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DAE what is it?

Questo argomento ha avuto 10 risposte ed è stato letto 4135 volte.

faggiano.danilo

faggiano.danilo
Provenienza
Lecce
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Medico Competente
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689
  • Re: DAE what is it?
  • (12/07/2012 10:53)

tcam il 12/07/2012 01:11 ha scritto:
Sono contento di notare che un minimo dibattito sia sorto in risposta al mio post, anche se forse poteva avere più ampi contenuti.
Sono convinto che Danilo non avesse nessuna sia pur remota intenzione di esprimere critiche nei confronti del Prof Maurizio Cecchini ma posso interpretare la sensazione di "aggressione" percepita dal Prof Cecchini.
In somma non posso dire di conoscere il Prof Cecchini che ho ascoltato in una sola occasione, ma quello che mi ha coinvolto della sua presentazione è la passione che ha dimostrato da un lato e il prender atto dall'altro della mia profonda ignoranza ed incompetenza. Il "what is it" voleva solo segnalare la mia di ignoranze e la mia assoluta incompetenza e distanza da un mondo che mi è stato presentato non con il fine di farmelo adottare, bensì di farmi sapere almeno che esiste.
Questo era anche il senso del mio post.
Da quando il Prof Cecchini mi ha informato ha quantomeno attratto la mia attenzione su un "fatto" e cioè che esistono dei defibrillatori utilizzabili anche da laici e che la loro presenza in un territorio può essere considerata particolarmente utile specie in presenza di personale "educato" al suo corretto utilizzo.
Ho indagato in alcuni territori in cui risiedono aziende con numerosi posti di lavoro, territori isolati dal resto del tessuto abitativo in cui il 118, se non è altrimenti impegnato e se attivo, arriva mediamente in 30 minuti (salvo il ricorso all'elisoccorso). In questo territorio ho saputo della presenza di un DAE (in farmacia) disponibile nell'orario d'apertura della farmacia......e basta. In questo territorio si lavora intensamente (per turni) dalle 6 di mattina alle 22.
C'è personale formato sia nel contesto della protezione civile (ben rappresentata in quanto siamo in area montana) che del volontariato adibito al soccorso, ma 20-30 minuti non sono pochi.Il territorio conta 1500 abitanti di cui 200 impegnati nelle aziende residenti che sono metalmeccaniche di vario genere (leggera, di precisione, pesante).
Ho proposto il tema del DAE ed ho trovato attenzione e condivisione all'ipotesi di un Defibrillatore "pubblico".
Sicuramente vi saranno gravi limitazioni e vincoli alla sua utilizzabilità, ma già aver proposto il tema e aver attivato l'attenzione è per me un risultato soddisfacente.

Quanto a Max: condivido completamente le tue osservazioni sulle modalità di gestione formativa dei corsi di PS che per come sono abitualmente strutturati mi appaiono come ennesime gabelle a tutto finalizzate fuorchè a formare soccorritori competenti, capaci, responsabili (ad litteram) e convinti del loro ruolo.
Laddove non mi debbo scontrare con i titani del mercato della sicurezza, e dove effettivamente ho delega ad organizzare i corsi o quantomeno ad improntarne i contenuti, lavoro, Max, nè più nè meno come hai ipotizzato tu nel tuo golden progect.
Nonostante l'aiuto di un valido rianimatore e didatta, incrocio abitualmente le dita augurandomi che se qualcosa dovesse mai succedere, ciò abbia luogo il giorno stesso del corso o al più tardi il giorno dopo.
Tcam

Deo gratias! E' passato il concetto che volevo esprimere.

Colgo l'occasione della menzione fatta riguardo alla presenza del DAE in alcune zone montane o di aggregazione (cinema, supermercati, ecc.).

Da specializzando, come molti, ho fatto le guardie mediche anche in zone montane (percorrenza dall'ospedale più vicino circa un'ora). In quelle realtà ne abbiamo viste un bel po' e meno male che c'erano i volontari delle locali associazioni (croce rossa, croce blu, ecc.) che rappresentavano un vero e proprio baluardo insostituibile dell'assistenza sanitaria in zone imperrvie in attesa di una valutazione di livello superiore. Mi ricordo per esempio un edema polmonare acuto alle 23: se non ci fossero stati i volontari stavamo freschi (con la panda della guardia medica e da solo avrei fatto ben poco).

Questo la dice lunga sulla assoluta importanza della capillarizzazione dell'assistenza sanitaria sul territorio.

A tal proposito è ormai passata la norma sulla distribuzione obbligatoria dei DAE nei luoghi di aggregazione (mi pare risalga all'aprile 2011), ma questa norma ha demandato alle regioni l'espressione dei dettagli attuativi. Perciò ci sarà ancora da aspettare un po'. Fino ad allora chi compra il DAE lo fa volontariamente e si ciuccia anche gli oneri economici.

Speriamo si possa realizzare quanto prima. La liberalizzazione della potestà formativa in ambito DAE spero non si realizzi mai, altrimenti finiamo come col D.M. 388: corsi di massa a 30 euro e via che si va!!!

Incrociamo le dita :-)

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

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