In effetti sarebbe proponibile una figura di medico specialista "convenzionato" con il SSN , figura che peraltro come molti colleghi sapranno già esiste anche nella nostra branca (quindi non bisognerebbe inventare nulla). Il dipendente pubblico (per ovvi motivi) è difficile da proporre quantomeno politicamente in questo momento di crisi. Peraltro, tra le varie attività in remissione della sanità, questa potrebbe essere una fonte di reddito reale per il disastrato SSR.
Però non vedo chi avrebbe interesse a veicolare la proposta. A tal riguardo sento circolare le più svariate (ed astruse) proposte di modifica all'81 ma poi non segue mai nulla di concreto. Se la nostra voce in parlamento è la pur volenterosa collega del M5S che come ben sappiamo non è proprio un partito gradito alla maggioranza, tutte le proposte possono rimanere nel libro dei sogni.
Non sarebbe più opportuno, in futuro, conferire nell'igiene pubblica (della quale facciamo naturalmente parte) ed avere, congiunti, una maggior rappresentatività anche in sede istituzionale?
Il fatto è, molto semplicemente, che un ruolo come quello del Medico Competente non dovrebbe essere retribuito direttamente o indirettamente, tramite enti privati, con soldi provenienti dal Datore di Lavoro. I Medici Competenti dovrebbero essere TUTTI pagati dallo Stato. Si passerebbero cosi dal ruolo di Medico Competente EQUILIBRISTA e ARTIFICIERE, al ruolo di Medico Competente che fa VERAMENTE il medico aziendale. A quel punto, diventando un dipendente pubblico, gli si potrebbero anche attribuire delle funzioni in più; esempio, il sopralluogo in azienda potrebbe avere caratteri di vigilanza, perchè no? Cioè, pensate che salto in avanti farebbe la sicurezza sul lavoro; pensate quanto si rivaluterebbe il ruolo del Medico Competente; e con una semplice manovra!
Cerchiamo di non farci ridere in faccia con proposte ridicole ed irrealizzabili in tempi di crisi : quando eravamo in periodi di vacche grasse a nessuno sarebbe mai balenata l' idea di passare da libero professionista a dipendente convenzionato.
Per salvare la nostra professione le battaglie utili sono ben altre e richiedono un' unità ed una forza di categoria, al momento assenti :
- Lotta alla gare al ribasso della P.A., moralmente inaccettabili.
- Lotta alle SdS dove il medico non lavora in autonomia e viene pagato
un tanto al chilo.
- Denuncia a società che rilasciano DVR, certificati di Primo Soccorso, ecc. online dietro pagamenti di pochi soldi.
- Denuncia di colleghi che effettuano falsa sorveglianza sanitaria con un numero spropositato di visite giornalierie.
- Denuncia di colleghi, spesso famosi, che usano prestanome per la loro attività.
- Ritorno a protocolli sanitari semplici ed essenziali con riduzione di molti assurdi esami clinici e conseguente risparmio per le aziende.
- Lotta dura per le assurde sanzioni per il Mc previste dal DL 81/08
- Lotta alla eliminazione di tutte le imposizioni burocratiche assurde e ridefinizione dell' allegato 3b; mi attirerò le ire di molti colleghi, ma penso che, se vogliamo salvare l' obbligatorietà per legge della nostra professione, un collegamento evidente e scritto fra la nostra attività e l' organo di vigilanza debba per forza esistere.
Le battaglie da compiere per sopravvivere sono queste ed a mio giudizio al momento il passaggio alla dipendenza appare utopistico, fantasioso ed assolutamente non realizzabile.
Nel massimo rispetto di tutte le opinioni, mi permetto di far presente che anche nei tempi delle cosiddette “vacche grasse” (se mai sono esistiti… io lavoro dal 1976 e non ho mai trascorso un periodo professionale che meritasse tale appellativo) non mancavano i motivi di afflizione: basti pensare alle sanzioni che in epoca 626 colpivano il medico competente perché il datore di lavoro ometteva di effettuare la sorveglianza sanitaria [c’è voluto un Decreto modificativo del ’81 per stabilire che è obbligo del datore di lavoro “g) inviare i lavoratori alla visita medica entro le scadenze previste dal programma di sorveglianza sanitaria” (D.Lgs 81/08 art. 18 comma 1 lettera g)]; pare dunque evidente che anche l’impulso a vagheggiare un passaggio del medico dipendente alla dipendenza dello Stato (cosa che anch’io reputo sostanzialmente irrealistica, non solo perché siamo in tempi di crisi, ma perché di fatto la conservazione dell’attuale status fa comodo a molti, e sfortunatamente il medico competente non rientra tra costoro) dipende dall’oggettiva “indigeribilità” della presente condizione lavorativa.
