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Assoprev???

Questo argomento ha avuto 65 risposte ed è stato letto 4745 volte.

ramses

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  • Re: Assoprev???
  • (13/11/2013 09:09)

Potrei raccontarti cose interessanti sull'arrivo in Italia delle prime copie del Libretto Rosso, magari lo farò se ci sarà l'occasione a 4 occhi. E ho sempre preferito le moto agli scooter, quindi sulla Lambretta non c'è feeling.
Ma a monte del pensiero del Grande Timoniere c'è il concetto dell'abolizione dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, senza distinzioni (cosa sia oggi di quel pensiero, preferisco non pensarci, ho visto la Cina di persona...)
Ma tornando a cose serie, prova a spiegare quale è il senso della distinzione fra MC "libero professionista" e "collaboratore".
La distinzione farebbe intendere che il collaboratore non sia un LP.
Allora quale veste dovrebbe avere nel rapporto come "collaboratore" ?
Anche solo sul piano linguistico, a me pare una beata puttanata.
Ma ha dato il "la" ad atteggiamenti speculativi di molti, che probabilmente danneggiano anche te, e che vanno corretti, nell'interesse dei centri seri (quelli che supportano l'attività del MC invece di sfruttarla), dei MC (v. prima) e, last but not least, dei lavoratori.
Troppi parvenues hanno visto il bussiness ed hanno devastato la professione.
Regolamentiamo in maniera seria, e ci guadagnano tutti coloro che lavorano onestamente in modo serio.

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

carlpam

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  • Re: Assoprev???
  • (14/11/2013 08:55)

tra libero professionista e collaboratore la DIFFERENZA STA NELLE MODALITà DI LAVORO ( del gestite senza vincoli di orari tempi e di durata definita dal professionista , per contro vi è attività parasubordinata) se cercate la noma cod civ I COLLEGHI POTRANNO VEDERE CHE SE VI UN RAPPORTO DI COOLABORAZIONE CON VINCOLI é PARASUBORDINATO ED INVALIDO ESSENDO PRECLUSO AI LIBERI PROFESSIONISTI E DUNQUE DEVE ESSERE RICONOSCIUTO UN RAPPORTO DI DIPENDENZA

bernardo

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  • Re: Assoprev???
  • (14/11/2013 19:10)

Se per "collaboratore" si intende un soggetto con "contratto di collaborazione" (tipo Co.co.co. Per intenderci) allora ha ragione caripam. Ma ovviamente non è il caso di cui si tratta nell'art. 39 che intende " personale medico che collabora con.." Con un contratto che, almeno per tutti i casi che conosco io, è comunque di tipo libero professionale. Del resto non potrebbe che essere così, perché l'art. 39, essendo un articolo di legge, non potrebbe essere "illegittimo".

guglielmo_trovato

guglielmo_trovato
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  • Re: Assoprev???
  • (14/11/2013 20:13)

Ma perche' una volta tanto non ti pronunci, visto che conosci bene le normative, sui "tuoi colleghi" imprenditori che continuano a vendere i corsi di PS e DVR on line? Loro sono legittimi? Dai, dacci una definizione! O meglio, denunciali: portano tanto discredito alle aziende serie come la tua!

ramses

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  • Re: Assoprev???
  • (15/11/2013 12:24)

Come spesso accade, si gira attorno ai problemi senza affrontarli. Certe volte ho l'impressione di avere a che fare con delle anguile insaponate.

