Il portale del Medico del Lavoro Competente

Ricerca

Login

Informazioni

Permesso di lettura:
Tutti gli utenti
Permesso di scrittura:
Utenti registrati

Network

distrofia endoteliale corneale in infermiere prof.le

Questo argomento ha avuto 14 risposte ed è stato letto 3377 volte.

lanfraz

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Pavia
Professione
Medico Competente
Messaggi
426
  • Re: distrofia endoteliale corneale in infermiere prof.le
  • (16/09/2013 18:27)

Tony il 16/09/2013 01:38 ha scritto:
[cite]Tony il 16/09/2013 01:34 ha scritto:

Con questa sua risposta evasiva posso solo dedurre che non sa rispondere alle mie domande / riflessioni...... Perché voi medici molte volte fate le cose solo per convenienza e non per coscienza ..... Le porgoi miei distinti saluti

P. S. In futuro spero che prima di dare un parere valuti la questione o patologia più nello specifico .......... È non fare solo quello che dice il padrone o l'interesse proprio

Hasta la victoria siempre.

Tony

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Bari
Professione
Sindacalista
Messaggi
5
  • Re: distrofia endoteliale corneale in infermiere prof.le
  • (16/09/2013 20:11)

È inutile rispondere ......... Hastaa suerte.......

alessandra1

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Lucca
Professione
Medico Competente
Messaggi
27
  • Re: distrofia endoteliale corneale in infermiere prof.le
  • (26/09/2013 00:11)

Il cambiamento di luminosità' e' molto più repentino nella guida notturna di un mezzo per strada rispetto al graduale passaggio " a piedi" da una stanza all'altra nel turno notturno, e non mi sembra che il Signor Tony si sia posto la domanda ma questo soggetto guida o no perché allora prima che per i pazienti dovrebbe essere un rischio per la collettività guidando un automezzo la notte. Perche' allora dovrebbe scrivere anche alle commissioni patenti dicendo ma tizio e' un potenziale pericolo per questo e quest'altro. Ma Lei sa che non e' cosi' che si agisce. Ai soggetti che hanno tale patologia non è che viene subito tolta la patente, almeno mi risulta che soltanto a fronte di un notevole peggioramento del visus,la patente viene prima sospesa e poi tolta se non è possibile alcun trattamento chirurgico atto a recuperare parte del visus. Ora non ricordo bene, ma mi sembra sia possibile un trattamento chirurgico che permette un discreto recupero dell'acuita' visiva. Almeno questo e' quello che cercherei di sapere circa riduzione visus e possibilita' terapeutiche con richiesta di visita oculistica almeno per fare un punto zero di partenza.. Per cui ritengo che un lavoratore con tale problematica debba essere sottoposto a visite con riduzione della periodicità' perché effettivamente si può aggravare anche rapidamente ma non riesco a capire neanch'io perché non possa lavorare anche la notte perché non va a guidare l'ambulanza bensì va a lavorare in ambienti con illuminazione artificiale, che non è affatto considerata aggravante anzi, e ripeto per passare da una stanza all'altra impiega un passo che può regolare . Non so in che reparto sia perche' anche la reperibilita' va considerata a seconda del reparto e forse e' l'unico aspetto che andrebbe posto subito, perche' in tal caso ha ragione Lei. Invece quando ha un edema non è che questo e' improvviso, il soggetto si rende conto di cio' e puo' mettersi in malattia, che esiste per questo, per tutelare i lavoratori " dipendenti" nelle condizioni di acuzie. Poi se è così' grave la riduzione del visus da mettere a rischio l''incolumita' dei pazienti perché a suo parere l'edema viene all'improvviso allora questo può' accadere sia di giorno che di notte e allora non dovrebbe più fare l'infermiere in sala operatoria, dovrebbe essergli ritirata la patente ecc.ecc. Va tutelato ma non bisogna impedirgli di lavorare perché "forse magari potrebbe avere.. " Mi scusi ma questo e' un forum di scambio per i medici in primis.. ed anche per non medici , perche' e' gradito il confronto, ma nessuno si dovrebbe permettere di insultare dicendo "voi medici e quello che ha scritto" .

Alessandra

carlpam

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Padova
Professione
Medico Competente
Messaggi
1009
  • Re: distrofia endoteliale corneale in infermiere prof.le
  • (26/09/2013 01:16)

Re: distrofia endoteliale corneale in infermiere prof.le
(13/09/2013 22:29)

clamagio2@tin.it il 26/07/2012 05:21 ha scritto:
io lo avrei fatto idoneo senza limitazioni o prescrizioni

egregio sig si vede che lei ho non ha studiato bene la patologia o non sa cosa conporta essa con tutti i disturbi........ eppure lei dovrebbe salvaguardare la salute dei lavoratori............. si immagina un infermiere che mentre opera si verifica l' edema agli occhi? in questo caso immagina cosa potrebbe succedere se l infermiere si trova in urgenza ................. povero paziente ............... non ho parole per descrivere questa tua risposta................


