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Intervento al Senato sull'Allegato 3B

Questo argomento ha avuto 78 risposte ed è stato letto 6229 volte.

aristide pellegrini

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 11:28)

Scusa Ernesto: “l’orientamento ormai univoco” , ma DI CHI ? Forse di SIMLII e ANMA, ma non certo di Conameco, e di molti, moltissimi altri colleghi che NON hanno usato la piattaforma INAIL, né ci pensano neanche a farlo, e per alcuni buoni motivi:

1. NESSUNA NORMA LO STABILISCE; anche la famosa circolare ministeriale del 10.6.2013, che citi, si limita furbescamente e farisaicamente a “DARE PER SCONTATO” che l’invio dei dati all’INAIL sia normato e pacificamente ammesso accennandone una sola volta con la seguente sibillina espressione: “ … in quanto la procedura telematica resa disponibile dall’INAIL prevede, per la fase sperimentale in funzione di questa evenienza, tale ulteriore possibilità…”;

2. UNA PRECISA NORMA STABILISCE IL CONTRARIO: l’art. 40 comma 1 del D. Lgs 81/08 e s.m.i. recita:
“1. Entro il primo trimestre dell’anno successivo all’anno di riferimento il medico competente trasmette, esclusivamente per via telematica, AI SERVIZI COMPETENTI PER TERRITORIO le informazioni, elaborate evidenziando le differenze di genere, relative ai dati collettivi aggregati sanitari e di rischio dei lavoratori, sottoposti a sorveglianza sanitaria secondo il modello in Allegato 3B”.

La “scadenza del 30 giugno non era da considerarsi perentoria” ?

ma allora chi ha scritto: “ il termine per la trasmissione delle informazioni di cui all'allegato 3B, cosi' come modificato nell'allegato II del presente decreto, scade il 30 giugno 2013” (Decreto 9 luglio 2012 art. 4 comma 2) era un burlone ? SCHERZAVA ?

Possibile che vogliate sempre stiracchiare le cose come vi fa comodo ?

La SIMLII ha sbandierato che “il decreto di sospensiva era alla firma del Ministro”, e invece il termine del 30 giugno è spirato senza alcun decreto di sospensiva; ora, va bene che siamo in Italia e tutto è possibile, vista la generale Babilonia, ma non credi che un decreto (eventuale…) di proroga che veda la luce OLTRE LA SCADENZA FISSATA PER LEGGE sia un tantinello “fuori luogo” ?

E poi, è possibile che a voi entusiasti sostenitori dell’obbligo comunicativo e delle sanzioni annesse, non venga mai in mente che la TOTALITA’ dei medici competenti, compreso anche un autorevole rappresentante del popolo e Parlamentare, è CONTRARIA AL 3B PRESENTE, E AD OGNI SUO PIU’ O MENO RIVISTO CLONE ?

Non vi viene mai almeno IL DUBBIO che obbligare il medico a fare un lavoro che dovrebbe invece fare un impiegato delle ditte che seguiamo sia una cosa assolutamente assurda, illogica ed irrazionale ?

oltre che probabilmente anche in contrasto con molteplici disposizioni Normative e Deontologiche ?

Ma davvero credete che la massa dei medici competenti APPROVI LA VOSTRA POSIZIONE ?

I medici competenti italiani NON aspettano un decreto per fugare "ogni ulteriore dubbio", ma bensì per VEDERE DEFINITAVEMENTE CASSATO L'OBBROBRIO DELL'ART. 40 COMMA 1.

E forse sarebbe anche l'ora che persino i più accaniti sostenitori del 3B come te ed altri ve ne faceste una ragione.

