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La sveglia comincia a suonare, non la spegnete!

Questo argomento ha avuto 11 risposte ed è stato letto 2762 volte.

lorenzof

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Medico del Lavoro Competente
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  • Re: La sveglia comincia a suonare, non la spegnete!
  • (29/01/2013 16:13)

A proposito di risultati. Quali sono quelli effettivamente ottenuti? Quanto detto da ramses mi è chiaro. Quanto detto dalla Redazione un po' meno. Evidentemente mancano informazioni. Si può capire qualcosa?

theoniagi

theoniagi
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Roma
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295
  • Re: La sveglia comincia a suonare, non la spegnete!
  • (29/01/2013 16:44)

La Redazione il 29/01/2013 03:27 ha scritto:
A parte la scorrettezza di rispondere ad un post scritto da questo sito da un altro sito (con giustificazioni risibili, se non quella, ormai ben compresa, di voler "promozionare" quel sito) non vi era da parte della Redazione alcuna vis polemica. Solo la richiesta di due informazioni, richiesta dovuta visto che avete fatto alcune osservazioni in merito a quelle questioni su questo sito:
1) chi vi ha fatto la guerra?
2) quali risultati concreti avete ottenuto fino ad ora?
Prendiamo atto che, a parte moltissime parole, non sono arrivate (neppure sull'altro sito e neppure parziali) risposte.
Per quanto riguarda le informazioni riguardanti le altre associazioni di mdl vi informiamo che questo sito ha sempre pubblicato le notizie dei convegni organizzati da chiunque sia perchè è possibile farlo da soli sia perchè questa è la prassi quando queste organizzazioni (vedi Airm, Anma ecc.) ce l'hanno mandate e ce l'hanno richiesto. Mai Conameco ha chiesto di pubblicare qualcosa di simile su questo sito per cui l'accusa risulta alquanto improbabile.
In conclusione vorremmo ricordare che Conameco è stato chiamato a Pisa da alcuni di noi sia per la questione delle sanzioni ai mc ( ma non risulta che abbia ottenuto alcunchè) sia ad un Convegno (sempre chiamato da alcuni di noi). Quindi non è proprio il caso di polemizzare con noi per un'eventuale esclusione della vostra organizzazione da iniziative o considerazioni specifiche.
Questo è un sito che, benchè privato e quindi legittimamente in possesso di una propria linea editoriale, è libero e accessibile. Non accettiamo chiaramente interventi offensivi o provocatori e neppure interventi solo "propagandistici" (neppure a pagamento) ma per il resto chiunque può intervenire liberamente. Con la speranza, chiaramente, che il mondo della medicina del lavoro non finisca attorno all'art. 40 ma che riesca anche a dibattere temi importanti quali la qualità del lavoro, il futuro della medicina del lavoro, le proposte per un dibattito che sia più allargato possibile alle figure e alle forze che hanno la possibilità di sostenere tutte le nostre iniziative (senza forzare e rendere "esclusivo" il ruolo che ciascuna organizzazione ha).

Se posso intromettermi(da vecchia collega) in questa diatriba, egregi colleghi, a me sembra che, farsi la guerra con questi toni polemici,non porti da alcuna parte. Io non credo sia opportuno alzare i toni facendo, così, il gioco di chi sta aspettando che voi vi "scanniate" per bere il vostro sangue.Non penso, e scusate se ve lo faccio notare, che sia opportuno discutere su chi ha fatto cosa e quando e perchè. Se i vostri intenti sono, come spero e credo, negli interessi della dignità della vostra categoria, vi prego, rinfoderate le spade e collaborate, altrimenti una guerra "tra poveri" riuscirà a vanificare ogni speranza. Avere scambi di opinioni, anche se animati, deve avere lo stesso obiettivo, combattere le lobby e rendervi il rispetto e la vostra professionale dignità. Anche io ho insistito e vi avrò "scocciato" perchè, finalmente si aprisse un varco di luce che vi permettesse di riappropriarvi di ciò che appartiene alla classe medica. Non fatevi la guerra, lasciate il passato lì dove è, e cominciate insieme un cammino di collaborazione stimandovi, almeno, e rispettandovi, come eticamente si deve, tra colleghi. Capisco che , a volte, la rabbia di vedere gli obiettivi che si sa raggiungibili,allontanarsi per interesse di pochi, ci fa sentire come urlatori senza voce ma, solo alleandosi si arriva lontano.

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