Buona sera volevo esporre la mia situazione: sono un dipendente di un ente regionale e nel 2010 ricevo da parte del direttore generale dell'ente cui dipendo un incarico abbastanza importante. Incarico che svolgo con anima e cuore mettendo tutta la mia disponibilità affinché potessi svolgere al meglio detto ufficio, e i fatti lo hanno dimostrato. Nel 2011 il responsabile dell'ufficio cui prestavo servizio mi revoca l'incarico e non solo mi trovo allontanato dall'ufficio cui dipendevo senza sapere nessuna motivazione in merito. Tutto questo mi ha causato dei grossi problemi a livello fisico ed emotivo anche perché sono dal 2012 che non riesco a prestare servizio in quanto tale condizione mi ha aggravato le mie già precarie condizioni di salute. E a causa di tutto mi trovo in cura dal 2012 presso uno psicologo che mi sta aiutando ad affrontare questa situazione.
Tutto quest'atteggiamento verso i miei confronti ha avuto effetti negativi dal punto di vista fisico con grossi problemi al fegato e all'occhio destro e i certificati medici lo dimostrano. Inoltre la notte non riesco a dormire perchè continuo a pensare a questo comportamento che il sottoscritto ha subito e a causa della rabbia ha creato serissimi problemi al fegato.
Volevo chiedere se ci sono gli estremi per chiedere la causa di servizio e il risarcimento danni perche la mia salute ne ha fortemente risentito.
In attesa di una cortese risposta Vi saluto cordialmente.
PS: resto a disposizione per chiarimenti e approfondimenti del caso.
Gi66
La causa di servizio è un istituto abolito; potrebbe chiedere la malattia professionale.
Per fare la richiesta occorrerebbe dimostrare una attività vessatoria reale e documentabile per un periodo abbastanza lungo di tempo; inoltre si dovrebbe dimostrare che la patologia psichiatrica sia correlata all'azione vessatoria subita.
Le consiglierei di rivolgersi ad un centro di medicina del lavoro con esperienza nelle patologie da disadattamento lavorativo per avere un parere.
Cordialmente
Dopo l’istante magico in cui i miei occhi si sono aperti nel mare,
non mi è stato più possibile vedere, pensare, vivere come prima.
(Jacques-Yves Cousteau)
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