Se un medico NON lavora in modo subordinato, non può che essere un LP, non c'è una via di mezzo, nemmeno linguistica. In ogni attività O SEI SUBORDINATO O SEI LIBERO PROFESSIONISTA, ATIGIANO O SIMILI, ma "collaboratore NON SIGNIFICA NULLA !!!
Che poi possa essere interpretato in modo utile a qualcuno, è logico, sennò non sarebbe nato questo fungo post-626 (che ha cercato di legalizzare una situazione di fatto, con le SdS che invece che essere di supporto ai MC li utilizzano troppo spesso come se fossero di loro proprietà e soggetti a tutto ciò che economicamente è utile alla SdS).
Inserire altri discorsi, quantunque possano apparire pertinenti, serve solo a non affrontare il nocciolo del problema, che è quello che il buon Bernardo sembra desiderare.
Con affermazioni anche divertenti, come quando ci dice che un articolo di legge, proprio perchè tale, non può essere illegittimo.
Vediamo velocemente la situazione, senza considerare che tante norme si sono ampiamente dimostrate illegittime nella storia antica e recente dell'Italia.
Punto primo, se una norma è interpretativa, è già di per sè illegittima perchè non da certezza del diritto, e crea disparità fra chi ne subisce gli effetti; "collaboratore" è un aspetto di tale interpretatività, che Bernardo vede come interesse imprenditoriale (legittimo, anche se spero che quel Libretto ti scivoli dalle mani, e magari ti cada su un callo) e non come MC.
Nello specifico, come mai questo criterio non è stato mai sostenuto dai Parlamentari con cui ho avuto modo di interagire, che ritengo siano un pelo più affidabili di chi parla pro domo sua, ma anzi quando lo abbiamo evidenziato ha trovato interesse sia da parte politica come da FNOMCeO ?
La certezza manifestata deria dalla tutela di un proprio interesse personale, e su questo piano la capisco.
Quello che mi sfugge (preferisco metterla così) è come fra questo discorso, e l'altra suprema vaccata costituita da tutto ciò che ruota intorno a CONSIP, pochissimi MC se ne stiano interessando. I due aspetti hanno molto in comune.
Concludendo, proprio il fatto che si discuta di questi aspetti, ed in questi termini, e solo per la MdL, appalesa come l'aspetto business abbia infarcito e devastato la nostra professione.
Non meravigliamoci poi se ci prendono a pesci in faccia tutti quanti.

Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)

guglielmo_trovato

guglielmo_trovato
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  • Re: Assoprev???
  • (15/11/2013 12:29)

Una curiosita', ammetto di non sapere: ma il libretto quanto pesa?

ramses

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  • Re: Assoprev???
  • (15/11/2013 14:02)

guglielmo_trovato il 15/11/2013 12:29 ha scritto:
Una curiosita', ammetto di non sapere: ma il libretto quanto pesa?

Poco, direi nelle versioni più diffuse meno di un etto.
Ma è l'effetto morale che conta...
Era stampato su carta sottile, per pesare meno quando lo si esportava

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ramses

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  • Re: Assoprev???
  • (15/11/2013 14:02)

guglielmo_trovato il 15/11/2013 12:29 ha scritto:
Una curiosita', ammetto di non sapere: ma il libretto quanto pesa?

Poco, direi nelle versioni più diffuse meno di un etto.
Ma è l'effetto morale che conta...
Era stampato su carta sottile, per pesare meno quando lo si esportava

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Giannini

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  • Re: Assoprev???
  • (15/11/2013 16:11)

