guglielmo_trovato il 19/11/2013 07:44 ha scritto:
ASSOPREV ha scritto: "Presso le competenti Commissioni di Camera e Senato sono state depositate, ad opera di associazioni di categoria libero professionali, proposte di legge che, se accolte, comporterebbero il rischio di chiusura per la maggior parte delle Imprese che erogano prestazioni sanitarie in materia di tutela della salute nei luoghi di lavoro, obiettivo peraltro dichiarato da chi, incapace di imporsi sul mercato in forza della competenza professionale, tenta di farlo impedendo alle Imprese di lavorare. Le proposte legislative presentate hanno trovato qualche riscontro a livello parlamentare.."
Bene, mi dispiacce per Graziano e per la sua creatura, ma sulla proposta presentata a Camera e Senato io prendo una posizione ben precisa: sono d'accordo al 100% e anche piu'. Se l'amara medicina per eliminare i banditi della medicina del lavoro consiste nel taglio di qualche sparuta azienda che lavora come la disciplina prevede, credo che un modesto sacrificio si potra' pur sopportare: Ed i medici che lavoravano BENE in queste imprese dismesse potranno di nuovo reimmettersi nel mondo del lavoro stavolta senza intermediari. E prendersi magari le segretarie che lavoravano in quei centri. Un plauso a chi ha presentato le proposte di legge, nella grande speranza che vengano accolte!
Mediconosherpa, ovviamente, approva in toto quanto scrive Guglielmo.
Ari
Guglielmo, che tu fossi d'accordo con quelle proposte non avevo dubbi! Che chi lavora seriamente possa trovare lavori alternativi nemmeno: personalmente, ad esempio, non ho problemi. Ma, come sai, io sono sempre stato favorevole alla medicina del lavoro esercitata in team e non da solisti. Rispetto i solisti, e credo che abbiano il diritto di lavorare. Ma lo stesso diritto c'è l'ha chi preferisce lavorare in una orchestra, che secondo me (opinione ovviamente personale) è più bello. E siccome non ho la vocazione del martire, non ci sto a farmi sacrificare solo perché a qualcun altro non piace la mia musica: nessuno è obbligato ad assistere ai miei concerti! La differenza sta tutta qui: io sono per far lavorare tutti nei modi che, nel rispetto della legge, ognuno trova più consoni alla propria impostazione professionale e di vita, altri (tra cui mi pare di capire anche tu) vorrebbero che tutti lavorassero esclusivamente secondo le loro logiche, e per fare questo, tu dici che si può sacrificare qualcuno, anche se lavora non dico bene, ma rispettando la legge! Un po' come dire: bombardiamo una città perché dentro ci sono i cattivi, e se anche qualche buono muore sotto le bombe, pazienza! Fuor di metafora, come vedi la mia iniziativa è una battaglia, dura, in difesa della libertà di ognuno di organizzare la propria vita professionale come crede, nel rispetto della legge, contro il fondamentalismo di chi vorrebbe imporre a me la sua visione del mondo che, tra l'altro, ritengo conservatrice e poco adatta al presente, per non parlare del futuro...ma su questo ovviamente possiamo discutere, purché qualcuno non pretenda di avere la verità in tasca, e soprattutto di farmela bere! Ciao da Rieti, al termine di una giornata di duro ma, ancora dopo 34 anni, sempre entusiasmante lavoro.
Non ho l’onore di conoscere personalmente Bernardo, ma da quanto scrive dimostra una capacità di argomentazione notevole pur se alquanto “disinvolta”, che ricorda quella di certi consumati politici nostrani, che quando ci aumentano le tasse dicono sempre di farlo per il nostro bene, e che quella sarà l’ultima volta.
Così Egli argomenta che “la mia iniziativa è una battaglia, dura, in difesa della libertà di ognuno di organizzare la propria vita professionale come crede, nel rispetto della legge, contro il fondamentalismo di chi vorrebbe imporre a me la sua visione del mondo”: evidente la fallacia logica, per cui Egli si presenta come paladino della libera iniziativa, che nessuno contesta né gli contesta, ma che diventa perlomeno discutibile se in suo nome si arriva, come di fatto pressoché costantemente è dato riscontrare (fatta salva ovviamente l’Istituzione di Bernardo) ad un irricevibile sfruttamento, dequalificazione e sottoremunerazione del medico competente ad opera delle “Società di Servizi”, per cui è evidente e pacifico che cercare di contrastare tale situazione di degrado non è affatto, come invece surrettiziamente Egli insinua, un “fondamentalismo di chi vorrebbe imporre a me la sua visione del mondo”, bensì un addirittura doveroso moto di richiesta volto ad emendare le Norme che consentono, o quantomeno rendono tollerato tale stato di cose.
