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polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma

Questo argomento ha avuto 52 risposte ed è stato letto 19850 volte.

faggiano.danilo

faggiano.danilo
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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (21/10/2012 14:21)

luke70 il 20/10/2012 09:50 ha scritto:
Innanzitutto i vigili urbani non hanno un porto d'armi, ma, a seguito di autorizzazione prefettizia (e non del sindaco!) sono autorizzato a portare ed utilizzare l'arma nel territorio comunale ed eccezionalmente (sfilate, manifestazioni pubbliche, ecc.) al di fuori di questo.
Ciò non toglie che spetta a noi MC, di concerto con il RSPP ed il DL, di valutare tutti i rischi connessi con il porto e l'utilizzo dell'arma.
Schematicamente.
Rischio rumore durante le esercitazioni a fuoco e l'eventuale utilizzo dell'arma.
Stress del possesso e porto dell'arma.
Per tale motivo io applicavo il seguente protocollo sanitario:

1. visita medica
2. analisi ematochimiche ed esame urine
3. visita specialistica neurologica o psichiatrica
4. audiometria

Il punto 2 si articolerà a sua volta in:

1. azotemia
2. creatininemia
3. emocromo completo con formula
4. GOT
5. GPT
6. GammaGT
7. Glicemia
8. CDT
9. Ricerca metaboliti (7) sostanze di abuso nelle urine
10. Piombiemia

Nel corso della visita medica verrà somministrato questionario AUDIT, volto ad individuare eventuale abuso di sostanze psicotrope o di alcol, oltre alla valutazione del MCV e delle GammaGT.

Beh, mi sembra un po' ridondante. Per carità, ognuno si regola come crede. Però:
- l'antidroga non lo farei proprio;

- la piombemia mi sembra superflua, se sparano una volta l'anno per 10 minuti è anche troppo: ammesso che i fumi della combustione da sparo siano poi particolarmente intensi, ma questo si vede poi sul DVR;

- creatinina e azotemia insieme? Guardano la stessa cosa e la creatinina è molto più specifica. Perchè non snellire un po' questo protocollo?

- la CDT dipende dalla regione in cui si opera. Nel Lazio è obbligatoria già come esame di primo livello?

Sono d'accordo sul fatto che il vigile urbano può usare l'arma solo se è in servizio e non fuori (in tal caso servirebbe il porto d'armi privato per difesa personale, che è soggetto alla normativa del 1998 già citata in precedenza). Cosa diversa dalle "normali" Forze dell'Ordine.

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

mc pol

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (22/10/2012 11:22)

A mio avviso esistono diversi piani di lettura/azione:
1) per l'idoneità alla mansione specifica bisognerebbe applicare un protocollo sanitario che sulla base del DVR si limiti a tutelare la salute e la sicurezza del lavoratore (considerando ad es. i rischi da traffico stradale, le esercitazioni con armi da fuoco correlate al servizio ecc...);
2) per l'idoneità all'arma ci pensa esclusivamente l'Ufficiale Medico autorizzato come già detto nel mio intervento precedente;
3) l'area grigia su cui vi può essere forse qualche dubbio è sulla pericolosità per terzi (per via dell'arma) concetto richiamato dal D.Lgs 81/08, dubbi che nascono non tanto per tox ed alcol per i quali bisogna attenersi a quanto previsto nei rispettivi Provvedimenti, quanto ad es. per eventuali malattie neurologiche/psichiatriche (area non normata in modo specifico dal D.Lgs 81/08) in quanto non esiste un corpo sanitario interno che giudica sull'"idoneità al servizio" del Vigile (come invece accade per le Forze dell'Ordine) e ciò fà emergere diverse correnti di pensiero: visita psichiatrica? Se si di screening o di 2 livello? Invio alla ASL in caso di dubbio per la cosiddetta idoneità generica al lavoro?
Su quest'ultimo punto però una considerazione: il grande equivoco di fondo nasce nel momento in cui i "Vigili Urbani" si sono trasformati in "Polizia Locale": cioè non rientrano ancora nelle Forze dell'Ordine eppure sono armati!
Pertanto, per risolvere questo (grosso) problema, in fase concorsuale/preassunzionale o di verifica esistono a macchia di leopardo convenzioni tra Comuni e Forze dell'Ordine per una valuazione sanitaria collegiale da parte di Ufficiali medici per l'idoneità all'arma del Vigile. Tale valutazione però, come previsto dalla legge, si deve basare cmq sulla certificazione anamnestica rilasciata dal curante che deve escludere malattie neurologiche/psichiatriche/abusi di alcol/stupefacenti.
In definitiva pertanto poichè l'idoneità all'uso dell'arma viene rilasciata dall'Ufficiale Medico sulla base di un certificato anamnestico del curante che esclude malattie neurologiche/psichiatriche assunzioni di alcol/stupefacenti e poichè tale porto d'armi deve essere rinnovato annualmente (di solito viene richiesto dal Comune quello per difesa personale) l'inserimento dela visita psichiatrica nel protocollo sanitario del medico competente potrebbe apparire a mio avviso una ridondanza (che forse serve però a far stare più tranquillo il medico competente). Pertanto forse la lascerei solo su casi selezionati come indagine di 2 livello. Idem naturalmente per alcol e tox per i quali mi atterrei in qualità di medico competente alle indicazioni (letterali) dei rispettivi Provvedimenti della Conf permanente.

