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visite mediche in luoghi non idonei

Questo argomento ha avuto 46 risposte ed è stato letto 4318 volte.

jamesbond

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (19/02/2014 15:26)

S'informi e' rimasto indietro, molto indietro in fatto di norme d'igiene. In regione Veneto a differenza delle altre regioni, i camper, gli ambulatori e le Strutture sanitarie ogni 5 anni vengono controllati a vista (dentro e fuori) dal settore igiene pubblica della ASL, legge regionale 22/2002, la quale a fine da' parere positivo o negativo su quanto visionato (tutto per iscritto) se negativo non autorizza e non si apre nulla. Se la sanita' fosse come in Veneto in Italia saremmo tutti ottimi professionisti, un po' di campanilismo non guasta. Inoltre bisogna presentare. Quanto alle carni da macello soprassiedo visto che sul camper ricevo solo complimenti dai lavoratori in quanto ottimamente tenuto e completamente ammobiliato come da indicazione ASL!!! Altrimenti non danno l'approvazione. Quanto alle aziende faccia pure il sopralluogo come da obbligo, va sempre fatto, ma e' sempre il DDL che decide e se non ha i soldini per sistemare che fai?? Torni l'anno dopo a visitare in ambienti che sono gli stessi dell'anno prima, oppure gli mandi la disdetta, come ha fatto il sottoscritto in piu' situazioni!! Ripeto ciascuna e' libero di pensarla come vuole, qui ho messo la mia esperienza, poi ciascuno fa quello che vuole, ci mancherebbe, se uno vuole fa tutto nell'ambulatorio, se uno vuole lo fa in Struttura e se uno vuole lo fa su camper attrezzato e autorizzato, in Veneto funzione così c'e' una legge che controllo perfino l'organigramma che ci siano i titoli per espletare l'esercizio e che tutto sia qualitativamente certificato, altrimenti ti bocciano l'autorizzazione che deve essere prsentato anche dai singoli medici con ambulatorio in qualsiasi ramo specialistico. Questo per essere chiaro.

doctordodo52

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (19/02/2014 18:45)

Caro jamesbond i suoi post sono più adatti ad un venditore di pentole al mercato che ad un forum di medici specialisti del lavoro.
Ci vuol dire per favore qual'è il suo lavoro nel settre, forse venditore di camper ???

jamesbond

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (20/02/2014 09:40)

Si sono un venditore di camper li ho venduti a Renzi e a Grillo!!! Ma mi faccia il piacere!! Sono un sanitario professionista come lei!!!! Scenda dal piedistallo e si ricordi come regola di vita che seduti su quel posto siamo tutti uguali!! Quanto a quello che scrive mi faccio una grossa risata, in quanto ripeto porto solo la mia esperienza, poi lei puo' fare le visite anche sul balcone, o in ambulatorio, faccia quello che vuole, ho voluto portare alla vs attenzione come funziona la normativa in veneto e come fa il sottoscritto. Punto e non aggiungo altro, potete scrivere non rispondo oltre, mi fermo qui, ho detto tutto.

SUPERGABRI

SUPERGABRI
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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (20/02/2014 15:51)

jamesbond in passato nel forum ( vedi : MODIFICHIAMO la lettera "a" comma 2 art. 39 (19/01/2011 18:04) si era definito titolare di una struttura sanitaria privata e aveva scritto anche "Io HO 4 medici specialisti del lavoro" ( vedi: Viva le strutture sanitarie di medicina del lavoro che contribuiscono a dare lavoro in un momento di crisi dell'economia (04/02/2011 17:44), provocando già a suo tempo una vibrante partecipazione.
Ne ho conosciuti altri infermieri, ma anche ingegneri, avvocati... che con il senno di poi vorrebbero aver intrapreso diversi o più approfonditi studi e invece devono far lavorare i medici competenti, ovvio solo per quei pochi adempimenti che la legge non permette loro di sbrigare personalmente.
Non facciamo lo stesso lavoro.

bernardo

bernardo
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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (21/02/2014 00:16)