Nessuno vuole imporre niente a nessuno, contrariamente a quanto insinua Bernardo, ma tutti i medici competenti “normali” vogliono che sia rispettato il loro sacrosanto diritto a lavorare in condizioni operative, gestionali, Deontologiche ed economiche DECOROSE, sopprimendo le realtà che invece coartano tale diritto e chiedendo il virtuoso emendamento delle Norme che di fatto lo rendono tollerato: che c’entra la libera iniziativa, e la surrettizia pretesa di una sua difesa ? Ovvio che la libera iniziativa sia legittima, ma altrettanto ovvio, ed a mio parere doveroso, è anche lottare contro le possibili ed ampiamente riscontrate distonie generate da tale stato di cose, come già varie volte denunciato da me e da altri colleghi.
E’ evidente che Assoprev, e non già chi si oppone alle sue intenzioni, pretende che “tutti lavorino secondo la sua logica”, e persegue questo scopo utilizzando lo strumento dialettico più tipico, collaudato e storicamente usato: il rovesciamento logico, l’attribuzione all’interlocutore delle qualità negative che invece appartengono al protagonista, come risulta apertamente dal Documento di Assoprev e dalle argomentazioni di Bernardo.
Ai colleghi il giudizio.
Per lo staff di Mediconosherpa
Ari
L'art. 39, comma 2a relativamente al termine "collaboratore" configura non il contratto ma uno dei soggetti di un contatto parasubordinato ( committente / collaboratore ) vietato all'iscritto all'albo che invece un prestatore d'opera ( libero professionista ) ….le parole sono importanti (Nanni Moretti) . Quanto alla legittimità ho usato il termine in senso non giuridico, perché se avessi parlato di antinomia normativa a molti sarebbe sembrato oscuro o pedante per eccessivo tecnicismo non per per te, Bernardo, che non lo avresti capito per principio e partito preso ….. ( ma forse è per via di quegli occhiali troppo scuri )
Circa il fatto che la nomina del MC possa bypassare le norme, questo non l'ho mai detto : ho invece affermato e confermo ulteriormente chiarendo che la nomina diretta ( senza intermediaria SdS ) costituisce il fondamento giuridico di una prestazione d'opera o un di rapporto di pura dipendenza (entro il quale va assolutamente garantito il rispetto dell'autonomia professionale del medico)
Certe ostinazioni a non voler capire ( ti si riconosce buone conoscenze e cultura professionale) mi ricordano tante sparate di politici che non vogliono capire le sentenze passate in giudicato ….
e adesso basta per carità.......... Parliamo invece di una class-action per quei colleghi più giovani di noi che facendogli fare maratone incredibili con 20-30 visite al giorno tutte programmate al minuto ( piano e carte predisposte ) vengono spremuti per pochi soldi ...ricorderete quell'ignobile richiesta di lavoro ( in Piemonte, credo) per una settimana tutto predisposto e pagato : fece allora un breve calcolo meno di 15 euro a visita ( tutto compreso )
CLASS ACTION !!!
Collaboratore o dipendente poco cambia.. anzi forse dipendente è pure peggio. Il problema è che un sistema che scinde il profitto (che va alle SdS) da ruolo, responsabilità e sanzioni (in capo al MC) è di per sé insensato. Basta far andare le due cose di pari passo, vietando l'intermediazione oppure estendendo la responsabilità alla struttura (al Direttore Sanitario, ad esempio).
Per il resto l'attività lobbystica è lecita, i richiami etici un po' meno.