crescenzo

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (22/11/2012 15:36)

soniapaola il 18/10/2012 11:50 ha scritto:
Buonasera. Volevo chiedervi pareri in merito alla questione dell'idoneità all'uso dell'arma nella polizia municipale. L'arma viene data al vigile tramite la prefettura, e sembra che dopo la consegna non venga più effettuata alcuna revisione del dipendente all'uso della stessa se non un annuale "allenamento" al poligono. Pertanto in diversi comuni mi è stato chiesto anche di formulare il giudizio di idoneità relativo all'uso dell'arma. Mi sono sempre rifiutata, limitandomi solo ad effettuare le alcolimetrie, ma rimanendo perplessa su chi dovesse effettivamente compiere questa valutazione...

crescenzo

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (22/11/2012 15:53)

Attualmente sorveglio personale della polizia provinciale che come i vigili urbani sono in possesso del porto d'armi ( pistola); mi ero posto il problema in merito alla detenzione dell'arma, della custodia ( cioè se la pistola fosse custodita in provincia o a casa o dove?) il comandante mi ha delucidato in merito : per la detenzione dell'arma ogni agente della polizia provinciale è in possesso di un'autorizzazione prefettizia, ed ogni agente è responsabile della stessa custodia.
per cui non sono e non potevo entrare in merito alla esecuzione di esami come : alcool, droghe.
Ho ritenuto opportuno eseguire i seguenti esami : azote, clicemia, emocromo, Sgopt, Sgpt, ECG, Visiotest, Spirometria, ho tralasciato esame audiometrico in quanto eseguono esercitazioni di tiro un paio di volte all'anno e con cuffie.
Tenuto conto che tra i compiti della polizia provinciale rientrano anche il controllo del bracconaggio,e che gli agenti percorrono anche a piedi lungo strade di camapgna,ho ritenuto procedere alla vaccinazione completa del tetano

daniele1963

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (03/05/2013 23:15)

la visita è annuale, poiché devono frequentare il corso di abilitazione al maneggio della armi devono avere l'idoneità sanitaria.
Il sindaco annualmente deve provvedere al suo rinnovo e darne comunicazione alla prefettura.
L'arma viene assegnata su delibera del consiglio comunale che se ne assume le responsabilità.
La prefettura si limita ad accertare che il soggetto vigile non sia stato condannato, sottoposto a misure di sicurezza o cautelari.
In simile caso ha la potestà di revocare la qualità di ausiliario di ps al vigile (comunale o provinciale) e di seguito il consiglio comunale deve ritirare l'arma.
Il tesserino previsto all'art.6 sostituisce il porto d'armi.
Devono essere escluse anche le turbe di natura psichica.
Il personale delle Forze dell'ordine ha una vigilanza discreta su questo elemento.

riporto il dm 145/1987

Articolo 6
"Assegnazione dell'arma"
1. Il regolamento di cui all'art. 2 stabilisce, in relazione al tipo di servizio e alle necessità di difesa personale, le modalità dell'assegnazione dell'arma agli addetti alla polizia municipale in possesso della qualità di agente di pubblica sicurezza, determinando altresì:
a) i servizi svolti in via continuativa con armi e con personale ad essi specificatamente destinato, per i quali
può essere disposta l'assegnazione dell'arma in via continuativa;
b) i servizi svolti con armi occasionalmente o con personale ad essi destinato in materia non continuativa, per i quali l'assegnazione dell'arma è effettuata di volta in volta.
2. Per le armi assegnate ai sensi del primo comma, lettera a), il porto dell'arma senza licenza è consentito
anche fuori dal servizio nel territorio dell'ente di appartenenza e nei casi previsti dalla legge e dal regolamento.
3. Il provvedimento con cui si assegna l'arma in via continuativa è disposto dal sindaco per un periodo
determinato ed il sindaco stesso provvede annualmente alla sua revisione. I provvedimenti sono comunicati al prefetto. Si applicano, per quanto non previsto, le vigenti disposizioni in materia di porto e detenzione di armi e delle relative munizioni.
4. Del provvedimento con cui si assegna l'arma in dotazione in via continuativa è fatta menzione nel
tesserino di identificazione dell'addetto, o in altro documento rilasciato dal sindaco che l'addetto è tenuto portare sempre con sè.