Rispondo personalmente alla dettagliata e utilissima nota del Collega Furno, e rispondo non tanto come presidente Assoprev ma come medico del lavoro che tuttora, alla non più giovane età di anni 61 appena compiuti, visita in ambulatori propri (con tanto di autorizzazione sanitaria) in unità mobili (che non sono "camper" ma Ambulatori Mobili immatricolati come tali dal costo di 100.000 euro l'uno) ed in ambulatori aziendali. Preciso anche che quando utilizzo le unità mobili non mi sento affatto a disagio, piuttosto il contrario, e spesso ricevo con piacere gli apprezzamenti dei lavoratori stessi riferiti proprio ai mezzi ed alla tecnologia strumentale di cui sono dotati (certo, non si tratta degli Ape siciliani simpaticamente raffigurati da Guglielmo Trovato, e nemmeno del furgoncino-loculo del video). Non visito più da anni (l'ho fatto anch'io, certo) in locali aziendali di fortuna, compresi uffici adattati al bisogno. Ho smesso molti ani fa, anche perdendo aziende, per un fatto di dignità personale mia in quanto medico specialista, e di dignità dei lavoratori: quale datore di lavoro, avendo bisogno di un cardiologo, pretenderebbe che venisse presso un suo ufficio (nella migliore delle ipotesi) adattato alla bisogna? Molti, direi tutti i Colleghi su questo portale e su altri rivendicano giustamente la dignità professionale ed anche la dignità di tipo economico. Bene, nei confronti del datore di lavoro e degli stessi lavoratori la dignità e il prestigio del medico competente passano anche attraverso le modalità organizzative e logistiche con cui svolge, o accetta di svolgere, il proprio lavoro. Alcune aziende che seguo personalmente hanno allestito, quasi sempre su mia richiesta, una infermeria aziendale: in questi casi la utilizzo. Per tutte le altre, siano seguite da me direttamente o da altri Colleghi, nei contratti inserisco la clausola che, in assenza di una infermeria aziendale, o vengono nei nostri ambulatori, o si avvalgono degli Ambulatori Mobili. Se non accettano non firmo, passo e lascio ad altri, che sicuramente ci saranno e accetteranno. Ma questa è la "policy" che seguiamo che vale per me e per tutti i Colleghi che lavorano con me. A volte anche riemetendoci nell'immediato. Il Collega Furno è veneto: ti invito Venerdi 28 febbraio a venire con me, con una Unità mobile, sull'isola Pellestrina, presso il centro Ittico di Veneto Agricoltura, a visitare 3 lavoratori colà "confinati". Costerebbe assai meno, anche in termini di tempo, andarci da Chioggia, prendere il traghetto per sole persone (da Chioggia non c'è traghetto per autocarri) farsi venire a prendere all'imbarcadero e visitarli in un loro locale. Invece ci andrò, come gli anni scorsi, da Venezia con l'unità mobile, prendendo due traghetti grandi, Venezia-Lido e Lido-Pellestrina, e ritorno. Quel viaggio sarà in secca perdita (altri viaggi, ovviamente e per fortuna, saranno in attivo) ma nel rispetto della policy, della dignità professionale mia e di quella di quei tre lavoratori, che saranno trattati come tutti gli altri della stessa Azienda, dai "capi e burocrati" che stanno nel palazzo dell'Agricoltura di Legnaro agli "scienziati" del Centro per le Tecnologie Alimentari di Thiene: tutti hanno mega uffici che potrebbero mettere a disposizione....ma non hanno ambulatori, quindi tutti sull'Unita Mobile, del che peraltro finora si sono detti tutti soddisfatti. Comunque se non gli va cambino consulente.
Ciò premesso, torno al post di Furno. Il "comma 9" (stranamente l'unico che sembra interessare di una proposta assai più complessa e corposa) vuole semplicemente dire che si devono stabilire requisiti minimi, anche a livelli differenziati (per ambulatori aziendali, per ambulatori di singoli professionisti, per strutture, per mezzi mobili) che devono essere rispettati da tutti per la propria parte. E le stesse proposte "minime" di Furno sono a mio avviso un utile contributo; ma una volta definiti i requisiti minimi, per chi non li rispetta ci deve essere pure la sanzione. Poi sul dettaglio dei requisiti si può discutere, la proposta è una proposta.
Tra l'altro Assoprev sta organizzando una serie di iniziative in merito: dopo Roma 19 Marzo ci saranno Bologna 5 maggio e Cagliari 6 Giugno (annunci ufficiali a breve) proprio per discutere e, se possibile, trovare punti comuni a difesa della professione e della professionalità di tutti i seri professionisti, in qualsiasi ambito organizzativo operino. I locali e i mezzi sono a mio avviso importanti, ma sono solo una parte del problema.

doctordodo52

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (21/02/2014 10:38)