Più che al libretto rosso di Mao citato in alcuni dei precedenti interventi, bisognerebbe far riferimento al motto di Deng Xiaoping:
'CINESI, ARRICCHITEVI'
il mio ragionamento è semplice essendo vitata la "collaborazione" con le SdS ma solo la dipendenza le SdS poco valide e serie non ce la faranno il mercato le porterà a chiudere le altre più serie assumeranno i più giovani e privi di altre possibilità che progrssivamente si emanciperanno e lagran parte dei MC sarà un LP.
penso che si dovrebbe anche assumere la funzione di RSPP ed avere incrichi a tutto tondo per ogni azienda !!!
Torno a proporre il quesito che ho posto tempo addietro, e a cui nessuno ha dato una risposta.
Se il Medico è "dipendente", la sua posizione è chiara.
Se il Medico è LP, direi pure.
Il "collaboratore" cosa sarebbe ?
Perchè la distinzione fra collaboratore e LP dovrebbe avere un senso ed una chiara definizione di ruoli e figure diverse, ma se non è dipendente, e nemmeno LP, mi spiegate cosa diavolo sarebbe ??
La domanda è quindi: ma 'sto cavolo di "collaboratore" che caratteristiche giuridiche avrebbe ?
Comunque, i MC che operano nelle SdS sono per la quasi totalità LP, quindi privi di qualunque forma di tutela, anche talvolta in ordine al pagamento delle loro spettanze.
Poi, se vogliamo sollevare polvere per non guardare le situazioni oggettive, vabbè, fate pure.
Quanto al fatto che "dipendente" possa essere peggio, gradirei che Gabbiano esplicitasse meglio cosa vuol intendere.
Se i Giusti non si oppongono sono già colpevoli ("Gracchus" Babeuf)
Chiarisco. L'eventuale "datore di lavoro" del MC dipendente (ovvero il titolare della SdS) continuerebbe a non avere responsabilità giuridiche ed in più potrebbe esercitare in maniera più strutturata un'attività di indirizzo (chiamiamola coercizione) sul medico competente, forte di un lecito vincolo di subordinazione gerarchica che configura il rapporto di lavoro dipendente (specialmente nel settore privato). Avete mai visto gli sguardi terrorizzati dei dipendenti di ambulatori e cliniche private quando passa il titolare e magari è anche di cattivo umore?
I peggiori casi di sfruttamento di giovani MC ai quali ho assistito avvengono proprio con questo tipo di rapporto (li chiamano "medici internalizzati") In realtà - e qui do ragione a Bernardo- è più conveniente per una SdS che lavora molto avere un lavoratore a tariffa oraria piuttosto che un libero professionista da ricompensare a visita.
Con buona pace dell'AUTONOMIA del MC prevista dal D.Lgs. 81. Ma il discorso è molto simile a quanto accade in grandi aziende "coordinate" da un MC coordinatore che decide protocolli, orientamenti e spesso giudizi di idoneità.
E’ evidente (e poi dimostrato dai fatti) che la singolare previsione dell’art. 39 comma 1 lettera a) ““…o collaboratore” è stata introdotta ad hoc per essere funzionale ad esigenze di quelle Entità che già in precedenza utilizzavano la forza lavoro medica del nostro settore in modo almeno disinvolto ed alquanto spregiudicato; già il fatto che tale dicitura non corrisponda ad alcuna delle previsioni contemplate dal Codice Civile per tabellare i possibili tipi di rapporto di lavoro fa nascere grossi dubbi sulla sua congruenza con i principi Giuridici che regolano la materia, ma se poi si considera l’enorme danno che tale disposizione ha creato tra le file dei medici competenti, consentendo che spavalde “Società di Servizi” abbiano potuto impunemente applicare, da decenni, condizioni lavorative francamente criticabili ed almeno discutibili per sottoremunerazione, marginalizzazione del ruolo, dequalificazione professionale a danno dei colleghi che le hanno accettate, viene spontaneo concludere che tale previsione “…o collaboratore” non abbia alcuna ragion d’essere, se non quella di consentire il perdurare di tale stato di cose, che favorisce apertamente solo una parte.
Che poi si cerchi di millantare tale condizione come la migliore possibile per il medico ( ! ) e si intenda difenderla in nome della libera imprenditoria ( !! ), è cosa che ho già stigmatizzato e che sulla quale ritengo la categoria abbia già maturato un’adeguata opinione.
Mediconosherpa / Ari
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