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"Gli Sherpa tibetani"

Questo argomento ha avuto 30 risposte ed è stato letto 3083 volte.

gabbiano

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (22/02/2016 23:03)

tcam il 20/02/2016 11:03 ha scritto:


Quindi ammetti a chiare lettere di essere immerso fino al collo in una condizione indegna, cioè di esercitare in assoluto difetto di dignità professionale, pur ben vestita dalla puntuale e diffusa vuota retorica della forma ante omnia.
Complimenti!
Tcam

Post scriptum: non ti esercitare in altre figure retoriche o, peggio, in maldestri tentativi di offesa ed aggressione che con quanto hai affermato senza che nessuno te lo chiedesse, non hanno più ragion d'essere. Quindi fine, direi, dello spettacolo e sipario chiuso....spererei.

E quindi???
Che significa questa simpatica considerazione?
Qualcuno si è sentito offeso o attaccato?
Si vuol sostenere che le visite "in ufficio" o "al tavolo di una rosticceria tra tovaglie a quadri ed odor di fritto" seguono una più alta logica prevenzionistica di qualche genere che a me ben vestito e vuoto retore sfugge e non (come erroneamente e semplicisticamente verrebbe da pensare) una pecoreccia filosofia di minimalismo, risparmio (di tempo e costi di affitto per uno studio medico regolare) se non di asservimento alla volontà e comodità del cliente? Non è quindi un furbetto modo di pescar clienti altrui in zone dove non si esercita abitualmente?
Certo che insolenti, vuoti e superficiali i medici che voglion visitar in studio, con camice bianco (non spiegazzato per il trasporto in borsa), magari conducendo un esame obiettivo completo addirittura al fianco di un infermiere che cambia il rotolo sul lettino!! Meno male che i medici competenti "veri" difendono l'interesse primario dei lavoratori..tra una fotocopiatrice ed un piatto di supplì..

Un po di decoro colleghi..

tcam

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (23/02/2016 00:34)

gabbiano il 22/02/2016 11:03 ha scritto:



E quindi???
Che significa questa simpatica considerazione?
Qualcuno si è sentito offeso o attaccato?
Si vuol sostenere che le visite "in ufficio" o "al tavolo di una rosticceria tra tovaglie a quadri ed odor di fritto" seguono una più alta logica prevenzionistica di qualche genere che a me ben vestito e vuoto retore sfugge e non (come erroneamente e semplicisticamente verrebbe da pensare) una pecoreccia filosofia di minimalismo, risparmio (di tempo e costi di affitto per uno studio medico regolare) se non di asservimento alla volontà e comodità del cliente? Non è quindi un furbetto modo di pescar clienti altrui in zone dove non si esercita abitualmente?
Certo che insolenti, vuoti e superficiali i medici che voglion visitar in studio, con camice bianco (non spiegazzato per il trasporto in borsa), magari conducendo un esame obiettivo completo addirittura al fianco di un infermiere che cambia il rotolo sul lettino!! Meno male che i medici competenti "veri" difendono l'interesse primario dei lavoratori..tra una fotocopiatrice ed un piatto di supplì..

Un po di decoro colleghi..

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faggiano.danilo

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (23/02/2016 08:44)

gabbiano il 22/02/2016 11:03 ha scritto:



E quindi???
Che significa questa simpatica considerazione?
Qualcuno si è sentito offeso o attaccato?
Si vuol sostenere che le visite "in ufficio" o "al tavolo di una rosticceria tra tovaglie a quadri ed odor di fritto" seguono una più alta logica prevenzionistica di qualche genere che a me ben vestito e vuoto retore sfugge e non (come erroneamente e semplicisticamente verrebbe da pensare) una pecoreccia filosofia di minimalismo, risparmio (di tempo e costi di affitto per uno studio medico regolare) se non di asservimento alla volontà e comodità del cliente? Non è quindi un furbetto modo di pescar clienti altrui in zone dove non si esercita abitualmente?
Certo che insolenti, vuoti e superficiali i medici che voglion visitar in studio, con camice bianco (non spiegazzato per il trasporto in borsa), magari conducendo un esame obiettivo completo addirittura al fianco di un infermiere che cambia il rotolo sul lettino!! Meno male che i medici competenti "veri" difendono l'interesse primario dei lavoratori..tra una fotocopiatrice ed un piatto di supplì..

Un po di decoro colleghi..

