E chi ha detto il contrario Lanfraz. Per quanto riguarda il paventare eventuali rischi per i cuochi, non l'ho fatto io, ma l'ISPESL.
lanfraz il 23/07/2013 09:53 ha scritto:
Non neghiamo attenzione ai cuochi, ma nemmeno l'idoneità quando non ce n'è motivo.
laura.brena il 23/07/2013 10:14 ha scritto:
Io ci sono stata per anni nelle cucine dei ristoranti, per professioni di famiglia e ti assicuro che i rischi che hai paventato sono inesistenti. La cucina professionale per un cuoco é paragonabile alla cucina di casa propria, ognuno a casa sua si prende i suoi tempi e cosí anche loro.
Sinceramente io di ristoranti, come medico competente, ne ho parecchi e a parte la visita medica annuale, la spirometria biennale, la protezione anti-tetanica, per essere super protetti, gli esami non li ho mai fatti e ti assicuro con il benestare dei vari UPG.
Lanfraz, oltre che della stessa zona, la pensiamo anche nello stesso modo!
laura.brena il 23/07/2013 10:14 ha scritto:
Io ci sono stata per anni nelle cucine dei ristoranti, per professioni di famiglia e ti assicuro che i rischi che hai paventato sono inesistenti. La cucina professionale per un cuoco é paragonabile alla cucina di casa propria, ognuno a casa sua si prende i suoi tempi e cosí anche loro.
Sinceramente io di ristoranti, come medico competente, ne ho parecchi e a parte la visita medica annuale, la spirometria biennale, la protezione anti-tetanica, per essere super protetti, gli esami non li ho mai fatti e ti assicuro con il benestare dei vari UPG.
Lanfraz, oltre che della stessa zona, la pensiamo anche nello stesso modo!
Ottimo Laura!
Salve
Anche io condivido Bernardo, Laura e chi la pensa come loro.
Quanto affermato da Rossella in merito alla disidratazione potrebbe essere vero nei pochi casi in cui è presente microclima sfavorevole e il lavoratore presenta poliuria a causa della glicosuria. In questi casi si perderebbero liquidi sia attraverso il sudore sia attraverso la poliuria.
Basterebbe come già segnalato da altri colleghi, "Sensibilizzare" e inviare il lavoratore al medico curante per il monitoraggio della glicemia e per la prescrizione di una consulenza specialistica e/o prescrivere una corretta terapia.
Saluti
Gennaro Bilancio
Posso chiederti, per mia cultura personale, perchè fai anche la spirometria?
pirondini il 24/07/2013 08:41 ha scritto:
figliofra il 24/07/2013 07:57 ha scritto:
E chi ha detto il contrario Lanfraz. Per quanto riguarda il paventare eventuali rischi per i cuochi, non l'ho fatto io, ma l'ISPESL.
Allora, i profili di rischio ISPESL forniscono un quadro generale dei settori presi in considerazione. In quel documento si cita il gruppo di lavoro regionale della Lombardia e si dice che la mansione di cuoco "potrebbe esporre il lavoratore a rischi connessi con la movimentazione manuale di carichi (io preferirei definirla "sovraccarico biomeccanico", ndr) e con l'esposizione a microclima sfavorevole" per cui si evince che potrebbe essere attivata la sorveglianza sanitaria.
L'uso reiterato del condizionale significa che stiamo parlando di una mansione "di confine", per cui può essere o meno prevista la SS e qui, giustamente, interviene la discrezione del MC, che valuta il rischio ed agisce con criterio ed evitando forzature.
