È perfettamente inutile che continuiamo a piangerci addosso tra di noi. Non facciamo altro da anni. Siamo solo, a occhio e croce, una cinquantina a parlare per una maggioranza di colleghi menefreghisti e/o perfettamente integrati e adattati in questo sistema e i risultati sono che continuiamo a prendercelo in quel posto.
Anche i nostri rappresentanti (?) sembrano impotenti o fregarsene altamente, quando non sono essi stessi impegnati ad approfittare della situazione.
E questo stato di cose è possibile soprattutto perché l’opinione pubblica è totalmente all’oscuro di questi problemi. Come volete che l’utente, il destinatario, il beneficiario dei nostri servizi, nella sua crassa e, fino ad un certo punto, comprensibile ignoranza, riesca a capire la differenza tra la collaborazione di un medico competente preparato e coscienzioso da quella propostagli, a metà prezzo, da uno qualunque dei tanti cialtroni che imperversano e che si presentano in una veste molto più accattivante, per mille aspetti, della nostra? Almeno finché non succede qualche casino.
L’unica strada che non abbiamo ancora intrapreso, da quanto mi consta, è quella dell’accesso ai grandi mezzi di comunicazione, con la possibilità di chiamare in causa la classe politica di fronte al grande pubblico e denunciare la situazione in tutta la sua criticità, e continuare a rompere le scatole fino a quando non si riuscirà a far rivedere tutto l’impianto normativo in materia di sicurezza sul lavoro.
Tutto questo è alla nostra portata. Fatemi sapere se vi (ci) interessa.
Ve lo dico in veste di Segretario Regionale della Federcontribuenti.
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