Sei un grande :-)

A pensar male si fa peccato ma ci s'azzecca!

furnom

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (23/02/2016 16:03)

Pensa che il rotolo di carta me lo cambio da solo....
E che redigo da solo anche i protocolli sanitari...


gabbiano il 22/02/2016 11:03 ha scritto:

E quindi???
Che significa questa simpatica considerazione?
Qualcuno si è sentito offeso o attaccato?
Si vuol sostenere che le visite "in ufficio" o "al tavolo di una rosticceria tra tovaglie a quadri ed odor di fritto" seguono una più alta logica prevenzionistica di qualche genere che a me ben vestito e vuoto retore sfugge e non (come erroneamente e semplicisticamente verrebbe da pensare) una pecoreccia filosofia di minimalismo, risparmio (di tempo e costi di affitto per uno studio medico regolare) se non di asservimento alla volontà e comodità del cliente? Non è quindi un furbetto modo di pescar clienti altrui in zone dove non si esercita abitualmente?
Certo che insolenti, vuoti e superficiali i medici che voglion visitar in studio, con camice bianco (non spiegazzato per il trasporto in borsa), magari conducendo un esame obiettivo completo addirittura al fianco di un infermiere che cambia il rotolo sul lettino!! Meno male che i medici competenti "veri" difendono l'interesse primario dei lavoratori..tra una fotocopiatrice ed un piatto di supplì..

Un po di decoro colleghi..

gabbiano

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (25/02/2016 22:02)

Chiacchieriamo fino a domani.. Le visite in sede (come le domiciliari per i clinici) sono un ripiego per condizioni di urgenza e non una soluzione applicabile di routine. Poi è chiaro che si risparmia, il DL a volte è più contento perché non perde ore di lavoro, si va una sola volta anche per il sopralluogo, ecc ecc. Tutte cose che conosce chiunque abbia battuto il marciapiede della MdL..
E nessuno mette in dubbio neanche l'opportunità (in caso di aziende più grandi) di ottimizzare nell'infermeria aziendale dove c'è una scrivania, un lettino per visitare, un lavabo, pulizie, pavimenti adeguati, privacy, e dove soprattutto si riesce a garantire una prestazione professionale adeguata e rispettosa del decoro professionale.
Però in un ristorante, un ufficio, un'officina, un distributore..che assurdità! Che misera immagine! Che squallore! Ho sentito di gente visitata (si fa per dire..) nel calmic del cantiere.

SUPERGABRI

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (26/02/2016 20:20)

Noi non siamo di serie C e neanche dilettanti. Tu non sei un medico competente.

carlpam

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (27/02/2016 10:28)

Dignità... "vo cercando ch'è si cara chi per lei vita rifiuta" ."si licet pucis componere magnis CITATI I CLASSICI VENIAMO AL DUNQUE

Nonostante le societa'di servizi permane l'art.18 obblighi del datore di lavoro e del dirigente "NOMINA IL MEDICO COMPETENTE",e non la società'.Per cui accettare o meno certi contratti rimane facolta'del medico e dell'ordine dei medici controllare la liceità' dei contratti e delle tariffe.L'"unico" medico che ha la possibilità' di visitare i lavoratori,i luoghi di lavoro,di collaborare ad elaborare il DVR,di partecipare alle riunioni ,tutte azioni queste che permettono SOLO a tale figura di poter emettere il certificato di idoneità',e' il medico competente nominato dal datore di lavoro.
Ben vero che l'art.18 obblighi del datore di lavoro e del dirigente "NOMINA IL MEDICO COMPETENTE",e non la società' ma siccome di cavilli è costellato il coso81, all'art 39 , 2° comma “ il MC svolge la propria opera in qualità di a) dipendente o COLLABORATORE DI UNA STRUTTURA PUBBLICA O PRIVATA …. (su cui molto si potrebbe dire e mi riservo di farlo dopo qualche ricerca )
Stabilito che la SdS non è DdL né ha poteri disciplinari Quale il senso e le implicazioni giuridiche di tale collaborazioni? Se la NOMINA è DIRETTA MA INDICATA DALLA SOCIETA' DI SERVIZI quali sono i corretti rapporti economici ?
Parto da questa premessa per definire la DIGNITA' DEL MEDICO COMPETENTE il quale come ogni altro professionista deve corrispondere con PREPARAZIONE e PROFESSIONALITA' ( e quindi effettuare una attività di prevenzione nei confronti dei Lavoratori , libertà di azione e organizzione del proprio lavoro)
Ci viene garantito tutto questo ? Non certo per l'ambiente ove si effettuano le visita ( che è solo una parte del lavoro da svolgere ( chi pensa di visitare solo nel proprio ambulatorio non visita l'ambiente di lavoro e se sì, vi si reca col camice nelle officine/carpenterie? Come ha detto altri visitare nel fango (in pronto soccorso ) è meno dignitoso?
Continuo a pensare che l'argomentare ozioso su norme e regolamenti così come pensare che il nostro lavoro sia solo visite (con criteri più o meno dignitosi od con prassi di buona scarsa igiene- sensu stricto) sia del tutto inutile se non affrontiamo il nucleo del problema e cioè IL NOSTRO LAVORO SERVE ED è UTILE ? O LE NORME ( contorte e confuse ) CONSENTENDO IL PROLIFERARE DI AGENZIE DI SERVIZI E FORMAZIONE ( DVR un tot al Kg, tassa sulla form ECM, consulenti ignoranti ed irresponsabili ope legis ) SERVONO A IMPEDIRE UNA SERIA PREVENZIONE DEL LAVORO AFFINCHE' (pur con le carte a posto ..) NULLA CAMBI ?

