovo " venduta la medicina del lavoro" nel pacchetto senza autorizzazioni da esibire. Mi chiedo perchè ancora oggi per noi non possa essere fatta una convenzione obbligatoria per tutti con il servizio sanitario nazionale come accade per i medici di famiglia e togliere questo dazio delle agenzie. Le aziende pagherebbero un tariffario fisso per settore all'USL e avrebbero un medico e la sorveglianza sanitaria. Tutti potremmo essere svincolati da datori di lavoro "particolari" che ti mandano via se gli fai una denuncia di malattia professionale e dalle agenzie. Ma le cose semplici in Italia sono utopia. E ci sarà qualcuno che mi dirà perchè conviene lasciare le cose così come sono.
Alessandra
Altra cosa divertente sono le malattie professionali..in due casi mi è capitato di avere la risoluzione del rapporto di lavoro quando ho fatto compilazione del certificato, referto, denuncia ovvero tutto quello che prevede la legge. Da lì a poco entrambi i datori di lavoro hanno sciolto il rapporto di lavoro, perchè liberi di farlo.. In altri casi non mi è accaduto di essere mandata via dopo aver fatto denuncia di MP ma ritengo grave che comunque possa accadere. Se non facevo quanto necessario ero multabile e penalmente perseguibile.. Ma al solito sono io che mi faccio gli scrupoli perchè un collega che mi aveva preceduto, almeno in una di queste aziende, non aveva fatto compilazione di certificato di MP nè di referto e denuncia anche se gli esami esibiti dal Dipendente erano almeno in un caso vecchi e comunque già presenti in copia nella cartella. Il dipendente era un soggetto con ernia discale lombare, operato ad inizio 2000 se non ricordo male, addetto da sempre alla guida di muletti ed escavatori, senza alcuna limitazione o prescrizione e di nuovo da operare e naturalmente senza mai una denuncia di malattia professionale a cura del precedente collega.. arrivo io faccio tutto, perdo il contratto con azienda, che si arrabbia, per il rischio di vedersi aumentare il premio da pagare ad INAIL.. L'INAIL non riconosce subito MP ma deve riconoscerla dopo sentenza del CTU nominato dal tribunale. Finale io ho perso azienda, ho speso soldi per inviare tutta la documentazione (certificato di MP, referto, denuncia) con raccomandata e ricevuta di ritorno ed INAIL per questo ammattimento incredibile ti paga soltanto 25 euro, se sei registrato in quell'INAIL proviciale ed hai lasciato il tuo IBAN. Scusate ma Noi dobbiamo fare tutto "a gratis". Mi ero già lamentata di questo in passato e qualche collega mi aveva risposto che dovevo chiedere il rimborso al datore di lavoro.. Io mi chiedo ma tutti i datori di lavoro "particolari" ed uso il termine per non dire una parolaccia, li trovo io, visto che VOI vi tengono dopo aver fatto denuncia di malattia professionale e pure vi rimborsano le spese. Oppure sbaglio io, ovvero devo mettere una clausola nel contratto di nomina che non posso essere mandata via dopo aver fatto denuncia di MP? Sono venale? Non mi ritengo tale, e se parlo di soldi è perchè pagate tasse ed Enpam mi rimane poco in tasca ma tanta stanchezza sulle spalle.
Alessandra
alessandra1 il 25/06/2012 06:31 ha scritto:
Conosco il visiotest e la risposta è perfetta. Anche se irritante. Scusa, ma lo è. Pertanto da quanto fai capire, la cretina sono io....
Non mi permettterei ma! Non fosse altro che per il fatto che prima di scoprire il suo contenuto l'ho comprato anche io!
Dopodiché dobbiamo ammettere con riluttanza che chi "balla nel manico", nel caso specifico, sono le aziende costruttrici delle famigerate macchinette, certo utii (anche se non indispensabili) ma che le vendono a prezzi assurdi rispetto al loro reale valore intrinseco, costringendo chi le ha ad ammortizzarle ribaltandone il costo sulle tariffe. Ma non possiamo nemmeno condannare chi, avendo scelto di non comprarle, utilizza strumenti comunque validi, avendo pertanto costi di produzione inferiori, e potendo quindi appicare tariffe inferiori. Si tratta in questo caso di scelte non inerenti la qualità del lavoro (che non diepnde dall'uso del visiotest o dele le tavole) ma di scelte organizzative, e spesso anche di immagine (che però si riflettono sui costi) e questo,, come dimostra anche il tuo caso, sia che si tratti di singoli professionisti che di strutture.
ramses il 24/06/2012 11:50 ha scritto:
Il 5/9/2008 fu redatto il "Manifesto" del Co.Na.Me.Co., consultabile sulla HP del sito, ove puoi leggere:
"Il Co.Na.Me.Co. si propone altresì obbiettivi di più lungo respiro, sempre tesi alla tutela della figura, della dignità, del ruolo e degli aspetti economici legati all’attività del Medico Competente.
A tal fine si valuteranno i tempi ed i modi per contrastare situazioni di sotto-remunerazione del lavoro del Medico Competente che si verificano attualmente in alcune condizioni di operatività condizionata da accordi vessatori e assai penalizzanti per la dignità e la professionalità del Medico, da chiunque essi siano posti in essere.
