Decreto legislativo 81 del 2008.
Grazie
Gentili signori,
Sono un normale impiegato e sono stato convocato, per la prima volta dopo oltre dieci anni, alla vista medica per videoterminalista.
Sono tenuto a svelare le mie patologie pregresse, anche se attualmente non soffro di alcuna patologia? Nel caso di "omissioni", che non pregiudicano comunque la mia attuale abilità lavorativa, sono passibili di sanzioni (licenziamento)?
Non nascondo la mia profonda preoccupazione: in passato ho avuto conferme indirette che il medico informava il datore di lavoro ed il responsabile dell'ufficio personale delle patologie passate "dichiarate" durante la visita.
Purtroppo nella mia azienda si aprirà presto una nuova ed importante fase di messa in mobilità. In una predente "ristrutturazione" si è verificata la strana coincidenza che persone sofferenti di patologie, anche croniche ma non invalidanti o pregiudicanti il lavoro, venissero messe in mobilità e poi licenziate.
Siccome non è possibile provare in alcun modo questa violazione di privacy, come posso tutelarmi?
Scusate se ho "salutato" con signori e non dottori.
Qualcuno può fornire gentile riscontro ai miei turbamenti?
saluti
Sig Ferra
Il medico competente dopo averLa sottoposta a visita medica completa ( il lavoratore non si visita a pezzi)esprimerà il giudizio secondo l'art 41 del testo Unico 81/08
Il giudizio potrà essere:
a) idoneo
b) idoneo parzialmente, in modo tempraneo o permanente, con prescrizioni o limitazioni;
c) inidoneo temporaneamente
d) inidoneo permanentemente
A termine della visita medica il medcico competente esprimerà per iscritto il proprio giudizio dandone una copia al lavoratore ed al datore di lavoro. In nessun modo il medico competente può riferire al datore di lavoro le sue patologie.
Nel caso di giudizio di inidoneità vi è il ricorso all'organo di vigilanza da parte del lavoratore entro trenta giorni.
Qualora dopo accertamenti anche l'Organo di vigilanza (ASL9 esprima lo stesso giudizio di non idoneità alla amnsione specifica, il datore di lavoro adibisce, ove possibile, il lavoratore a mansioni equivalenti, o, in difetto, a mansioni inferiori, garantendo il trattamento corrispondente alla mansione di provenineza
Gentilissimo dott. Crescenzo,
Innanzitutto grazie per il riscontro.
Il mio dubbio concerneva, più che sulle modalità di accertamento ed eventuale ricorso, sul contenuto della visita e soprattutto sulle modalità di tutela nel caso di sostanziale dubbio riguardo la tutela della "privacy" da parte del medico competente. Facciamo questa ipotesi "astratta": il medico chiede delle patologie pregresse. Il lavoratore in buona fede dichiara la storia clinica che non contiene niente che possa compromettere l'idoneità, ma che comunque include patologie che potrebbero, per il futuro, comportare riacutizzazioni o periodi di malattia. Poniamo, sempre per assurdo, che il medico, in maniera "informale", informi un generoso datore di lavoro di questo potenziale rischio futuro. Questo datore di lavoro potrebbe essere indotto a "scremare" i dipendenti, sebbene giudicati idonei alla vista, in base al potenziale rischio. Quali sono le forme di tutela se, come detto, non esiste alcun modo di provare questo comportamento non corretto?
saluti
samarcanda il 29/08/2012 05:43 ha scritto:
il rsl non capisce niente. sa solo quani gg di permesso sindle puo' prendere con questo incarico. io mi rivolgero' ad un avvocato del lavoro
Buongiorno Samarcanda, potrebbe per cortesia contattarmi se possibile? Vorrei chiederle riguardo la sua esperienza in ambito di RSL.
Desideravo inoltre informarvi che, nella mia azienda, sono stato sottoposto a visita VDT nonostante abbia un part time di sole 15 ore settimanali, cosa che dovrò far presente, data la pessima comunicazione tra RLS e medico competente e data la pessima organizzazione. Inoltre desideravo rendere noto che le visite ai VDT effettuate presso la mia azienda consistono unicamente in un controllo oculistico ed in una visita posturale, dopo che al medico competente è stato fatto presente che eseguiva visite non proprio relative alla mansione specifica (... precedentemente comprendeva anche visita dell'addome, cuore ecc..).
Desideravo solo informarvi.
Grazie a tutti.
Salve scusate se mi intrometto. Spero che qualcuno possa aiutarmi. Ho un riconoscimento di invalidità pari al 60% per disturbo bipolare e altre patologie correlate. Avendo seri problemi la mattina appena sveglio ad intraprendere il lavoro ho fatto richiesta al medico competente di svolgere esclusivamente il turno pomeridiano che va dalle 14 alle 22. La richiesta mi è stata respinta. Ci tengo a precisare che sono sottoposto ad una cura farmacologica che mi provoca stati confusionali nelle prime 3 o 4 ore del mattino. Più volte ho rischiato incidenti stradali durante il percorso a lavoro o anche infortuni sul posto di lavoro. Ho già un esonero da lavoro notturno per patologia ma il turno che mi provoca maggiori disturbi è quello che va dalle ore 06 alle 14. So che non è in vigore alcuna legge che mi consente di svolgere lavoro esclusivamente pomeridiano anche se nell'azienda in cui lavoro si svolgono 3 turni lavorativi compreso quello dalle 14 alle 22 che sarebbe per me l'ideale. Ma ripeto la richiesta mi è stata respinta. Posso in qualche modo chiedere supporto per questo tipo di agevolazione? Sarei grato se qualcuno competente mi rispondesse. Grazie anticipatamente
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