gabbiano

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (27/02/2016 14:21)

Allora se non erro si confondono due distinti obblighi: quello delle visite di sorveglianza (da svolgersi secondo la buona pressi medica - che non può prescindere da un ambiente di visita adeguato) e quello delle visite - sempre - ma agli ambienti di lavoro che ovviamente vanno svolte in azienda. Chi finge di confondere e' un furbastro in malafede.

Ciò detto il problema annoso delle SdS non mi sembra destinato a ridimensionarsi (tutt'altro) e l'attività del medico competente in regime di consulenza diretta al DL mi appare sempre più marginale. Inoltre sinceramente al di là degli aspetti economici non ci vedo una gran differenza. Una evoluzione vera ci sarebbe costruendo centri specialistici multidisciplinari di elevata professionalità nei quali il MC operi affiancato a specialisti d'organo, igienisti industriali, ingegneri e quant'altro. Questo sarebbe realmente utile per il lavoratore che ad oggi nella migliore delle ipotesi si becca una visita inutile ed approssimativa.

Resta il problema dei costi ma questo può essere efficacemente risolto grazie al ministero che volendo potrebbe emanare un decreto simile a quello che regola il tariffario forense dove si stabilisca una congruità di parcella.

giancarlo

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (27/02/2016 15:17)

carlpam il 27/02/2016 10:28 ha scritto:
Dignità... "vo cercando ch'è si cara chi per lei vita rifiuta" ."si licet pucis componere magnis CITATI I CLASSICI VENIAMO AL DUNQUE

Nonostante le societa'di servizi permane l'art.18 obblighi del datore di lavoro e del dirigente "NOMINA IL MEDICO COMPETENTE",e non la società'.Per cui accettare o meno certi contratti rimane facolta'del medico e dell'ordine dei medici controllare la liceità' dei contratti e delle tariffe.L'"unico" medico che ha la possibilità' di visitare i lavoratori,i luoghi di lavoro,di collaborare ad elaborare il DVR,di partecipare alle riunioni ,tutte azioni queste che permettono SOLO a tale figura di poter emettere il certificato di idoneità',e' il medico competente nominato dal datore di lavoro.
Ben vero che l'art.18 obblighi del datore di lavoro e del dirigente "NOMINA IL MEDICO COMPETENTE",e non la società' ma siccome di cavilli è costellato il coso81, all'art 39 , 2° comma “ il MC svolge la propria opera in qualità di a) dipendente o COLLABORATORE DI UNA STRUTTURA PUBBLICA O PRIVATA …. (su cui molto si potrebbe dire e mi riservo di farlo dopo qualche ricerca )
Stabilito che la SdS non è DdL né ha poteri disciplinari Quale il senso e le implicazioni giuridiche di tale collaborazioni? Se la NOMINA è DIRETTA MA INDICATA DALLA SOCIETA' DI SERVIZI quali sono i corretti rapporti economici ?
Parto da questa premessa per definire la DIGNITA' DEL MEDICO COMPETENTE il quale come ogni altro professionista deve corrispondere con PREPARAZIONE e PROFESSIONALITA' ( e quindi effettuare una attività di prevenzione nei confronti dei Lavoratori , libertà di azione e organizzione del proprio lavoro)
Ci viene garantito tutto questo ? Non certo per l'ambiente ove si effettuano le visita ( che è solo una parte del lavoro da svolgere ( chi pensa di visitare solo nel proprio ambulatorio non visita l'ambiente di lavoro e se sì, vi si reca col camice nelle officine/carpenterie? Come ha detto altri visitare nel fango (in pronto soccorso ) è meno dignitoso?
Continuo a pensare che l'argomentare ozioso su norme e regolamenti così come pensare che il nostro lavoro sia solo visite (con criteri più o meno dignitosi od con prassi di buona scarsa igiene- sensu stricto) sia del tutto inutile se non affrontiamo il nucleo del problema e cioè IL NOSTRO LAVORO SERVE ED è UTILE ? O LE NORME ( contorte e confuse ) CONSENTENDO IL PROLIFERARE DI AGENZIE DI SERVIZI E FORMAZIONE ( DVR un tot al Kg, tassa sulla form ECM, consulenti ignoranti ed irresponsabili ope legis ) SERVONO A IMPEDIRE UNA SERIA PREVENZIONE DEL LAVORO AFFINCHE' (pur con le carte a posto ..) NULLA CAMBI ?