SUPERGABRI

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 11:47)

ramiste il 02/07/2013 08:49 ha scritto:
Da notizie ufficiose si apprende che il decreto interministeriale che proroga i termini dell'invio dell'allegato 3B e la stessa fase di sperimentazione è alla firma dei ministri competenti, anche se gli adempimenti amministrativi non consentiranno una sua rapida emanazione.
In ogni caso, l’orientamento ormai univoco è quello di utilizzare l’applicativo web dell’INAIL come strumento esclusivo di trasmissione dei dati alle ASL, tenuto conto che la scadenza del 30 giugno non era da considerarsi perentoria poiché – come esplicitamente indicato nella circolare del Ministero della Salute del 10 giugno – il software INAIL consente l’invio dei dati anche dopo tale data. Confermato che le sanzioni relative al mancato o errato invio dei dati dell’allegato 3B risultano sospese (cioè, in pratica, non potranno essere applicate dagli OdV), in considerazione delle evidenti e contingenti difficoltà operative che tutti i medici competenti hanno riscontrato in tutto il Paese accingendosi alla trasmissione dei dati.
Mi auguro che a breve (pochi giorni ?) il decreto annunciato venga finalmente emanato, così da fugare definitivamente ogni ulteriore dubbio.

Ripenso all' intera faccenda e la vedo così:
- il termine d' invio dell' allegato 3b inizialmente indicato al 31 marzo slitta al 30 giugno perchè gli SPISAL non sono in grado di ricevere i dati;
- si coinvolge l' INAIL che solo a fine maggio riesce a predisporre in fretta a furia una piattaforma;
- essa si rivela fallace e questo costringe TUTTI a chiedere una ulteriore proroga, da molti anzi l' ABROGAZIONE dell' obbligo, che per quanto ne sapevo io era già ventilata nel decreto "sempilficazioni".

Non posso credere che tu dica : " l’orientamento ormai univoco è quello di utilizzare l’applicativo web dell’INAIL come strumento esclusivo di trasmissione dei dati alle ASL", PROPRIO "in considerazione delle evidenti e contingenti difficoltà operative che tutti i medici competenti hanno riscontrato in tutto il Paese accingendosi alla trasmissione dei dati".

Dal mio punto di vista avete fatto fare da cavia a tanti medici competenti che si sono sacrificati per provare il vostro esperimento, è andata male, avete fatto finta di assecondarci quando la protesta è montata, chiedendo una proroga, comunque troppo tardi, e vi indignate perché non ve la concedono in tempo... Ma intanto i medici competenti sono ancora là che inviano dati preziosissimi per qualcuno.
Il bello ha da venire, in ogni caso non potremo dimenticare lo stress di questo lungo periodo. E come ho già detto a suo tempo e non mi è stato contestato, se la SIMLII non l' avesse voluto il famigerato allegato non ci sarebbe stato.

filipposimonelli

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 12:30)

visto che stiamo tutti a parlare di interessi di bottega (peraltro giustificatissimi) credo che il solo decreto che si possa attendere è quello della abolizione totale definitiva tombale dell'allegato 3b e delle relative sanzioni passate presenti e futuribili. Mi puzza tanto la storia
di una posticipazione dei termini e credo sia un ulteriore modo di fregarci costringendoci a rimandare i dati spediti ialle asl sul portale dell'inail permettendo a quest'ultimo ente (inutile e dannoso per i lavoratori) di avere gratis un controllo sul loro database ed elevare sanzioni alle ditte in caso di dati difformi .

ramiste

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 16:23)

