D'accordissimo, ma non c'entra nulla: infatti gli esami disposti dal medico competente sono a carico dell'azienda, quelli disposti che non siano il medico competente non sono "sorveglianza sanitaria" (vedi definizione di sorveglianza sanitaria ex art. 2) quindi non sono a carico dell'azienda. È' giusto, Cirano, che tu difenda e tuteli i lavoratori, ma in questo caso specifico ha ragione l'azienda: se gli esami sono stati prescritti autonomamente dallo specialista l'azienda non è ' tenuta a pagarli. Comunque la soluzione e' semplice: se il MC condivide gli esami, li fa propri e li approva ex post e siamo a posto. Se invece non li approva, allora non c'è discussione, sono a carico di chi li ha fatti (o prescritti).
Vi ringrazio delle delucidazioni,che mi sono state utili per risolvere la diatriba in atto tra Azienda e lavoratore,visto che,come affermato da Bernardo il MC ha "fatto suoi" gli esami e le visite esonerando il lavoratore dal sostenere spese.
Ho un altra domanda da sottoporvi.......
Una dipendente operata di Ca al seno,radiotrattata e sottoposta a terapuia ormonale,ha diritto a un part-time (avevo sentito qs notizia in una trasmissione televisiva trasmessa in tardissima serata!!!!!!!!)Se sì,ha la durata dei famosi 5 anni durante i quali sei trattata come malata di Ca? Vi ringrazio e buon lavoro!
Scusate, ma allora, in medicina allora a cosa servono le specializzazioni?
Tra l'altro, la questione va vista anche in funzione del senso del verbale di visita. Se lo specialista ravvisa correlazione tra la patologia ipotizzata (prescrivendo ulteriori esami) e il lavoro del paziente non scrivendo il contrario, come può un medico specializzato in tutt'altra branca dissentire e non approvare?
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