DISTROFIA ENDOTELIALE DI FUCHS ( Distrofia corneale endoteliale)

La distrofia di Fuchs è una malattia che interessa l’endotelio corneale che si manifesta in età adulta e più raramente in infanzia/adolescenza.
Di regola il coinvolgimento oculare è bilaterale, dal punto di vista clinico la distrofia è caratterizzata da un edema corneale. Prevale nel il sesso femminile.
Si riscontra in genere verso i 50 anni di età Il difetto fondamentale è un progressivo
deterioramento dell’endotelio corneale. Le cellule endoteliali negli adulti, nel tentativo di sostituire funzionalmente le cellule che vanno incontro a deterioramento, danno luogo ad un ispessimento della membrana di Descemet sia localizzato che diffuso, con progressiva degenerazione e disfunzione dell’endotelio Si evidenzia quindi un edema a esordio dal centro e secondaria diffusione alla periferia. Con il progredire dell’edema stremale, il sollevamento microbolloso
dell’epitelio provoca una riduzione dell’acuità visiva ed esordisce la cheratopatia bollosa.
L’acuità visiva rimane normale durante le fasi iniziali dell’edema, ma successivamente si può verificare un calo transitorio di questa, per opacizzazione centrale della cornea.Il difetto visivo è più significativo alla mattina a causa della ridotta osmolalità delle lacrime secondaria a diminuita evaporazione delle lacrime durante il sonno e migliora gradualmente durante il giorno.

Nella distrofia di Fuchs si possono distinguere tre stadi in base all’ordine di comparsa dei segni patognomonici della patologia corneale:

Stadio •1: è caratterizzato dal graduale aumento della guttata centrale con diffusione periferica e confluenza, conferendoun aspetto a “metallo battuto”.

Stadio 2: è caratterizzato da scompenso endoteliale che hacome esito un edema stremale centrale, con annebbiamentovisivo che si riduce durante l’arco della giornata.
L’edema epiteliale si manifesta quando lo spessore corneale è aumentato del 30% circa
Stadio 3: è caratterizzato da edema epiteliale per sistente e ha come esito la formazione di bolle (cheratopatiabollosa) che causano dolore e fastidio al momento della rottura, a causa dell’esposizione delle terminazioni nervose denudate.
Sopraggiungono poi la sostituzione della membrana di Bowman da parte di un panno degenerativo e la graduale opacizzazione dello stroma.
Terapia
L’ipertonicità del film lacrimale può essere ottenuta mediante l’ausilio di colliri a base di cloruro di sodio al 5% o pomate.
Questi metodi possono essere utili per disidratare la cornea e ridurre quindi l’edema corneale.
La lente a contatto terapeutica garantisce sollievo proteggendo le terminazioni nervose esposte ed appiattendo le bolle
La cheratoplastica perforante ha un elevato tasso di successo e non deve essere ritardata

Quando leggo le cavolate che si sparano, caro il nostro sindacalista e trattandosi di patologia rara ho fatto una piccola ricerca ed ecco il risultato ( ricerca di 10 minuti)
l'infermiere ( cinquantenne suppongo) è di sicuro idoneo ( porterà magari lenti a contatto e l'edema non gli capiterà immprovvisamente in sala operatoria .....
l'accusa di fare l'interesse del padrone vada a dirla in TV che la credono a tutto ( se suscitano un minimo di emozione e sensazione !!!)

Palarca

Nessun avatar per questo utente
Provenienza
Foggia
Professione
Altro (Non presente in elenco)
Messaggi
2
  • Re: distrofia endoteliale corneale in infermiere prof.le
  • (08/02/2016 12:42)

Salve, sono un lavoratore affetta da distrofia coreale dilaterale, con edema abbondante post riposo, non sono qui a fare l'avvocato del diavolo, ma portare solo l'esperienza diretta tra la realtà visiva.

Ringrazio i medici per la serietà che dimostrano nei pazienti affetti da PATOLOGIE RARE, ma non credo che il paziente affetta da tale patologia sia una persona fantasiosa...

Per la persona affetta da tale patologia rappresenta una tragedia, non è facile guidare e/o movimentare qualcosa se non sono passati circa 20 minuti dal risveglio, aprendo e chiudendo gli occhi per poter ripristinale al meglio le condizioni visive...

E' vero, sono diventato una persona ansiosa... prima ero un delinquente nato, perchè quando guido con luce crepuscolare è un problema perchè non riesco ad orientarmi delle gareggiate, la mia ragazza mi fà storie perchè alle otto sono già a letto perchè ho difficoltà nel svolgere una vita normale...

Non faccio una vita segregata in casa, ma ho dei limiti per quanto riguarda l'effetto scotopico... per risolvere questo problema non esco mai con la mia macchina...

Il problema è che i sintomi vengono accentuati da cause esterne quali luci, fari, buio, flash, sole, ecc...

non potete sparare a zero contro i pazienti affetti da tale patologia, ma non è possibile vedere e/o leggere che una persona affetta da tale patoloia venga trattato come se non fosse nulla...

Non avete idea di uno che è programatore, grafico e fotografo, di quanti problemi sto avendo per evitare che si scateano i sintomi, i fastidi, il bruciore agli occhi, il dolore verosimile alla cefalea...

Grazie di vero cuore.

MedicoCompetente.it - Copyright 2001-2024 Tutti i diritti riservati - Partita IVA IT01138680507

Privacy | Contatti