class action col sindacato (CoNaMeCo) che si sta movendo e sostegno delle società scientifiche ( ANMA ecc.. ) che formino un board "un consiglio"
o commissione unitaria che si sostenga con azioni unitarie per conto di tutte l'azione del sindacato in sede legale ma con pressioni anche verso le sedi istituzionali (FNOMCeO e MIN SAN)
Cancellazione medici competenti elenco Ministero (23/04/2015 11:24)
Buongiorno a tutti.
Sono titolare di un'azienda e avrei bisogno di chiarimenti riguardo l'elenco dei medici competenti pubblicato dal ministero.
Nell'elenco non è presente il medico nominato per la mia azienda, ho chiesto a lui un'autocertificazione ma ancora non mi è arrivata, come mi devo comportare?
Nel periodo in cui non c'è il nominativo nell'elenco può svolgere le visite o il certificato non avrebbe validità?
Io come datore di lavoro rischio qualcosa?
Spero possiate chiarirmi le idee perché finora mi sono arrivate informazioni poco chiare e a volte contrastanti.
Grazie
Ma che coincidenza! Un'imprenditrice che e' talmente attenta alle problematiche della tutela della salute dei suoi lavoratori che si preoccupa se il suo medico e' iscritto o meno nell'albo! E pensare che basta andare sul sito del ministero del lavoro per verificarlo. Ed in ogni caso e' una questione di vitale importanza? O MOLTO PROBABILMENTE dietro questo nick si cela qualche collega che oltre a mandare mail alle aziende dove non E' IL MEDICO COMPETENTE vuole ciurlare nel manico SOLLEVANDO POLVERONI?
Può essere utile chiarire che la presenza in elenco non costituisce, di per sé, il riconoscimento dei requisiti indicati dalla legge per svolgere l'attività di medico competente.
In altri termini, un medico competente potrebbe possedere i requisiti previsti (in particolare, dall'art. 38 del D.Lgs. 81/08) e non risultare in elenco ma essere, comunque, abilitato allo svolgimento del suo incarico professionale.
Come ormai noto, nella revisione condotta agli inizi del mese di Aprile erano contenuti numerosi errori e molti medici erano stati erroneamente cancellati. L'ufficio competente sta provvedendo alle correzioni, ma è probabile che per avere la certezza di un elenco completo si dovrà attendere ancora un po' di tempo. Inoltre, a fine mese ci sarà un incontro al Ministero della Salute per fare il punto della situazione e valutare eventuali casi particolari.
In conclusione, nella situazione attuale (che deve essere considerata temporanea), può essere sufficiente una dichiarazione del medico competente atta a testimoniare il possesso dei requisiti previsti dal citato art. 38 del D.Lgs. 81/08, anche se lo stesso non risulta nell'elenco nazionale revisionato.
La redazione di MedicoCompetente.it
Ringrazio la redazione per la risposta.
Comunque mi confermate che con l'autocertificazione sarei tranquilla..ma visto che non mi arriva devo sospettare che il medico non sia in regola? Dalle mille campane che ho sentito mi hanno detto che, se non fosse in regola, è come se non avessi un medico competente nominato.
Per quanto riguarda il commento del medico competente che ha risposto, faccio notare che già nel mio primo post è indicato che ho verificato l'elenco del ministero.
Per me si, è una questione importante sapere se i professionisti con cui collaboro hanno i requisiti per farlo, visto che a noi datori di lavoro li richiedono (vedi tutti i corsi e aggiornamenti previsti)... e siamo sanzionati senza diritto di replica.
Per i vostri problemi di "convivenza professionale" non posso entrare nel merito.
Non è possibile, naturalmente, entrare nei dettagli dei casi singoli.
In linea di massima risulta che la stragrande maggioranza dei medici competenti è in possesso dei requisiti previsti dalla legge, nonostante quanto accaduto a proposito dell'elenco nazionale (cancellazioni errate).
Nel giro di qualche settimana si dovrebbero avere anche indicazioni più precise da parte del Ministero della Salute, per cui è meglio aspettare ancora qualche giorno prima di giungere a conclusioni che potrebbero essere affrettate.