In genere non mi piace rispondere a singoli interventi e polemizzare, anche per evitare quei "battibecchi" fastidiosi che talvolta risultano difficilmente comprensibili e magari annoiano i colleghi che frequentano i vari thread del sito, però gli interventi che mi hanno preceduto mi spingono a effettuare alcune precisazioni di carattere generale.
Quando parlo di "orientamento univoco" intendo quanto affermano funzionari del ministero della salute, del ministero del lavoro, esponenti del comitato PISLL delle regioni, dirigenti dell'INAIL, anche gli OdV più intransigenti che negli ultimi tempi si sono ricreduti (.... e se aggiungiamo anche Giove e Odino avremo tutto il Pantheon completo !!). Non si tratta, quindi, di indicazioni che provengono esclusivamente dalle società scientifiche, che pure avrebbero qualche titolo per farlo.
Tra l'altro, la stessa sospensione delle sanzioni nel corso del periodo di sperimentazione è legata alle difficoltà operative nell'utilizzo dell'applicativo INAIL (non lo dico io nè la SIMLII, ma una circolare del ministero della salute) e quindi effettuare invii con metodiche alternative equivale a darsi la proverbiale "zappa sui piedi"; che in atto ci sia una proroga della scadenza del 30 giugno, peraltro indicata esplicitamente nella stessa circolare del 10 che citavo prima, è confermato direttamente dal fatto che il software per l'invio dei dati è ancora attivo e "aperto", come molti colleghi hanno sperimentato in questi ultimi giorni, dopo l'ultimo del mese di giugno che cadeva di domenica.
Ogni posizione al riguardo è legittima, ma occorre essere chiari, per quanto questa caotica situazione possa consentire.
Infine, per chi afferma che "se la SIMLII non l'avesse voluto il famigerato allegato non ci sarebbe stato", ancora una volta ricordo che la nostra Società non è un Ministero, non è la Conferenza Stato-Regioni, non rappresenta il Parlamento o il Governo ... e non fa le leggi o i decreti. E' solo una società scientifica che cerca di fare il possibile, ovviamente seguendo le sue posizioni e quelle dei suoi soci. Faccio presente che proprio stamattina sul sito ufficiale SIMLII è apparsa una netta protesta per la mancata emanazione del decreto di proroga, a indicare che eravamo tutti in attesa e la cosa certo non è stata gradita (ma, senza voler giustificare nessuno, per emettere un decreto interministeriale occorre seguire determinate regole burocratiche e rispettare i tempi dovuti, per cui forse non è che ci sia da stupirsi più di tanto).
Mi auguro che il mio intervento non dia seguito a polemiche inutili, cui sin d'ora - preciso - non intendo controbattere per quanto detto prima.

aristide pellegrini

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 18:39)

ramiste il 02/07/2013 04:23 ha scritto:
In genere non mi piace rispondere a singoli interventi e polemizzare, anche per evitare quei "battibecchi" fastidiosi che talvolta risultano difficilmente comprensibili e magari annoiano i colleghi che frequentano i vari thread del sito, però gli interventi che mi hanno preceduto mi spingono a effettuare alcune precisazioni di carattere generale.
Quando parlo di "orientamento univoco" intendo quanto affermano funzionari del ministero della salute, del ministero del lavoro, esponenti del comitato PISLL delle regioni, dirigenti dell'INAIL, anche gli OdV più intransigenti che negli ultimi tempi si sono ricreduti (.... e se aggiungiamo anche Giove e Odino avremo tutto il Pantheon completo !!). Non si tratta, quindi, di indicazioni che provengono esclusivamente dalle società scientifiche, che pure avrebbero qualche titolo per farlo.
Tra l'altro, la stessa sospensione delle sanzioni nel corso del periodo di sperimentazione è legata alle difficoltà operative nell'utilizzo dell'applicativo INAIL (non lo dico io nè la SIMLII, ma una circolare del ministero della salute) e quindi effettuare invii con metodiche alternative equivale a darsi la proverbiale "zappa sui piedi"; che in atto ci sia una proroga della scadenza del 30 giugno, peraltro indicata esplicitamente nella stessa circolare del 10 che citavo prima, è confermato direttamente dal fatto che il software per l'invio dei dati è ancora attivo e "aperto", come molti colleghi hanno sperimentato in questi ultimi giorni, dopo l'ultimo del mese di giugno che cadeva di domenica.
Ogni posizione al riguardo è legittima, ma occorre essere chiari, per quanto questa caotica situazione possa consentire.
Infine, per chi afferma che "se la SIMLII non l'avesse voluto il famigerato allegato non ci sarebbe stato", ancora una volta ricordo che la nostra Società non è un Ministero, non è la Conferenza Stato-Regioni, non rappresenta il Parlamento o il Governo ... e non fa le leggi o i decreti. E' solo una società scientifica che cerca di fare il possibile, ovviamente seguendo le sue posizioni e quelle dei suoi soci. Faccio presente che proprio stamattina sul sito ufficiale SIMLII è apparsa una netta protesta per la mancata emanazione del decreto di proroga, a indicare che eravamo tutti in attesa e la cosa certo non è stata gradita (ma, senza voler giustificare nessuno, per emettere un decreto interministeriale occorre seguire determinate regole burocratiche e rispettare i tempi dovuti, per cui forse non è che ci sia da stupirsi più di tanto).
Mi auguro che il mio intervento non dia seguito a polemiche inutili, cui sin d'ora - preciso - non intendo controbattere per quanto detto prima.