Immagino un contratto con obblighi delle due parti, il datore di lavoro rappresentante legale e il medico competente
E due firme in fondo al contratto con data e scadenza dell 'incarico.Il datore risponde per l'art. 18 , il medico per il 25.Il 39 non ha sanzioni,ci sarà' un significato?Nessuno impone al medico di firmare il contratto ,soprattutto se deve sottostare ad un intermediario che non e'perseguibile e se fossi il datore mi rapporterei solo con il medico perché' il rapporto di fiducia che porta al contratto e'tra loro due e non con altri.

carlpam

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  • Re: "Gli Sherpa tibetani"
  • (28/02/2016 00:54)

gabbiano il 27/02/2016 02:21 ha scritto:
Allora se non erro si confondono due distinti obblighi: quello delle visite di sorveglianza (da svolgersi secondo la buona pressi medica - che non può prescindere da un ambiente di visita adeguato) e quello delle visite - sempre - ma agli ambienti di lavoro che ovviamente vanno svolte in azienda. Chi finge di confondere e' un furbastro in malafede.

Così parlò Zarathustra... Forse Gabbiano confonde e stride (nomen omen!)
Chi ha parlato di due obblighi distinti ? La nostra attività preventiva si compone sia di visite mediche fondate sulle verifiche negli ambienti di lavoro e sulla collaborazione al dvr (in equipe col rssp ...se qualificato e per fortuna ce ne sono)perchè se pur non siamo (aidii)siamo pur sempre igienisti industriali (per la nostra conoscenza delle tecnologia delle produzione e degli ambienti industriale Vorrei solo ricordare che la disciplina di MEDICINA DEL LAVORO è passata dall'ambito delle discipline mediche a quelle delle prenvenzione assieme all'Igiene (e Med.preventiva,Igiene del lavoro) e Medicina Legale ( e delle Assicurazioni)

Ciò detto il problema annoso delle SdS non mi sembra destinato a ridimensionarsi (tutt'altro) e l'attività del medico competente in regime di consulenza diretta al DL mi appare sempre più marginale.

questo punto è cruciale : infatti se alcune trasformazioni portano a
Sds queste sono attività economiche volte specialmente al profitto(e ribadisco PROFITTO NON GIUSTO ED ONESTO GUADAGNO: i poliambulatori privati fanno sanità pubblica o profitto? A Roma (ma anche a Milano ultimamente...) i servizi sanitari sono per più della metà privati e si vede come funzionano ....


Inoltre sinceramente al di là degli aspetti economici non ci vedo una gran differenza. Una evoluzione vera ci sarebbe costruendo centri specialistici multidisciplinari di elevata professionalità nei quali il MC operi affiancato a specialisti d'organo, igienisti industriali, ingegneri e quant'altro.

in questa visione che fortemente contesto si faranno pesanti parcelle e proliferazione di esami ematochimici ( inutili o meglio utili a far cassa)con medici che (già succede nei migliori ospedali )sono abituati a chiedere la consulenza psichiatrica (specialisti d'organo) solo perchè il paziente è preoccupato ed ansioso per la sua situazione...invece che aver quel pò di umanità ( specialità medica un pò trascurata ) per parlare con lui......

Questo sarebbe realmente utile per il lavoratore che ad oggi nella migliore delle ipotesi si becca una visita inutile ed approssimativa.

questa affermazione è un pò troppo ....come si può dire questo ?( che se ci sono medici che fanno il lavoro con senza passione , ma col camice bianchissimo, ci sono pur sempre coloro che lavorano con DIGNITà E PREPARAZIONE CON UN ATTEGGIAMENTO ETICO E PROFESSIONALE !!

Resta il problema dei costi ma questo può essere efficacemente risolto grazie al ministero che volendo potrebbe emanare un decreto simile a quello che regola il tariffario forense dove si stabilisca una congruità di parcella.

a questo pare essere in emanazione un ddl applicativo dal sito “ LeggiOggi.it “ dedicata ai liberi professionisti Ddl sul lavoro autonomo :
1) la polizza assicurativa contro il ritardo nei pagamenti delle fatture Il premio annuale sarà detraibile dalle tasse.
Il Ddl conferma la legge di Stabilità per il 2016 di apertura dei bandi pubblici, non più riservati esclusivamente alle aziende.il professionista e le partite Iva potranno percepire l’indennità di maternità Per grave malattia (> i 30 gg)i contributi previdenziali (fino a 2 anni) posticipati)
Le spese di formazione professionale deducibili al 100% dalle tasse
Divieto di modifica unilaterale alle condizioni contrattuali a pena di nullità o clausole capestro, ad es con termini di pagamento eccessivamente prolungati ( > ai 60 giorni)

serve dignità e professionalità ( no perditempo)

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