Articolo 18
1. Gli addetti alla polizia municipale che rivestono la qualità di agente di pubblica sicurezza prestano servizio armato dopo aver conseguito il necessario addestramento e devono superare ogni anno almeno un corso di lezioni regolamentari di tiro a segno, presso poligoni abilitati per l'addestramento al tiro con armi comuni da sparo.
2. A tal fine i comuni, nel quadro dei programmi di addestramento e formazione disposti dalle regioni,
possono stipulare apposite convenzioni con le sezioni del tiro a segno nazionale, nonchè con gli enti o
comandi che dispongono di propri poligoni abilitati, nell'ambito territoriale del comune o di comuni limitrofi,ovvero possono costituire propri poligoni di tiro, osservate, in quanto applicabili, le disposizioni vigenti per la costituzione ed il funzionamento delle sezioni del tiro a segno nazionale.
3. Nei poligoni appositamente costituiti ai sensi del comma precedente possono effettuare esercitazioni o corsi di tiro esclusivamente gli addetti alla polizia municipale nonchè, previe apposite convenzioni con l'ente o comando di appartenenza, i dipendenti dello Stato che per ragione del loro servizio debbono prestare servizio con armi.
4. Oltre quanto previsto dalla legge 28 maggio 1981, n. 286, contenente disposizioni per la iscrizione alle
sezioni del tiro a segno nazionale, il sindaco può disporre la ripetizione dell'addestramento al tiro nel corso dell'anno per gli addetti alla polizia municipale o per quelli fra essi che svolgono particolari servizi.
5. I corsi di tiro effettuati presso poligoni di enti o comandi dello Stato o presso poligoni appositamente
costituiti per la polizia municipale sono equivalenti a tutti gli effetti ai corsi delle sezioni del tiro a segno
nazionale.
6. I provvedimenti e le convenzioni adottate ai sensi dei precedenti commi sono comunicati al prefetto.

figliofra

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (04/05/2013 09:14)

Per quanto riguarda il tox e l'alcol, a me risulta che La Polizia di Stato e i Carabinieri non adotta un protocollo sistematico annuale per tutti i suoi componenti, ma effettua controlli random. Confermi questa evenienza mc pol?

mc pol il 22/10/2012 11:22 ha scritto:
A mio avviso esistono diversi piani di lettura/azione:
1) per l'idoneità alla mansione specifica bisognerebbe applicare un protocollo sanitario che sulla base del DVR si limiti a tutelare la salute e la sicurezza del lavoratore (considerando ad es. i rischi da traffico stradale, le esercitazioni con armi da fuoco correlate al servizio ecc...);
2) per l'idoneità all'arma ci pensa esclusivamente l'Ufficiale Medico autorizzato come già detto nel mio intervento precedente;
3) l'area grigia su cui vi può essere forse qualche dubbio è sulla pericolosità per terzi (per via dell'arma) concetto richiamato dal D.Lgs 81/08, dubbi che nascono non tanto per tox ed alcol per i quali bisogna attenersi a quanto previsto nei rispettivi Provvedimenti, quanto ad es. per eventuali malattie neurologiche/psichiatriche (area non normata in modo specifico dal D.Lgs 81/08) in quanto non esiste un corpo sanitario interno che giudica sull'"idoneità al servizio" del Vigile (come invece accade per le Forze dell'Ordine) e ciò fà emergere diverse correnti di pensiero: visita psichiatrica? Se si di screening o di 2 livello? Invio alla ASL in caso di dubbio per la cosiddetta idoneità generica al lavoro?
Su quest'ultimo punto però una considerazione: il grande equivoco di fondo nasce nel momento in cui i "Vigili Urbani" si sono trasformati in "Polizia Locale": cioè non rientrano ancora nelle Forze dell'Ordine eppure sono armati!
Pertanto, per risolvere questo (grosso) problema, in fase concorsuale/preassunzionale o di verifica esistono a macchia di leopardo convenzioni tra Comuni e Forze dell'Ordine per una valuazione sanitaria collegiale da parte di Ufficiali medici per l'idoneità all'arma del Vigile. Tale valutazione però, come previsto dalla legge, si deve basare cmq sulla certificazione anamnestica rilasciata dal curante che deve escludere malattie neurologiche/psichiatriche/abusi di alcol/stupefacenti.
In definitiva pertanto poichè l'idoneità all'uso dell'arma viene rilasciata dall'Ufficiale Medico sulla base di un certificato anamnestico del curante che esclude malattie neurologiche/psichiatriche assunzioni di alcol/stupefacenti e poichè tale porto d'armi deve essere rinnovato annualmente (di solito viene richiesto dal Comune quello per difesa personale) l'inserimento dela visita psichiatrica nel protocollo sanitario del medico competente potrebbe apparire a mio avviso una ridondanza (che forse serve però a far stare più tranquillo il medico competente). Pertanto forse la lascerei solo su casi selezionati come indagine di 2 livello. Idem naturalmente per alcol e tox per i quali mi atterrei in qualità di medico competente alle indicazioni (letterali) dei rispettivi Provvedimenti della Conf permanente.