Detto ciò, si tratta di indicazioni. Faccio l'esempio opposto: nello stesso documento si esclude la sorveglianza sanitaria per camerieri e baristi. Ora, se prendiamo le schede di rischio da sovraccarico biomeccanico edite dall'INAIL nel 2012, vediamo che, in determinate condizioni, l'attività di barista rientra in fascia gialla OCRA (per l'arto utilizzato prevalentemente). Anche in questo caso, quindi, è il MC che valuta l'attivazione o meno della SS. Ma per quel rischio specifico, eventualmente, non per altri poco probabili o inesistenti
Trovi le stesse indicazioni anche sul testo "La Sorveglianza Sanitaria dei Lavoratori", edito dalla EPC, i cui autori, come credo tu sappia, sono colleghi che fanno anche vigilanza. E' chiaro che si tratta di indicazioni e che sarà il medico competente a decidere se si tratta di rischi poco probabili o inesistenti.
lanfraz il 24/07/2013 02:07 ha scritto:
Allora, i profili di rischio ISPESL forniscono un quadro generale dei settori presi in considerazione. In quel documento si cita il gruppo di lavoro regionale della Lombardia e si dice che la mansione di cuoco "potrebbe esporre il lavoratore a rischi connessi con la movimentazione manuale di carichi (io preferirei definirla "sovraccarico biomeccanico", ndr) e con l'esposizione a microclima sfavorevole" per cui si evince che potrebbe essere attivata la sorveglianza sanitaria.
L'uso reiterato del condizionale significa che stiamo parlando di una mansione "di confine", per cui può essere o meno prevista la SS e qui, giustamente, interviene la discrezione del MC, che valuta il rischio ed agisce con criterio ed evitando forzature.
Detto ciò, si tratta di indicazioni. Faccio l'esempio opposto: nello stesso documento si esclude la sorveglianza sanitaria per camerieri e baristi. Ora, se prendiamo le schede di rischio da sovraccarico biomeccanico edite dall'INAIL nel 2012, vediamo che, in determinate condizioni, l'attività di barista rientra in fascia gialla OCRA (per l'arto utilizzato prevalentemente). Anche in questo caso, quindi, è il MC che valuta l'attivazione o meno della SS. Ma per quel rischio specifico, eventualmente, non per altri poco probabili o inesistenti :)
laura.brena il 23/07/2013 10:14 ha scritto:
Io ci sono stata per anni nelle cucine dei ristoranti, per professioni di famiglia e ti assicuro che i rischi che hai paventato sono inesistenti. La cucina professionale per un cuoco é paragonabile alla cucina di casa propria, ognuno a casa sua si prende i suoi tempi e cosí anche loro.
Sinceramente io di ristoranti, come medico competente, ne ho parecchi e a parte la visita medica annuale, la spirometria biennale, la protezione anti-tetanica, per essere super protetti, gli esami non li ho mai fatti e ti assicuro con il benestare dei vari UPG.
Lanfraz, oltre che della stessa zona, la pensiamo anche nello stesso modo!
scusa perchè la vaccinazione antitetanica?
Ho l'impressione di essermi espressa in modo non chiaro. Quando parlavo di "valutazione del diario glicemico e della Hb1c" non mi riferivo assolutamente ad accertamenti ai quali sottoporrei il dipendente, ma alla semplice presa visione di accertamenti già dal dipendente eseguiti (si spera!) e inseriti in cartella sanitaria (col suo consenso per il trattamento dei dati personali).
Questa prassi è usuale anche nella pratica di altri colleghi. La responsabilizzazione del dipendente nei confronti della sua patologia e del comportamento più razionale da tenere non è solo appannaggio del medico curante. Può far parte di diritto di un programma di promozione della salute. Inoltre ritengo che la comunicazione del lavoratore col medico competente debba essere il più possibile esaustiva e non omissiva, al fine di facilitare un giudizio realistico alla mansione.
docm il 24/07/2013 05:05 ha scritto:
scusa perchè la vaccinazione antitetanica?
Se sul DVR, che in questo caso mi occupo io stessa di valutare, é previsto rischio biologico da C. Tetanii, io mi preoccupo di accertarmi della protezione vaccinale del lavoratore.
Le attività lavorative di un cuoco, spt se solo o con un aiuto, sono tra le piú varie, credimi, te lo dico per esperienza.
Alcuni, soprattutto dalle mie parti, hanno anche l'orticello con le varie erbette nel retro. Fanno il pane e la pasta tutti i giorni (ecco giustificata la spirometria), ecc.
Laura1869
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