E'da poco che esercito la professione un dubbio...
Vedo una lavoratrice di 48 anni con precedente diagnosi di asma bronchiale ma che dal 2009 non effettua piu'terapia e all'ultimo controllo pneumologico risalente al 2008 la spirometria risultava nella norma. Dei vecchi rast evdenziavano allergi al lattice e i prick alla polvere. La lavoratrice nel 2007;in fase acuta ,era stata spostata di mansione,dalla produzione dove usano piccole quantita'di solventi e colle(produzione di cinturini per orologi) era stata spostata in reparto spedizioni. Addirittura la lavoratrice era stata ritenuta dalla commissione regionale dell'invalidita'invalida tanto da farla rientrare nel numero di invalidi che l'azienda deve assumere.
Alla visita da me effettuata la lavoratrice riferusce benessere. Assenza di crisi asmatiche da tre anni, non terapia in atto.
L'E.O. Torace negativo. Alla spiro rilevo PEF 70%del teorico; FEV1/FVC 82% del teorico e FEF 50 e FEF75 rispettivamente 40% e 45%. La lavoratrice vorrebbe tornare in produzione. Potrei farla idonea cin uso di adeguati dispositivi di protezione e rivdderla tra tre mesi?oppure rimane non idonea per esposizione ad irritanti respiratori?
Grazie
Non è noto se l'asma guarisca oppure possa andare solo in quiescenza e poi eventualmente riaccendesi, ne dibattono già gli pneumologi senza aver ancora una conclusione definitiva quindi abbandonerei questo filone di ragionamento; la signora non si espone ad irritanti da tre anni e in tre anni ha diminuito terapia e gravità dell'asma, forse la riduzione dell'esposizione lavorativa ha contribuito a questo step down di gravità, è possibile che una nuova esposizione possa favorire un nuovo aggravamento e non è scontato che un nuovo allontamanto riottenga una riduzione della sintomatologia, in attesa di sapere se l'asma guarisca o meno e quali siano i criteri per definire guarita un asma io non me la sentirei reimmettere ad una lavorazione co irritanti una persona iperuscettibie al rischio.
Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare,
non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
(Jacques-Yves Cousteau)
Mi sembra la cosa più sensata da fare .
alessandrociberti il 01/03/2013 10:39 ha scritto:
Non è noto se l'asma guarisca oppure possa andare solo in quiescenza e poi eventualmente riaccendesi, ne dibattono già gli pneumologi senza aver ancora una conclusione definitiva quindi abbandonerei questo filone di ragionamento; la signora non si espone ad irritanti da tre anni e in tre anni ha diminuito terapia e gravità dell'asma, forse la riduzione dell'esposizione lavorativa ha contribuito a questo step down di gravità, è possibile che una nuova esposizione possa favorire un nuovo aggravamento e non è scontato che un nuovo allontamanto riottenga una riduzione della sintomatologia, in attesa di sapere se l'asma guarisca o meno e quali siano i criteri per definire guarita un asma io non me la sentirei reimmettere ad una lavorazione co irritanti una persona iperuscettibie al rischio.
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