Pienamente in accordo col collega Ramses.
Fatta eccezione per alcuni casi sporadici, nel nostro settore l'Italia pullula di società di servizi che ribadisco rappresentano soltanto buchi neri che assorbono avidamente risorse economiche senza ragion d'essere, senza apportare alcunché alla prestazione finale, con un fine esclusivamente di profitto, spesso anche ridotto ai minimi termini, con l'aggravante di svilire e depauperare la prestazione stessa, senza tralasciare il danno in termini di coscienza e di dignità professionale che esercitano su molti professionisti.
Ne ho viste di cotte e di crude: dai protocolli ridondanti per far cassa a quelli striminziti ai limiti dell'illegalità pur di chiudere un contratto con una ditta. Si visita di corsa, non si fanno sopralluoghi, informazione zero, guai a dare una limitazione e se effettui una denuncia di MP sei fuori. E' questa la realtà dei fatti.
Ribadisco di lanciare un occhio ai services della vicina Francia: medici e personale assunto a tempo indeterminato, numero di visite congruo per medico, per tipologia di rischi, ottimizzazione per ubicazione delle realtà aziendali, prestazioni che al di là della visita che sono incentrate sull'informazione, la collaborazione attiva degli operatori del settore (medici, tecnici, infermieri) negli interessi delle realtà aziendali e dei lavoratori.
In Italia è un magna magna ai minimi termini.
Il pesante ed oscuro fardello dei fatidici centri genera inoltre un altro circolo vizioso insano, contro il quale non c'è difesa: i medici competenti più intraprendenti e più insofferenti verso questa situazione, mettono in atto una comprensibile reazione che genera una vera e propria gara al ribasso. Il ragionamento è semplice: tu "centro" mi proponi 18euro a visita quando va bene e ne prendi il doppio dal datore di lavoro, non mi paghi la nomina o te la tieni quasi tutta, in più mi costringi a lavorare sotto la tua spada di Damocle, spesso contra legem e allora sai che c'è? Vado direttamente dalla ditta praticando tariffe più basse delle tue ma che comunque mi garantiscono un guadagno decente senza dovermi rompere il collo, esercitando la mia professione in maniera libera, in scienza e coscienza.
Cosa vuol dire questo? Due cose.
1)Che innanzitutto il centro, di base, così com'è per il 99% in Italia, fatti sempre salvi casi peculiari, non ha ragione di esistere, perché toglie risorse (in un ambito già di per sé carente in una congiuntura sfavorevole) senza apportare nulla di più.
2) Probabilmente la salute e la sicurezza delle persone è un terreno così delicato ed impegnativo che lucrarci sopra è praticamente impossibile, in particolare in un ambito come il nostro e soprattutto in questa sfavorevole congiuntura economica.
Prova ne sia il fatto che la sanità pubblica rappresenta una delle maggiori voci in negativo della lista della spesa nazionale: ribadisco, non è possibile lucrare sulla salute delle persone: i nostri politici e governanti per primi dovrebbero capire che nel nostro ambito professionale le risorse andrebbero destinate a chi effettivamente garantisce le prestazioni, tagliando le gambe a chi assorbe risorse più o meno indirettamente senza avere parte attiva.

"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."

Mediconosherpa

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  • Re: Assoprev???
  • (15/11/2013 20:10)

Dal documento presentato è evidente l’intento utilitaristico di Assoprev, che presenta un assioma talmente avulso dalla realtà effettiva da risultare palesemente insostenibile, come altri colleghi hanno efficacemente evidenziato: la liberazione dei Medici Competenti dal giogo delle “Società di Servizi” sarebbe cosa perniciosa e deleteria, alla quale opporsi in tutti i modi, e questo è palesemente lo scopo per cui nasce Assiprev, per loro stessa ammissione; le “Società di Servizi” storicamente sono state e sono LA MALATTIA della Medicina del Lavoro in Italia, e si tenta adesso di presentarle come IL RIMEDIO, si vorrebbe far passare IL PROBLEMA come LA SOLUZIONE.

Ciò che i Medici Competenti avrebbero dovuto dire alle “Società di Servizi” viene invece rivolto a loro: quando il bue chiama cornuto l’asino significa che si è perso irrimediabilmente il senso critico delle cose e la percezione di una realtà in cui una diffusa arrendevolezza verso condizioni di lavoro spesso inaccettabili comincia finalmente a trovare qualche voce che chiede la soppressione di quei passaggi Legislativi che le rendono possibili, e questo inevitabilmente si scontra con l’arrogante reazione di chi finora ha goduto di una posizione preminente nei confronti dei Medici Competenti, e che adesso teme di perdere quel potere che finora ha consentito loro di gestire tanti colleghi che non hanno avuto la forza, o forse solo il coraggio, di opporsi.

Per lo staff di Mediconosherpa
Ari

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