Il Co.Na.Me.Co. ritiene pertanto necessario addivenire con urgenza anche a norme che contrastino la palese tendenza ad una squalificante mercificazione dell’attività del Medico Competente, se utile anche attraverso la redazione di un tariffario ordinistico “di dignità professionale” aggiornato obbligatoriamente con frequenza annuale e vincolante sia nel rapporto diretto fra il Medico e le aziende, sia nel rapporto mediato attraverso strutture pubbliche o private presso le quali il medico opera, prevedendo l’applicazione di sanzioni per le violazioni al ribasso di detto tariffario, che sono lesive della dignità della professione.
Si valuterà altresì la possibilità di individuare un meccanismo attraverso il quale poter tutelare la correttezza e la dignità dei Colleghi che operano presso Centri Servizi o altre strutture che svolgono attività nell’ambito della Medicina del Lavoro. "
Per fare in concreto le cose, però, ci vogliono persone che si impegnino e non deleghino sempre a qualcun altro che, evidentemente, stante la realtà dei fatti, non ha ottenuto nulla in tal senso nonostante il "peso" di molti componenti e gli agganci in alto loco veri o millantati. Qualcuno ha ritenuto invece prioritario farci la guerra.
Il CoNaMeCo ha anche proposto formalmente alla FNOM un "tariffario deontologico" (visto che di tariffe minime non si può parlare), e anche questo lo trovi sul sito.
I nostri "nemici" siamo tutti noi che di volta in volta mugugnamo ma quando si tratta di agire abbiamo sempre qualche motivo per aspettare che si muova qualcun altro.
Non è ovviamente un discorso rivolto in particolare a qualche collega, ma una riflessione che credo dovremmo fare tutti.
C'è chi almeno pone il problema, da 4 anni, con le forze di cui dispone.
Più forze=più incisività nelle azioni possibili.
Non per fare "campagne acquisti", ma per rispetto della verità dei fatti e dovuta informazione, visto che è stata posta la domanda.
Conosco il Conamaco (ma sono in difficoltà a "navigare" nel sito
Credo che mi impegnerò a farlo e conto di iscrivermi
dobbiamo passare dalle parole ai fatti concreti
io credo che purtroppo finchè ci saranno medici specialisti che accettano di lavorare a 15€ a visita tutto quello che diciamo è del tutto inutile: l'offerta fa la domanda e la domanda fa l'offerta;
io ho sempre sostenuto che la necessità a volte impone di accettare compensi bassi, però sinceramente trovo inaccettabile lavorare a queste cifre con i centri;
io di mio faccio solo incarichi diretti senza centri di mezzo, e vi dirò che comunque a lungo andare la scelta è migliore: è vero si perdono alcuni incarichi perchè ti giudicano costoso, ma le ditte serie non guardano solo il bilancio, spesso vogliono un professionista che sia presente, e che garantisca un certo tipo di presenza che un medico di un centro non potrà mai dare visto che in questi casi la legge dei grandi numeri (ovvero tante visite in pochi secondi!!!) diventa l'unica modalità possibile per sopravvivere....
io preferisco fare il mio bell'EO con anamnesi impiegando magari 30 minuti e visitare meno persone ma potermi guardare allo specchio pensando di essere un Medico e non un passacarte da strapazzo, e la cosa è che in pochi anni di attività ho potuto salvare delle vite diagnosticando WPW mai visiti da altri colleghi, vizi valvolari, diabete (ultimo caso non più di un mese fa subentrando ad un collega che mai si è accorto che negli ultimi due anni il pz ha avuto un incremento della glicosuria pazzesco, liquidato col fatto che non era a digiuno!!!) e tante altre situazioni;
Ultima constatazione, ho diagnosticato un "situs viscerum inversus" ad un lavoratore che era preoccupatissimo perchè il collega precedete a cui ero subentrato gli aveva detto che aveva un soffio cardiaco mitralico auscultandolo a sx (senza fargli neppure un ecg - e avevano nei rischi MMC ad alta freq con carichi elevati!!!!) senza fargli neppure un controllo ulteriore... in meno di 5 minuti di visita, e il non plus ultra era che gli aveva pure palpato il fegato a due dita dal margine costale, con Murphy lievemente positivo (peccato che col SVI non c'è il fegato da palpare in ipocondrio dx!!).
Mi è venuto il dubbio che sia io a portare sfortuna ai miei lavoratori, trovo un sacco di malanni che gli altri non vedono dopo anni di visite dove risultano sani io diagnostico cose stranissime e incredibili...
Dunque che dire, nulla più mi stupisce!!!!
Il problema vero (forse la mia utopia!) è quello di supportare anche i giovani medici competenti e fargli capire l'importanza del nostro lavoro, affinchè non si svalutino per i 15€ a visita ma capiscano che esiste una dignità professionale.
Io sono dell'idea che sarebbe utile da un PV professionale che i colleghi più esperti affianchino e aiutino a crearsi la clientela quelli più giovani: se tutti collaborassimo invece che farci le scarpe sarebbe molto meglio!!!
Io a volte scarto ditte che non ho tempo di seguire, ultimamente sto aiutando un collega giovane mandando tutte queste piccole ditte a lui affinchè possa fare "portafoglio".
e non è che io sia vecchissiimo, è dal 2007 che lavoro però evidentemente il lavoro sano e ideologicamente corretto paga a medio e lungo periodo... purtroppo nel giro dei centri ci sono capitato pure io fresco di specialità non sapendo come fare (l'avevo raccontato anche in altri post!)...ma per fortuna sono riuscito a capire che non era giusto fare in quel modo!
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