Appunti dopo il convegno sulla “esemplificazione”.
In gran parte le mie osservazioni coincidono con quelle del collega Ernesto Ramistella, a fianco del quale ho seguito l’incontro.
Impressioni: circa i contenuti del nuovo Testo di legge, per la cui delega ho scoperto che il governo ha ottenuto una maggioranza non tanto larga, ne sappiamo come prima: tutte le norme (ad eccezione della 626) andrebbero riscritte, con il rischio però, il che non è da sottovalutare, che ciò che non sarà normato sarà abrogato; mi viene subito in mente il D.L. 277/91 per quel che ne rimane (rumore) che è il più chiacchierato.
Grandi assicurazioni a tutti, perfino ai medici del lavoro (!) menzionati come tali, anche da parte dell’On. Sacconi, che sta portando avanti il progetto: le rassicurazioni proseguono con intenti forse velleitari circa la necessità addirittura di estendere la sorveglianza sanitaria A TUTTE LE IMPRESE! (Non capisco chi adesso sarebbe escluso, per cui diffido molto di questi intenti populistici!) Perfino per i lavoratori autonomi, che tuteleranno sé stessi! Lotta al mobbing, valorizzazione e protezione del lavoro femminile e chi più ne ha più ne metta.
Come già ricordato da Ramistella è curioso il concetto di “confronto” da parte di questi esponenti politici di governo. Sacconi e Tomassini sono arrivati alle 12, dopo che alcune critiche erano state mosse, in specie dalla rappresentante del sindacato Paola Agnello Modica (prima buona notizia: il Sindacato c’è), che ha lamentato finora di non essere stato mai consultato sull’argomento, nonostante abbia da tempo una sua specifica proposta di revisione della normativa sulla sicurezza. Breve coffee-break, poi alle 12.15 intervento di Sacconi “un lupo vestito da agnello” come l’ ho definito, che vuole “dare risalto a qualunque ambiente di lavoro” e non ai lavoratori in sé. Preoccupante un suo accenno alla “possibilità per le Regioni” di legiferare anche in presenza di norme europee (?): personalmente mi vengono i brividi se penso ad alcune regioni italiane ed ai loro esponenti. A seguire l’intervento del “nemico” Tomassini, un po’ più “lupo”, con accenni chiari all’eccesso di sanzioni da parte della 626 ma anche ulteriori rassicurazioni per i controlli sanitari sui lavoratori (forse si è reso conto che deve difendere anche gli interessi dei suoi amici igienisti…), una “scivolata” sull’importanza di “chiarire meglio il rischio chimico medio” e non più correttamente “il rischio moderato”, ma tant’è che pretendi da un “igienista”? (a proposito, brillante l’assenza di quest’ultimi, ma meglio così, teniamoli fuori da tutto). Tomassini rivendica a sé l’emanazione di ben 10 decreti sulla sicurezza, peccato che io non abbia avuto modo di complimentarmi con lui anche per quello sugli igienisti, inserito in un testo di legge sugli infermieri professionali, poi alle 13, in tempo per il pranzo, i due se ne vanno senza sentire repliche o domande e si inizia una stanca ed inutile “tavola rotonda” con tutti gli altri, per lo più esponenti istituzionali, INAIL, CNEL, etc. Una mia impressione è che mentre il centro destra sa cosa vuole e si nasconde: come si dice a Roma, “ce prova”, per vedere la reazione, viceversa il mondo istituzionale, tradizionalmente più interessato alla sicurezza sui posti di lavoro, è confuso, poco vigile e non in sintonia con i tempi. Ascoltavo con angoscia il Presidente dell’INAIL, auspicare un miglioramento delle condizioni dei lavoratori e non lo sentivo fare alcun accenno alla possibilità che di fatto molto norme a loro tutela stavano correndo il rischio di sparire con un colpo di spugna! Incredibile! Come già riferito da Ramistella a volte il convegno sembrava surreale! Farneticante l’intervento della dottoressa (ho capito bene, medico del lavoro??) Covatta della CIA (confederazione lavoratori agricoli) che ha proposto, un “Libretto di Lavoro” per i lavoratori stagionali agricoli! Di notevole rilievo invece, per il taglio, l’intervento ad inizio convegno, del Prof. Nano del CIIP, per il quale, in particolare, la depenalizzazione è già in essere con il D.L. 758.
Preoccupante anche l’assenza del mondo imprenditoriale industriale che pure era stato invitato: forse si sentono ugualmente rappresentati da altri… Da me sentito, in modo informale, prima del convegno, il collega Prof. Messineo, delegato dalla SIMLII, mi diceva di non voler intervenire perchè voleva prima sentire i contenuti del progetto di riforma. In sostanza l’unica che politicamente le ha cantate chiare è stata la rappresentante del sindacato. Come già detto sopra, l’unico aspetto positivo della giornata (persa) è l’aver constatato che le parti sociali sanno e che qualcuno è sceso in campo: ad esempio la prossima settimana la CGIL organizza un incontro tra le RLS sul tema del “rischio di attacco alle norme di sicurezza a tutela dei lavoratori”. Io penso che per quanto ci riguarda, come medici del lavoro, DOVREMO ESSERE MOLTO VIGILI, perché può succedere di tutto e forse occorrerà che anche noi facciamo una proposta organica per la parte che ci riguarda, nonché promuovere incontri con le forze parlamentari, i Sindacati, la stessa SIMLII, etc.
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