Caro Ernesto,
comprendo lo stato di sbandamento e di disperazione che a questo punto inevitabilmente pervade la schiera dei sostenitori dell’obbligo comunicativo dell’art. 40 comma 1 e dei loro ormai sempre più esigui sodali, ma ciò non mi pare possa giustificare l’abbandonarsi ad affermazioni quantomeno temerarie come quelle che proponi (tra l’altro con sdegnosa supponenza, come se parlassi a degli ottusi esseri inferiori) .

Prendi bene le misure, e valuta bene chi hai di fronte e le cose che dice: per tua norma e regola, il sottoscritto ( a differenza di quanto fai te) HA SEMPRE CORREDATO LE PROPRIE AFFERMAZIONI CON PUNTUALI RIFERIMENTI NORMATIVI, tu no: anzi, TI SFIDO A TROVARE UN SOLO ARTICOLO DI LEGGE CHE DISPONGA, ORDINI O IMPONGA AL MEDICO COMPETENTE DI INVIARE I DATI ALL’INAIL.

Parli di “orientamento univoco”, ma DI CHI ? Funzionari, dirigenti, OdV…; ebbene, qualunque sia l’OPINIONE, rispettabilissima, di costoro, non credi che CIO’ CHE PRESCRIVE LA LEGGE DEBBA ESSERE CONSIDERATO ALMENO UN POCHINO PIU IMPORTANTE ?

La “zappa sui piedi” ve la siete data voi, a sostenere così accanitamente, ciecamente quanto assurdamente un obbligo comunicativo, sanzionato, in capo al medico, quando invece era palesemente un’obbligazione da attribuire fin da subito al Datore di Lavoro, essendo lavoro da impiegati, e non da medici, ed almeno questo una così blasonata Società Scientifica come la SIMLII avrebbe dovuto capirlo e sostenerlo da subito; ma di questo dovrete rispondere alla Storia, ancorchè minore quanto si vuole, della nostra così vituperata disciplina.

E’ poi evidente la velata critica contenuta nel tuo riferimento a “metodiche alternative” (ritengo ti riferisca all’invio dei dati alle ASL) che peraltro sono meramente QUELLE PREVISTE DALLA LEGGE; ma anche questa è una posizione tua, così come le altre affermazioni di quell’argomentazione.

La frase: “se la SIMLII non l’avesse voluto il famigerato allegato non ci sarebbe stato” è espressione della diffusa percezione tra i colleghi della “VICINANZA” della SIMLII all’ideazione, alla riattivazione, alla permanenza dell’obbligo comunicativo assistito da sanzioni in capo al medico competente, dimostrata DAI DOCUMENTI UFFICIALI DELLA SIMLII, in cui si dà per scontato che l’obbligo e le sanzioni rimangano, e ci si limita a chiedere una REVISIONE DEL 3B, ed una PROROGA DEI TERMINI che, si badi bene, E’ FINALIZZATA ESCLUSIVAMENTE A DARE PIU’ TEMPO PER ADEMPIERE ALL’OBBLIGO CHE SI E’ RIVELATO OLTREMODO INDAGINOSO INDAGINOSO E PER RIDISCUTERE IL 3B !!!

O nei documenti ufficiali della SIMLII c'è scritto che anche loro vogliono l'ABROGAZIONE DELL'ART. 40 COMMA 1, e sono io che non riesco a capirlo ?