Sostanzialmente d'accordo con quanto ha scritto bernardo (abbiamo la stessa età); eviterei però di parlare di sanzioni, in quanto verso il MC si sono già avventati sopra con la massima ferocia possibile.
Siamo arrivati al punto che rischia di meno chi provoca una bancarotta fraudolenta o chi opera corruzione nella P.A., rispetto ad un MC che non invia l' allegato 3b per una ditta con due dipendenti che magari non riesce a rintracciare.
Come hanno detto giustamente altri colleghi, i problemi della categoria sono ben altri : gare al ribaso, DVR ed attestati di PS on-line, SdS ridotte a visitifici seriali, ecc. In pratica ci sono una miriade di loschi figuri che tentano di impadronirsi dei settori di nostra competenza, pur non avendone i titoli.
La difesa della nostra professione e delle nostre competenze deve essere la nostra lotta primaria, poi verranno anche altri problemi come le visite in luoghi idonei, ma non parliamo di sanzioni per favore.
Sarei disposto anche ad accettare l' allegato 3b, migliorato dal punto di vista epidemiologico e depurato dai dati aziendali, perchè rappresenta un atto specifico del MC e rimarca la differenza esistente fra la nostra figura e quella degli speculatori che ci danzano intorno.

jolly

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (21/02/2014 15:46)

jamesbond ha scritto
19/02/2014 03:26S................ Questo per essere chiaro.



Di chiaro c'è solo che non conosce la differenza tra studio medico e ambulatorio (in Tutta Italia Veneto compreso)!!

jamesbond

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (21/02/2014 16:12)

Eccome se la conosco la differenza e' dal 1996 che sono nella medicina del lavoro! Magari prima di Lei! Sign Jolly. Penso che un diploma di laurea in professione infermieristica e una pratica di 18 anni nella sola medicina del lavoro, non ho altri lavori, me l'abbia insegnato. Solo che concordo con Voi ci sono strutture che sottopagano anch'io mi sono fatto le ossa in una di queste, ero pagato 2 lire (allora c'era la lira) e ho capito che doveva fare l'opposto di come facevano loro, e quindi fondare una struttura che considerasse il codice deontologico, ce l'abbiamo come ns indirizzo, quindi tanto va riconosciuto anche per incarichi e sopralluoghi e responsabilita', questo nella mia struttura lo faccio e applico piu' o meno le tariffe a visita e anche riconosco ripeto incarichi, relazione e sopralluoghi. Si puo' lavorare per pochi soldi ma dopo 2 anni, vanno via i collaboratori. Io invece applico l'opposto con me si riconosce le responsabilita' di ciascuna figura professionale. Per lavorare in modo che ci sia un ambiente di rispetto dei ruoli e che il lavoro venga giustamente riconosciuto. Per l'allegato 3B anch'io ho scritto direttamente alla Lorenzin per ben 3 volte perché venisse abolito!!! Internamente ci siamo riuniti e abbiamo deciso assieme. Lavorare in equipe e con professionalita' e con cura questo e' il ns obiettivo primario. Poi ripeto altri faranno tariffe da fame in strutture o centri, ma nella mia no!! Non saro' competitivo non m'importa, preferisco pochi clienti, ma contenti del servizio dato. Lo effettuiamo su camper ambulatoriale con autorizzazione sanitaria data dalla regione Veneto (che ha visionato il Ns camper con tecnici igienisti) e ci ha dato il nulla osta, come prevede la legge regionale per tutte le strutture e ambulatori. Tra i tanti che sottopagano ci sono andato anch'io all'inizio e tra l'altro restai solo un anno, poi mi licenziai avevo un contratto a tempo indeterminato, ma con cifre da fame. Si puo' creare strutture che possono lavorare bene!!! altre che lavorano col c.... infischiandosene di tutto e di tutti. La cosa più becera che ci possa essere per un professionista!! Io la vedo così!!!

jolly

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (21/02/2014 17:37)

C.V.D.