E visto che anche la più modesta proposta, anche se solo volta semplicemente ad edulcorare il 3B, è stata sinora sistematicamente destinata al fallimento, può anche risultare naturale che la categoria, se proprio deve sognare e non poter fare altro, almeno sogni in grande.
A maggior chiarimento del mio intervento precedente: non intendevo eliminare la libera professione, lungi da me, tutt'altro.
Ottenere l'accreditamento equivarrebbe ad individuare chi e perchè può erogare quel servizio (un pò quello che già succede con l'elenco nazionale dei medici competenti).
La sostanziale differenza sta nel cancellare terzi intermediari, passaggi morti i cui costi e fini esclusivamente di lucro si ripercuotono con gravi danni su tutto il settore.
Il datore di lavoro potrebbe scegliere un professionista accreditato, instaurando un rapporto diretto, con le tariffe proprie del professionista.
In alternativa potrebbe rivolgersi ad una struttura, altrettanto accreditata (che abbia cioè in organico assunto personale tecnico e medico con i requisiti specifici, con compensi e carichi di lavoro dignitosi e ben delineati con ACN).
L'ipotesi del medico competente in convenzione col SSN è un'altra ancora, che personalmente non prendevo in considerazione ma che sicuramente sarebbe sicuramente da preferire alla situazione attuale.
L'apertura mentale è ingrediente fondamentale per ogni tipo di miglioramento e tutte le ipotesi fatte sono degne di essere analizzate.
L'unica cosa che non è una ipotesi ma amara realtà -da rigettare senza bisogno di ulteriore analisi- è la situazione attuale, tristemente ma fedelmente descritta dal collega doctordodo52.
E' questo il nocciolo della questione e la radice del problema, sotto gli occhi di tutti: bisogna eliminare chi sottrae risorse inutilmente al settore, chi lucra e basta, ostacolando e rendendo spesso impossibile esercitare la professione in modo corretto, utile per i cittadini e fruttuoso per la comunità. Occorre cancellare tutte le situazioni che impediscono alla categoria di esercitare in scienza e coscienza.
Se ci pensate bene occorre riappropriarsi della propria dignità di cittadini liberi e lavoratori prima ancora che professionisti: è abominevole il circuito malato che si è instaurato: esso calpesta la dignità di tutti noi, che abbiamo il sacrosanto diritto di ottenere dalla nostra professione stessa il giusto compenso in termini di guadagno e di soddisfazione professionale per il lavoro e la passione che profondiamo ogni giorno.
"Felicius curari a medico popularem gentem quam nobiles et principes viros."
A me sembra una idea difficilmente percorribile. Lo Stato non ha proprio soldi, le aziende private verserebbero soldi a chi ? Per avere medico sconosciuto e conferito da chi ? Dal l'albo nazionale o dalla ruota della fortuna. il contratto al medico competente sarebbe dipendente per quanto, annuale, rinnovabile, esclusivo, a prezzi asl, totale visite imposte da direzione sanitaria o da ? potrei chiedere avvicinamento o trasferimento come dipendente pubblico ? E così ogni anno i lavoratori chi li visita ? Poi siamo sicuri che un medico dipendente é più serio di uno in libera professione ?
Queste elucubrazioni mentali lasciano il tempo che trovano. Domanda: in Francia come fanno? Cercano contnuamente medici del lavoro per dipendenza! e non mi si venga a dire che l'erba del vicino e' sempre piu' verde!
guido_rossi il 10/02/2014 09:48 ha scritto:
Queste elucubrazioni mentali lasciano il tempo che trovano. Domanda: in Francia come fanno? Cercano contnuamente medici del lavoro per dipendenza! e non mi si venga a dire che l'erba del vicino e' sempre piu' verde!
Dato che non conosco la realtà oltralpe, non ti chiedo di perdere tempo per chiarire alcuni quesiti puri e semplici italici....come medico competente ai tempi di influenza aviaria mi sono opposto in banca francese con sede italiana a distribuire farmaci antivirali a tutti i dipendenti ! Alla faccia della prevenzione, forse non ero serio come i colleghi francesi.
Inutile discutere del sesso degli angeli, collega Nacci, stai tranquillo, in Italia questa proposta non passera' mai, troppo forti gli interessi. Al massimo si potra' diventare dipendenti dei centri servizi che in questa situazione di ambiguita' cresceranno e si moltiplicheranno. E cosi' il datore di lavoro potra' liberamente scegliere il medico.... che il centro servizi gli mette a disposizione ( visto che libera scelta?). E di consip, pubblica quando conviene e privata al momento di fornire i servizi, su cui anche Simlii si e' recentemente scagliata, ne vogliamo parlare? Comunque pensaci:il medico competente pubblico NON E' piu' efficiente del privato, ma e' sicuramente PIU' PROTETTO E TUTELATO...!
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