Va bene (si fa per dire…) “arrampicarsi sugli specchi”, ma tutto ha un limite.

Non scomodarti a rispondere ad un medico di campagna che non segue il tuo Verbo.

Buona serata

Ari

ANTO1234NELLA

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 19:02)

ramiste il 02/07/2013 04:23 ha scritto:
In genere non mi piace rispondere a singoli interventi e polemizzare, anche per evitare quei "battibecchi" fastidiosi che talvolta risultano difficilmente comprensibili e magari annoiano i colleghi che frequentano i vari thread del sito, però gli interventi che mi hanno preceduto mi spingono a effettuare alcune precisazioni di carattere generale.
Quando parlo di "orientamento univoco" intendo quanto affermano funzionari del ministero della salute, del ministero del lavoro, esponenti del comitato PISLL delle regioni, dirigenti dell'INAIL, anche gli OdV più intransigenti che negli ultimi tempi si sono ricreduti (.... e se aggiungiamo anche Giove e Odino avremo tutto il Pantheon completo !!). Non si tratta, quindi, di indicazioni che provengono esclusivamente dalle società scientifiche, che pure avrebbero qualche titolo per farlo.
Tra l'altro, la stessa sospensione delle sanzioni nel corso del periodo di sperimentazione è legata alle difficoltà operative nell'utilizzo dell'applicativo INAIL (non lo dico io nè la SIMLII, ma una circolare del ministero della salute) e quindi effettuare invii con metodiche alternative equivale a darsi la proverbiale "zappa sui piedi"; che in atto ci sia una proroga della scadenza del 30 giugno, peraltro indicata esplicitamente nella stessa circolare del 10 che citavo prima, è confermato direttamente dal fatto che il software per l'invio dei dati è ancora attivo e "aperto", come molti colleghi hanno sperimentato in questi ultimi giorni, dopo l'ultimo del mese di giugno che cadeva di domenica.
Ogni posizione al riguardo è legittima, ma occorre essere chiari, per quanto questa caotica situazione possa consentire.
Infine, per chi afferma che "se la SIMLII non l'avesse voluto il famigerato allegato non ci sarebbe stato", ancora una volta ricordo che la nostra Società non è un Ministero, non è la Conferenza Stato-Regioni, non rappresenta il Parlamento o il Governo ... e non fa le leggi o i decreti. E' solo una società scientifica che cerca di fare il possibile, ovviamente seguendo le sue posizioni e quelle dei suoi soci. Faccio presente che proprio stamattina sul sito ufficiale SIMLII è apparsa una netta protesta per la mancata emanazione del decreto di proroga, a indicare che eravamo tutti in attesa e la cosa certo non è stata gradita (ma, senza voler giustificare nessuno, per emettere un decreto interministeriale occorre seguire determinate regole burocratiche e rispettare i tempi dovuti, per cui forse non è che ci sia da stupirsi più di tanto).
Mi auguro che il mio intervento non dia seguito a polemiche inutili, cui sin d'ora - preciso - non intendo controbattere per quanto detto prima.

Quando qualcuno, nonostante tutta l'evidenza gli sia contro, vuole cercare di far passare la sua opinione come verità assoluta, raggiunge vette di assurdità incredibili, e rasenta anche il ridicolo.
Quelle che tu chiami "metodiche alternative", ovvero l'inviare i dati usando i files Excel, sono invece LE UNICHE PREVISTE DALLA LEGGE, come chiaramente e lucidamente indica il Decreto Ministeriale del 9 luglio 2012. A termini di legge ed in punta di diritto, usare il software INAIL potrebbe essere addirittura considerato "contra legem" e portare gli incauti MC che ne facessero uso a subire l'irrogazione di sanzioni, come per altro hanno chiaramente detto alcuni OdV, che sanzioneranno coloro che non invieranno i dati secondo quanto previsto dal Decreto succitato.