carlpam

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  • Re: visite mediche in luoghi non idonei
  • (22/02/2014 00:00)

da jamesbond ( curioso lo pseudonimo = per Jb nickname ) a bernardo (alias Graziano) diverse sensibilità e ... finezze ( seduti in quel...) ma non cambia la sostanza: la tendenza ad allontanare la pratica medica dal luogo di vita e di lavoro ( in questo caso appunto si tratta del lavoro) ma in altri settori è lo stesso scempio: dalla medicina generale (detta volgarmente di base screditandola) alla specialistica ospedaliera (che poi magari non riconosce fratture T6-T7-T8 in Rx -caso documentabile e visto oggi in periodica) .
Nella medicina generale non si visita neppure in ambulatorio (e tanto meno a casa ) perché il paziente vorrà lo specialista e quello che ha deciso lui seguendo "dica33" . Questi lo lo rafforzerà nella convinzione che la medicina sia solo specialistica (il suo dottore di base non può fare diagnosi col solo fonendo … qua ci vuole ....domani nel mio ambulatorio privato )
Così mentre ci sono perfino tablet per eco e ecc portatili e sistemi di laboratorio “da ambulatorio” semplici ed affidabili con ampia possibilità di fare una pratica di medicina generale ( a km zero ?) nell'ambito di una comunità e vicino al paziente, medicina che si rivolgerà allo specialista solo per i casi di vero interesse specialistico, vediamo allontanarsi sempre di più il luogo della diagnosi a vantaggio di poliambulatori che prosperano con tariffe comparabili coi tickets. Infatti i tickets lungi dall'essere misura di contenimento di spesa ( che appunto aumenta) costituiscono il meccanismo che li sostiene economicamente. Va da sé che hanno anche una sezione di medicina del lavoro ( nella quale il terzo pagante è l'azienda )
Un'altro settore di medicina professionale (gestita direttamente ed individualmente è l'odontoiatria ma scrive A.Zovi “ la legge di stabilità ha eliminato la Cassa in deroga per gli studi professionali che in crisi chiudono ma come mai aprono tante catene low-cost? ….la professione odontoiatrica è considerata un business e il settore “impresa” vuole speculare sulla nostra attività e appropriarsi della nostra professionalità (“Previdenza annoXIX.n1 2014 enpam)
E cosa aggiungere a ciò dice Ramses ? “ Trovo improbabile che un MC dotato di un minimo di raziocinio possa appoggiare iniziative che legittimino quel cappio al collo della MdL che è costituito da coloro (e sono tanti, veramente TROPPI) che hanno fiutato il business alle spalle di Ddl disinformati, superficiali, non incentivati ad atteggiamenti virtuosi.” “é necessario addivenire con urgenza anche a norme che contrastino la palese tendenza ad una squalificante mercificazione dell’attività del Medico Competente, se utile anche attraverso la redazione di un tariffario ordinistico “di dignità professionale” aggiornato obbligatoriamente con frequenza annuale e vincolante sia nel rapporto diretto fra il Medico e le aziende, sia nel rapporto mediato attraverso strutture pubbliche o private presso le quali il medico opera, prevedendo l’applicazione di sanzioni per le violazioni al ribasso di detto tariffario, che sono lesive della dignità della professione.
Non voglio neanche immaginare ( d'accordo con Furnom) lontanamente che Assoprev abbia di proposito proposto il comma 9 come legge “ad personam” al fine di eliminare dal territorio la stragrande maggioranza dei medici competenti che lavorano direttamente con le imprese e delle Aziende di Servizi alle Imprese di piccole dimensioni non in grado di strutturarsi con un elevato numero di ambulatori mobili; voglio al contrario pensare e sono sicuro che Assoprev voglia rilanciare il decoro del lavoro del medico competente e dei lavoratori che vengono visitati.
A tal proposito, sono a proporre una serie di caratteristiche minime che potrebbero caratterizzare il locale aziendale nel quale è possibile effettuare le visite mediche in modo da non dover fare riferimento alla terminologia “ambulatori che rispettino i requisiti di legge”:

Penso in sintesi che sia in corso la distruzione della professione gestita da utili idioti o da attenti e speculanti operatori ( pardon, volevo dire imprenditori ) che pensando a magnifiche sorti e progressive ci portano ad un deserto ove non fiorisce neppure la ginestra..La manovra è ad ampio raggio e vorrei dire epocale, e travalica i singoli attori che qui si rappresentano
Purtuttavia credo che vi sia spazio per un cambiamento e una riscoperta di valori genuinamente umani ( per cui la vergogna e il disdoro -estremizzando- non è visitare in una favelas ma il contrario) per cui visitare in fabbrica vuol dire recepirne il clima ( al di là delle valutazioni di stress
correlato al lavoro) di fare per quanto sappiamo fare buona prevenzione non una quantità di visite (chi l'ha detto che il cottimo è sparito ? ) a cui aggiungiamo un emocromo con formula perché così son contenti tutti …..

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