La redazione di MedicoCompetente.it
Allora, il Ministero ci dice che essere iscritti o meno nel famoso elenco in realtà non conta nulla (quindi sarebbe legittimo anche chiedersi perché l’hanno fatto quell’elenco, qual è il suo scopo, a che serve…), ma questi ultimi interventi dimostrano quanto elevato sia il livello di disagio che la procedura di cancellazione dall’elenco ha recato nella nostra categoria: pensate al danno di immagine, all’induzione di sospetti sulla “regolarità” del medico competente aziendale, allo “sciacallaggio” di cui si è avuto notizia anche in questo Forum, alle probabilmente defatiganti attività che molti avranno senz’altro dovuto espletare per essere reiscritti, per spiegare ai vari datori di lavoro che tutto andava bene, etc. etc.
Quindi, scordiamoci il passato e va bene così ?
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Come già avevo fatto notare, il sito ministeriale dove consultare l'elenco recita che tale elenco non costituisce di per sé titolo abilitante all'esercizio dell'attività di Medico Competente. La ragione è che per esercitare tale attività è il possesso di Specializzazione in Medicina del Lavoro, Medicina Legale o Igiene, oppure rientrare nella sanatoria del D.Lgs. 277. Tutto il resto è noia! Chi ha istituito questo elenco rispecchia la situazione della Sanità italiana: incapacità, incompetenza e sopratutto disprezzo del lavoro altrui. Aggiornarsi è un obbligo morale del medico; ma l'aggiornamento deve essere su basi scientifiche, non certo per fare punteggio per un elenco di cui non si conosce la funzione. Inoltre in questo elenco non sono presenti i medici del lavoro delle ASL, il che la dice lunga sulla validità e funzionalità di questa cosa. Eppure questo elenco era nato per verificare che almeno i medici che si occupano di Medicina del Lavoro fossero aggiornati! Ma a quanto pare non è così. Chi di fatto ha pensato e scritto questa legge dovrebbe essere citato per danni. E sono assolutamente d'accordo con chi si sta organizzando per class action.
Buongiorno, facendo riferimento al tema in discussione e in merito a quanto previsto dalla normativa vigente ritengo personalmente che:
sia giusto che chi non è riuscito a dimostrare di aver conseguito crediti ECM sufficienti sia rimosso dall'elenco nazionale
sarebbe giusto che tutte le specializzazioni in medicina fossero soggette a tale provvedimento con quanto ne consegue
sarebbe giusto che gli ordini provinciali provvedessero ad organizzare più corsi ECM riconosciuti come specialistici, gratuiti o con poca spesa anche nei fine settimana/FAD per favorire il conseguimento di tale formazione per i propri iscritti
sarebbe giusto e auspicabile che iniziative di ricerca, approfondimento e conferenziale (certificate) sulla materia siamo a titolo di incentivo ancor più tradotte in crediti ECM
sia giusto che tale provvedimento, pur non avendo eventuali ripercussioni pratiche, provochi se non altro un danno d'immagine nei confronti degli inadempienti
sia ingiusto nei confronti di chi, sottoscritto incluso, si è adoperato per conseguire i crediti specialistici investendo tempo e denaro riscontrare che con una "class action" di rimedio vengano forniti mezzi di riparo a poco prezzo per chi ha disatteso un obbligo, seppur ingiusto, normato e noto da anni.
Mi chiedo, allora, perché non estendere tale rimedio al disattendere il pagamento della quota dei rispettivi ordini, delle associazioni sindacali, ENPAM e così via...
Se c'è sempre una scappatoia all'italiana qual'è il senso normare qualcosa in questo paese?
Guardando al concreto con una class action si vanifica l'impegno di chi si è attenuto alle regole.
Sarebbe stato più onorevole e rispettoso da parte degli enti preposti muovere obiezione compatta per la modifica di tali norme prima del provvedimento lecito in atto.
Ribadisco che quanto scritto è personale opinione e non viene fatto riferimento a nessuno in particolare nella presente discussione.
Buon lavoro.
Quoto in toto.
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