Proveniente poi dal regno della fantasia è l'affermazione che le sanzioni sono previste per "il mancato o errato invio": no, caro Ramiste, le sanzioni sono previste per il mancato invio e non per l'errato, visto che alcuni errori ci possono sempre stare, ottemperando ad un così macchinoso e assurdo obbligo.

Divertente anche il fatto che il decreto di proroga "sia alla firma dei Ministri competenti"; peccato che fosse alla firma già sette giorni orsono. Converrai con me che un decreto di proroga che esca DOPO IL TERMINE ULTIMO PER INVIARE I DATI, OVVERO QUANDO LA STRAGRANDE MAGGIORANZA DEI MC ABBIA GIA' OTTEMPERATO ALL'OBBLIGO, suona un po' come una commedia dei fratelli DE Rege.

Infine concordo con l'amico Pellegrini: la SIMLII è stata sempre favorevole all'obbligo del 3B ed alle relative sanzioni; solamente adesso, dopo la rivolta dei MC della base, chiede che lo stesso sia rivisto nel senso di essere un po' più morbido.

Ma il 99% dei MC non lo vuole, ed il rumore fragoroso delle tessere d'iscrizione alla Società strappate dai soci, sta assordando i suoi vertici...

Mario

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Gipsy

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 22:25)

Credo che un 'dibattito' di così basso profilo non lo vedevo dalle ultime campagne elettorali... Ma tant'è ... Se è vero che i politici sono lo specchio della società e degli elettori evidentemente i rappresentanti delle società varie sono lo specchio della medicina del lavoro attuale... E ne andiamo fieri!
Per chi vi legge come me senza conoscere i motivi di tanto astio, traspare solo una delusione ed un'amarezza per chi credevo mi dovesse rappresentare.... Ed invece, non so come, trova il tempo di accapigliarsi invece di trovare una strada comune per affrontare il problema. Da un certo punto di vista vi invidio visto che io ho delle grosse difficoltà anche solo a parlare ogni giorno con moglie e figli per cercare di rispondere quotidianamente a quanto richiede la mia professione figuriamoci a inveire contro Colleghi che come me si svegliano anche prima dell'alba e rientrano sovente di notte, anteponendo l'interesse per il lavoro ed i lavoratori a quello di una serena e tranquilla vita familiare.
Ma forse non tutti vivono così questo lavoro....

raspanti

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 23:48)

Gipsy il 02/07/2013 10:25 ha scritto:
Credo che un 'dibattito' di così basso profilo non lo vedevo dalle ultime campagne elettorali... Ma tant'è ... Se è vero che i politici sono lo specchio della società e degli elettori evidentemente i rappresentanti delle società varie sono lo specchio della medicina del lavoro attuale... E ne andiamo fieri!
Per chi vi legge come me senza conoscere i motivi di tanto astio, traspare solo una delusione ed un'amarezza per chi credevo mi dovesse rappresentare.... Ed invece, non so come, trova il tempo di accapigliarsi invece di trovare una strada comune per affrontare il problema. Da un certo punto di vista vi invidio visto che io ho delle grosse difficoltà anche solo a parlare ogni giorno con moglie e figli per cercare di rispondere quotidianamente a quanto richiede la mia professione figuriamoci a inveire contro Colleghi che come me si svegliano anche prima dell'alba e rientrano sovente di notte, anteponendo l'interesse per il lavoro ed i lavoratori a quello di una serena e tranquilla vita familiare.
Ma forse non tutti vivono così questo lavoro....