figliofra

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (04/05/2013 14:12)

Credo che il collega faccia la piombemia per il tetrametile di piombo presente nei gas di scarico del traffico veicolare e l'audiometria per il rumore prodotto dallo stesso.Siamo nell'ambito di un rischio generico aggravato.

faggiano.danilo il 21/10/2012 02:21 ha scritto:



Beh, mi sembra un po' ridondante. Per carità, ognuno si regola come crede. Però:
- l'antidroga non lo farei proprio;

- la piombemia mi sembra superflua, se sparano una volta l'anno per 10 minuti è anche troppo: ammesso che i fumi della combustione da sparo siano poi particolarmente intensi, ma questo si vede poi sul DVR;

- creatinina e azotemia insieme? Guardano la stessa cosa e la creatinina è molto più specifica. Perchè non snellire un po' questo protocollo?

- la CDT dipende dalla regione in cui si opera. Nel Lazio è obbligatoria già come esame di primo livello?

Sono d'accordo sul fatto che il vigile urbano può usare l'arma solo se è in servizio e non fuori (in tal caso servirebbe il porto d'armi privato per difesa personale, che è soggetto alla normativa del 1998 già citata in precedenza). Cosa diversa dalle "normali" Forze dell'Ordine.

lanfraz

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (04/05/2013 15:46)

figliofra il 04/05/2013 02:12 ha scritto:
Credo che il collega faccia la piombemia per il tetrametile di piombo presente nei gas di scarico del traffico veicolare e l'audiometria per il rumore prodotto dallo stesso.Siamo nell'ambito di un rischio generico aggravato.

Mi sa che l'ultima automobile alimentata a benzina super è stata prodotta nel '93..
Per quanto riguarda il rumore del traffico veicolare, credo sia abbastanza al di sotto degli 80 dB(A), quindi la sorveglianza del collega dovrebbe essere connessa all'uso dell'arma durante le esercitazioni: personalmente ritengo che si potrebbe effettuare l'audiometria solo in visita preventiva, anche perché al poligono vige comunque l'obbligo delle cuffie (ed è rispettato molto più che nelle aziende..) e lo stesso non si può certo prescrivere durante il servizio viabilità.

figliofra

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (04/05/2013 17:39)

Ma da quando l'uso occasionale di una pistola Beretta calibro 9 rappresenta fonte di esposizione a rumore continuo e al piombo? Almeno che la polizia municipale di cui parliamo non operi in una citta' assimilabile alla Chicago d Al Capone conconflitti a fuoco significativi per intensita' e frequenza. Hai idea invece cosa e' un incrocio del centro di una grossa Metropoli come Napoli ad sempione in termini di gas di scarico e rumore e con un parco auto vecchio?




ite]lanfraz il 04/05/2013 03:46 ha scritto:


Mi sa che l'ultima automobile alimentata a benzina super è stata prodotta nel '93..
Per quanto riguarda il rumore del traffico veicolare, credo sia abbastanza al di sotto degli 80 dB(A), quindi la sorveglianza del collega dovrebbe essere connessa all'uso dell'arma durante le esercitazioni: personalmente ritengo che si potrebbe effettuare l'audiometria solo in visita preventiva, anche perché al poligono vige comunque l'obbligo delle cuffie (ed è rispettato molto più che nelle aziende..) e lo stesso non si può certo prescrivere durante il servizio viabilità.[/cite]

bernardo

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  • Re: polizia municipale e idoneità all'uso dell'arma
  • (04/05/2013 20:30)

Io seguo anche la Polizia Locale (o Municipale, dipende dalle regioni) ma me ne guardo ben dall'entrata nel merito della idoneità all'uso dell'arma, salvo che la stessa non rappresenti un pericolo per lo stesso agente (rischio di uso improprio contro se stesso, volontario o accidentale). Per il protocollo sanitario mi attingo strettamente ai risultati della Valutaziome dei Rischi.

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