Devo dire di essere alquanto sorpreso da un intervento del genere. Davvero non capisco. Eppure mi sembra che le posizioni siano piuttosto chiare: 1) simlii ha chiesto una sospensiva per avere il tempo di chiedere una rielaborazione e riproposta dell’allegato 3B 2) Co.Na.Me.Co. ha chiesto una sospensiva per avere il tempo di chiedere l’abrogazione dell’allegato 3B.
E’ tanto difficile da capire? E su questi punti di partenza per il prossimo futuro, è possibile trovare una strada comune? Se per qualcuno la risposta è affermativa, allora per favore la dia. Saremmo tutti molto felici di ascoltare. Ma se non c’è una risposta, per favore finiamola di prendere posizioni ipocrite, diciamo chiaramente che su questo problema non c’è una strada comune. E allora spetta a chi legge le varie opinioni e proposte (ed è per questo che il dibattito non è affatto di basso profilo!!) prendere una decisione personale e schierarsi. Non sempre è possibile trovare accordi e compromessi. E quando ciò non è possibile, mi sembra doveroso che chi è direttamente coinvolto (tutti i mc) prenda una decisione. E non c’è da essere delusi né amareggiati, c’è solo da dire quello che uno ritiene giusto e comportarsi di conseguenza.

ANTO1234NELLA

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (02/07/2013 23:56)

Gipsy,
come ha lucidamente detto Sauro, SIMLII vuole il MANTENIMENTO del 3B, solo modificato, con tutte le sanzioni connesse per i MC, Co.Na.Me.Co. vuole invece la sua abolizione: è così difficile capirlo?

A te ora la scelta di schierarti con coloro che più ti soddisfano.

Mario

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aristide pellegrini

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  • Re: Intervento al Senato sull'Allegato 3B
  • (03/07/2013 05:26)

Gipsy il 02/07/2013 10:25 ha scritto:
Credo che un 'dibattito' di così basso profilo non lo vedevo dalle ultime campagne elettorali... Ma tant'è ... Se è vero che i politici sono lo specchio della società e degli elettori evidentemente i rappresentanti delle società varie sono lo specchio della medicina del lavoro attuale... E ne andiamo fieri!
Per chi vi legge come me senza conoscere i motivi di tanto astio, traspare solo una delusione ed un'amarezza per chi credevo mi dovesse rappresentare.... Ed invece, non so come, trova il tempo di accapigliarsi invece di trovare una strada comune per affrontare il problema. Da un certo punto di vista vi invidio visto che io ho delle grosse difficoltà anche solo a parlare ogni giorno con moglie e figli per cercare di rispondere quotidianamente a quanto richiede la mia professione figuriamoci a inveire contro Colleghi che come me si svegliano anche prima dell'alba e rientrano sovente di notte, anteponendo l'interesse per il lavoro ed i lavoratori a quello di una serena e tranquilla vita familiare.
Ma forse non tutti vivono così questo lavoro....

Caro amico,

ti prego di volerci dire chiaramente il PERCHE' a tuo avviso questo dibattito meriti di essere giudicato "di basso profilo", e che cosa intendi per "accapigliarsi" ed anche per "inveire", visto che qui non si è offeso nessuno e che il linguaggio usato è sempre stato corretto e moderato.

Come ti è già stato detto, qui ci sono due posizioni: da un lato chi intende mantenere in capo al medico competente l'obbligo comunicativo e le relative sanzioni, con qualche più o meno surrettizia "revisione" dell'attuale 3B;

dall'altro chi intende semplicemente veder ABROGATO l'obbligo comunicativo contenuto nell'art. 40 comma 1 del D.Lgs 81/08, in nome della difesa della libertà, dell'indipendenza, della dignità della professione medica.

Mi sorprende dunque che tu scriva di "non comprendere i motivi di tanto astio", perchè credo che, facendo anche tu il nostro lavoro, credo possa ben comprendere come sia praticamente IMPOSSIBILE "trovare una strada comune" tra chi sostiene un profilo di medico competente sherpa, ridotto ad un piccolo impiegatuccio, costretto a fare un lavoro da impiegato sotto minaccia di sanzioni, e chi invece ritiene che il medico competente debba essere e restare un professionista libero, con preservazione della sua libertà ed indipendenza, finalmente esente da obbligazioni assurde, afflittive ed ostative per il normale e corretto esercizio della sua attività professionale.

Mi pare tutto chiaro.

Quello che a volte indispone è l'insistenza di chi difende ad oltranza la permanenza di assurde obbligazioni come se fossero invece salvifiche, ma questo è un Paese libero, così come l'espressione delle personali opinioni.


Ari

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